domenica 29 novembre 2009

Ogni lodo al suo tempo

Tra le tante cazzate che il minuculpap ci ripete ossessivamente come un mantra, quella che vuole papi perseguitato dai giudici solo dopo la sua “discesa in campo” è seconda solo alla storiella sull’esistenza delle “toghe rosse”. A parte il fatto che papi in ballo già ci stava almeno dagli anni settanta (come sodale di Bettino e del Caf, ma forse anche come amico di qualche imbarazzante famigliola corleonese ) quest’ affermazione appare infatti assolutamente priva di ogni fondamento.

La prima disavventura giudiziaria risale infatti nientemeno che all’anno 753 a.c.,nel corso del quale, oltre ad essere fondata Roma (per la gioia di quei tanti leghisti che oggi ci sguazzano e ci “magnano”alla grande), un certo Tito Tazio re dei Sabini presentò una denuncia per plurimo sequestro di persona, poi misteriosamente ritirata.
I pochi reperti storici sfuggiti agli occultatori tramandano le assai poco nobili gesta di un piccolo sovrano dispotico, pelato, tracagnotto e perennemente troppo arrapato il quale, incupito dalla monotonia delle serate con i suoi servitori (disponibilissimi ad assecondarlo in ogni fantasia erotica, ma sfortunatamente per loro tutti maschi o al massimo eunuchi) si presentò nelle terre del popolo sabino confinante sequestrandogli tutte le fanciulle nel corso di quello che è passato alla storia come il “ratto delle veline”. Alle ragazze furono in realtà promesse folgoranti carriere pubbliche ed un sicuro posto al “senatus”, prima però dovevano mostrare la loro gratitudine al tiranno bonsai nel lettone donatogli da un crudele monarca barbaro suo amico, e quindi posizionato in pompa magna in cima al Campidoglio. Proprio ad allora risale dunque la tradizione romana delle “Oche del Campidoglio”. Tutti coloro che si opposero a queste squallide esibizioni di sfrenata lussuria e dispotica arroganza, o che cercarono di darne notizia al popolino ignaro, vennero buttati giù dalla “Rupe Tappea” così nominata in onore della statura del padrone. Tito Tazio in un primo momento presentò regolare denuncia, ma poi misteriosamente la ritirò e la questione, così come tutte quelle in cui risulta coinvolto il nanetto, finì nella solita, grande ammucchiata.
Zelanti magistrati riuscirono però ad ottenere rogatorie da colleghi residenti nelle Gallie, dai quali risultava ben evidente un passaggio di sesterzi, provenienti dal conto n.1 della “Banca Arner”, transitati quindi attraverso misteriose “società off shore”, per terminare infine in un conto riservatissimo della “Cassa di risparmio della Sabina”, secondo i maligni riconducibile allo stesso Tito Tazio. Il quale viene tutt’oggi ricordato come Re Mills 1°, il “Re Corruptus”.
Il processo per sequestro di veline e corruzione di sovrano fu comunque bloccato sul nascere grazie al “lodo salva belve”, secondo il quale tutti i pubblici ministeri che intendevano spedire il dispotico nanetto in galera vennero dati in pasto alle povere bestiole nelle arene, preventivamente tenute a stecchetto in vista della ghiotta occasione.
Papi ci prese gusto ed ancora oggi si dedica ad analoghe gesta. Celebre ad esempio il recente “Ratto delle campane”, nel corso del quale con un blitz a Casoria ha sequestrato e portato con se nel suo harem sardo un’avvenente minorenne, divenuta per questo celebre in tutto l’impero.
Dal conto n. 1 della Banca Arner partirono altri movimenti sospetti de denaro, molti dei quali verso famiglie influenti dell’allora Magna Grecia, ed ancora oggi i magistrati indagano sui rapporti (sembra strettissimi) tra il “tappus” in questione e le famiglie stesse: presto ne sentiremo delle belle!
Sembra che dal conto partirono anche i trenta denari finiti nella sacca di Giuda Iscariota, incaricato di tradire un pericoloso sovversivo comunista che osava predicare uguaglianza e solidarietà facendo così incazzare come bisce i preziosi alleati celtici in tunica verde, terrorizzati dalla possibile ondata di immigrati clandestini in arrivo dal medio oriente. Portatori perdipiù di uno strano culto religioso monoteista, incompatibile con le radici pagane della Gallia Cispadana nonchè con i riti dell’ampolla del Dio Po, del matrimonio celtico, con l’uso del “profumo dur”, con la pratica del “rimbalza il clandestino” e con l’elezione di miss Padania. Per tale motivo Pietro ed i dodici apostoli, sbarcati sulle italiche coste, furono rinchiusi in un campo profughi e quindi brutalmente privati dei loro diritti fondamentali, perseguitati, e crocifissi dalle ronde padane in quelle che sono passate alla storia come “ Le radici cristiane della lega” ( con gli immigrati a fare da radici: cioè sotto terra).
Nei secoli successivi al ratto delle veline il celebre condottiero che pronunciò la storica frase ”Il tappo è tratto”, fu pugnalato alle spalle e morendo sussurrò al capo dei congiurati: ” Quoque tu papinum, nanetto mio!”. La procura tentò di indagare, ma l’energumeno fu alla fine ritenuto omicida semplice, dunque prescritto in virtù di quelle attenuanti generiche concesse generosamente solo a lui ed a nessun’altro dei suoi compari.

