martedì 28 giugno 2011

Cadreghesofà



( “Bisogna essere più onesti possibile, ma in modo disonesto” C. Dexter)

Il mondo assiste sbigottito alla svolta moderata di Tonino, il professionista dell’antiberlusconismo senza se e senza ma: avrà per caso deciso di accettare quel ministero promessogli subito dopo la discesa in fango (quando papino fingeva di amare le future toghe rosse in realtà cavalcandole selvaggiamente) oppure sarà semplicemente invidioso dello straripante potere del ginecologo omeopata Scilipoti riciclatosi responsabile proctologo per la salvezza delle terga chiacchierate del cainano? Evidentemente il successo dei referendum deve averlo gasato lasciandogli una visione della scena politica strampalata unita ad una gradevole sensazione di invincibilità: non azzecca mai un congiuntivo? poco importa, lui ci piazza un participio, Niki Vendola si candida alle primarie? Soluzione non adeguata alla svolta moderata ed istituzionale: che c’azzecca con la leadership del centrosinistra neodoroteo un candidato invertito e pure con l’orecchino? Molto meglio allora quattro chiacchiere virili e cameratesche tra veri uomini, e se l’interlocutore di turno per caso cela il suo vero volto sotto uno spesso strato di cerone poco male: tra dieci minuti la stampa parlerà d’altro ed il futuro come sempre spedirà fin troppo frettolosamente nell’oblio il passato con tutti i suoi anatemi ed i buoni propositi eventualmente disattesi. Le critiche dei democratici per il nuovo piglio da statista moderato non saranno poi esclusivamente il frutto avvelenato dell’invidia? Difficile ipotizzarlo, in realtà ben pochi tra gli esseri viventi non ricoperti da morbida lana osano ancora avvicinarsi all’utilizzatore finale se non altro nel nome di un sano decoro associato al timore ancestrale di ipotetiche tribù di acari epidermoptidi, ixoditi ematofagi, sarcoptidi scabiei, craxiani folliculorum ed altre simili creature ostili e misteriose annidate sotto al suo repellente tappetino cranico. E non sia mai che il virus della slealtà cronica risulti contagioso come l’escherichia coli del celebre cetriolo, di certo in pochi possono disporre di decine e decine di robusti e costosi anticorpi parlamentari in grado di garantire la salutare immunità della prescrizione…

Nel frattempo risuonano alti i lamenti del povero De Magistris issatosi eroicamente in cima a cumuli di spazzatura maleodorante: “Qui c’entra la camorra”. Bella scoperta, Gigi. Già Roberto Saviano ci aveva guidato con la consueta chiarezza tra i misteri della monnezza partenopea, infatti da tempo è costretto a girare sotto scorta Ricordiamo tutti gli ultimi mesi del governo Prodi quando quello dei rifiuti fu un cavallo di battaglia della campagna elettorale di papino e del suo vicerè campano Cosentino. Passate le urne le strade si ripulirono miracolosamente contribuendo ad alimentare il falso mito del premier del fare, che da parte sua non tardò un nanosecondo ad appuntarsi una lattina usata sul doppiopetto tatuatogli sul busto. Adesso il nuovo sindaco giustamente paventa una catastrofe sanitaria ed invoca l’aiuto del governo, ma la Lega si oppone fieramente..

