giovedì 25 novembre 2010

Piccoli pensieri sulla riva del fiune ( in attesa del cadavere del nemico...)

-Quel grandissimo permaloso di un ministro del terrore scippa ( chissà perché..) a magistrati e forze dell’ordine la medaglietta per l’arresto di latitanti mafiosi e camorristi fino al numero due nella lista dei più pericolosi al mondo. Per vedere finalmente in galera anche il numero uno ( il più crudele, malvagio e congenitamente privo di scrupoli di tutti) dovremo però attendere che prima la consulta si pronunci su quella gran porcata chiamata legittimo impedimento…

-Nel frattempo la sentenza Dell’Utri ci ha chiarito una volta per tutte che il “senatore” è stato mafioso si, ma solo fino al 1992. Dopo di che si sarà redento? Macchè: dopo è stato promosso in Forza Italia! Nella sentenza i giudici ci spiegano anche, tra le altre cose, che lo stalliere Mangano fu inviato dallo stallone di Arcore esclusivamente con funzioni protettive: doveva difendere infatti Cosa Nostra dal cainano…

-Dell’Utri dunque mediatore con la mafia, Cosentino con la camorra, Previti con i magistrati a buon mercato, Mills con le società off shore, Bettino ed i craxiani con i fasti della prima repubblica, la P3 con catastrofi & appalti ed Emilio Fido, Tarantini e Lele Mora con le gnocche maggiorenni e non: quando si dice il nuovo miracolo italiano!

-Papino intanto custodisce nel cassetto (accanto alla pompetta ed agli aggiornamenti satellitari degli indirizzi delle migliori zoccole d’Italia: non sia mai dovesse capitare un rimpasto di governo) il suo prossimo predellino nuovo di zecca, ma sbaglia chi ritiene che come al solito nome e simbolo siano stati imposti dall’alto ( la decisione è maturata infatti ampiamente al di sotto il metro e cinquanta) e siano il frutto di una scelta solitaria: il boss ha infatti prima consultato l’amatissimo specchio delle sue brame. E comunque è ormai ben chiaro a tutti cosa rappresentino per lui i suoi partiti: semplicemente il prolungamento del pene….

-Primo teorema di Ghedini: la cosa più bella della vita non è quando ti dicono ti amo, è quando ti dicono sei prescritto…

-Marroni è molto offeso con Saviano: che in Lombardia ( in particolare ad Arcore) ci fossero imprenditori collusi con la mafia loro della Lega infatti lo dicevano già dieci anni orsono ( prima della schiavitù). Così per mostrare ai secessionisti con le braghe le sue pallette verdi il terribile se ne va da Fazio pronto ad “elencare” tutti i suoi arrestati. Noi gli elenchiamo invece le leggi che lui ed i suoi alleati hanno votato o avrebbero voluto votare in tutti questi interminabili anni di governo: falso in bilancio (abolizione) 1 e 2, legge sulle rogatorie, legge Cirami, lodo Maccanico - Schifani, legge ex Cirielli (faceva schifo pure a lui), condono sulle tangenti, condoni e scudi fiscali a volontà, giro di vite sulle intercettazioni, legge Gasparri, decreto salva Rete 4, aiuti di stato ai decoder, indulto (votato anche da Forza Italia: serviva come il pane anche a loro), lodo Alfano, lodo Alfano bis, lodo Alfano costituzionale, scandalo quote latte, legittimo impedimento, prescrizione breve e processo breve. Ecco poi l’elenco di alcuni dei suoi alleati più fedeli: Dell’Utri, Previti, Cosentino, Caliendo, Mills, Brancher, Scajola, Verdini, Bertolaido, Totò Cuffaro, Graviano ( il mafioso che non parla al contrario di Spatuzza), Mastella, Mangano ( l’eroe di Arcore). Ed ecco infine alcuni dei processi che hanno coinvolto o coinvolgono il loro mentore nonché padrone: falsa testimonianza P2 ( condanna pre-1994), tangenti alla guardia di finanza, All Iberian 1 e 2, falsi in bilancio, appropriazioni indebite e frodi fiscali varie, lodo Mondadori (corruzione), Sme Ariosto 1 e 2, corruzione Mills, diritti televisivi, consolidato Mediaset. In effetti signor ministro nell’eterna lotta tra mafia e stato nessun governo aveva mai fatto tanto quanto voi: contro lo stato.

