giovedì 31 dicembre 2009

Che anno ci aspetta?

...Auguro a tutti voi che siete così gentili da passare con noi qualche prezioso istante di questa vita sempre troppo frenetica tutto il bene possibile ed immaginabile. Speriamo sia un anno di serenità, non di riforme.Di pace, non di inciuci. Un anno d'amore...ops, non è che mi sono messo a parlare come Cicciolino?
Vabbè, aquesto puntomeglio farla breve...auguri a tutti!!!

mercoledì 30 dicembre 2009

Botti di capodanno

Botto musicale: Tutto ci saremmo aspettati nella vita tranne di riscoprirci un giorno in piena sintonia con la seconda discarica dello stato. In effetti mai come oggi appare drammaticamente evidente che la fonte dell’odio e della violenza sociale sia costituita sopratutto dalla rete. Ci riferiamo anche all’istigazione al suicidio, cioè quel sentimento che ha accomunato migliaia di povere menti indifese (compresa quella di chi vi scrive) nell’ascoltare la canzoncina di Natale di una Noemi Letizia pateticamente agghindata con una coroncina bianca sul cranio: sarà per caso lei la futura reginetta di sua maestà Belpietro ? La povera ragazza, sfoggiando una vocina a metà strada tra una gracula e quella dell’ex direttore del “Giornale” Mario Giordano, oltre a causare danni irreparabili a milioni di incolpevoli tube di Eustachio, ci ha incredibilmente portati a solidarizzare una volta tanto perfino con papino: se queste aspiranti veline devono flagellarci così i timpani, molto meglio spedirle all’europarlamento!

Botto incappucciato:Piena legittimazione ha avuto in questo periodo anche un’altra teoria che spopola nel gregge. Secondo le menti più raffinate del centrodestra ( il Gabibbo e Lando Buzzanca) infatti, la martellante produzione industriale di porcherie provenienti dalle “ Fabbriche dell’odio” sarebbe in grado di scatenare nientemeno che atti di follia latente in menti disturbare e psicolabili. A dimostrazione di ciò, nel bel mezzo della sede più istituzionale della repubblica un pazzoide esaltato si è spogliato del suo cappuccio da venerabile ed ha vomitato in faccia ai malcapitati colleghi sproloqui, deliri ed odio millenario in quantità industriale, legittimando così pienamente la proposta di ridurre il numero dei parlamentari. Difficile però trovar loro posto: le carceri gia così sono tutte strapiene....
Per fortuna ci ha pensato il mite Sandrino travestito da Tartaglia a mettere le cose al posto giusto, e così al segnale convenuto sul volto di papi sono comparse le stigmate: da noto pluriiquisito, frequentatore di escort, corruttore semplice ed amico dei mafiosi si è trasformato in Cicciolino, il leader dell’amore.
Come primo atto il nuovo Gandhi di Villa Certosa ha promesso che chiuderà le peggiori “fabbriche dell’ odio e del fango”. Terrorizzati per il loro posto di lavoro, Feltri, Belpietro e Signorini sono saliti di corsa a protestare sopra un tetto…

Botto sinistro:In questi ultimi sei mesi tutto ciò che si poteva sperare accadesse per azzoppare una volta per tutte Cicciolino si è puntualmente verificato, da Mills alla D’Addario, da Spatuzza al Lodo Alfano. Peccato però che i suoi sondaggi godano di ottima salute, mentre l’opposizione annaspa distratta dai suoi hobby preferiti: la guerre fratricide e la ricerca del “Sacro Graal” delle riforme inciciuzionali (in pratica: il salvataggio delle chiappe dell’amore). Dobbiamo perciò avere il coraggio di ammettere che esiste, dai tempi dell’implosione del Pci, un enorme problema irrisolto di rappresentanza politica e sociale. Facciamo un piccolo esempio concreto. I “cinepanettoni” saranno anche delle cagate pazzesche ( per usare un linguaggio alla Fantozzi) , però li vanno a vedere milioni di persone “normali”. Fargli sapere che li consideriamo dei sottosviluppati mentali non mi sembra il modo migliore di relazionare con la cosiddetta società civile (in pratica, tra di noi). Papi queste cose le conosce alla perfezione, e almeno dai tempi di Caligola nessuno maneggia altrettanto bene la tecnica del “Panem et circenses”, grazie alla quale tiene questo paese “amorevolmente” sotto i suoi tacchi rialzati da vent’anni. Arco temporane durante il quale le curve degli stadi si sono colorate quasi tutte di nero, i raduni di Pontida di verde, i multiplex sono finiti sotto la tutela esclusiva di Sandro Bondi, mentre le mitiche casalinghe di Voghera ed i loro mariti vegetano ipnotizzati dal verbo di Mastro Minzo, Emilio Fido, del grande fratello e da Milan- Inter, ovviamente solo su Mediaset Premium. E così mentre qualcuno si rifugia dentro un cinema d’essai per assistere all’opera omnia del maestro Ejzenstejn in lingua originale sottotitolata in aramaico antico ( non capendoci una mazza ma sentendosi molto gratificato), un vecchio attrezzo del peggior Craxismo diventa il ministro più popolare della repubblica sparando follie post ideologiche contro le “elite di merda” e i cineasti parassiti e comunisti.
Poi accade il miracolo. Un popolo viola scende in piazza nel nome della democrazia, della costituzione e del’uguaglianza tra cittadini: in pratica, tutto ciò che si apprestano a spazzar via grazie all’inciucio. I dirigenti del partitone freddo dunque schizzinosamente si astengono, anche perché le uniche manifestazioni alle quali si degnano di partecipare sono le loro.
Insomma il cosiddetto “paese reale”, questa misteriosa e sconosciuta entità che in pratica saremmo tutti noi, si colora sempre più di nero, di verde, di viola, di azzurro…qualcuno sa spiegarmi cosa cazzo aspetta la “sinistra” a ricominciare a passare qualche pennellata anche di rosso?

Botto latitante: “Repubblica” ha pubblicato un’interessante intervista a Claudio Martelli, uno dei tanti craxiani non rinnegati (onore alla coerenza), che però rispetto a quel groviglio inestricabile di cattivi umori, di odio, di rancori mai sopiti rappresentato dalla “premiata ditta dell’amore” Ferrara, Cicchitto, Bondi, Brunetta, Sacconi, Boniver ecc, appare ai nostri occhi un illuminato pacifista al livello di Martin Luther King.
Il sempre splendido Claudio ci onora di un quadretto intimistico della sua giovinezza: “Grazie a lui ( Bettino) feci un sano bagno di realismo: conosceva perfettamente la realtà internazionale e la storia italiana, apprezzava Garibaldi, Mazzini e rispettava Mussolini”. In effetti appaiono evidenti le assonanze tra l’eroe risorgimentale della “Giovine Italia” ed il Duce del fascismo, in particolare per quanto attiene alla concezione repubblicana dello stato, al taglio dei capelli ed alla cura della barba.
” La riabilitazione di Craxi è compiuta: di lui si ricorderà il coraggio, il decisionismo, la difesa dei popoli oppressi…”, e magari anche la condanna in via definitiva a dieci anni per corruzione e finanziamento illecito, più le svariate altre in primo grado oppure in appello. E qualche disfattista fomentatore d’odio non dimenticherà facilmente neanche i 150 miliardi di vecchie lire accumulati in conti esteri negli anni dell’esplosione di quel debito pubblico che porteremo sulle spalle per chissà quante generazioni ancora. Gli anni della “Milano da bere” insomma, o più verosimilmente: “da pappare”
Ma le frasi più interessanti arrivano alla fine dell’intervista: ” Berlusconi era amico di Craxi e lo elesse a suo leader politico”, ( per la serie: Cicciolino l’uomo nuovo), “ Ne ‘94 anch’io votai Forza Italia, era una scelta naturale: o di là o con coloro che avevano infierito su di noi cavalcando Mani Pulite”. Dovevano essere davvero molto confusi questi poveri compagni, visto che i più facinorosi ultras del pool di Milano se li era già imbarcati tutti il loro capo assoluto Cicciolino (dimostrandosi ingrato non poco con l’antico amico quando offrì a Tonino nell’ordine: ministero dell’interno, poltrona di n.2 di Forza Italia, sovranità sui servizi segreti). Ed infine “C’era un’amicizia con Berlusconi, ma ciò non mi spinge a condividere la scelta dei socialisti che ancora votano centrodestra”. Perfetto: cosa diavolo ci state a fare cari compagni con la destra più becera, più estrema, più populista, più xenofoba del vecchio continente? Ah già, l’odio anticomunista….. ma come: non eravate voi il partito dell’amore?

lunedì 28 dicembre 2009

Scusa ma (non) ti chiamo amore

La misericordiosa voce del divino amore di Villa Certosa ci giunge dallo spazio infinito passando attraverso il devoto “Tg Slurp” di Mastro Minzo, neanche il sant’uomo fosse già assunto al più alto degli emisferi celesti. In realtà Cicciolino è alle prese con un restauro più complicato di quello della Cappella Sistina, che però grazie anche al piano casa gli consentirà un allargamento della superficie venerabile ed un allungamento del tacco delle scarpe. Gli idraulici nel frattempo sono saliti in massa sopra i tetti per protestare assieme a tutti i fannulloni comunisti (secondo Brunetta) che stanno perdendo il lavoro: non si trova più un misero tubetto di silicone neanche pagandolo a peso d’oro! Tutto ciò non impedisce al “Santo subito” miracolose televendite della prodigiosa tessera dell’amore, capace di resuscitare il vostro morto scambiandolo con un semplice magistrato vivo, moltiplicare pani pesci e cavilli, taroccare sondaggi, noleggiare video al sexy shop ed azzerare tutti i processi a carico. Il misericordioso leader ha quindi fissato il giorno della sua riapparizione a dopo l’epifania, gettando così nello sconforto più assoluto una buona metà della popolazione già duramente provata da ani ed anni di calorose manifestazioni d’affetto. L’aspirante beato avrà così modo di ricevere in santa pace non tanto la befana, inadatta al ruolo di velina e dunque alla carica di ministro della repubblica, quanto piuttosto i tre Re Giampi, pronti ad offrirgli devotamente lodo, incenso ed escort. A dire il vero però, più che ad novello Gandhi, le sue parole volteggianti nell’etere fanno pensare alla protagonista di una vecchia barzelletta, la madama che si rivolgeva al tiepido maritino con un ultimativo: ”Io tutte le sere alle dieci trombo, chi c’è c’e”!
In effetti è esattamente con questo spirito che il papino invita le opposizioni al tavolo del dialogo. Il menù, come si conviene in odor di santità, è interamente a sua discrezione. L’opposizione dovrà limitarsi ad ingoiare l’ostia delle sue riforme ed a bere dal calice delle ghedinate misericordiosamente somministratigli dalle mani caritatevoli del poeta nonchè chierichetto di corte Sandrino.
In effetti per scampare alle svariate pendenze giudiziarie che incombono sul suo parrucchino, Cicciolino dovrà attrezzarsi per veri e propri miracoli: moltiplicazione dei pani e dei pesci, con conseguente indigestione causa di legittimo impedimento(il miracolo, in questo caso, consisterebbe nel fatto di compiere finalmente qualcosa di legittimo), resurrezione dei morti, in particolare di Mangano affinchè possa eroicamente testimoniare il falso al contrario di quel minchione di un pentito. E poi: corsetta sulle acque, per scappare il più lontano possibile da qualunque tribunale, lodo Alfano costituzionale, per rendere incostituzionale la costituzione, riforma presidenziale in senso pontificio, per passare direttamente da Villa Certosa al Vaticano attraverso il Quirinale, leggi razziali, per poter scacciare tutti i mercanti dal tempio e soprattutto dal patio di Matteo Salvini.
All’opposizione, nel rispetto di un civile e costruttivo clima costituente, verrà riservato il dialogo su importanti temi istituzionali: la tinteggiatura di Villa Certosa, il colore dl prossimo parrucchino di “polentina” Bonaiuti, la scelta della poesia dell’anno di Sandro Bondi, il numero di eruzioni programmate del simil vulcano ed ovviamente l’elezione di Miss Padania.
Nel frattempo il paese si sta uniformando in pieno al clima di amore dilagante. Da domani gli articoli di fondo del “Giornale” non si concluderanno più con la firma di Feltry Kruger, in grado di terrorizzare i bambini e di spingere a gesti inconsulti e sproloqui parlamentari le anime più fragili ed incappucciate dei venerabili, ma con la dicitura “Tvb”. Nel caso siano diretti ai leader dell’opposizione, al presidente della camera oppure ad un esponente della Conferenza Episcopale Italiana la dicitura sarà modificata in “Tvtb” (con piccola postilla al seguito: Ma vffcl…) .
Il ministro delle papi opportunità ha nel frattempo invitato Rosy Bindi ad un confronto civile e costruttivo: “Vediamo che di noi due venderà più calendari”. Dunque grazie al miracolo del Duomo ed alle cinque giornate di Milano ( in ospedale), il clima nel paese è radicalmente mutato e l’amore trionfa finalmente sulle forze del male, dopo averle opportunamente querelate rifugiandosi dietro lo scudo dell’immunità parlamentare.
Insomma Cicciolino: il nuovo clima sarà anche questo però, scusa se (non) ti chiamo amore, il paese lo stai portando tre metri sotto terra …