Fanno quasi tenerezza e suscitano sincera compassione questi poveri vecchi leghisti reduci dal loro carnevale identitario. Il preistorico ma sempre utile armamentario di stanchi insulti rivolti ai romani (porci, cerebrolesi, parassiti, incivili e via discorrendo…) ed i conseguenti dispettucci degni di un asilo nido esprimono perfettamente la misura del loro fallimento ed il tentativo disperato di solleticare gli umori più beceri di una base almeno in parte finalmente consapevole della truffa perpetrata da tempo ai loro danni. Bragheheart incede sempre più vistosamente arruffato, con il sigaro puzzolente pendente dal lato declive delle labbra offese dal temporaneo black out del prezioso ossigeno, con passo reso trafelato e sbilenco da una gamba rigida e ribelle ed affannoso per l’eccesso di alveoli polmonari poco frequentati. Poco male se i roboanti proclami del palco di Pontida siano strati interpretarti da tutti come pallidi beati del più fedele tra i custodi dell’ortodossia arcoriana: i sempre validi insulti ai romani ed ai napoletani li fanno sentire tutti quanti giovani ed inattaccabili e spediscono i loro ultras nel nirvana della secessione immaginaria. “Lavoro per questa maggioranza” dichiarava intercettato il presunto capo della P4, dunque un collega di questi secessionisti divenuti custodi di tutte le cricche. Non otterranno di certo dal padrone la fine delle missioni di pace, i quattro ministeri in Brianza, un autentico federalismo e l’epocale riforma del fisco però le chiappe sulla cadrega (comprese quelle di amici e parenti) rimangono ben salde e vuoi mettere la soddisfazione per questa strana sorta di P5 in camicia verde di lasciar affogare i marocchini in mezzo al mare, i napoletani nella spazzatura ed i romani in coda al casello del grande raccordo anulare?

Le intercettazioni più recenti ci dicono che il partitone dell’amore a pagamento non se la passa poi tanto meglio, infatti vorrebbero imbavagliarle secondo il discutibile principio che il problema non sono i contenuti ma la loro rivelazione con conseguente sputtanamento pubblico globale: “Lui dovrebbe essere intelligente ma non lo è…. Ma quella chi ce l’ha messa? Passerebbe sul cadavere di sua madre… quell’altra invece è una vera stronza, un mignottone, la peggiore di tutte….Maroni non è contento? Peggio per lui, ci metto cinque minuti a cacciarlo via…Ma questa è davvero pazza, lo vuole proprio impalare…. Allora è malato davvero, continua tutto come prima! Aveva ragione Veronica…Il ministro dell’economia ha proprio bisogno di uno psichiatra” Insomma una sorta di impazzimento collettivo che paradossalmente chiarisce come mai contro ogni logica apparente in parlamento i voti di fiducia aumentino: più le correnti marine imperversano più le cozze tendono ad attaccarsi tenacemente al loro scoglio. Questa è dunque la triste realtà del governo guidato dal migliore di tutti i tempi (Scilipoti?) con la più ampia maggioranza della storia repubblicana nel disperato e prolungato crepuscolo del ventennio del bunga bunga, delle prescrizioni ad personam e del rimbalza il clandestino……
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mercoledì 22 giugno 2011

Le illusioni barbariche


(“L’unico modo per essere saggi è vivere in un mondo di pazzi” A. Schopenhauer)

Con una destra ormai ridotta ormai ad un caotico brodo primordiale insensibile ai tormenti di un cavalier Pompetta totalmente destabilizzato dall’arresto di Lele Mora e dalla prospettiva di interminabili solitari davanti a Mastro Minzo i lungimiranti dirigenti del centrosinistra non trovano di meglio da fare che azzuffarsi tra loro con assoluta dedizione alla causa e già che ci sono far fuori anche Concita De Gregorio: poveracci, evidentemente non si sono ancora ripresi dalla terribile mazzata della triplice vittoria elettorale.
Ma in queste torride giornate di inizio estate i riflettori della politica sono interamente focalizzati su quel pratone sacro nel quale i nostri secessionisti in pantofole hanno celebrato il loro stanco rito carnevalesco. Adesso il problema sarà come al solito lo smaltimento delle scorie, in particolare quelle terribilmente radioattive di un Borghezio leggermente sopra le righe: “Dell’Italia non me ne frega un cazzo, secessione secessione!!!”. Sommessamente proporremmo che gli venga immediatamente riconosciuto lo status di nazione sovrana ed indipendente e subito dopo negato il permesso di soggiorno sul suolo italiano pena immediato arresto per reato di immigrazione clandestina: abbiamo già abbastanza problemi con la pattumiera napoletana per poterci permettere anche quella padana.
Il vecchio Bragheheart in canotta faceva quasi tenerezza costretto com’era a tripli salti mortali con avvitamento dialettico multiplo per conciliare una pancia in odor di secessione con chiappe tenacemente ancorate alla poltrona ed un cuore in tumulto per le perdute cenette arcoriane . E così tra sputazzi e pernacchie roboanti ecco illustrato alle masse atterrite lo scenario di un futuro prossimo venturo nel quale scomparirà la corrente del golfo e tutti gli europei moriranno assiderati, l’Amazzonia si ritroverà irrimediabilmente desertificata, si ritireranno i ghiacciai dell’Artico ed pinguini e le foche monache esauriranno tutte le scorte di creme solari ed abbronzanti, interi continenti prenderanno fuoco mentre altri verranno sommersi dalle acque, la sinistra vincerà le elezioni e si prosciugheranno le sacre sorgenti del Po assieme a quelle del profumo Dur. Il tutto ovviamente se il governo non accoglierà in pieno e senza discussioni le richieste provenienti dal popolo del pratone di Pontida:

-Entro dieci minuti lo spostamento dei ministeri delle papi opportunità, del turismo autoreggente e della pubica istruzione nella loro sede naturale di Villa S. Martino ed il trasferimento del Sacro Graal a Monza.

-Entro mezz’ora “Miss Padania” a reti unificate in prima serata.

-Entro un ora la sostituzione di “Affari tuoi” con il “Rimbalza il clandestino” presentato dalla trota.

-Entro due ore il ritiro di tutti i militari italiani in missione all’estero e la loro sostituzione con le ronde padane che sono pure gratis e non servono a un cazzo.

-Entro tre ore la messa in deposito di tutte le bombe intelligenti per scongiurare il pericolo che ve ne sia qualcuno dotata di Q.I così elevato da invertire la rotta e puntare dritto su via Bellerio.

-Entro domani severi provvedimenti nella lotta all’evasione fiscale affinché venga definitivamente accantonata

-Entro settembre la nazionale Padana in Champions League


Umberto Magno Magno ha concluso il roboante discorso minacciando, in caso di mancato accoglimento di tutte queste richieste ultimative, una sonora pernacchia con tanto di rutto d’accompagnamento e dito medio alzato. Il popolo crociato, memore di quella colossale presa per i fondelli che fu il mai dimenticato contratto con gli italiani, ha accolto queste richieste penultimative con una sana dose di scetticismo, capziosi brontolii sommessi e timidi accenni a quella secessione in realtà impossibile visto la mutazione genetica leghista nella versione riveduta, aggiornata e corretta con effetti speciali non in 3D bensì in P4 di una moderna Roma Ladrona. D’altra parte per gente da sempre pragmatica e concreta l’idealismo è un concetto talmente astratto che nessuno sul pratone o sul palco è stato in grado di formulare obiezioni ragionevoli a simili proposte del tutto strampalate, chiaramente dei semplici palliativi ( leggi: balle colossali) ispirati dall’istinto di sopravvivenza allo scopo di deviare il corso di uno smottamento elettorale con conseguente catastrofica caduta di governo ed emorragia delle amatissime poltrone .
Se poi le cose non andranno come auspicato da Bragheheart e dagli ultimi custodi del tempio profano del Bunga Bunga il pianeta verosimilmente gli sopravvivrà senza grandi rimpianti come già accaduto in passato con i loro parenti più stretti, i dinosauri, ed in capo a qualche milione di anni potranno anche comparire nuove forma di vita forse incredibilmente perfino più intelligenti del trota: a quel punto chi potrà rammaricarsi del fatto che nessuno ricorderà più le eroiche gesta e le roboanti promesse di Bragheheart chiappe impavide, del ministro del terrore e del loro caro amico, amante, sovrano nonché benefattore e datore di lavoro berluskaz, il fu mafioso di Arcore?