-L’aspirante ribelle delle papi opportunità (appena rientrata nel porcile, pardon: nell’ovile) a causa della sua amicizia con Italo ha rischiato un terribile contrappasso: poteva infatti cadere per colpa di un Bocchino! Adesso qualcuno ingenuamente si chiede quali saranno le sue prossime mosse: le possibilità che una ministra riscaldata come lei si dimetta sono pari a quelle che Bin Laden entri nei boy scout, comunque per saperne di più basterà consultare il caledario. Intanto, devota più che mai a Papi Pio, dichiara che lui si che li capisce i problemi delle donne: in Campania infatti detta sempre legge Cosentino però in compenso gli ha consigliato un ottimo infuso contro dismenorrea e sindrome premestruale..

-Berlusconi intanto è sempre più furioso contro l’informazione Rai: chissà se ce l’ha con quel direttore disonesto che tentava di spacciare una prescrizione per assoluzione. Papino si dichiara inoltre indignato per le critiche della stampa sul caso Napoli: lui infatti aveva intimato alla monnezza di sgombrare entro tre giorni ( Bertolaido ha in effetti immediatamente fatto fagotto) ma questa si è rifiutata di obbedirgli. E così il boss non riesce a proprio capacitarsi di come un sacchetto di monnezza possa mostrare molta ma molta più dignità dei vari Gasparetto, Sandrino e La Rissa messi assieme…

- In conclusione nessuno osi sostenere che papino non ha fatto abbastanza per il suo paese: ha perfino telefonato in questura spacciandolo per la nipotina di Mubarak! Peccato però che, una volta concretizzata l’evasione, l’abbia affidato come al solito a mignotte. Perché in fondo per lui da sempre la vita, gli affari e la politica sono sempre il solito colossale, pirotecnico bunga bunga….