domenica 27 dicembre 2009

Lettera a Gesù bambino

( Ho riflettuto a lungo sull’opportunità di pubblicare questo racconto breve all’interno di un contenitore volutamente scanzonato ed ironico. Alla fine mi sono convinto a farlo. La ragione più autentica è che vivo con sempre maggior disagio in questo clima di intolleranza nel quale siamo immersi. E con sgomento osservo che soffiando su questo vento malefico si costruiscono carriere politiche, si imbastiscono campagne elettorali, si crea consenso e, ciò che è peggio, si legifera. Quando qualcuno parla di “ fabbriche dell’odio” non dovrebbe riferirsi ai propri guai giudiziari, ma al destino che riserviamo a migliaia di persone in cerca solamente di solidarietà e di un aiuto per poter sopravvivere. Certo, non possiamo pensare di accogliere sulle nostre già fragili spalle il peso di tutte le ingiustizie e delle sofferenze del genere umano, ma non è innalzando steccati, abbattendo moschee o inventando patetici reati che ci mostreremo all’altezza del confronto con un problema epocale.
Questo breve racconto è il frutto in parte della fantasia, ma molto di testimonianze dirette o apprese attraverso interviste riportate dalla stampa. La realtà a volte è molto peggio della fantasia…)


Caro Gesù bambino,

Ti dedico poche righe in questi giorni di festa non per chiedere qualcosa, ma perché desidero farti sapere che apprezzo moltissimo tutto ciò che hai fatto ed i valori per i quali ti sei battuto fino alla fine nella tua sofferta vita terrena. Anche se ti prego di perdonarmi: per tutti quelli come me tu non sei il figlio di Dio, ma solo un grandissimo profeta.
Vengo da una terra molto povera, ultimo di nove fratelli tre dei quali uccisi dalla fame, dalla miseria, dalle febbri malariche. In cuor mio credo che tu possa capire cosa significhi per un bambino leggere negli occhi dei genitori la paura, l’umiliazione, il dolore per la perdita dei propri figli, la mancanza di un futuro….Non avevamo nulla: nulla con cui ripararci nelle lunghe stagioni delle piogge, un semplice tetto grazie al quale sfuggire al rovente sole africano, pochissimo da mangiare, solo acqua fangosa per dissetarci, niente medicine per lenire il dolore e calmare le febbri ricorrenti.
Un giorno ci hanno caricato tutti quanti in dei furgoni, stipati come fossimo bestiame, e ci hanno fatto viaggiare per chilometri e chilometri in mezzo al deserto. Abbiamo subito attacchi di predoni senza scrupoli, attraversato paesi in guerra, sfidato il caldo cocente: abbiamo sopportato di tutto solo perché qualcuno ci aveva regalato una speranza. Giunti finalmente nella terra accanto al mare, nel cuore della notte ci hanno stipati sopra un misero barcone. Non avevamo acqua, cibo, coperte, medicine: non avevamo nulla se non le uniche cose preziose che ci restavano: la nostra vita e la folle speranza di un domani migliore. Il giorno era caldssimo, la notte si gelava. L’acqua di mare ed il sale ci bruciavano la pelle e facevano sanguinare la bocca e la gola. Molti dei miei compagni non ce l’hanno fatta, i primi a morire sono stati i vecchi, poi anche un bambino di pochi mesi. Hanno chiesto a quelli come me, già in grado di sollevar pesi, di buttarli in mare per scongiurare il pericolo di infezioni.
Siamo infine arrivati in quello che avrebbe dovuto essere il paese dei nostri sogni. Quello che ci avrebbe accolti secondo i valori di un’antica civiltà e di quella solidarietà, fratellanza e carità predicate con vigore dalla sua chiesa.
Appena giunti ci hanno rinchiusi in squallidi centri d’ accoglienza senza riscaldamento in tutto simili a delle prigioni. Ma perchè, cosa avevamo fatto di male? “Siete clandestini” ci hanno spiegato, “irregolari, insomma dei fuorilegge. Qui da noi non vi volgiamo: ci portate solo la vostra miseria, la vostra delinquenza, le vostre usanze barbariche, il vostro terrorismo, la vostra intolleranza, la vostra civiltà inferiore. Ci sporcate le strade, ci togliete il lavoro ed i posti negli asili, nei tram, negli ospedali. Ci svaligiate le case, ci rubate le macchine, violentate le nostre donne….”. Non riuscivo a credere a ciò che ascoltavo! Noi volevamo solo un pezzo di pane, un qualsiasi lavoro, un briciolo dignità ed un paese nel quale far crescere un domani i nostri figli! In parole povere noi volevamo solo sopravvivere. In tanti ci hanno aiutato e si sono dimostrati solidali, ma altrettanti ci disprezzavano per il colore della pelle, per la nostra religione, per la nostra cultura, o più semplicemente per la nostra presenza. Non ci hanno permesso di pregare il nostro Dio, ignorando forse che è lo stesso al quale vi rivolgete voi, e che farlo all’ombra di un minareto piuttosto che di un campanile rappresenta pur sempre un atto d’amore nei suoi confronti . Quanto odio, quante guerre, quante morti nel nome di quel Dio che in realtà vorrebbe solo ci sentissimo tutti figli suoi!
Mi hanno costretto ad espatriare. No, nei lager su quella maledetta costa libica non ci torno, piuttosto la morte. Abbiamo allora tentato di ripartire. Solito barcone, solita indifferenza, inevitabile destino: la tempesta ci ha colto in mezzo al mare, abbiamo provato a farci notare dalle navi che incrociavamo, ma loro niente. Maltesi ? Italiani? Chi lo sa, adesso non ha più importanza.
Ora sono qui in mezzo a tutta questa luce, a tutto questo caldo…Non so se mi trovo in quello che i nostri padri chiamavano paradiso. Quel che è certo, Gesù, è che posso dirti di aver conosciuto l’inferno: quello della mia vita precedente.

Buon Natale a te, Gesù bambino.

sabato 26 dicembre 2009

Palle di Natale

Nel bel mezzo di una recente, solenne adunata dei popolari europei Papi, non ancora posseduto dallo spirito di Cicciolina, si è dapprima scagliato selvaggiamente contro tutto l’arco istituzionale del paese che malauguratamente presiede: dal presidente della repubblica al più umile degli uscieri, per poi passare all’esibizione pubblica, grazie al suo riconosciuto savoir- faire, delle leggendarie palle ritoccate per l’occasione dal chirurgo plastico e celate amorevolmente sotto uno spesso strato di cerone dal devoto poeta Sandrino. Quella buonanima della mia nonna, austero spirito cattolico e conservatore d’altri tempi, l’avrebbe educatamente messo alla porta pregandolo di non bussare mai più, casomai di rivolgersi ad una bettola. Oggi invece uno così lo mandano a Palazzo Chigi, sempre accompagnato dalla sua corte di ministri nani e ministre ballerine, ma questo evidentemente è un segnale di modernità: decide il popolo, con i voti ma soprattutto con la panza..

Visto però che è Natale e che le palle sono un tema attuale, andiamo a scoprirne alcune delle tante appese nell’albero di papi. Solo quelle più recenti, si intende…

Palla reale: Identificato il vaccino anti Santoro: Maurizio Belpietro, fedelissimo di papi ,verrà inoculato settimanalmente agli italiani in prima serata per renderli immuni dal virus del travaglismo, del giustizialismo e della febbre rossa ( riferito alle toghe, ovviamente)! Effetti collaterali del potente (e servile) farmaco? Dissenteria, nausea, pirosi gastrica, manie di persecuzione, vittimismo cosmico, allucinazioni complottistiche, sdoppiamento della personalità, crescita di lana sulla pelle, belato, tendenza compulsiva alla menzogna, allungamento della lingua più qualche raro caso di shock anafilattico. E così la tivvù di stato affiderà un programma di informazione niente meno che (tenetevi forte se non lo sapete) al direttore del quotidiano (Libero) che riceve valanghe di finanziamento pubblico in quanto organo ufficiale del “Movimento monarchico italiano” ! Il programma si intitolerà : ”Avanti Savoia” ed al posto della sigla avrà la marcia reale. Belpietro lo presenterà seduto sul trono ed indossando sul capo una corona, gli ospiti prima di prendere la parola dovranno prostrarsi a baciargli i piedoni. L’unico ammesso a dargli ordini? Ma l’imperatore naturalmente: ogni grande feudatario in fondo risponde al suo sovrano assoluto. Prima iniziativa del programma ? La riedizione del referendum “monarchia - repubblica”. E conoscendo la potenza di fuoco dei papi non abbiamo dubbi sull’esito. Ecco cosa intendono dunque quando parlano di riforme istituzionali… La corte tanto già ce l’hanno: soprattutto nani, buffoni e ballerine…


Palla segreta. Spiare gli avversari col nobile fine di “disarticolare con mezzi traumatici qualunque opposizione al governo Berlusconi” non è da oggi reato penale ma questione di interesse nazionale, come tale sapientemente occultata dal segreto di stato. Tirano un sospiro di sollievo, oltre naturalmente a Papi che a forza di sospirare è diventato enfisematoso, i prodi scudieri Pio Pompa e Niccolò Pollari: spioni doc (assieme quel Renato Farina, nome in codice “Betulla”) ad uso e consumo del padrone, nonché infaticabili rifornitori di dossier autentici e pataccati per le enormi discariche di Feltry Kruger e Beldidietro. I due devoti rischiavano infatti di passare grossi guai con la giustizia, unica ed indiscutibile caratteristica assieme al servilismo che accomuni gli adepti del gregge: in questo caso si trattava in fondo solo di peculato e violazione della privacy, roba da dilettanti rispetto al curriculum del boss.
In conclusione: se qualcuno mette il naso sui metodi di selezione della classe dirigente nazionale di papi, oppure lo ascolta mentre esalta le qualità delle sue ministre o discute la compravendita di senatori in cambio di particine in qualche fiction, lui querela, insorge contro il gossip e si appresta a calpestare le intercettazioni. Se invece spiano a suo uso e consumo copre tutto con il segreto di stato. L’ultima parola spetta ora al Copasir, proprio così, avete capito bene: il futuro mestiere del dialogante, mancato “Mister Pesc”. L’uomo giusto al posto giusto,diciamo….