sabato 18 giugno 2011

La via trucis




( “Gli amici si dicono sinceri ma in realtà gli unici ad esserlo sono i nemici”. A. Schopenhauer)

1° stazione) Silvio nel panico: il suo caro amico Bettino, inquisito, flagellato, deriso e condannato (l'Italia migliore secondo il nostalgico Brunetta) pensa bene di darsi alla latitanza. Per emeriti statisti di cotanto spessore evidentemente il cuore è proprio come il capitale: molto meglio occultarlo oltre confine piuttosto che gettarlo oltre l’ostacolo. Non bastasse lo scarsissimo sex appeal di un Caf ormai da tempo in caduta libera purtroppo anche il fascino della cara vecchia P2 è paragonabile a quello della tessera a punti di un modesto hard discount di borgata.
Signori miei qui ci tocca scendere in politica altrimenti finiamo in galera oppure sotto un ponte”…..

2° stazione) Silvio viene condannato per falsa testimonianza ma poi si salva grazie all’amnistia mentre molti tra i suoi amici e collaboratori più fidati finiscono nel frullatore di Mani Pulite: dunque tutti coloro che sostengono l’ assoluta verginità penale di Silvio prima della nascita di Forza Italia sono ufficialmente degli spergiuri ma soprattutto dei grandissimi cazzari e dovrebbero essere sottoposti ad amputazione totale della lingua con rito abbreviato ed inappellabile …

3° stazione) Silvio scende in campo per salvarsi il culo. Al suo fianco una pittoresca carovana di socialisti, democristiani, comunisti, veline, pennivendoli, Iva Zanicchi, missini, leghisti, radicali, liberali, zoccole, repubblicani clericoreazionari, monarchici, portaborse, avvocati, leccaculo, secessionisti, calciatori, latitanti, Sgarbi, ergastolani, Fede & Mora, amici dei mafiosi nani e ballerine i cui interessi, al contrario di quanto sostenuto da quegli sfigati dei comunisti, non configgono mai con quelli del padrone: il destino della nostra povera destra appare dunque inesorabilmente segnato…

4° stazione) Silvio incontra un eroe e lo assume come stalliere. In fondo è solo un mafioso ergastolano pluriomicida, mica un giudice. Nel frattempo implora tutti i membri del pool di Milano ( le future bierre dell’apostolo Lassini) di entrare nel partito o nel governo assieme a lui ma questi non ci pensano nemmeno: in fondo sono solo dei giudici, mica dei mafiosi pluriomicidi ergastolani.

5° stazione) Silvio è aiutato a portare la croce e le farfalline da Umberto Magno Magno che assieme al fedele Porcellum Calderolum, a Bobo Torquemada ed a tutti i pretoriani della nuova Roma ladrona reduci da una campagna elettorale in stile vecchio testamento (con tanto di raduno di infedeli sotto un cielo fattosi improvvisamente plumbeo mentre una pioggia di rane ed un turbinar di cavallette impazzavano dinnanzi al duomo sconsacrato della moderna zingaropoli) si appresta a giurare eterna fedeltà, nella gioia e nella prescrizione, a Papino il Breve imperatore del Profano Arcoriano Impero

6° stazione) Santa Veronica asciuga il volto a Silvio. Ma soprattutto, stanca di sopportare le sue derive biochimiche fuori luogo e fuori tempo massimo appresso a candidate, veline, igieniste genitali, escort e minorenni varie, si accinge ad asciugargli il conto .
Silvio inquieto sfoglia dunque il calendario, si sofferma sulle tette del suo ministro preferito ed in quel preciso istante scopre, per la gioia dei leghisti, di essere molto ma molto sensibile al tema delle quote latte…

7° stazione) Silvio viene prescritto una prima volta: sembra infatti che si sia fottuto una celebre casa editrice ma provvidenziali attenuanti generiche lo mantengono miracolosamente impunito. I suoi vangeli non apocrifi lo descrivono come un povero perseguitato politico in realtà sempre assolto: tutti coloro che divulgano simili falsità sono ufficialmente dei bestemmiatori ma soprattutto di nuovo dei grandissimi cazzari. Ed allora, tanto per cominciare, dovrebbero spiegarci come mai Cesare Previti & co. sono stati condannati in via definitiva ( tutte toghe rosse, dalla procura al gip fino alla cassazione?) proprio per aver “comprato” quella sentenza che sottrasse la casa editrice in questione al legittimo titolare per depositarla, guarda caso, proprio tra gli artigli prescritti del cainano....