giovedì 18 novembre 2010

Natale ad Antigua

Il nano è tratto: indossato doppiopetto d’ordinanza, anfibi col tacco e trucco barricadiero papino si prepara a galleggiare almeno fino al 2020, altrimenti che razza di tappo sarebbe. E soprattutto dovesse mai perdere la sua unica assicurazione a vita contro i magistrati (la poltrona) cosa gli racconterebbe poi al povero Ghedini sempre più cachettico per la faticaccia immane di tenerlo fuori di galera? Per illustrare le sue strategie belliche ad un gregge imbufalito per il tradimento dei finiani ma più che mai disposto ad immolarsi nel sacro nome dell’eterna impunità il padrone in carne ed ossa si recherà così al più presto nei suoi tele salotti preferiti: “Bunga a Bunga” ed il Tiggiano di Minzolingua. E per rendere la propaganda sul governo fannullone ancora più incisiva ed efficace papino sta meditando di sfoderare la sua invincibile arma mediatica da fine del mondo: la gnocca. Cosi, tormentato dalla gelosia e stravolto dall’invidia per il successo dell’odiatissimo programma di Fazio e Saviano, il ducetto bonsai apparirà in video accompagnato da tutte le sue ministre, sottosegretarie e candidate coccodè in un nuovissimo programma a reti (a due piazze) e materassi unificati dal titolo: “Vieni insieme a me”. D’altra parte, come spiega l’anemico Sallusferatu ad un atterrito pubblico televisivo istintivamente con le mani a protezione del collo, la crisi esisterebbe solo nel palazzo, come evidenziato dal travolgente successo della nostra destra papulista alle recenti elezioni regionali. Già, parliamo proprio di quelle consultazioni alla vigilia delle quali un papino in overdose da sondaggi ( taroccati) vagheggiava nientemeno che il 50%, per poi fermarsi malauguratamente attorno ad un misero 35 (adesso le più ottimistiche delle previsioni lo segnalano al 28). Quelle stesse delle “schiaccianti” vittorie in Piemonte grazie a 9000 voti di differenza, decine di migliaia dei quali quanto meno sospetti, con la lista dei “Pensionati per Cota” ancora sub sudice e tante grazie ai casti e puri sognatori del movimento a cinque stelle ( le ha viste solo il centrosinistra). Oppure quelle nel Lazio dove la Polverini Silvani vien dal Trullo ha prevalso solo grazie al pingue Alfredino che con la sua bulimia le ha tolto dalle palle l’ingombrante lista del Pdl, o magari in Campania dove Caldoro ha trionfato nonostante Cosentino e gli amichetti della P3 tentassero di dargli del recchione ( ci avevano preso gusto nella vicenda Boffo). Senza calcolare ovviamente la vocazione maggioritaria al suicidio di quel Piddì che però almeno adesso ha trovato l’arma finale per non soccombere più nei confronti con papino: perdere prima le primarie. La propaganda del Miniculpap intanto affila le sue armi elettorali: questo governo si che ha fatto le riforme, vedi ad esempio quelle del cranio del presidente Belfagor. Certo che si è occupato dei problemi della gente, come dimostrano le infinite discussioni su Lodo Alfano, processo breve, legittimo impedimento ed intercettazioni. E’ vero: servono solo ad un unico cittadino “super partes” (guarda caso sempre lo stesso) ma da qualcuno si doveva pur cominciare. E poi sotto con i conti pubblici che sarebbero in perfetto ordine, e giù con impropri paragoni con Grecia, Irlanda e Portogallo quando invece i nostri punti di riferimento più adeguati sarebbero ormai al massimo il Ruanda e lo Zimbabwe. Certo commetteremmo un peccato mortale nel sottovalutare il radicamento di Chiavatar e la sua enorme esperienza in campagne elettorali, unico settore nel quale eccella per davvero avendone collezionate almeno sei. Capita quotidianamente di imbattersi in tanti sprovveduti stupiti di come ancora circa 30 elettori su cento ( dunque, calcolando la totalità dei cittadini, al massimo un italiano su quattro: altro che tutto il popolo sovrano!) abbiano il coraggio di votare per il partito personale di un simile avanzo di balera (ma non di galera, causa prescrizioni a raffica). Poveri ingenui: provate infatti a sommare ipoteticamente tutti i voti degli affiliati o dei semplici simpatizzanti di mafia, camorra e ndrangheta e dei loro familiari, degli evasori fiscali, dei corrotti e dei corruttori, dei pregiudicati di ogni ordine e grado, di affaristi e faccendieri, dei furbetti, di massoni vecchi e nuovi, di puttanieri, zoccole ( però solo quelle maggiorenni), aspiranti cubiste o veline con manager rampanti al seguito, della sterminata pletora dei nipoti di Mubarak ed ecco che otterrete il blocco sociale di riferimento del gregge: i colpevoli. Possibile, direte voi, che non si trovi tra di loro magari per sbaglio neanche un innocente magari un po’ coglione però almeno in buona fede? No: non c’è! Nella migliore delle ipotesi si tratterebbe infatti di complici e fiancheggiatori, un po’ come quelli che fanno il palo oppure nascondono il boss nel sottoscala. A questi vanno poi aggiunti tutti i dipendenti, i servitori per indole ed infine quei poveri craxiani dall’animo talmente corroso dall’eterno odio anticomunista da rappresentare un caso umano ancor prima che politico.Per fortuna però adesso, grazie al risveglio dei fasci viventi ( Fli), tutti coloro che un tempo dichiaravano di votare per il gregge turandosi il naso solo per mancanza di valide alternative anticomuniste non avranno più alibi: se continueranno a votare papi lo faranno infatti con le narici belle libere ed i calzoni calati fino alle caviglie.
Infine desideriamo segnalare finalmente il trionfo della giustizia e della verità: a Piazza della Loggia scoppiò infatti solo una caldaia, ad Ustica un aereo precipitò a causa dei gabbiani, Moro si suicidò nel portabagagli della sua utilitaria e l’Italicus imboccò malauguratamente una galleria contromano per colpa di un macchinista alcolizzato e comunista. Perché da sempre in fondo in questa nostra povera Italia ogni processo in realtà non è né breve né lungo: è soltanto inutile..