Palla immune. Papi straparla come sempre a suo perfetto agio davanti ad una platea di industriali in delirio e, approfittando della sua plurima veste di premier, proprietario di media e case editrici, editore televisivo, pastore del gregge, padrone di Publitalia, unto dal signore, amico dei Graviano, aspirante beato, ma soprattutto come mandante di Feltry Kruger, gli “suggerisce” (gli ordina) di non mettere pubblicità nei giornali a lui ostili. Che infatti lamentano un calo senza precedente dei preziosi introiti. Successivamente, di fronte alle legittime reazioni delle parti lese, si rifugia dietro l’immunità parlamentare. Davvero un bel coraggio da parte di colui che aveva appena querelato Repubblica e Unità per avergli chiesto cosa ci facessero tutte quelle escort nella casa del protagonista di mille “ Family day”, nonché maritino modello della “Storia Italiana”…

Palla ecumenica. La finanziaria dell’elemosina distribuisce una parte consistente delle sue briciole provenienti dal quel gran papponaggio di stato definito pudicamente: “ Scudo fiscale” alla stessa chiesa cattolica già finanziata con l’otto per mille. Nulla da dire, in questa sede, nel merito. Nel metodo osserviamo come l’amorevole papino stia iniziando a pagare i danni per il caso Boffo e si stia ricomprando una nuova verginità, assieme al divorzio alla sacra rota ed al diritto di presenziare al prossimo Family day e di recitare l’Angelus al posto del pontefice. Al termine del quale delizierà il popolo di fedeli riunito solennemente in Piazza S. Pietro con una barzelletta sui froci ed una sui negri. Dopo di che, telefonando al sempre disponibile Giampi, si darà da fare per organizzare la serata del prossimo: ”Famolo, dai!

L’albero di papi presenta dunque tante belle palle. L’importante, come sempre, è che nessuno si sogni di iniziare a rompergliele…

venerdì 25 dicembre 2009

Il cielo spora Sandrino

Contagiato dallo spirito natalizio, ma soprattutto inebriato dagli stratosferici sondaggi, il successore di Cicciolina alla guida del partito dell’amore sembra volteggiare nell’aria con la grazia di una piuma sospinta da un misericordioso anelito di fratellanza. E come in ogni incantesimo che si rispetti appaiono di colpo lontani anni luce quei tempi oscuri (cioè ieri) nei quali i comunisti (secondo il loro linguaggio: il 60% degli italiani) venivano via via additati agli artigli insanguinati ed alle fameliche viscere del gregge come: terroristi, mandanti criminali, coglioni, pirla, antropologicamente matti, miserabili, leader d’accatto, golpisti, bugiardi, mentecatti alla canna del gas, molestatori omosessuali, veline ingrate e traditrici ( la moglie), bamba, invidiosi, sfigati, vecchi portatori di pannoloni, complici di Spatuzza, merde da mandare ‘ammorì ammazzate, ladri di voti, fannulloni e perditempo, non belli ne intelligenti, racchie e snob. Ed appare preistorica l’era degli strepiti su inesistenti brogli elettorali, degli insulti ai senatori a vita, delle manifestazioni funebri di piazza, delle commissioni farsa Telekom Serbia e Mitrokhin con tanto di indimenticabile (purtroppo) conte Igor Marini, delle grandi abbuffate di mortadelle in parlamento, delle imboscate mediatiche, dei telepiagnistei a reti unificate, della spazzatura di Feltry Kruger e Beldidietro, degli spioni alla Pio Pompa e dell’”opposizione da disarticolare con mezzi traumatici”, degli insulti e delle leggi razziste dei padani in camicia verde, del rimbalza il clandestino, delle querele ai pochi giornali non allineati, delle calunnie vergognose a Biagi e Montanelli, degli editti bulgari e delle tele epurazioni.
Adesso papi appare un concentrato d’amore e di nobili sentimenti. La sua prima enciclica è stata anticipata ieri sera dal Gabibbo, da Mastro Minzo e da “Lecca a Lecca” a reti unificate e si intitolerà: “Totum tuum” (la scelta, frutto di lunga e sofferta meditazione, è toccata a Sandro Bondi). Attraverso di questa l’illuminato assumerà sulle sue spalle l’intera responsabilità del perdono del comunismo per i milioni di morti, del nazifascismo per le stragi di ebrei e le guerre (concedendo però le attenuanti generiche per buona condotta: non sia mai che la Santanchè e Storace s’incazzano e poi non tornino all’ovile), della chiesa per le crociate e la santa inquisizione, di Obama per il razzismo degli americani (nessuno che abbia ancora avuto il coraggio di avvertirlo che quella non è l’abbronzatura), dei giudici per aver ficcato il naso nei suoi affari privati, della D’Addario per non avergliela data la prima sera, dei marziani per essere atterrati nel deserto del Nevada e non a Villa Certosa, per arrivare a fino a Tartaglia, reo di avergli rovinato l’ultimo costosissimo lifting.
La sinistra si genuflette dinnanzi a tanta grazia ed appare ansiosa di sedersi al tavolo delle trattative. Peccato che non si sia accorta che i posti riservatigli da papi sono ai fornelli: quelli da cameriere infatti sono già stati tutti appaltati da Aenne. Il tavolo poi è già al completo con i vari: Dell’Utri, Filippo Graviano, eredi Mangano, Cosentino, Coniugi Mastella, Raffele Fitto pronto a festeggiare la sua condanna per sola corruzione e finanziamento illecito, David Mills, Cesare Previti, Attilio Pacifico con giudici Metta e Carnevale al seguito, Piergianni Prosperino, Gianfranco Miccichè, Cirino Pomicino, Al Capone e don Vito Corleone. Oltre naturalmente all’ospite d’onore Bossi e ad una vagonata di veline.
Il menù che papi ordinerà ai cuochi del piddì sarà il seguente: Lodo Alfano in flambé costituzionale con spruzzata di legittimo impedimento, processo breve alla pescatora, spezzatino di magistrati, polpette di costituzione, presidenzialismo ai ferri, macedonia istituzionale. Il tutto innaffiato da un bel bicchiere di “Amaro Sporconegro”: ovviamente rutto rigorosamente libero.
La sinistra per poter servire al meglio il suo eterno padrone intanto si è portata avanti: infatti adesso è già arrivata alla frutta.

giovedì 24 dicembre 2009

TANTI AUGURI...

..a tutte le persone che sono così CORTESI da venirci a trovare in questo piccolo granello nell'immensa polvere della rete!
Comunque la pensiate, vi ringraziamo e vi auguriamo buone feste!
E adesso basta con le paroline dolci, che poi mi viene il diabete e magari mi tocca anche iscrivermi al partito dell'amore...

mercoledì 23 dicembre 2009

Consigli per gli acquisti 7

Nell’innovativa Italia dell’amore, del partito unico e del processo basso, Frenitalia ti conduce per mano nel favoloso universo dell’alta velocità! Soprattutto ti ci porta a piedi…
Infatti con il modernissimo treno “Feccia Rossa” percorrerete la tratta Milano- Roma entro un tempo massimo di sei anni, due per ogni tappa intermedia. Scaduto questo periodo il viaggio andrà inesorabilmente in prescrizione, e voi verrete scaricati nel bel mezzo di pittoreschi campi innevati flagellati da un gelido clima siberiano, potendo così godere (nel caso di fortuita sopravvivenza) delle bellezze paesaggistiche e culturali del belpaese. Se non siete nati pinguini poi sono solo cazzi vostri. Frenitalia comunica inoltre la sua fantastica promozione: coloro i quali prenotano un viaggio con partenza entro il 20 dicembre riceveranno in omaggio il cenone di capodanno nel vagone ristorante a base di cotechino, lenticchie e pregiato spumante italiano, e potranno anche partecipare al fantastico veglione con musiche di Mariano Apicella. Le ferrovie rassicurano inoltre l’utenza sulle condizioni di trasporto in queste gelide giornate invernali: nelle vetture Neurostar sono state allestite carrozze riservate per le foche e gli orsi bianchi, gli altri passeggeri verranno invece allogiati in appositi vagoni igloo avvolti interamente in uno strato di domopak. A tutti i viaggiatori viene inoltre raccomandata la partecipazione ad un corso di sopravvivenza, di portare da casa scorte di viveri e medicine, fornello da campeggio, tenda canadese, legna da ardere, e sopratutto una copia della bibbia. Verrà inoltre lanciato un fantastico concorso a premi, il Trenalotto: incredibili premi per quel fortunato viaggiatore che riuscirà a prendere l’unico treno che arriverà in orario! Con Freghitalia potrai dunque fare un vero e proprio salto nel tempo: ad un secolo indietro!


Per un natale pieno d’amore regala anche tu a chi ti sta sulle balle la prestigiosa tessera “ Pdl Premium P2”: i primi cento abbonati riceveranno in omaggio copia della statuina che ha miracolato il nostro illuminato sovrano. Inserendo la tessera nel decoder del digitale terrestre potrai inoltre comodamente gustarti l’ultimo filmazzo porno girato a bordo piscina della celebre villa con il simil vulcano in erezione, una delle quindicimila copie dei video trans di Marrazzo finiti come sempre nelle mani di Signorina e Feltry Kruger ed il primo (ed ultimo) articolo firmato da Mastro Minzo, scritto quando ancora portava i capelli pettinati alla Jimmy Hendrix.
La fantastica “Pdl-P2” potrà poi essere comodamente ricaricata e funzionerà anche come tessera punti: arrivato a 100 punti vincerai il reggicalze autografato della Brambilla., con 1000 punti i calzini puzzolenti di quel bastardo comunista del giudice Mesiano, con 1500 punti fac-simile della vecchia lupara di Dell’Utri, con 2000 punti la mappa segreta delle società off shore del biscione, arrivato a 2500 punti il regalo più ambito: un’ampolla contenente le miracolose gocce del sudore di papi, frammisto alla misteriosa sostanza bituminosa che gli dipinge il cranio, raccolte amorevolmente e conservate in un’apposita cantina climatizzata dal devoto poeta di corte Sandrino.
“PDL P2 “ Premium, molto più di una gran tessera: una tessera venerabile



Quale migliore occasione del “Bianco Natale” per un altro bel bicchierino di “Amaro Sporconegro”? Poi via per una nuova emozionante avventura! Chiamata di soccorso: un immigrato clandestino è scivolato su una lastra di urina di porco ghiacciata, depositata da Calderoni e Borghezio accanto ad una moschea, e sanguina profusamente sporcando così illegalmente il sacro suolo Padano. Ma perché non se ne stanno nella savana, questi dannatissimi “bingo bongo” di quattro negher del menga? L’elicottero si posa accanto al malcapitato mancandolo inopinatamente di pochi metri: il pilota è un vecchio coglione, ha poca mira e non ci vede più una sega. Tu scendi e corri dal moribondo pronto a posargli le mani sul torace: pronto a reperire i parametri vitali ed eseguire un massaggio cardiaco? No, per cercare documenti e portafoglio dal quale prelevare la sacrosanta ammenda di diecimila euro. Successivamente il farabutto verrà sottoposto ad un processo breve nell’elicottero e dopo rapidissima sentenza della cassazione padana, sganciato sul ghiacciaio del Plateau Rosà accanto allo Yeti ed alla mummia Otzi. Le precedenti vittime cioè delle nuove sacre leggi leghiste.
Tornato a casa ti potrai finalmente scolare due bicchierini di “Amaro Sporconegro” con tanti auguri di “Bianco Natale”. Anche per oggi hai rispettato le tue radici cristiane compiendo una bella pulizia all’interno del tuo animo. Una pulizia etnica…

martedì 22 dicembre 2009

Chi trova un amico trova un tesoro

- Lodo o non lodo….Inciucio ergo sum…Meglio un uovo oggi che una Brambilla domani…”
-Pssshh: ricordami bene, ma questo non è quello svitato della vecchia bicamerale, del partito azionista di coglioni, di Mediaset risorsa del popolo? Ancora insiste, ma cosa vuole adesso?
-Mio signore non temere lui non è un attentatore: uomo è di antico estro dell’inciucio un gran maestro, sarà bene contrattare se i processi vuoi evitare…
- Va bene, Sandrino, andiamo avanti: miei cari subordinati, vi ho convocati qui attorno al mio lettone di Putin per comunicarvi che finalmente stasera si tro…..
- Whoww papi, finalmente sei tornato in te! Le tue “ministre coccodè” non vedevano l’ora..
-Ma cosa avete capito? Volevo dire che stasera finalmente si troverà la soluzione per sistemare una volta per tutte i miei sacrosanti processi
-( pshhh, il sovrano è impazzito: deve essere stato il colpo in testa. Ha detto “sacrosanti processi”..)
-( sssshhh ..parla piano, sei pazzo? Vuoi finire in prima pagina sul “Giornale” con l’accusa di essere un vecchio Pedofilo molestatore? Però in effetti è vero: ha detto proprio “sacrosanti”….)
-( pshh poveretto! Lo stress, l’età, la mancanza di passer..)