8° stazione) Silvio ammonisce le donne: “No bunga bunga no posti”

9° stazione ) Silvio viene prescritto una seconda volta: decide allora di ricorrere alla corte europea per i diritti umani. La quale accoglie la richiesta con sincero entusiasmo: dopo tante tragedie finalmente ci voleva un po’ di farsa (peccato che da noi spesso queste coincidano perfettamente). Ecco dunque gli apostoli Cicchitto, Straquaqquaradanio e Quagliarello rispolverare in fretta e furia la vecchia parabola sulla giustizia politicizzata e la persecuzione da parte delle toghe rosse nei confronti di un leader ritenuto invincibile ma in realtà appena bastonato per l’ennesima volta dagli elettori nelle urne. Chissà come faranno i nostri eroi a spiegare alla corte cosa ci fanno al loro fianco personaggi condannati in via definitiva per corruzione, in appello per mafia o sulla cui testa pende magari un bel mandato d’arresto per camorra. E già che ci sono a fare anche qualche accenno sulla vita e le opere dei vai Mills, Brancher, Bertolaso, Scajola, Caliendo, Bisignani, Verdini, Papa e via dicendo. Ma soprattutto riusciranno ad essere convincenti così come lo sono stati in parlamento riguardo al misterioso albero genealogico di Ruby rubacuori? “Diffidate di chi si prende troppo sul serio”: non preoccuparti capo, a te ormai non ti prende più sul serio proprio nessuno….

10° stazione) Silvio è spogliato dalle vesti. E giace supino nel lettone rotondo in attesa della prossima orgettina…
(“…questo qui è malato…continua tutto come prima…ha solo cambiato villa…perfino Lele Mora è in imbarazzo…”)

11° stazione) Silvio è inchiodato da una valanga di prove, testimonianze ed intercettazioni. Qui ci vuole una bella prescrizione breve, un lodo Alfano tris o magari un processo lungo o perché no una bella immunità associata pure ad un giretto di vite sulle intercettazioni. Peccato però che ventotto milioni di italiani si siano appena pronunciati molto chiaramente infilandogli nel c…alzino tutti i suoi ridicoli legittimi impedimenti impunitari…

12° stazione) Silvio dopo l’uno-due delle amministrative si becca una frustata anche ai referendum. Sfoggiando la solita astuzia il volpino aveva per prima cosa provato a piazzarli in piena estate, poi ad aggirarli sospendendo “temporaneamente” il programma nucleare, quindi ha passato al solerte Mastro Minzo le date sbagliate, ha fatto spedire agli italiani all’estero le schede su quello monarchia-repubblica infine ha inoltrato una pioggia di ricorsi disperati a tutti, compreso il notaio di “affari tuoi”, per poi rifugiarsi al mare sostenendo che tanto erano referendum del tutto inutili. Però oggi dichiara che non è vero che ha perso perché aveva lasciato ai suoi elettori liberà di scelta: dunque ufficialmente ( ma già lo sapevamo) è proprio lui il capo dei grandissimi cazzari…

13° stazione) Silvio deve affrontare i belati di lamento di un gregge in preda al panico. Qualcuno giura di averlo sentito nominare le primarie ma come al solito l’avevano frainteso: dopo le veline, le meteorine e le letterine la sua ricetta per rilanciare il partito e la sue serate prevede infatti l’imminente arrivo delle “primarine”