domenica 14 novembre 2010

Tu chiamale se vuoi mozioni

Cronache da un paese sull’orlo di una crisi di nervi: dopo i cassaintegrati sui tetti ed i clandestini sulla gru la cronaca ci segnala oggi la protesta un anziano esagitato issatosi sulle tegole di Palazzo Madama. Ma mentre gli extracomunitari dovranno rispondere solo di quel reato di clandestinità tanto caro al ministro del terrore (basta che non coinvolga zoccole e parenti di Mubarak), l’arzillo vecchietto è atteso da circa vent’anni dai tribunali di mezza Italia per rendere finalmente conto di cosucce tipo corruzione e reati finanziari e fiscali di ogni ordine e grado. L’aspetto positivo dei tutta questa faccenda è che almeno adesso il gregge del predellino ha finalmente gettato la maschera per rivelarsi quello che in realtà è: un comitato personale permanente a garanzia dell’impunità del capo. Se così non fosse potrebbero infatti tranquillamente ricomporre la crisi, scegliersi tra le loro file un altro premier ed esprimere un nuovo governo con una maggioranza allargata senza così perdere il comando, vanificare la recente vittoria elettorale e gettare il paese nel caos in un momento tanto delicato. Troppo semplice, se bunga bunga man infatti ( al quale, come tutti tranne le pecore sanno benissimo, non gliene può fregare di meno del paese, della volontà popolare e del fardello di governare) schioda le sue personali ed impunite chiappe dalla poltrona di alta discarica dello stato addio scudi, scudetti, legittimi impedimenti e lodi vari: si va dritti in tribunale e vista ad esempio la sentenza definitiva del caso Mills ( quella che Mastro Minzo spacciò per assoluzione: d’altra parte questi qui festeggiano pure la condanna in appello per mafia) con esito prevedibilmente catastrofico. Non per niente adesso i suoi maggiordomi, sconvolti dall’insonnia e da terrificanti attacchi di panico, si spingono ad evocare nientemeno che piazzale Loreto, peccato però che il destino di un attrezzo del genere potrà compiersi al massimo tra Pigalle ed il Bagaglino.
Nel frattempo Bragheheart, dopo averci fracassato i testicoli per decenni contro il nepotismo dei terroni, si porta appresso la trota pure quando entra dentro al cesso. Difesa ad oltranza della peggior casta, complicità con i vecchi puttanieri, vertici segreti, crisi pilotate e giochetti di palazzo peggio che nei bei tempi andati, baronie esasperate: abbiamo capito finalmente in cosa consista questa loro benedetta Padania, nella peggiore Italia elevata all’ennesima potenza.
La crisi intanto costringe il leader del Copulo delle Liberà a concludere precipitosamente il suo viaggio in Corea: si era già presentato al vertice così azzoppato che al posto di G 20 lo avevano ribattezzato 19 e mezzo. Per lui, poveretto, deve essere stata davvero una fuga dolorosa: rinunciare a fare le corna ad Obama, toccare il culo alla Merkel, bestemmiare attorniato da maggiordomi perennemente in estasi per contratto ( nessuno infatti che lo ami per davvero come il povero Sandrino) e raccontare l’ultima sui froci ebrei malati di aids deve essere stato davvero un sacrificio. Aggiungiamo poi che, vista l’altezza media della popolazione locale, almeno in quel d’oriente i suoi piedini potevano risparmiarsi l’atroce supplizio delle stamaledettissime scarpette col tacco. Del resto in questi giorni che per lui oltreconfine marcasse male lo si era già capito dai titoli di tutta la stampa planetaria e la conferma si era avuta con la disposizione dei posti alla cena di gala: la nostra diplomazia aveva infatti fiutato il peggio non appena identificato il seggiolone in cucina accanto al tavolo della servitù. Bisogna però riconoscere che l’operosa e previdente Corea si era adeguatamente preparata per accogliere il nostro premier: fin dalla sera prima del suo arrivo era infatti scattato il coprifuoco per le minorenni.
Adesso però la battaglia politica si sposta alla camera ed al senato laddove “I love shopping” si scatenerà senza esitazioni nella solita campagna acquisti faraonica. Lui infatti i giochetti di palazzo li disprezza solo a chiacchiere, anche se di certo preferisce di gran lunga quelli da camera da letto. Non ci resta dunque che confidare nella coerenza e nella dignità dei finiani, mai come in questo caso infatti non possiamo che concordare con il povero Veltroni: non si interrompe una mozione..