-Voi tre, laggiù, cosa avete da mugugnare? Sandrino, Paolino, Gasparetto orsù, abbiate il coraggio di parlare al vostro sire
-Niente padrone, dicevamo appunto dei tuoi “maledetti” processi…
-Proprio così: “maledetti”. E io che ho detto? Vedete: ho sempre ragione, non per niente sono il migliore di sempre..
-Papi, ma cosa avevi capito prima? Guarda che io non sono una a tua disposizione…
-Che impudenza giammai vista: qui ci vuole un esorcista, dal demonio è posseduta al padrone non l’ha data!
-Papi, veramente avrei le mie cose…
-Ersia, mistificazione! Non lo sa ministra che qui quello che è suo è suo e quello che è mio è suo, a partire dalla nostra stessa vita, ovviamente?
- Ca(pe)zzone taci per favore, ti ho comprato al mercatino di Natale solo per parlare al tiggi di Mastro Minzo, non qui..
- Signori: qui è in atto un progetto eversivo volto a sovvertire la volontà popolare e ordito dal partito dell’odio, dalle toghe rosse, dai magistrati politicizzati..
-Cicchitto che cazzo c’è? Hai sei di nuovo infilato la vecchia tessera della p2 nel decoder ? Come ti permetti di urlare in questo modo nella più alta sede istituzionale della repubblica, cioè casa mia? Mica siamo al parlamento!
-Ma padrone, ti stavo solo recitando la poesia di Natale
-Bedda madre, padrino, ma che minchia è ‘sto calendario fetuso con tutte queste monache picciotte nire nire…
-La Russa, ma è il nuovo calendario del ministro delle papi opportunità!
-Ma che minchia fa, la monaca? E che minchia gli regalo io ai camionisti che ci votano: un book di uno straminchia di convento di clausura? Bedda Madre: loro fimmine ignude vogghiono..
-Ca(pe)zzone: mani sopra il tavolo per favore
- Perdonalo papi, in fondo come cervello ha ancora dodici anni. E poi tutti quei traumi: Pannella che lo costringeva a digiunare e gli faceva anche bere la pipì, la Bonino che gli fumava in faccia tutte quelle canne, Rutelli che si faceva le pere con l’acqua santa….
- Va bene, va bene, basta! Passiamo alla giustizia, subalterni miei. Al Nano dimmi: cosa mi stai preparando?
-Sire, grande idea: Il “processo a punti”: Ogni reato commesso ti levano due punti dalla patente fino a che…
-Mi arrestano?
-Solo agli immigrati. A te nobile sire ti ritirano la patente. Ma non preoccuparti: ti porta a spalla Bondi…
-Non mi sembra tanto costituzionale, sono pur sempre l’unto dal signore, cribbio. Andiamo avanti..
-Allora senti questa, sire: “Il processo dimezzato”. Partiamo dall’ergastolo per il primo reato, le pene poi si dimezzano via via ad ogni nuova condanna..
-Ed alla fine?
- Alla fine, sire, al netto di corruzione, falso in bilancio, fondi neri, frode fiscale, concorso esterni in associazione mafiosa, falsa testimonianza, riciclaggio, adescamento ed atti osceni in luogo pubblico avrei calcolato…
-Dimmi, dimmi..
-Che ti farai quindici secondi netti di galera. Poi, con la condizionale, le attenuanti generiche perché sei incensurato, la buona condotta e qualche mazzetta, alle fine ti offriranno un caffè e ti manderanno direttamente al Quirinale con poteri di capo supremo del legislativo, esecutivo, giudiziario..
-Solo? Ma il Piddì cosa ne pensa?
-Quale Piddì? Ci sono più correnti che elettori, ormai
-Bene, mi sembra che possa funzionare. E la separazione delle carriere dei magistrati?
-Pronta: separeremo definitivamente la carriera dei magistrati vivi da quelli morti.
-E la riforma elettorale?
-Fatta: le elezioni si terranno il giorno di ferragosto dalle ore 13,30 alle ore 13, 35 nell’unico seggio nazionale di Villa Certosa durante l’eruzione del vulcano artificiale. Per poter votare bisognerà presentare: Tessera p2 con ricarica Mediaset premium, ampolla del Dio Po, flacone di profumo Dur e presentarsi al seggio accompagnati almeno da un’ escort. A tua completa disposizione, si intende…
-Bene, ed il bicameralismo
-Ci sarà solo una camera, quella da letto: la tua
-Va bene mi accontento:non si può avere tutto nella vita. Adesso però voglio farmi una bella sco…
-Wohwww, si papi sii
-Ma cosa hai capito, ministra: tu tietti pure le tue misteriose cosette, ma solo per stasera.. Voglio farmi una bella scorpacciata con i vecchi amici: Marcello, Cesare, Massimo, Luciano dai venite qui, è pronta la nostra cenetta…andiam, andiam, andiamo ad inciuciar. L’ho sempre detto io: chi trova un democratico trova un tesoro

lunedì 21 dicembre 2009

Monster parade 25

5
IL CASTIGATORE DI OMOSESSUALI, L’ ERADICATORE DEI “NO GLOBAL”, IL CONDOTTIERO DEL NORD, IL FLAGIELLO DEI CENTRI SOCIALI

“Se non osservi le nostre leggi e non condividi i nostri valori te turnet a ca’. Ciapa su el canott e va foeura di ball”.
Ecco uno dei tanti slogan guerrafondai, omofobi e di stampo orgogliosamente razzista di tal Prosperino Piergianni, di mestiere assessore regionale della Lombardia, ovviamente in quota Pdl.
Si tratta di un signore dall’animo turbolento, passato dalla lega rivoluzionaria degli albori (per i suoi gusti un po’ troppo moderata) all’estrema destra xenofoba, fino al naturale approdo nel gregge delle impunità e nella giunta di quell’anima pia ciellina di Formigoni.
L’hanno arrestato recentemente in diretta tv con l’accusa di corruzione aggravata, turbativa d’asta e truffa ai danni della regione. Siamo in attesa dei commenti da parte del partito dell’amore, ma già li immaginiamo benissimo:”Giustizia politicizzata… arresto ad orologeria… azione eversiva delle toghe rosse volta a sovvertire la sovranità popolare…”, e via delirando con cazzate del genere….
Quello che colpisce è il richiamo da parte di questi soggetti al rispetto delle nostre leggi. Se non altro perché ci consente di capire come il reato di immigrazione clandestina sia stato introdotto in realtà per favorire l’integrazione: molto più semplice infatti condividere i nostri valori ed nostri principi risultando un fuorilegge.

4
ANNI SETTANTA

Occhio ai titoli, coperti ed allineati in maniera quanto mai sospetta: ”Una bomba da matti” (“Illibero”), “ Non sottovalutate questa bomba” ( “La Padania”, sottotitolo: altrimenti per noi tutta fatica sprecata), “E adesso arrivano le bombe”, ( Il Giornale). Ed in effetti, guarda caso, proprio adesso spuntano come funghi opportune bombette ad orologeria (per ora fortunatamente a salve, ma non sempre è stato così nel passato..), attribuite come al solito ai preziosissimi anarco insurrezionisti. Si chiama in realtà: “strategia della tensione”, ed è da sempre utilizzata dai poteri in affanno per far digerire porcate autoritarie ed azzittire qualunque opposizione.
Insomma il gesto di Tartaglia è arrivato come una manna dal cielo per il gregge, che ci sta ricamando sopra quel clima mefistofelico ideale per proporre fantomatici patti democratici ( in pratica: ammazzare tutti gli svariati processi di papi). In alternativa per far passare ogni giro di vite, ogni censura, ogni pubblica esecrazione dei pochi oppositori rimasti nella complicità pressoché totale dei media asserviti e nel silenzio assordante dei professorini terzisti, cioè dei berluschini in doppiopetto e barbone ben curato. Le parole di Cicchitto ( perdonate l’espressione volgare) alla camera, una delirante denuncia di libere testate e singoli giornalisti non asserviti, hanno rappresentato un capolavoro di eversione istituzionale da parte di un pidduista di certo non pentito.
Adesso vorrebbero anche fare le colombe e stringere alti patti istituzionali con Pd ed Udc: nel nome di cosa? Dell’imbavagliamento definitivo di Santoro e Travaglio? Dell’isolamento di Di Pietro? Dell’approvazione silenziosa di qualunque leggina “ Ad papinum” e di qualsiasi riforma costituzionale di stampo autoritario? Roba da pazzi: papi ci avrà pure rimesso due dentoni, in compenso questi stanno facendo a pezzi un intero paese!

3
I CRISTIANI PADANI

Davvero istruttivo (nel suo piccolo orrore quotidiano) il reportage di Annozero (ecco perché vogliono chiuderlo) su un ridente comune del bresciano, accompagnato dalle immagini della festa dei giovani padani: piccoli razzisti crescono.
Superfluo chiedersi se queste persone conoscano almeno in minima parte la nostra storia: riuscirebbero a mettere assieme al massimo quattro cazzate sui celti e sul Dio Po: cosa volete che ne sappiano loro delle faticose ed umilianti migrazioni di massa dei loro nonni? Non hanno mica tempo da perdere: finito il turno di ronda sotto con la birra, il rutto libero ed il rimbalza il clandestino

2
LA FINANZIARI DELL’AMORE

E’ proprio vero: loro sono il partito dell’amore. Infatti vanno d’amore e d’accordo con gli evasori fiscali e la grande criminalità, coloro cioè ai quali in cambio di un simbolico pizzo di stato hanno consentito il rimpatrio di enormi fortune illecitamente sottratte alla collettività (tecnicamente parlando si tratta dunque di ladri), grazie alle quali potranno magari ricomprarsi all’asta qui beni dei boss ( cioè i loro) che nessuna persona sana di mente si sognerebbe mai di contendergli.
Nel frattempo, per fare cassa, attingono ai fondi tfr dei poveri Cristi che le tasse le pagano per davvero, cioè quelle “merde comuniste” ( Brunetta dixit) dei lavoratori dipendenti. Ma che se andassero ammorì ammazzati, così risparmiamo su quella misera social card e pensa tu quante escort e quanto botulino papino potrebbe riuscire a pagarsi! E gli fottiamo anche la pensione, pensa che ridere…!
Ecco dunque il vero amore. Amore criminale