14° stazione) Il corpo di Silvio è incollato alla poltrona. “Alzati e cammina” potrà infatti valere per gli sfigati tipo Lazzaro o Sandrino, non certo per l’unto dal cerone. La sua leadership però è in evidente affanno e Umberto Magno Magno sogna di arraffare prima del tonfo un paio di ministeri, comportandosi così proprio come colui che nel fuggi fuggi generale si ficca in tasca una manciata di tartine, e spera di corrompere gli elettori scambiati per “responsabili” qualunque elargendo mancette fiscali fottendosene di un debito pubblico da brividi (c’è anche un ministro del terrore che invoca coraggio: un ossimoro vivente!) esattamente come i peggiori governicchi balneari e pre elettorali della non rimpianta prima repubblica, E poi dicono che questi detriti fossili della politica non siano coerenti con le loro origini….

sabato 11 giugno 2011

Monster parade 20


1)CORRUZIONE E LIBERAZIONE
Clamoroso al senato, bocciato il ddl anticorruzione: e poi dicono che il Pompetta non sia coerente con i suoi valori di riferimento. E se l’ormai prossimo referendum sul legittimo impedimento dovesse contro ogni pronostico superare il quorum potremo tranquillamente aspettarci già il mattino dopo un ritorno di fiamma per quella “prescrizione precox” così utile per sottrarre un imputato eccellente alle prese con quattro processi penali ad una possibile quanto disdicevole condanna in primo grado proprio per il reato di corruzione. Nel gregge dunque non c’è più spazio per tutti quei burloni che ad esempio estraggono dal cilindro stravaganti proposte tipo l’inasprimento delle pene per i puttanieri costringendo così l’esercito di avvocati deputati ad inventarsi perfino un “lodo bunga bunga” mascherato da conflitto di attribuzione….

4) LA COSCIENZA DEL NANO
Il Cavalier Pompetta intanto ( unico tra tutti gli italiani di qualunque orientamento politico) ancora si chiede incredulo come abbia fatto a buscarle così sonoramente alle recenti elezioni amministrative nonostante il solito faccione variopinto, gli stessi slogan del ’94 (copiati tali e quali da quelli del ’48 ed integrati con alcuni riferimenti alle crociate, alla santa inquisizione, alla pulizia etnica ed alle guerre puniche), le brigate rosse in procura, le barzellette sporche di Pierino la peste, le televendite in stile Vanna Marchi ed i titanici sforzi profusi in decine e decine di comizi spesso sommersi dai fischi giungendo all’inconfutabile conclusione che l’unico errore commesso sia stato quello di sostituire Apicella con Gigi D’Alessio. E così per cercare affannosamente di risalire la china ecco la nomina di Alfano a qualcosa che nessuno ancora ha capito bene cosa sia ed il solito proposito di non mettere le mani nelle tasche degli italiani, tutt’al più nel perizoma delle olgettine. In pieno delirio di onnipotenza (suo status psichico abituale) il pompetta dichiara poi che il paese dovrebbe innalzare un monumento al governo senza rendersi conto che in realtà ce n’è uno già pronto da un pezzo: quello funebre. Dunque l’arma finale per riconquistare il cuore di un popolo sempre più deluso e meno credulone sarebbe la solita storiella stucchevole della riduzione delle tasse….