giovedì 11 novembre 2010

La fisica del fango

Galleggiare oppure andare a fondo, questo è il dilemma. Sapendo benissimo di quale poco nobile materia siano in realtà composte questa maggioranza ed il leader del Copulo delle Libertà propenderemmo decisamente per la prima ipotesi. Certo lo spettacolo del povero Sandrino trinceratosi eroicamente al centro esatto dell’occhio del ciclone ed intento a difendere appassionatamente il suo signore sputtanato risulta sempre toccante e commuovente quasi come il finale di Ghost. Il sommo poeta di Arcore nonché ministro della devozione e’ infatti così intimamente convinto della “Sua” infallibilità ed approva così incondizionatamente il “Suo” operato che quando lo hanno avvertito del crollo di Pompei (non prima però di aver dato una ripassatina al Bignami ministeriale) per spirito di emulazione ha subito provveduto a mandarci la Minetti. Bunga Bunga man intanto, da buon vecchio furbacchione qual’è, ha fiutato come un cane da tartufo la ghiotta opportunità di sciacallare nuovamente su una bella disgraziuccia ed ha immediatamente srotolato la lingua di Bruno Vespa offrendosi di ospitare tutti i gladiatori senza tetto nelle sue innumerevoli residenze private. Sembra che quelli destinatati a villa Certosa, terrorizzati dalla presenza del vulcano eruttante a festa e non disposti a farsi accompagnare da Lele Mora, alla prevedibile compagnia di Emilio Fede, Noemi e Topolanek abbiano preferito senza ombra di dubbio quella delle fiere . L’Italia nel frattempo appare flagellata da terribili catastrofi naturali: il Veneto è sommerso dalle acque, il nostro patrimonio culturale cade a pezzi e Sacconi parla alla conferenza sulla famiglia. In realtà ad essere preoccupati in questi giorni sono soprattutto i leghisti: mortificati per non aver potuto servire adeguatamente il loro sire nel caso della minorenne ladruncola extracomunitaria frequentatrice del palazzo adesso gli tocca pure assistere inermi allo smottamento post alluvionale del “Suo” tappetino cranico reso instabile da anni ed anni di infiltrazioni nel cerone. E così, mentre il ministro delle quote latte, l’ape Zaia, dichiara solennemente che anziché pensare ai terroni gladiatori bisogna prima provvedere alla zucca pregiata di Cesare, sembra che Fido Bertolaido come estremo atto di devozione prima della meritata pensione abbia abbandonato lo sporting village e si stia adoperando per rizzollarla personalmente con le sue preziose manine da aspirante eroe nazionale appena “ripassate” da una manicure brasiliana in topless inviatagli da Regina del Cacao Meravigliao. D’altra parte, come dice Sandrino, la colpa dei crolli è tutta del destino cinico e beffardo, le cose vecchie possono infatti schiantarsi al suolo da un momento all’altro: sarà forse per questo che mai come oggi il leader del Copulo delle Libertà appare così fragile? Certo, su questi benedetti leghisti non si può proprio fare affidamento. Prendiamo ad esempio il ministro del terrore: uno così coglione ( o così in malafede) da credere che nel caso Ruby sia tutto in filato liscio come l’olio e che la fanciulla sia veramente stata identificata come la nipote di Mubarak potrebbe benissimo arrivare a convincersi che la trota sia il figlio di un ministro vero. Gianfranco Fini nel frattempo, appena risvegliatosi da un pisolino durato appena una quindicina d’anni, osa chiedere a Chiavatar nientemeno che le dimissioni (altrimenti i suoi arditi ministri e sottosegretari duri e puri lo prenderanno a dentate sulle ginocchia) e sogna un nuovo governo con Casini e lo stesso papino: ma valeva proprio la pena fare tutto questo bordello solo per ricreare il Polo? Le solite talpe di palazzo in realtà sussurrano che l’ex delfino la spina gliel’abbia già staccata da un pezzo: prova ne sarebbe che durante l’ultimo festino proprio sul più bello gli si è improvvisamente sgonfiata la pompetta. Intanto i media come sempre inzuppano il biscotto nel gossip e scavano nel fango a caccia di pettegolezzi: così oggi ci tocca assistere ad istruttivi filmati amatoriali che illustrano un flusso ininterrotto di fanciulle scosciate in entrata ed in uscita dalla reggia di Arcore, probabilmente sempre le stesse che conservano in memoria sul cellulare il numero diretto del presidente del consiglio (non sia mai che a qualche poliziotto venga in mente di arrestarle o magari di chiedergli solo le generalità): ma insomma, quante cazzo di nipotine c’avrà mai ‘sto coniglio di Mubarak? Sandrino però indignato negata tutto: ”Io sono uno a sua disposizione, ho lavorato dieci anni a villa San Martino e conosco benissimo tutti quelli che la frequentano! “Lui” poi è un uomo generissimo dal cuore nobile e stracolmo d’ amore: pensate che mi lascia perfino il giovedì pomeriggio libero!”. Le ultime indiscrezioni segnalano infine un grande ottimismo nel governo circa la possibilità di imbarcare nella maggioranza all’Udc: sembra infatti che Pierfornicando Casini, passando per caso davanti alla villa di Arcore ed osservando tutto quel gran via vai di gnocca, abbia finalmente lasciato cadere ogni esitazione ed abbia solennemente dichiarato con piglio istituzionale da autentico statista: “Io centro!”