1
INCUCIO ERGO SUM

Sulle ceneri del volto orrendamente sfigurato di papi (non dalla statuina, ma da anni ed anni di overdose di botulino, lifting, trapianti, cerone…) nasce il “partito dell’amore” e si ricompatta quel clima di solidarietà nazionale volto a metter fine alla vera emergenza democratica che ci attanaglia: i processi di papi.
Fin dall’alba dei tempi in realtà i teneri amanti avevano già dato prova dei loro nobili sentimenti . Recentemente, ad esempio, definendo i partecipanti al “No B Day” come gli amici di Spatuzza. Cioè di un killer spietato e sanguinario, che però almeno ha avuto il coraggio di pentirsi e di vuotare il sacco. Ecco: quelli che si comportano così, pur sforzandosi, loro proprio non riescono ad amarli. Gli preferiscono infatti assassini e mafiosi impenitenti, ancor meglio se con la bocca eroicamente chiusa. Peccato per loro che però il Graviano vero, quello che conta sul serio cioè Giuseppe, si sia solo limitato a sibilare che per il momento si sente fiaccato dal 41 bis quindi non parla. Per ora…. E la trattativa dunque va avanti…..
Cosi mentre papi si glorifica di arresti dei quali il merito andrebbe solo agli odiati magistrati ed forze dell’ordine, il suo governo emana le leggi più criminogene della storia, a partire da quello scudo per il quale i ladroni, sentitamente, ringraziano. E dunque per ora continuano a tacere …
Poi il partito dell’amore indica Santoro, Travaglio e tutti noni che leggiamo il Fatto come mandanti morali del gesto di Tartaglia, nonché dell’abbattimento delle torri gemelle e del buco dell’ozono, attribuito dal Giornale al meteorismo doloso di Sandro Ruotolo. Lo svitato di Milano invece di sicuro loro lo amano tantissimo: ha portato più benefici ai sondaggi di papi il suo lancio della statuina di quindici anni di porcate “Ad personam
In fondo aveva proprio ragione Guzzanti- Rutelli:”A Berlusco’, perche ce odi e ce tratti così male a noi che te vojamo tanto bene e avemo fatto così tanto pe’ te!”

sabato 19 dicembre 2009

Un Pd con una elle di troppo

Mister Tonn, nostalgico dei patti delle crostate siglati nelle bicamerali durante la felice era di “Dalemoni”, si dedica con autentico furore ideologico all’elogio dell’ amato inciucio.
“Il miglior antiberlusconiano è quello che lo manda a casa”, recitava una recente e felice intuizione del dalemiano Bersani: nel frattempo però, risultando l’impresa improba per questa tenera opposizione, preferiscono limitarsi a mandare a casa i loro elettori.“ Certi inciuci farebbero bene al paese”, sostiene baffino, “li fece anche il Pci”, infatti sono stati per quarant’anni all’opposizione mentre la Dc e Craxi calorosamente ringraziavano.”I comunisti italiani hanno più volte dovuto difendersi da accuse di questo tipo. C’è sempre stato qualcuno più a sinistra, una cultura azionista, che ci ha sempre rimproverato di non aver fatto la rivoluzione”. Già, la maledetta cultura azionista: se ci fosse stato uno come lui altro che resistenza: Benito l’avrebbero “lodato” e proposto come primo ministro nella nascente nuova repubblica. In fondo il consenso non gli era mai mancato, dunque….
“ Basta con la delegittimazione giudiziaria del premier: avendo vinto Berlusconi ha diritto di governare per cinque anni!” Parole di Emilio Fede? No, del dalemiano La Torre! Rosy Bindi, salvaci tu! Ad onor del vero Baffino, unico comunista della storia, al governo era anche riuscito ad arrivarci. Non prima però di aver contribuito a segare il ramo dal quale governava l’ottimo Romano Prodi, e solo grazie al soccorso nero di Cossiga. Inutile aggiungere che il tutto è stato breve e neanche tanto intenso, a parte qualche bombetta umanitaria sganciata sui Balcani (ah già, quella volta almeno c’era l’Onu…)
Il problema di queste persone in realtà non è la presenza di qualcuno che le scavalca sinistra, ma che adesso c’è chi lo fa anche da destra: non potremmo allora fare come nel calciomercato? D’Alema, La Torre (ottimo anche come centravanti di sfondamento) e conguaglio in cambio di Fini. Di colui cioè che, risvegliatosi (forse) da una lunghissima notte di asservimento, ha il coraggio di dare a papi del monarca assoluto e di spedire flaconi di valium a Feltry Kruger (perché non aggiungere anche del Guttalax?), mentre invece loro, con pieno spirito bipartisan e rispetto istituzionale, regalano all’arrapatissimo premier solo preziose confezioni di viagra.
Discorso delicato, in realtà, quello dei rapporti tra maggioranza ed opposizione: giusto collaborare sulle regole generali e negli interessi della collettività. Ineccepibili molte delle scelte politiche, a volte impopolari, del vecchio caro Pci (argomento interessante ed eventualmente da riprendere in altra sede), assurdo invece piegare le regole comuni, la costituzione, i codici civile e penale alle esigenze processuali di un plurinquisito. Volete renderlo immune? Ok, allora che lo sia fino al 2013, dopo di che: divieto di concorrere a qualunque incarico istituzionale ed interdizione da ogni pubblico ufficio fino all’eventuale ( molto eventuale) sentenza di assoluzione in tutti i procedimenti pendenti. Con le prescrizioni che ovviamente in questo arco di tempo si fermano, altro che processo breve! Qualcosa mi dice che non andrà così. Sarà sempre il solito mefitico virus dell’azionismo?

venerdì 18 dicembre 2009

Mal d'amore

Le immagini di papi ferito che esce dalla macchina per offrire fieramente il volto insanguinato ai suoi sondaggi hanno ormai fatto il giro del mondo, avvelenando ancora di più il clima già pessimo nel quale ci tocca vivere. C’è chi si spinge perfino ad evocare i terribili anni settanta, avendoli “frequentati” evidentemente molto bene, ed infatti in giro per l’Italia cominciano a spuntar fuori le solite bombe “ad orologeria”: quella alla Bocconi l’avrà messa Marco Travaglio in persona oppure Sandro Ruotolo con il suo baffone da fondamentalista talebano? O magari i soliti preziosissimi anarchici, entità metafisica ed impalpabile come i comunisti di papi nonché da sempre copertura ideale per ogni porcata puzzolente di servizi deviati e perciò da occultare accuratamente, che si tratti di banche, di treni, di stazioni. “ A pensar male si commette peccato ma si indovina quasi sempre”: parlò così Giulio Andreotti, ed in effetti la tanto disprezzata dietrologia sembra essere l’unico strumento scientificamente efficace per riuscire a districarsi negli eterni misteri della nostra storia.

Nel frattempo il paziente è refrattario a tutte queste trame oscure: l’unica strategia della tensione che persegue tenacemente è infatti quella inguinale. Inoltre, vedendo salire per ogni giorno di ricovero il suo indice di gradimento di almeno cinque punti, ha preteso ed ottenuto di rimanere una notte in più in ospedale, ma di poterla trascorrere nel reparto di ginecologia.
Numerosi gli attestati di solidarietà ricevuti, al quale si aggiunge ovviamente anche il nostro. Il primo ad arrivare al suo capezzale è stato un Sandrino Bondi commosso fino alle lacrime per la sorte crudele toccata al suo signore e pronto a recitargli devotamente i suoi ultimi versetti: “Oh mio nobile padrone hanno rotto il tuo dentone, è evidente in queste ore che sei unto dal Signore, quell’oscuro attentatore di Repubblica è un lettore, ed il braccio aveva armato da un dannato magistrato, ma il tuo sorriso è ancor splendente anche senza qualche dente” A quel punto il paziente alla sua destra si è staccato la spina da solo, quello alla sinistra è entrato in coma irreversibile, mentre l’ infermiera di turno ha tentato il suicidio ingoiando un’intera confezione di supposte di glicerina.
E’ poi giunta in visita una delegazione istituzionale del Piddì guidata da Massimo D’Alema, che ha subito protestato con la direzione sanitaria per la scomoda collocazione dell’illustre sofferente, e ne ha chiesto immediato trasferimento in una bicamerale. Bersani gli ha invece regalato una copia della Costituzione, affinché possa almeno farsi una vaga idea di cosa tratti, Rosi Bindi infine un confortevole pappagallo accompagnato da un bigliettino: “Questo si che è a tua disposizione”. Attestati di solidarietà anche dal mondo della magistratura: un pacco anonimo contenente un paio di calzini turchesi è stato recapitato davanti alla porta della sua camera, mentre la procura di Milano ha inviato un Bacio Perugina contenente il prossimo avviso di garanzia al posto del celebre bigliettino d’amore. L’amico Putin gli ha regalato invece un nuovo lettone a sei piazze, Lukashenko un vecchio dossier patacca del Kgb dal quale risulta che Vetroni e Franceschini erano pericolosi torturatori sadomaso in servizio permanente effettivo nei campi di detenzione in Siberia ( Feltry Kruger ha già preparato un’edizione straordinaria), Gheddafi ha inviato un cammello, l’amico Dell’Utri gli ha trovato uno stalliere nuovo di zecca, mentre il dono più gradito, addirittura eroico, è stato un foglio anonimo, interamente bianco, riportante sul fondo, con caratteri minuscoli, la scritta: “Nenti sacciu, miiii”.

Nel paese invece il clima avvelenato ha già prodotto le prime vittima: Rosi Bindi è stata centrata in pieno da una confezione di “profumo Dur” avvolta nella canottiera sudata di Bossi, la Brambilla da un vibratore di ultima generazione con sopra scritto “Non sono a tua disposizione, a meno che non mi cambi le pile, pirla”, Di Pietro da un manuale di grammatica che gli ha procurato un serio trauma congiuntivo.
Maroni nel frattempo, quello che una volta resisteva alla forza pubblica addentandogli nientemeno che i polpacci, adesso medita di limitare l’accesso ad inernet, ma per prosciugare le fonti dell’odio e del rancore forse sarebbe meglio oscurare per qualche giorno il parlamento degli inquisiti, dei condannati e dei pidduisti. Comunque per connettersi alla rete d’ora in poi bisognerà sostenere un esame di bergamasco antico e vincere almeno un torneo al “rimbalza il clandestino”.
Insomma papi ha fatto come al solito un affarone: con la modica spesa di due dentoni rotti sta infatti ripigliando per le palle e per i fondelli tutta la nazione!