Per eliminare scomode fotografie paparazzate in villa e far sparire fastidiose intercettazioni, un soggetto anziano, pelato e truccato come un eunuco fu visto aggirarsi nei pressi del Circo Massimo con una tanica di benzina ed una scatola di cerini. Erano le giornate del celebre incendio che sconvolse la capitale dell’impero. Successivamente gli storici del tempo, a partire da Augustus Minzolinus, Feltrus e Belpietrus, pubblicarono “dossier monnezza” volti ad incolpare l’ innocente Nerone, che in realtà si faceva beatamente i cazzi suoi con la cetra nella Domus Aurea. Il reato di incendio doloso fu comunque prontamente depenalizzato, e la morte di migliaia di persone fu giustificata con l’esigenza di far fuori rapidamente ed in via definitiva tutti gli immigrati clandestini che pullulavano nella zona.

Insomma, appare evidente che le grane giudiziarie di papi non iniziarono affatto con la sua discesa in campo. Anche perché in campo lui ci sta da sempre, o quantomeno da quando sono comparsi nella scala evolutiva i figli di mignotta. Ma forse anche prima: illustri teologi teorizzano infatti che il serpente che spinse Eva a mangiare la mela fosse particolarmente corto, completamente glabro e con il cranio tutto ricoperto da una misteriosa sostanza bituminosa….Povera umanità: dai pascoli dell'Eden al lettone di Putin!

giovedì 26 novembre 2009

Il signore dei papelli ( la storia infinita delle "porcate ad personam")

Il povero Alngeligor Al Nano appare sempre più costernato: non è certo colpa sua se il contratto sottoscritto a suo tempo col padrone lo obbliga ad inventarsi a getto continuo “Porcate ad personam” ad uso e consumo del vecchio volpone. Così come non era ovviamente colpa di Cesare Previti se, dopo aver corrotto un giudice con soldi di papi per consegnare illegalmente la Mondadori a papi, papi ne abbia poi tratto un indubbio beneficio. Però la condanna in cassazione l’ha beccata il povero Cesarone ( quello stesso che papi voleva nominare nientemeno che ministro della giustizia), mentre il principale l’ha scampata solo grazie a prescrizione ed attenuanti generiche: era un onesto corruttore semplice padre di famiglia lui, cosa vi credete, bastardi comunisti che non siete altro!
In fondo a scusante di Angeligor bisogna ammettere che il capitolo delle “leggi ad papinum” è più lungo della divina commedia. Quantomeno dell’inferno. Quello cioè nel quale sono sprofondati lo stato di diritto ed il rispetto della costituzione in questo orribile ventennio berlusconiano.