domenica 7 novembre 2010

Figli delle stalle

Quando il gioco si fa duro i duri cominciano a piagnucolare. E così per l’atavica incapacità del vecchio mandrillone di tenersi ben allacciato il pannolone tutti quei poveri pretoriani da sempre oscillanti tra euforica isteria e psicotico vittimismo oggi si ritrovano sprofondati in un destabilizzante stato maniaco depressivo da tardo impero ed imminente, inevitabile decadenza. Alcune sere fa ad esempio un oscuro psichiatra dell’amore ancora in piena fase anale fuori tempo massimo disquisiva sorridente (causa esaurimento scorte di vergogna) sulla (quasi) onnipotenza del suo Signore, posizionandolo spudoratamente nell’Olimpo dei grandi uomini del fare: se si riferiva ai cazzi propri purtroppo non possiamo che concordare pienamente con lui…..
Secondo il Miniculpap infatti, dopo decenni di vantaggiosa rendita di posizione da tessera p2, smazzettamenti al Caf ed efficaci mediazioni da parte di dipendenti mafiosi pluriomicidi ed ergastolani, “Lui” discese in campo in campo nientemeno che per cambiare il nostro povero paese! Peccato però che oggi, a distanza di ben sedici anni da quella giornata infausta, ci ritroviamo ancora in piena emergenza economica, morale e sociale e rispetto ad allora sembriamo tutti più incazzati, incarogniti, rassegnati. Il centro dell’Aquila nel frattempo, set preferito delle ridicole fiction miracolistiche sulle spalle della povera gente, è sempre raso al suolo. Adesso poi si mette a crollare pure Pompei alla quale l’umile ministro (in)competente potrà dedicare al massimo una delle sue improbabili poesiole mentre il centro di Napoli affoga sempre nei rifiuti, anche se finalmente il problema spazzatura sta per giungere al suo epilogo naturale: Berolaido infatti tra poco si toglierà dalle balle e noi potremmo fare un bel falò con tutti i suoi insignificanti maglioncini blu da centro estetico. Papi nel frattempo non trova niente di meglio da fare che alternare le sue solite battutacce da vecchia bettola ad auto glorificazioni decisamente fuori luogo: nessuno infatti a suo dire sarebbe più idoneo di lui, grazie al suo governo abbiamo scavalcato perfino il Ruanda nella classifica dei paese più corrotti mentre con le televisioni ( Masi dixit) abbiamo da tempo distanziato lo Zimbabwe. Il paese Lui dunque lo ha cambiato eccome, peccato però che l’abbia fatto in peggio. In compenso allora aveva quasi le pezze al culo ed il fiato dei magistrati sul collo mentre oggi può ancora permettersi il lusso (per poco) di comportarsi come un vecchio sultano decadente, è ricco sfondato e si è fatto pure opportunamente riadattare il codice penale su misura di quasi tutti i suoi processi: non c’è dubbio che sia proprio un vero uomo del fare! Soprattutto poi se parliamo di bunga bunga. A proposito del quale non finiremo mai di ringraziare coloro che almeno hanno avuto la decenza di silurarlo dalla conferenza sulla famiglia: non sembrava proprio il caso neanche al fido Giovanardi, il buon samaritano secondo il quale il povero Cucchi fu ammazzato dalla droga e dall’anoressia (non dalle bastonate) senza che nessuno da Palazzo Chigi si sentisse in dovere di spedire in suo soccorso non dico un’igienista dentale ma quanto meno una callista. Peccato però perché parlando di famiglia papino avrebbe potuto spiegarci ad esempio come ha fatto a sfasciarsene un paio, oppure secondo lui cosa intendesse la moglie quando si riferiva ad un