mercoledì 16 dicembre 2009

Il falò delle libertà

Tutto ci aspettavamo in queste tumultuose giornate cariche d’odio, di sciagurata violenza e di veleni, tranne che di ascoltare papi pronunciare nobili versetti a metà strada tra Gandhi e Cicciolina: ”Alla fine l’amore trionfa sempre”. Fantastico! Quel gran volpone sa sempre come capitalizzare al massimo tutto ciò capita su questo pianeta, comprese le malefatte di uno psicolabile, due dentoni rotti, i terremoti, le pandemie, le alluvioni, l’effetto serra, le invasioni aliene, l’impotenza e le deposizioni dei mafiosi. Saremmo curiosi di sapere se parlerebbe così anche dopo la prossima intervista a Mills o alla D’Addario, la nuova versione delle celebri dieci domande, l’eventuale bocciatura dei futuri lodi o la malaugurata notifica di un avviso di garanzia. Però intanto prendiamo atto del suo figurone, sicuramente migliore di quello dei suoi pretoriani che al contrario sembrano ormai tutti dei pazzoidi fuori di testa.
Prendiamo ad esempio quel signore dallo sguardo un po’ da gufo e l’eloquio “strascicato” che risponde al nome di Fabrizio Cicchitto. Un politico navigato, che nella vita è passato dalla piazza rossa alla sinistra lombardiana, dai progressisti a Berlusconi e Bossi, dalla P 2 a Bettino Craxi: un vero uomo di mondo, insomma. Ebbene nella sede più istituzionale del paese, il parlamento, sprigionando fuoco e fiamme e sbavando come un rottweiler (come capita a tutti i fascio socialisti ogni volta che incrociano un ex comunista)costui ha ripetuto per la miliardesima volta la solita, decrepita e falsissima storiella. Quella cioè che vorrebbe un’ intera nazione messo nel sacco dai giudici eversivi e politicizzati , dal partito di “Repubblica” ( lo stesso al quale devono restituire una vagonata di milioni per avergli fottuto illegalmente la Mondadori), da quello del “Fatto” (ma il “Giornale”, con rispetto parlando, “Libero” e la “ Padania” li avranno mai letti?) e dai noti terroristi Travaglio e Santoro: un vero pacificatore, insomma. Gli ha fatto eco Cota, l’unico leghistino assieme a Bricolo con la faccia da bravo ragazzo, che commosso ha riportato le prole angosciate del suo ministro degli interni: “povero Silvio: ha rischiato di morire!”. Bum: certo poteva rimediare di peggio che un paio di protesi rotte (parlare di denti mi sembra un po’ eccessivo anche per Supernon), però ascoltando queste frasi sconnesse e deliranti pronunciate da coloro che dell’odio hanno il copyright la mente vola a tutti quelli che la pelle per lo stato se la sono giocata davvero, non ad uso fiction: da Aldo Moro con i suoi misteri sepolti assieme a lui, passando per Falcone e Borsellino, ammazzati non si sa bene da chi ( mentre saremmo grati se qualcuno al ministero, anzichè pensare a censurare Facebook, si degnasse di spiegarci che fine abbia fatto la famosa agenda rossa), per arrivare a Sergio D’Antona e Paolo Biagi, quello che secondo il ministro Scaiola era solo un rompicoglioni. Per non parlare poi dei tanti ( troppi) morti di Ustica, della stazione di Bologna, di Piazza Fontana, delle vittime del terrorismo e di tutte quelle stragi più o meno oscure sulle quali qualcuno dovrebbe cominciare a fare un po’ di chiarezza, se non altro a beneficio della storia e nel rispetto della sofferenza patita dai familiari delle vittime. Altro che Travaglio terrorista: roba da pazzi. Chiedere un parere a Boffo, please.
Infine il gregge in toto, dopo aver posto non si sa bene perché la fiducia sulla finanziaria, è andato a pascolare fuori dall’aula quando ha preso la parola Antonio Di Pietro: un bell’esempio di rispetto istituzionale e di spirito di pacificazione. Sarebbe stato più opportuno farlo quando alla camera volavano sputazzi ed insulti, si irridevano vigliaccamente i senatori a vita ironizzando sulla loro anagrafe, venivano sventolati cappi da impiccato, oppure si festeggiava la caduta di Prodi affettando ed ingozzandosi oscenamente con grasse fette di mortadella. Il Tonino nazionale in effetti parla spesso sopra le righe, ed a volte sembra inseguire un suo populismo mignon che stride non poco in chi si vorrebbe opporsi a quello extra large di “Predellino man”, però sinceramente cosa aveva detto stavolta di così grave? Che in fondo lanciare statuine è stupido e sbagliato, però papi entro certi limiti se l’è andata a cercare. In pratica ciò che pensano un po’ tutti in Italia e nel mondo, a partire da quelle fonti ministeriali che gli avevano sconsigliato vivamente i bagni di folla che lui tanto adora, ma che lo espongono alle malefatte di mitomani e pazzioidi di ogni genere.
Insomma alla fine la figura più bella di tutte per una volta l’ha fatta proprio lui: il Santo di Arcore, l’illustre paziente in prognosi riservata, il beatificato dal pazzoide. Con quella cricca che si trova attorno non è che ci volesse molto, ma che stavolta sia stato miracolato per davvero?

martedì 15 dicembre 2009

Non gli resta che piangere

Ma insomma: chi poteva immaginare di fargli un regalo di Natale migliore? Con pochi euro spesi in una bancarella, l’eroico Tartaglia è riuscito a stravolgere in pochi istanti tutto il quadro politico nazionale incenerendo mesi e mesi di dura e faticosa opposizione! Altro che soldi buttati via in avvocati, sentenze, maggiordomi, giudici, dossier tossici, senatori dell’opposizione, giornalisti, escort (quelli veramente sono gli unici spesi bene)! Per non parlare delle fatiche profuse per tenere in piedi un partito che in realtà è uno spot, per essere costretti ad ascoltare ogni giorno i rutti, le minacce ed il tanfo della canotta di Bossi, per dover raccogliere le palle sotto le caviglie al suono delle poesiole di Sandrino, per sforzarsi di non far volar via con un ceffone l’occhialetto secchioncello di Capezzone, per far finta di sorridere alla sottile ironia di Gasparri, per sopportare il rancore secolare dei craxiani, l’aplomb di Sgarbi, il labbroni inquietanti della Santanchè, i papelli oscuri dei mafiosi!
E’ bastato un semplice, disdicevole lancio ed in un attimo: Fini ha prontamente riesibito camicia nera e manganello, Casini la divisa da giovane marmotta, Napolitano quella da pompiere, Bersani un aplomb politically correct degno del miglior patto della crostata, e tutti in coro a stigmatizzare l’ odio nei confronti del povero moribondo, martire di Facebook, di Santoro, di Di Pietro e di Annozero! Un vero successone insomma, al contrario dell’efficacia del servizio di sicurezza in piazza: a questo punto al posto dell’inutile Maroni proponiamo ufficialmente Tartaglia nuovo ministro degli interni. Oltre che eroe nazionale al fianco di Mangano e di Filippo Graviano, si intende.
Insomma caro papi, ci uniamo anche noi al coro di tutti coloro che ti augurano una pronta e completa guarigione, però smettetela per favore di farla tanto lunga! Ma come, non eravate quelli con le palle: cosa sono allora tutti questi lacrimoni vittimisti a reti unificate? Ma non vi vergognate? Da gente come voi ci aspetteremmo una reazione alla “ Fight club”, non alla “Cappuccetto rosso”! Un vero duro con le palle, un Superman come si definisce lui, ce lo saremmo immaginato affacciato al balcone, sanguinante e pronto ad offrire virilmente il petto al nemico infame: ” Sono qui! Fatevi sotto se ne avete coraggio, comunisti cagasotto!”. Invece se ne sta chiuso in ospedale a piagnucolare addolorato come un qualsiasi essere umano sofferente, il giorno dopo aver pacificamente maledetto la costituzione, il presidente della repubblica, il csm, la corte costituzionale, tutti i magistrati, i comunisti e metà del suo paese, sbandierando i testicoli davanti agli ammutoliti popolari europei.
Noi siamo i primi a rinnegare la mano che ha scagliato quella stramaledetta statuina: non accettiamo la violenza fisica, qualunque colore essa abbia, perchè ci riconosciamo nell’arcobaleno della bandiera pacifista e crediamo nella forza delle idee, ma soprattutto perché abbiamo visto andare in fumo in pochi istanti mesi e mesi di dura, faticosa ed onesta opposizione. E poi caro papi diciamocelo: a tutti nella vita è capitato di rimediare un bel cazzottone in faccia ed un paio di denti rotti, senza però per questo ricevere pellegrinaggi di folle osannanti e media collegati in attesa spasmodica dell’oracolo dell’ultimo bollettino ( “il paziente fatica a mangiare, avverte dolore” E ti credo: con due denti rotti! Ma ci siete mai andati dal dentista, inutili servitori? Ci manca solo che ci diano notizie sulla pervierà dell’alvo e siamo a posto!) neanche fossimo in presenza del miracolo della resurrezione di padre Pio. A qualcuno è capitato in fangosi campetti di periferia, ad altri magari in una curva, in un autogrill, in un pub, in una discoteca, a scuola, ad un incrocio, nel mezzo di una manifestazione o più probabilmente in una caserma dei carabinieri o della polizia…
In fondo che papi sia un personaggio straordinariamente bipolare, e che debba gran parte della sua fortuna mediatica ed elettorale alla scelta consapevole di rivolgersi alle viscere del paese, è cosa nota a tutti. Ma la panza si sa cova umori alterni, imprevedibili e spesso sgradevoli e violenti. Ci sono schiere di fans disposti a tutto per lui e pronti in ogni istante a porgergli amorevolmente le terga ( ed i più fortunati già lo fanno da tempo), e ci sono altrettanti che proprio non lo sopportano e che lui non fa nulla per rendersi amici, anzi. Se poi in questo clima di scontro perenne (possibile che sia sempre colpa solo dei comunisti?) decide di farsi i bagnetti di folla alla ricerca dell’eterno spirito del predellino ( che tanto pacifista proprio non è), che se ne esca fuori un pazzoide pronto a tirargli una bella stecca sui denti si poteva anche mettere in conto, no?
Comunque la solidarietà umana per il paziente nulla cambia sul giudizio politico: papino secondo noi è “unifit” a giudare una grande democrazia. Governi pure, se ne è capace, ma le nostre idee di certo non cambiano per un paio di denti malauguratamente rotti. E adesso si goda questo miracolo che l’ha colpito sotto forma di statuina e la smetta di piagnucolare per piacere, che tra un paio di giorni sarà passato tutto: quelli che dovrebbero piangere, oggi, siamo solo noi!

lunedì 14 dicembre 2009

O mia inopportuna Madunina...

Se esisteva al mondo un gesto da evitare assolutamente “senza se e senza ma” questo era esattamente il lancio della povera Madonnina. Innanzitutto perché noi siamo tra quelli che papi vorrebbero mandarlo a casa, non all’ ospedale. Poi perché il re Mida della comunicazione trasforma in oro tutto ciò che tocca, o dal quale viene inopinatamente toccato, e così già osserviamo le immagini del volto sanguinante impennare i suoi sondaggi, armare le tastiere dei suoi killer mediatici camuffati da angioletti, terrorizzare il già stressatissimo presidente della repubblica, riportare per la miliardesima volta il figliol prodigo Fini dentro quell’ovile dal quale non si è mai sognato di uscire, fornire ottimi e condivisibile argomenti a coloro che di odio ne hanno distribuito a piene mani per mesi. Si attizzano nel frattempo ancora di più i sedicenti pompieri terzisti, cioè i berlusconiani con barba ben curata e doppiopetto: già stamattina leggevo sulla Stampa l’illustre direttore scagliarsi conto la “doppia morale” della sinistra, come se qualche esponente del Piddì o di ciò che resta della galassia rossa si fosse sognato di giustificare il folle gesto. Ed anche le parole di Di Pietro, un altro che inizia a fargli un po’ troppi favori, in fondo non erano poi così terribili: solo fino a ieri papi paventava guerre civili e infangava il nome di tutte le istituzioni italiane nel bel mezzo del vecchio continente, un vero pacificatore insomma. Ma soprattutto ecco l’immancabile ed inevitabile affondo contro quel web che secondo il direttore tirerebbe fuori il peggio della nostra società. Si tranquillizzi, dottore, e se vuole trovare il peggio della nostra società vada a rileggersi un po’ di titoli e di fondi di tanti illustri ed eruditi quotidiani, poi ne riparliamo.
Insomma, un favore più grande quel pirla a papi proprio non poteva farglielo. Tanto che molte persone si chiedono: sarà stato proprio lui il colpevole? Impazzano infatti ipotesi alternative che riportiamo per dovere di cronaca:
-Si trattava di pizzino scagliatogli da un emissario dei Graviano con sopra scritto “ ricordati del 41 bis, sennò vedrai che ci torna la memoria, miiii!!!”
-Era un avviso di garanzia contundente lanciatogli da un’inguaribile toga rossa
-Trattasi dell'ultima trovata di Nonsferatu ed Angeligor Al Nano per poter ricorrere al legittimo impedimento. Allegata alla statuina copia di certificato del medico di famiglia .
-Siamo di fronte al gesto disperato del suo chirurgo plastico impazzito dopo la pessima riuscita dell’ultimo trattamento, che aveva reso il celebre paziente più simile ad un sauro tarchiato che ad un essere umano
-L’ultima ipotesi, la più azzardata, vorrebbe che la madonnina se la sia scagliata da solo, così da poter recitare il ruolo di martire miracolato, vittima dell’odio comunista e delle persecuzioni dei giudici antropologicamente anomali. Un po’ come quando si piazzò un cimicione grande come una caldaia sulla sua scrivania per poter fare poi la sceneggiata a reti e cervelli unificati del povero perseguitato, terrorizzando ancora una volta tutte le opposizioni unite nell’omaggiarlo come un sovrano illuminato
Insomma, il suo regalo di Natale papi l’ha ricevuto, in maniera un po’ anomala e sicuramente non condivisibile, ma l’effetto è garantito: una formidabile spinta alla normalizzazione berlusconiana ed un grosso punto a favore dei suoi argomenti. Vedrete che sondaggi da oggi…..
Lui sarà anche in prognosi riservata (e comunque la si pensi, gli auguriamo ovviamente una pronta guarigione), ma questa povera democrazia è davvero in stato terminale

