sabato 18 giugno 2011

La via trucis




( “Gli amici si dicono sinceri ma in realtà gli unici ad esserlo sono i nemici”. A. Schopenhauer)

1° stazione) Silvio nel panico: il suo caro amico Bettino, inquisito, flagellato, deriso e condannato (l'Italia migliore secondo il nostalgico Brunetta) pensa bene di darsi alla latitanza. Per emeriti statisti di cotanto spessore evidentemente il cuore è proprio come il capitale: molto meglio occultarlo oltre confine piuttosto che gettarlo oltre l’ostacolo. Non bastasse lo scarsissimo sex appeal di un Caf ormai da tempo in caduta libera purtroppo anche il fascino della cara vecchia P2 è paragonabile a quello della tessera a punti di un modesto hard discount di borgata.
Signori miei qui ci tocca scendere in politica altrimenti finiamo in galera oppure sotto un ponte”…..

2° stazione) Silvio viene condannato per falsa testimonianza ma poi si salva grazie all’amnistia mentre molti tra i suoi amici e collaboratori più fidati finiscono nel frullatore di Mani Pulite: dunque tutti coloro che sostengono l’ assoluta verginità penale di Silvio prima della nascita di Forza Italia sono ufficialmente degli spergiuri ma soprattutto dei grandissimi cazzari e dovrebbero essere sottoposti ad amputazione totale della lingua con rito abbreviato ed inappellabile …

3° stazione) Silvio scende in campo per salvarsi il culo. Al suo fianco una pittoresca carovana di socialisti, democristiani, comunisti, veline, pennivendoli, Iva Zanicchi, missini, leghisti, radicali, liberali, zoccole, repubblicani clericoreazionari, monarchici, portaborse, avvocati, leccaculo, secessionisti, calciatori, latitanti, Sgarbi, ergastolani, Fede & Mora, amici dei mafiosi nani e ballerine i cui interessi, al contrario di quanto sostenuto da quegli sfigati dei comunisti, non configgono mai con quelli del padrone: il destino della nostra povera destra appare dunque inesorabilmente segnato…

4° stazione) Silvio incontra un eroe e lo assume come stalliere. In fondo è solo un mafioso ergastolano pluriomicida, mica un giudice. Nel frattempo implora tutti i membri del pool di Milano ( le future bierre dell’apostolo Lassini) di entrare nel partito o nel governo assieme a lui ma questi non ci pensano nemmeno: in fondo sono solo dei giudici, mica dei mafiosi pluriomicidi ergastolani.

5° stazione) Silvio è aiutato a portare la croce e le farfalline da Umberto Magno Magno che assieme al fedele Porcellum Calderolum, a Bobo Torquemada ed a tutti i pretoriani della nuova Roma ladrona reduci da una campagna elettorale in stile vecchio testamento (con tanto di raduno di infedeli sotto un cielo fattosi improvvisamente plumbeo mentre una pioggia di rane ed un turbinar di cavallette impazzavano dinnanzi al duomo sconsacrato della moderna zingaropoli) si appresta a giurare eterna fedeltà, nella gioia e nella prescrizione, a Papino il Breve imperatore del Profano Arcoriano Impero

6° stazione) Santa Veronica asciuga il volto a Silvio. Ma soprattutto, stanca di sopportare le sue derive biochimiche fuori luogo e fuori tempo massimo appresso a candidate, veline, igieniste genitali, escort e minorenni varie, si accinge ad asciugargli il conto .
Silvio inquieto sfoglia dunque il calendario, si sofferma sulle tette del suo ministro preferito ed in quel preciso istante scopre, per la gioia dei leghisti, di essere molto ma molto sensibile al tema delle quote latte…

7° stazione) Silvio viene prescritto una prima volta: sembra infatti che si sia fottuto una celebre casa editrice ma provvidenziali attenuanti generiche lo mantengono miracolosamente impunito. I suoi vangeli non apocrifi lo descrivono come un povero perseguitato politico in realtà sempre assolto: tutti coloro che divulgano simili falsità sono ufficialmente dei bestemmiatori ma soprattutto di nuovo dei grandissimi cazzari. Ed allora, tanto per cominciare, dovrebbero spiegarci come mai Cesare Previti & co. sono stati condannati in via definitiva ( tutte toghe rosse, dalla procura al gip fino alla cassazione?) proprio per aver “comprato” quella sentenza che sottrasse la casa editrice in questione al legittimo titolare per depositarla, guarda caso, proprio tra gli artigli prescritti del cainano....