vecchio malato erotomane sempre a caccia di ragazzine. Ci avrebbe poi illustrato al meglio quei suoi tanto sbandierati “valori” a proposito dei quali, tra farfalline gioielli e bustine piene di banconote, regna in effetti una certa confusione anche nella cerchia più ristretta dei suoi servitori . Da buon utilizzatore finale ci avrebbe infine chiarito il suo pensiero riguardo all’affidamento dei minori, che consisterebbe a quanto pare nel sottrarli con l’abuso e le menzogne alle grinfie degli odiati magistrati per consegnarli ad escort e cubiste brasiliane in possesso del numero di telefono personale del presidente del consiglio: vuoi mettere che sballo! Bisogna riconoscere però che lo scandalo a luci rosse in questi giorni infanga anche altri potenti. Sembrerebbe coinvolto perfino il terminator bonsai degli odiatissimi statali comunisti e fannulloni, ma noi siamo certi di poter dimostrare al di la di ogni ragionevole dubbio la sua purezza: cosa volete che ci faccia infatti un’ escort con un tipo più corto di un vibratore?
Adesso per fare bella figura e leccare un po’ le chiappe al vaticano, in attesa di qualche mancetta alla scuola cattolica ed un paio di mazzate agli omosessuali (sempre ben gradite da quella panza del paese tuttora infatuata e perennemente in simbiosi col vecchio porcellone), questi qui tirano fuori dal cassetto con sommo sprezzo del ridicolo nientedimeno che le vecchie, polverose leggi antiprostituzione. Ben fatto, peccato però che grazie al “Godo Alfano” verranno arrestate in flagranza tutte le fanciulle colte ad esercitare la “professione” al di fuori delle residenze delle più alte cariche dello stato. Alle quali, per attenuare il carico di fatica e di stress di gran lunga superiori ad esempio di quelli che gravano sul capo di un operaio oppure di una lavoratrice con figli a carico, verrà riconosciuto il sacrosanto diritto ai festini con bunga bunga incorporato grazie ad una leggina ad hoc sul “legittimo arrapamento”.
Ma papino in realtà è solamente un cuore nobile ed ingenuo: invece di sputtanarsi su scala planetaria chiamando di persona la questura poteva avvertire i fedeli complici Bragheheart e Bobo il terribile che il problemino con l’irrequieta ragazzina come al solito glielo risolvevano loro due! Dopo aver parato il culo a tutti i suoi amici ladroni mafiosi e camorristi cosa volete che sia infatti un’ escort minorenne, extracomunitaria non in regola con i documenti reduce da un festino in casa sua? E così i rivoluzionari in pantofole avrebbero di certo inviato un plotone di ronde padane spacciandola per la nipote di Calderoli ed affidandola alla trota per un bel torneino al rimbalza il clandestino. Perché loro si che hanno gli attributi (li conservano infatti con cura sotto formalina) e con gli exrtracomunitari sanno bene come comportarsi: tolleranza zero e fuori dalle balle tutte quelle non bene equipaggiate ed indisponibili ai bunga bunga col padrone! Per quanto ci riguarda infine noi dobbiamo smetterla una volta per tutte di fare i soliti moralisti di sinistra mandando al manicomio quelli come Beldidietro e Feltry Kruger che neanche capiscono di cosa si stia parlando: di grandi ed illustri puttanieri sono infatti stracolmi tutti i libri di storia. Peccato però che i nostri eroi non ci vadano da soli ma stiano purtroppo tirandosi appresso tutto il paese sprofondandolo in gigantesco bordello ed umiliandolo con un colossale bunga bunga….