sabato 12 dicembre 2009

A perfect world

Aiutiamolo una volta per tutte, poverino! Nonostante sia il miglior presidente dai tempi dei fenici, oscuri cospiratori ammantati di purpuree toghe insanguinate perseverano nella loro infame persecuzione, a dispetto del plebiscito derivantegli dal 35% conquistato alle ultime elezioni ( una vera ciofeca rispetto al cinquanta sbandierato, con conseguente dissenteria di proporzioni epiche dovuta a subdoli enterobatteri rossi, paragonabile per tumultuosità a quelle successive alle due sconfitte su due con l’odiato mortadella: veri e propri “cagozzi ad orologeria” ). Ogni giorno questi facinorosi se ne inventano una nuova: ieri era un corruttore, un falsificatore di bilanci, un evasore fiscale, un massone, uno sperguiro, un puttaniere, oggi nientemeno che un mafioso. Ma come si fa a dar retta ad un criminale psicopatico, ad un pentito che si è macchiato di efferati delitti? Per fortuna ci hanno pensato quei galantuomini dei padrini di riferimento, degli autentici eroici omertosi al pari del povero stalliere. Ma in questo paese i comunisti non si rassegnano mai ed ogni giorno se ne escono con la loro ridicola costituzione, che in realtà è vecchia e decrepita, anche se in realtà di parecchi anni più giovane del nostro padrone. Infatti noi la riformeremo e non ci servirà neanche l’aiuto dell’opposizione, molto meglio il nostro esercito di chirurghi plastici: un paio di lifting, un bel trapianto, un po’ di collagene sparso qua e là tra i vecchi articoli ammuffiti, una bella bandana e l’effetto sarà garantito.
Oggi scendono in piazza i fannulloni, ieri i drogati dei centri sociali, e con loro anche la maledetta Rosi Bindi, quella che non sarebbe “a sua disposizione”. Ma chi la vuole! Ce la vedreste voi dentro un calendario? Dicono che abbia cervello: appunto! Dalle nostre parti è un optional, neanche tra i più graditi. Molto meglio la bonazza supersexy, quella che a Ballarò ci va conciata come fosse appena uscita da un appartamento di via Gradoli, e con l’unica missione di interrompere, insultare e ripetere a pappagallo le favolette preparategli dal poeta ( il quale nel frattempo da quando ha scoperto che padrone fa rima con ladrone è in piena crisi d’ispirazione) . Peccato però che spesso se le scordi, oppure si confonda: se gli parlano del pil lei tira fuori quello con l’acido glicolico, se gli citano “Standard’s & Poor” lei pensa ad una marca di assorbenti, se gli chiedono un parere sulle anomalie dei cicli economici lei suggerisce come rimedio la pillola. Il presidente d’altra parte ama certi lati della vita, il “lato b” ad esempio. B come “ Si B Day”, lo faremo uguale loro: quello dei comunisti è nato dal basso, il nostro invece è ordinato dal basso. Porteremo milioni di persone a manifestare e non sarà sufficiente piazza S. Giovanni: c’è troppo poca erba per farci pascolare. Ci paragonano tutti a delle pecore mostrando così scarso rispetto ( per le pecore), in realtà siamo sempre critici ed aggiornati: “Il Giornale” e “Libero” fanno continuamente copia incolla col nostro cervello, e dunque avanti tutta al grido di “Toghe rosse”, “ Persecuzione giustizialista”, “ Complotto eversivo”, “ Procedimenti iniziati solo dopo la discesa in campo”, “ Sentenze ad orologeria”, “ Centinaia di processi dal quale è stato sempre assolto”. Insomma, tutto l’arsenale di minchiate tossiche che ripetiamo disciplinati quando i superiori ce lo ordinano. Per fortuna, nonostante tutti i comunisti, il gradimento del povero perseguitato supera ancora il 70%, contando anche i caduti della grande guerra ed i nati nei prossimi cinquant’anni. Noi amiamo il nostro presidente e faremmo tutto per lui, stiamo anche organizzando una colletta per pagare gli alimenti a quella velina ingrata della moglie. Lei che ha tradito la sua fiducia ed il suo amore. Dicono che andasse con le escort, ma in realtà selezionava solo le giovani promesse da inviare nella stanza dei bottoni, e nel frattempo per valutare meglio i loro cu..rriculum i bottoni glieli slacciava lui.
Noi siamo l’Italia che ama: amiamo il piccolo craxian bonsai quando dice che “la sinistra di merda deve moriammazzata”. Questo si che un messaggio cristiano, infatti noi difendiamo il crocifisso, simbolo della fine che faremo fare alle toghe rosse dopo l’inevitabile e prossimo colpo di stato. Noi siamo il partito dell’amore, in particolare quello mercenario: aumenteremo le pene ai puttanieri affinchè il padrone non abbia più concorrenza, poi arresteremo tutti i boss mafiosi, così che non gli possano più pestare i piedi: e poi dicono che non risolviamo i suoi conflitti di interessi! Il simbolo del nostro amore non sarà più il cuore, troppo rosso, ma una meravigliosa farfallina blu in volo sopra il celebre, morbido lettone.
Ma il tempo ci renderà giustizia: arriveremo infatti alla desiderata prescrizione. Si perché di tutto il resto a noi non ce ne frega proprio una ceppa: viviamo per i suoi processi, il giorno che dovessero finire per davvero potremmo pure ritirarci tutti in convento, anche perché lui di noi non saprebbe più cosa cazzo farsene. Non tutti, in realtà: coloro che avranno conquistato l’agognata farfallina dovranno presentarsi di corsa in una delle sue ville con vestitino nero e un filo di trucco. In tutta questa perfezione, una cosa sola però mi chiedo: come cazzo è possibile che non si trova più una compressa di viagra in nessuna farmacia, neanche a pagarla mille euro al pezzo?

giovedì 10 dicembre 2009

Il paese della pornopolitica

In questo decadente periodo di fine impero accadono fatti davvero strani: Fini parla come di Di Pietro (salvo poi tornare precipitosamente all’ovile), Violante come Ghedini, La Torre come Cicchitto, Enrico Letta come suo zio, D’Alema come D’Alema, Bersani come un segretario del Piddì e papi come Totò Riina. Ma sopratutto impazza più che mai la porno politica spazzatura, per la gioia degli appassionati di spettacoli ad alta infedeltà e con effetti speciali in transurround.

Tutto ebbe inizio con le serate orgiastiche organizzate a ritmo di Bugs Bunny da un soggetto dotato da madre natura di bassa statura ma elevato priapismo, frequentatore abituale di escort, veline e ministri della repubblica. In quel periodo intuimmo tutti che la selezione della classe dirigente di questo paese si teneva perlopiù in un celebre, morbido lettone donato da un amico dittatore, e soprattutto che quella italiana era ormai diventata una repubblica fondata sul viagra: la legge non è più uguale per tutti, proprio come la posologia.
Nel suo libro appena uscito l’escort Patrizia D’Addario ricorda dettagli assai piccanti: il suo famoso e arrapatissimo cliente, ad esempio, tra un amplesso e l’altro si recava ossessivamente al bagno: in teoria per fare docce, in pratica li dentro era strategicamente posizionato il fido Sandrino dotato di compressore e pronto a riattizzargli la pompetta. Ma soprattutto andava a ricaricare la batteria al plutonio del turbo vibratore spaziale modello Sputnik regalatogli dal suo amico dittatore russo. Trattasi di prototipo sperimentale in forma di matrioska, costituito da più unità collocate una all’interno dell’altra in ordine decrescente di grandezza, ed al centro del quale si trova posizionato e sorridente il ministro Brunetta.
Da quel momento apriti cielo! La sinistra, per rimarcare la propria superiorità morale, la tolleranza verso i diversi, nonché la cultura solidale ed antiproibizionista, si è fatta immortalare in indimenticabili video a base di transessuali clandestini e montagne di coca. Ma soprattutto ha dato sfoggio di uno dei suoi più grandi ed atavici vizi: la vocazione all’autolesionismo masochista ed alle dimissioni, perversioni queste alle quali il machissimo presidente del consiglio è da sempre totalmente immune.
A conferma di ciò, in un altro celebre video finito non si sa bene come nella solita scrivania di Feltry Kruger, si intravedono Violante, La Torre ,Enrico Letta e Ghedini, vestiti con giubbotti di pelle nera e dotati di manette, fruste, catenoni ed enormi falli di gomma con su scritto “immunità!” , intenti a seviziare poveri magistrati : il video è stato titolato: “ Lodi e godi: le pene delle toghe a luci rosse”.
Ormai nel nostro panorama politico si trovano più pornostar che nella scuderia Schicchi. In un filmino hard si vede un signore impegnato in un furioso amplesso con una bambola gonfiabile stranamente somigliante ad una celebre, tostissima esponente della destra più dura e pura. Distinguere le due entità potrebbe risultare difficoltoso, così è stato proposto un semplice test: se avete dubbi sulla reale natura di chi vi state trombando, prendete uno spillone e praticateci sopra un semplice forellino: se esce aria si tratta di una bambola gonfiabile, se invece avete bucato la signora in nero uscirà solo silicone. Ma soprattutto la bambola, poveretta, non mostrerà alcuna reazione e potrete ripararla con una semplice toppa, lei invece vi mollerà subito una ginocchiata tremenda sulle palle, e poi per aggiustarla dovrete rimborsarle infinite sedute dal chirurgo plastico.
Le voci su altri video hard si sono moltiplicate a dismisura, e adesso quelli che non vi compaiono se li girano e li commercializzano da soli. Circolano voci su di un filmino nel quale un noto esponente dell’estrema destra è ripreso mentre compie autoerotismo all’interno di un canotto. Secondo alcuni in realtà sarebbero solo le labbra di una parlamentare della maggioranza, nipote di un celebre dittatore.
D’Alema invece è stato visto aggirarsi n minigonna e tacchi a spillo sotto casa di Nicki Vendola: sta cercando in ogni modi di convincerlo a ritirarsi dalla corsa a governatore della Puglia per poter concludere così l’alleanza con l’Udc, che da buon partito sensibile alle tradizioni ed ai valori cattolici di un presidente comunista ed omosessuale non ne vuole proprio sapere. Stiamo parlando guarda caso dello stesso partito di Totò Cuffaro, quello dei celebri cannoli, ed anche di quel parlamentare pizzicato in una albergo del centro della capitale nel corso di in un festino a base di coca e prostitute: ha detto che lo faceva perché gli mancava la famiglia, e non lo hanno nemmeno rinchiuso in manicomio .
Ma nel periodo della porno politica sconce sono spesso anche le dichiarazioni. I dirigenti del Piddì praticano sesso orale, nel senso che quando aprono bocca dicono certe porcate da costringerci a ritirare precipitosamente i minori. Cosi, mentre meditiamo sull’opportunità di organizzare un bel “No BD Day" in quanto non riusciamo più a scorgere un senso nella linea confusa e contraddittoria dei dirigenti democratici, cominciamo almeno a capire perché alcuni di loro esibiscano sempre quella bella farfallina al collo.
E se è vero che una tosta come Rosi Bindi non è “a sua disposizione”, ci terremmo tanto a rassicurare papino: la maggior parte di tutti gli altri si!
Insomma ragazzi, se vi capita di andare per qualche motivo in parlamento mi raccomando: chiappe belle strette e profilattico ultraresistente perfettamente posizionato: se i conosci, li eviti!