Ma ripercorriamo le tappe fondamentali di questa storia infinita delle “ leggine” pro papi:

Rogatorie internazionali: tutte le documentazioni attestanti passaggi di denaro occulto verso le innumerevoli società “off- shore” riconducibili alla più bassa carica istituzionale (intesa in centimetri, Brunetta escluso) e situate nei paradisi fiscali potranno essere utilizzate solamente come sostitutivo della carta igienica nei palazzi di giustizia di tutta Italia. Lo scopo è quello di risparmiare risorse ed accelerare lo svolgimento dei processi per tutti i casi di reati di inaudita gravità: lavaggio vetri ai semafori, accattonaggio fuori dalle chiese, flautolenza fraudolenta negli ascensori pubblici, pulizia nasale occulta in orario di lavoro ed ovviamente la temutissima immigrazione clandestina .

Abolizione di imposta di successione: tassa questa del tutto inutile visto che nessuno succederà mai alla più bassa carica istituzionale attualmente attiva (sempre Brunetta escluso)

Depenalizzazione del falso in bilancio e condoni fiscali a scadenza settimanale. Tutti coloro che hanno truccato i loro bilanci ed esportato illegalmente capitali all’estero verranno insigniti dell’alta onoreficenza di “Stallieri del lavoro” e potranno rimpatriarli con sentite scuse da parte dello stato, che provvederà a risarcirli anche delle spese di spedizione. A tale proposito il ministro del tesoro reperirà risorse attraverso: 1) Elevazione dell’età pensionabile, che verrà portata a novant’anni per tutti i lavori tranne quelli usuranti, in particolare per le escort di corte, che verranno messe a riposo al compimento del venticinquesimo anno di età e ricollocate al governo oppure nell’europarlamento, a seconda dei meriti acquisiti sul campo ( cioè sul lettone). 2) Restrizioni della social card, che verrà concessa solo ai defunti da almeno ventiquattro ore che ne presentino esplicita richiesta scritta (col sangue e di proprio pugno) presso l’ obitorio di zona (non sono ammesse deleghe a parenti, in particolare a quelli viventi). 3) Abolizione di pausa pranzo, merenda, colazione e cena, con licenziamento dei dipendenti caduti in coma come autentici fannulloni per inedia, crisi ipotensive ed ipoglicemiche, grave malnutrizione, disidratazione, ipovolemia, contrazione irreversibile della diuresi, stipsi da almeno quindici giorni, pellagra e scorbuto. I buoni pasto così risparmiati verranno distribuiti da Cosentino, Toto Cuffaro , Dell’Utri & co ai loro amici in trasferta di lavoro con le più alte discariche dello stato.

Legge Cirami sul legittimo sospetto. Questa norma prevede che non appena vi sia il legittimo sospetto che qualcuno, anche tra i propri alleati, voglia fare le scarpe a papi ( visto anche quanto gli sono costati quegli stramaledettissimi tacchi alti) verrà demolito colpi di monnezza e dossier a luci rosse tirati fuori da quelle fogne nelle quali sono alloggiati i servitori del padrone. Per motivi professionali, si intende….

“lodo Schifani”: immunità per le cinque più alte cariche della mafia. I boss delle cinque famiglie più potenti verranno esentati dall’azione penale civile ed amministrativa fino a quando qualcuno non li scalzerà dal loro ruolo. A quel punto, cessato il periodo di copertura, servitori dello stato ben addestrati provvederanno ad eliminarli a spese dei contribuenti, ed a gettare quindi i cadaveri nei piloni in costruzione dell’apposito ponte sullo stretto. Qualora una di queste persone accidentalmente ricoprisse una carica istituzionale, questa verrà automaticamente prolungata fino ad esistenza in vita del soggetto, come da volontà popolare democraticamente espressa, e come tale in grado di far cessare ogni rapporto con i codici penale, civile e stradale e così via, fino al regolamento del condominio.