3) IL PROCESSO DEL LUNEDI
Avendo ormai del tutto perso la sintonia con gli umori collettivi della mitica “gente” e la percezione dei reali problemi da affrontare, gli strateghi della pseudodestra padronale ritengono che gli italiani siano in realtà tutti una massa di “responsabili” pronti a vendere il loro voto per un piatto di lenticchie e pochi spiccioli in busta paga. Evidentemente non li sfiora neanche l’idea che per riconquistare credibilità e consenso sarebbe sufficiente ad esempio smetterla di umiliarsi raccontando vecchie barzellette sconce, di molestare sovrani e presidenti americani con le proprie ossessioni personali, di baciare le mani a dittatori beduini prima di bombardarli in casa loro, di provare ad adottare uno stile di vita adeguato ad un leader di un grande paese e non ad un tenutario di bordello, di evitare di collezionare figure da venditore di cammelli promettendo di trapiantare Las Vegas a Lampedusa, di smetterla di sfornare tonnellate di leggi impunitarie con il pretesto della solita persecuzione giudiziari alla quale credono ormai solo per contratto la Santanchè ed i fascioleghisti in livrea e per atavico furore ideologico Cicchitto, Brunetta, Sacconi e tutta la congrega dei craxiani residui ( il tempo di dimezzamento del loro odio anticomunista equivale ad almeno tre intere ere geologiche), di mettere in soffitta il solito piagnonismo vittimista e tirare finalmente fuori i coglioni in tribunale evitando magari quei ridicoli show del lunedì mattina con comizietto ed esagitati al seguito che così tanto hanno contribuito alla sconfitta della mamma di Batman, e soprattutto di risparmiare al paese ed alla sua stessa maggioranza colossali sputtanamenti cosmici tipo il voto all’unanimità sulla nipotina di Mubarak grazie al quali ci ride ancora dietro tutta la galassia...

2) RAI DI PEGGIO, DI PIU’
Intanto, affinché non si dica più che non mantiene le promesse, il Pompetta finalmente ottiene la sospirata cacciata di Santoro dalla Rai, e per compensare l’inevitabile riduzione degli introiti pubblicitari coloro che vorrebbero tagliarci le tasse ed abolire l’odiato canone saranno così proprio gli stessi che presto ce lo aumenteranno ...

1) A VOLTE RITORNANO
I “servi liberi” (non c’è peggior servo di chi lo è liberamente) richiamati da Giuliano Ferrara si sono radunati in un cinema capitolino e non se ne sarebbe accorto proprio nessuno se contemporaneamente non si fossero avviati tutti gli antifurti e non fossero stati segnalati casi di isteria collettiva tra tutti gli animali domestici del quartiere. Si trattava in effetti di un indigesto concentrato di vecchi reazionari ed irriducibili craxiani radunatisi in un tripudio di cateteri, pannoloni e bava alla bocca tra i quali paradossalmente quello messo meno peggio di tutti sembrava proprio lo spettro dell’esule di Hammamet. La loro mente, obnubilata da un rancore d’altri tempi e dall’eterna ossessione anticomunista, appare proprio tale e quale all’orologio della stazione di Bologna: inchiodata dall’istante della tragedia. L’unica spiegazione possibile di come questi fossili possano ancora rappresentare la classe dirigente del paese è che in realtà la prima repubblica non sia mai finita ma si sia solo limitata ad un accurato maquillage proprio come il faccione posticcio del suo profeta. Che il trauma di Tangentopoli sia stato brillantemente scavalcato sostituendo il Caf con il Cav, irreggimentando la stragrande maggioranza del vecchio pentapartito fuori moda nello scintillante scatolone vuoto di Forza Italia, normalizzando leghisti e post fascisti ed attrezzandosi così per sopravvivere tutti assieme appassionatamente sotto un “monarca” ( definizione testuale di Sallusferatu, quando lo dicevamo noi si incazzavano come bisce) al coro di “meno male che Silvio c’è” per un intero ventennio. Appare dunque verosimile che le prime avvisaglie di un autentico rinnovamento in questo paese si siano concretizzate proprio grazie agli incredibili trionfi di Pisapia e De Magistris preceduti e seguiti da tutte quelle meravigliose piazze arancioni stracolme di giovani e di cittadini radunatisi inseguendo un sogno e non grazie a pullman gratuiti e gettoni di presenza, di rinnovato entusiasmo e passione civile nei confronti della “sputtanatissima” politica, di voglia di rialzare la testa per non rischiare di finire tutti come pecore nel gregge o spettatori della fiction di un pifferaio magico da avanspettacolo: che la primavera italiana stia finalmente iniziando sul serio?