martedì 8 dicembre 2009

Blog notes 2

IL PADANO SAMARITANO

Una dura polemica contrappone i difensori della tradizione cattolica più retriva ed oscurantista, i leghisti, ad uno strenuo difensore dello stato laico, tollerante e solidale : il cardinale Tettamanzi.
Per ritorsione i dirigenti della lega si sono avventurati nella riscrittura di una nuova versione della parabola del buon samaritano, ad uso e consumo delle scuole di catechismo padane.
“In quel tempo un immigrato venne pestato da patrioti dal cranio rasato e braccia decorate da tatuaggi raffiguranti sobrie e fantasiose svastichelle. Passava di li una signora impellicciata che, guardando il povero immigrato sanguinante, si limitò ad imprecare contro questi stranieri che vengono a sporcare le nostre strade fregandosene delle tradizioni di chi li ospita, che imporrebbero ad un moribondo di andare a sanguinare decorosamente in ospedale. Transitò successivamente a bordo della sua Ferrari il principale del moribondo, un piccolo imprenditore risultante nullatenente al fisco, che imprecò contro le giornate lavorative in nero perse ed il conseguente grave danno economico subito. Infine passò un buon samaritano, iscritto alle ronde padane, che si chinò sul poveretto agonizzante e gli chiese regolare permesso di soggiorno. Non ottenendo risposta notificò al delinquente una multa da diecimila euro per immigrazione clandestina e lo portò in un apposito centro di detenzione in vista dell’immancabile espulsione, intimandone al medico di servizio la pronta denuncia all’autorità competente. Purtroppo per lui il disonesto, al fine di sottrarsi alla meritata punizione, ebbe anche la faccia tosta di schiattare: non sanno più che inventarsi per sfuggire alle giuste leggi della lega! Felice per il servizio reso alla nazione cristiana, l’eroe in camicia verde trascorse quindi la serata con gli amici godendosi un bel bicchiere di “ Amaro Sporconegro” ed una meritata partitina al rimbalza il clandestino”.
Ecco dunque svelato il profilo del vero nemico delle radici cristiane della lega: colui che predicava uguaglianza e solidarietà , quel comunista di Cristo!


EFFETTO SERRA

Da Copenaghen pessime notizie per il pianeta terra: dobbiamo assolutamente limitare l’emissione di gas tossici ed inquinanti. Papi è apparso letteralmente sconvolto, ed ha ordinato ai suoi maggiordomi di abolire i legumi dalla loro dieta. Messo al corrente della reale natura del problema, indipendente dall’attività dei poveri batteri coliformi, ha poi promesso che abbasserà la temperatura del pianeta di almeno dieci gradi nei prossimi sei mesi, ricucirà con le sue stesse mani il buco dell’ozono, popolerà la Sicilia con colonie di foche monache (come le sue zie) e di pinguini, e sul ponte dello stretto costruirà un’apposita corsia per gli orsi bianchi in transito da Scilla a Cariddi.
Un sondaggio riservatissimo gli ha infatti confermato che un ulteriore innalzamento della temperatura media del pianeta al di sopra dei 3 gradi provocherà danni irreparabili al suo cerone, lo scioglimento anticipato dei fili di sutura dei suoi lifting ed un innalzamento di almeno due metri del livello dei mari. Scompariranno così patrimoni dell’umanità a lui molto cari: Londra, Venezia , le Maldive? Ma chissene frega, entro il 2100 scomparirà Villa Certosa, cribbio! Ed a quel punto lui, che sarà presidente della repubblica eletto democraticamente dai sondaggi nel corso del suo diciottesimo mandato e settantacinquesimo trapianto, dove li riceverà gli anziani pronipoti dello scomparso amico Putin?

domenica 6 dicembre 2009

Ancora dieci domande per il presidente

1) Signor presidente, cominciamo con una domanda riguardante la sfera affettiva: si sente più legato al comparto “B” della Fininvest oppure al lato “B” della D’Addario?

2) Signor presidente, è vero che quando il sacerdote, nel corso di uno dei suoi matrimoni, le chiese di giurare “eterna fedeltà nella gioia e nel dolore” a sua moglie, lei come sempre si avvalse della facoltà di non rispondere?

3) Signor presidente, a parte quel “Legittimo impedimento” grazie al quale fugge come un coniglio dalle udienze alle quali come cittadino avrebbe il dovere di presentarsi, ha mai combinato qualcos’altro di legittimo in tutta la sua vita ?

4) Signor presidente, il pentito Spatuzza dichiara che lei e Dell’Utri prendeste parte alle trattative occulte tra stato e mafia nella stagione delle stragi: ricorda in particolare con quali esponenti dello stato aveste modo di interloquire?

5) Signor presidente, sempre Spatuzza la coinvolge nell’organizzazione delle stragi di Capaci e via D’Amelio, nel corso delle quali persero la vita i giudici Falcone e Borsellino. E’ per caso a causa dei tagli di Tremonti se successivamente gli avversari non sono più stati eliminati con il costosissimo tritolo, bensì utilizzando i più economici dossier spazzatura pubblicati dai suoi giornali?

6) Signor presidente, avete dichiarato che nessuno prima di voi ha fatto altrettanto contro la mafia. Lei ebbe alle sue dipendenze in qualità di stalliere un eroico mafioso che di cavalli ne capiva quanto di fisica nucleare, è amico intimo di un condannato in primo grado per concorso esterno in associazione mafiosa con il quale ha anche fondato il suo partito, vuole candidare alla regione Campania un esponente del Pdl sul cui capo pende una richiesta di arresto per camorra, ha fatto eleggere come seconda carica dello stato un amico ed avvocato difensore di noti boss di cosa nostra, incontra assiduamente dittatori stranieri antidemocratici e sanguinari. Vuol forse dichiarare che le zie suore gli hanno affidato la missione di frequentare tutte queste persone con il nobile scopo di redimerle?

7) Signor presidente, ci sembra giunta l’ora di fare chiarezza sulle misteriose origini del suo impero. I primi capitali li ricavò riciclando denaro sporco delle famiglie mafiose, vendendo a caro prezzo a Walter Veltroni la rarissima figurina di Pizzaballa, oppure commerciando in nero con i primi cd della grande pop star Apicella?

7) Signor presidente, sua moglie Veronica Lario sostiene che lei frequenta minorenni: vuol forse dire che quando incontrò per la prima volta i celebri fratelli Graviano, i padrini di Spatuzza, questi non avevano ancora compiuto diciott’anni?

9) Signor presidente, lei ha dichiarato che strozzerebbe con le sue mani tutti coloro che, scrivendo storie sulla criminalità organizzata, sputtanano il nostro paese: si riferiva per caso agli autori della “Storia italiana”? Ed ancora: quei leghisti che oggi tanto la difendono e parlano di pentiti ad orologeria ieri erano i primi a darle del mafioso: li ha comprati in nero oppure per una volta tanto in vita sua si è fatto rilasciare regolare fattura?

10) Signor presidente, lei ha querelato “Repubblica” e “L’Unità” per aver riferito sulle sue frequentazioni con escort (confermate al di là di ogni dubbio), sulle contraddizioni eclatanti delle versioni riguardo la vicenda Noemi, e sulle parole di sua moglie Veronica Lario. Nel frattempo il direttore del suo giornale personale chiede scusa assai tardivamente a Boffo per averlo distrutto umanamente e professionalmente con della pattumiera pescata chissà dove e risultata poi clamorosamente falsa. Almeno gliele pagherà lei le spese legali all’esecutore Feltry Kruger in vista della sacrosanta richiesta di risarcimento per i danni arrecati?

Insomma, caro presidente: non fa altro che scagliarsi contro i pentiti, ma quand’è che comincia a pentirsi un po’anche lei?

venerdì 4 dicembre 2009

La Spatuzza nell'occhio

Dopo il commuovente Sandro Bondi di Ballarò, ieri sera è stato Tarak Ben Ammar a garantire personalmente per l’amico papi: tutte lacrime versate inutilmente. Loro infatti lo conosceranno anche bene, ma la stessa cosa si può dire di Gianfranco Fini, cioè di colui che l’ha paragonato ad un aspirante monarca assoluto in delirio da impunità (praticamente ad un pazzo), e di quella Veronica Lario che lo definì pubblicamente un insano erotomane, frequentatore di minorenni a caccia di scorciatoie per facili carriere. Certo, comprendiamo perfettamente che uno come Sandrino conosca papi ancora più intimamente della sua signora, ma quello che ormai tutti il mondo (tranne il gregge) pretende dal leader di una (ex) importante democrazia occidentale non sono le pacche sulle spalle interessate dei servitori, degli innamorati e dei vecchi soci in affari, sono le sentenze definitive.
Davvero singolare poi questo caro amico tunisino, che si va ad aggiungere alla lista dei vari Putin, Gheddy, Bush & co., e che sbandiera ai quattro venti i suoi grandi affari con le major in mano agli ebrei, e subito dopo il finanziamento della causa palestinese con i soldi di Craxi ( ed anche di papi?): chissà cosa ne pensano il governo israeliano e quello americano. E poi c’è ancora chi si stupisce se papi ormai lo frequentano solo dittatori ex ufficiali del kgb e beduini. L’amico produttore ci ha poi spiegato come sia normale, e forse anche legale, che gli imprenditori ricorrano a società più o meno di comodo sparse nei paradisi di tutto il mondo per non versare tasse nel proprio paese. Comportamento legittimo, forse, ma assolutamente disdicevole per un multimiliardario che incidentalmente è anche presidente del consiglio di quel paese al fisco del quale occulta da sempre i propri capitali, salvo poi depenalizzarsi opportunamente il reato di falso in bilancio. Ma d’altra parte quelli che si comportano così lui li premia con lo scudetto fiscale, per poi completare l’opera dichiarando moralmente lecito non pagare le tasse ai poveri pecoroni che ancora gli credono, ed ai quali promette da vent’anni che entro un secolo le ridurrà. Altro che lotta alla mafia, dunque: un regalo dopo l’altro! Cosi le tasse, in questo paese dal debito pubblico mostruoso, finiscono per ricadere tutte sul groppone degli unici che le pagano per davvero: lavoratori pubblici e pensionati, oltre a qualche altro sfigato onesto di buona volontà. In pratica tutti quei maledetti comunisti fannulloni che dovrebbero sempre sorridere per contratto. Scusali, Brunetta, se invece ogni tanto gli girano le palle. In fondo anche il ministro craxiano bonsai non è sempre così di buon umore, visto che non perde occasione per mandare “ ammorì ammazzata” la “sinistra di merda”, i “cineasti parassiti” e tutti i “maledetti fannulloni ed anche i poliziotti panzoni”. Davvero un mostro di gentilezza. Anzi, un mostro e basta.

Oggi, colpito a morte nel suo onore da Spatuzza, papi rivendica assieme ai suoi trombettieri cortigiani che nessun governo ha fatto altrettanto per la mafia: a favore, forse? Sostengono, in maniera vagamente onirica, di arrestare otto mafiosi al giorno: calcolando diciotto mesi di governo, cioè circa cinquecentoquaranta giorni, fanno più di quattromilatrecentoventi mafiosi arrestati! Cifre in libera uscita, un po’ come i suoi sondaggi, insomma. In realtà questo è il governo dello scudo fiscale e dei mille condoni, dell’eroe Mangano, degli appalti miliardari del ponte sullo stretto, della candidatura alla regione Campania di un politico onorato di mandato d’arresto per camorra, dei beni confiscati ai mafiosi e generosamente restituiti con una semplice asta, delle troppe depenalizzazioni, della prescrizione breve e chi più ne ha più ne metta. Bisogna riconoscerlo, papi ha davvero fatto tanto: baciamo le mani..