Decreto salva rete 4: sul satellite non verrà spedito Emilio Fede, ma solamente Santoro, Travaglio e la redazione del Tg3. In avanzata fase organizzativa il trasporto mediante Shuttle

Lodo” The ring”: tutti coloro che vedranno la cassetta porno di Marrazzo con i viados, a meno che non ricoprano una bassa carica istituzionale casualmente proprietaria di media, moriranno entro sette giorno. Feltri , Belpietro e Signorini stanno già da tempo grattandosi vigorosamente le palle..

Estensione del condono edilizio alle aree protette: in particolare sarà consentito costruire bunker sotterranei, falsi vulcani eruttanti, isole e cascate artificiali, reperti archeologici quali tombe fenicie piramidi, templi ed anfiteatri, nei terreni di proprietà della più bassa carica dello stato (sempre Brunetta escluso).

Ex cirelli: riduzione dei termini di prescrizione :I reati commessi dalla più bassa carica dello stato saranno prescritti nel preciso momento in cui la stessa decide di compierli

Legge Pecorella sull’ inappellabilità del pm: qualora l’imputato venga assolto, il piemme non potrà ricorrere in appello. Se l’imputato è pero immigrato clandestino per lui non è prevista in nessun caso l’assoluzione. Se l’imputato era una bassa carica dello stato non solo il pm non potrà appellarsi, ma dovrà recarsi in prima serata su Canale 5 per mostrare al popolo, in diretta, il colore delle mutande e dei calzini

Rapporto breve. A tutte le basse cariche dello stato al di sopra dei settant’anni, al di sotto del metro e quaranta, nonchè portatori di parrucchino bituminoso saranno consentiti rapporti di non più di venticinque secondi, in particolare se tenuti con persone dai vent’anni in giù. Questa legge prende anche il nome di “Decreto salva viagra” ed appare più di tutte le altre una “legge ad personam”: per gli eiaculatori precoci , si intende…

I dubbi di costituzionalità eventualmente sollevati da quest’insieme di provvedimenti varati nell’esclusivo interesse del popolo italiano sono stati prontamente risolti dichiarando incostituzionale la costituzione. Perché in definitiva: “non è bello ciò che è bello, è bello ciò che papi”

martedì 24 novembre 2009

Caos calvo 2

Venti di tempesta soffiano impetuosi su ciò che resta di An: i vecchi camerati rimproverano al traditore Fini nientemeno che di essere uscito dalla “tradizione culturale” (?) e dallo stile del Popolo delle Libertà. Che sarebbero poi quelli di dare dei “coglioni”, “fannulloni” e “maledetti” agli oppositori, mandandoli contemporaneamente “ammorì ammazzati” nell’intervallo tra una partitina al “rimbalza al clandestino” e l’altra. Papi nel frattempo, sentendosi insidiato nel suo rapporto privilegiato con la “ panza” della gente, si è sentito subito in dovere di sparare la sua “stronzata” anche lui, con la quale ovviamente è riuscito di nuovo a mettere tutti quanti ko: “ Ho introdotto nel paese una nuova moralità!” Bum: ancora una volta è così dimostrato che le bugie hanno le gambe corte ( in questo caso anche le scarpe col tacco), e che papi troppo spesso vaneggia e parte per la…tangente. Il tutto nel corso di una visita in Arabia, dove si è recato per cercare di scambiare la Brambilla con un paio di cammelli da sistemare sul bordo della piscina di Villa Certosa, visto che pascolati in prossimità delle tombe fenicie, della piantagione di cactus, e del vulcano bonsai pare facciano molto, ma molto chic. L’operazione era quasi andata in porto, ma poi la ministra ha aperto bocca mettendo così inesorabilmente in fuga le povere bestiole e spingendo i gorilla degli sceicchi ad impugnare prontamente i kalashnikov.
Claudio Cicchitto nel frattempo, preoccupato per le continue faide che sconvolgono il gregge, ci informa che il partito non è una caserma, casomai una reggia. E soprattutto che non è un albergo ad ore. Per eventuali appuntamenti, dunque, si prega la gentile clientela di rivolgersi a Giampi. E se vi siete persi il numero non c’ è problema, basta farselo ridare da papino…
Infine non ci resta che prendere atto con stupore del fatto che mentre Gianfranco Fini scavalca a sinistra Che Guevara e Rutelli al centro Padre Pio, papi ancora una volta si appresta a scavalcare provvidenzialmente il cadavere dei suoi prossimi quattro processi. Arriverà mai il giorno in cui potremo toglierci la grande soddisfazione di vederlo costretto a scavalcare anche il muro di cinta di San Vittore?

