giovedì 23 luglio 2009

Monster parade 10

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I RAPPORTI A RISCHIO
Giornate di duro lavoro per il povero Nonsferatu: per quelli come lui arrampicarsi sugli specchi deve rappresentare un esercizio davvero massacrante. E va bene, Papi prima l’ha costretto a giurare che la D’Addario non l’aveva mai incontrata, poi a spergiurare che in realtà era solo un utilizzatore finale, e ancora che lui non paga le donne perché ne possiede enormi quantitativi gratis, che è in atto un complotto internazionale, che non era noto che le ragazze che frequentavano il lettone di Putin fossero prostitute..o forse si, che le registrazioni della D’Addario potrebbero essere manipolate… oppure no, però inammissibili… o magari forse…eccheccazzo!!! Non ci si capisce più niente!! Uno stress pazzesco! Ma la cosa peggiore è un altra: dico io, con tutto il mazzo che si fanno i servitori per la sua sicurezza, questo qui poi neanche si infila un misero profilattico?

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GLI STUDENTI DI TREVISO E SALVINI
Il fertile terreno nel quale germogliano episodi tipo quello di Treviso è lo stesso delle seratine ad alto tasso alcolico delle canzoncine razziste contro i napoletani, nelle quali si è brillantemente distinto quel galantuomo di Salvini. In pratica, un ragazzino meridionale è stato costretto a cambiare scuola perché bersagliato dal feroce bullismo razzista dei suoi compagni, a quanto sembra nell’indifferenza di professori e preside. In genere si dice che il pesce puzza dalla testa, ma certa gente la testa l’ha persa da un pezzo. Sarebbe forse davvero il caso di crearli, questi benedetti autobus riservati agli extracomunitari: qualcuno dovrà pur farsi carico, infatti, di proteggere tanti poveracci da personaggi come Matteo Salvini e dai suoi piccoli emuli razzisti.

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I NUMERI DI TREMONTI
Tutto va bene, la crisi è passata, siamo ricchissimi, anzi non siamo mai stati così bene. Correte tutti a comprare, investire, costruire, rimpatriare capitali occultati, e che lo spirito di Papi sia con voi. Amen
Questa la dottrina di Fede Berlusconiana.
Poi c’è la realtà: debito pubblico avviato al 115,3% del Pil, avanzo primario sparito, anzi disavanzo allo 0,4%, pressione fiscale record al 43,4%, spesa previdenziale al 15,5% del Pil, produzione industriale -25%, ricorso alla cassa integrazione triplicato.Insomma dalle parole di Draghi risulta evidente che più che di un cattivo ministro cha da i numeri, il paese avrebbe tanto bisogno dei buoni numeri di un vero mago.


2/1 (accorpati)
IL LETTONE DI PUTIN / S.B E P.D.
S.B: “Andiamo a farci una doccia e poi aspettami nel lettone…”, P.D.: “ Quale, quello di Putin?”. Si tratta di frammenti delle celebri registrazioni hot a casa di Papi, laddove con S.B. vengono indicate le sue iniziale, mentre con P.D. non si intende Patrizia D’Addario ma Partito Democratico. In effetti i rapporti tra i due partitoni di massa non sono mai apparsi così idilliaci come in questi giorni. Lo stimato presidente comunista ormai firma praticamente di tutto, ieri sera gli hanno sbattuto sulla scrivania il decreto sulle intercettazioni, un gratta e vinci, due assegni in bianco, una bolletta scaduta ed una tessera Mediaset Premium. Poi se la prende contro la spettacolarizzazione delle vicende processuali, fornendo così un bell’assist a Nonsferatu ed ai vari Minzolini & co, che infatti, commossi, ringraziano. E dai banchi del Pd giù applausi scroscianti, tanto da far sorgere il dubbio che queste benedette intercettazioni stiano un bel po’ sulle palle anche a loro. In effetti i democratici appaiono preoccupati più che altro di non arrecare troppo disturbo: se con l’antiberlusconismo non si va da nessuna parte, perché non tentare allora di diventare berlusconiani? E perché insistere con il muro contro muro? Molto meglio schiantarsi da soli, magari contro le pareti delle cabine elettorali che sono di certo meno dure e spigolose delle squadracce nere e verdi del Padrone. Il primo risultato così è che se fino a ieri speravano di staccare un milione di tessere oggi si accorgono di averne smerciate poco più della metà. Forse iniziamo a capire perché a suo tempo in molti ci tenevano così tanto alla bicamerale: si illudevano di trovare nel lettone una bella velina anche loro? Ma vatti un po’ a fidare di Papi: quel vecchio burlone al massimo gli avrà inviato Bonaiuti con una lunga parrucca bionda, e tanti saluti alle riforme. Del resto l’unica che gli interessava, a parte le leggine ad personam, l’ha già realizzata ai tempi della bandana: quella della sua chioma.
Il Partito democratico che si avvia al congresso appare così in stato confusionale ed in piena crisi di identità. Resteremo un grande partito socialista di massa oppure, con Rutelli e la Binetti preoccupati di non sbandare troppo a sinistra, diventeremo un piccolo partito di messa? Ed alle scomode questioni sollevate da Grillo verranno date risposte politiche od esclusivamente burocratiche? Ed infine il dottor Marino si sarà candidato per tentare una rianimazione in extremis oppure per staccare la spina?
Milioni di elettori rimangono così soli e disorientati con la loro unica, angosciosa domanda: Riusciremo infine a morire democratici oppure saremo tutti costretti a morire dipietristi ?