8° stazione) Silvio ammonisce le donne: “No bunga bunga no posti”

9° stazione ) Silvio viene prescritto una seconda volta: decide allora di ricorrere alla corte europea per i diritti umani. La quale accoglie la richiesta con sincero entusiasmo: dopo tante tragedie finalmente ci voleva un po’ di farsa (peccato che da noi spesso queste coincidano perfettamente). Ecco dunque gli apostoli Cicchitto, Straquaqquaradanio e Quagliarello rispolverare in fretta e furia la vecchia parabola sulla giustizia politicizzata e la persecuzione da parte delle toghe rosse nei confronti di un leader ritenuto invincibile ma in realtà appena bastonato per l’ennesima volta dagli elettori nelle urne. Chissà come faranno i nostri eroi a spiegare alla corte cosa ci fanno al loro fianco personaggi condannati in via definitiva per corruzione, in appello per mafia o sulla cui testa pende magari un bel mandato d’arresto per camorra. E già che ci sono a fare anche qualche accenno sulla vita e le opere dei vai Mills, Brancher, Bertolaso, Scajola, Caliendo, Bisignani, Verdini, Papa e via dicendo. Ma soprattutto riusciranno ad essere convincenti così come lo sono stati in parlamento riguardo al misterioso albero genealogico di Ruby rubacuori? “Diffidate di chi si prende troppo sul serio”: non preoccuparti capo, a te ormai non ti prende più sul serio proprio nessuno….

10° stazione) Silvio è spogliato dalle vesti. E giace supino nel lettone rotondo in attesa della prossima orgettina…
(“…questo qui è malato…continua tutto come prima…ha solo cambiato villa…perfino Lele Mora è in imbarazzo…”)

11° stazione) Silvio è inchiodato da una valanga di prove, testimonianze ed intercettazioni. Qui ci vuole una bella prescrizione breve, un lodo Alfano tris o magari un processo lungo o perché no una bella immunità associata pure ad un giretto di vite sulle intercettazioni. Peccato però che ventotto milioni di italiani si siano appena pronunciati molto chiaramente infilandogli nel c…alzino tutti i suoi ridicoli legittimi impedimenti impunitari…

12° stazione) Silvio dopo l’uno-due delle amministrative si becca una frustata anche ai referendum. Sfoggiando la solita astuzia il volpino aveva per prima cosa provato a piazzarli in piena estate, poi ad aggirarli sospendendo “temporaneamente” il programma nucleare, quindi ha passato al solerte Mastro Minzo le date sbagliate, ha fatto spedire agli italiani all’estero le schede su quello monarchia-repubblica infine ha inoltrato una pioggia di ricorsi disperati a tutti, compreso il notaio di “affari tuoi”, per poi rifugiarsi al mare sostenendo che tanto erano referendum del tutto inutili. Però oggi dichiara che non è vero che ha perso perché aveva lasciato ai suoi elettori liberà di scelta: dunque ufficialmente ( ma già lo sapevamo) è proprio lui il capo dei grandissimi cazzari…

13° stazione) Silvio deve affrontare i belati di lamento di un gregge in preda al panico. Qualcuno giura di averlo sentito nominare le primarie ma come al solito l’avevano frainteso: dopo le veline, le meteorine e le letterine la sua ricetta per rilanciare il partito e la sue serate prevede infatti l’imminente arrivo delle “primarine”

14° stazione) Il corpo di Silvio è incollato alla poltrona. “Alzati e cammina” potrà infatti valere per gli sfigati tipo Lazzaro o Sandrino, non certo per l’unto dal cerone. La sua leadership però è in evidente affanno e Umberto Magno Magno sogna di arraffare prima del tonfo un paio di ministeri, comportandosi così proprio come colui che nel fuggi fuggi generale si ficca in tasca una manciata di tartine, e spera di corrompere gli elettori scambiati per “responsabili” qualunque elargendo mancette fiscali fottendosene di un debito pubblico da brividi (c’è anche un ministro del terrore che invoca coraggio: un ossimoro vivente!) esattamente come i peggiori governicchi balneari e pre elettorali della non rimpianta prima repubblica, E poi dicono che questi detriti fossili della politica non siano coerenti con le loro origini….