domenica 22 novembre 2009

Monster parade 23

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IL MANCATO MISTER PESC
Dobbiamo confessarlo: Massimo D’Alema ci fa quasi tenerezza. Allo stesso tempo però ci chiediamo come diavolo abbia potuto caderci di nuovo! Proprio lui, il raffinato statista dal cervello più fino di chiunque altro, ancora va a fidarsi di quel vecchio attrezzo di Papino. Non sarà dunque riuscito a diventare “Mister Pesc”, però il titolo di “Mister Tonn” non glielo leva proprio nessuno: varietà pinne rosse. Come abbocca lui..
Eppure non si rende conto da solo che, come esce dal suo gregge, papi lo evitano tutti peggio della suina?...

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IL PRESTIGIO INTERNAZIONALE
Ormai infatti gli unici che accettano di incontrarlo sono i suoi vecchi amici, compagni di sbronza e complici nel concepire la democrazia in maniera quantomeno discutibile. Così papino passa dal tendone di Gheddafi alla dacia di Putin disquisendo dottamente su tutto il suo scibile: dalla topa ai gas, fino ai metodi più efficaci per eliminare giornalisti scomodi. Ogni tanto si reca poi da qualche sceicco, probabilmente per perfezionare la gestione del suo harem. I leader che contano lo incontrano solo se proprio non possono farne a meno, non fanno neanche più finta di ridere alle sue stupide barzellette, le signore indossano robusti parachiappe e paratette per evitare di essere pizzicottate, le minori vengono rigorosamente lasciate in casa….
Insomma con uno cosi che Mister Pesc volevi diventare, caro Massimo? Al massimo potevi sperare di fare la sardina in scatola…

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ANGELIGOR AL NANO
Il “processo breve” è una necessità vitale per il nostro paese, ma se non riusciranno a farlo passare proveranno con qualcosa di ancora più personalizzato: il “processo basso”.
Tutta questa fretta stranamente è esplosa solo dopo che gli hanno trombato il “Lodo Cainano”, anche se la giustizia italiana fa acqua praticamente da sempre. Ma loro prima avevano esattamente l’esigenza opposta, cioè quella di rallentarli ulteriormente, questi benedetti processi. E l’effetto è stato ovviamente devastante. Insomma, qui altro che “leggi ad personam”: bisogna proprio cominciare a parlare di “nazione ad personam” !

2
IL GREGGE DEI CREDULONI
Dopo aver proclamato la necessità di riformare la giustizia a suo uso e consumo, papi dichiara che la maggioranza è solida proprio mentre Fini ed i leghisti si danno reciprocamente degli stronzi e Cicchitto ci informa che il Pdl non è un bordello. Subito dopo racconta tre barzellette ( una sui negri, una sui froci, ed una sui comunisti, che poi per loro sono la esattamente stessa cosa) , annuncia di aver ricostruito L’Aquila più grande di Los Angeles, promette un ponte sull’oceano, ci ricorda di aver sconfitto l’apocalisse ed inventato la penicillina, giura sulla testa degli amici Mangano Dell’Utri e Cosentino di non aver mai conosciuto neanche un mafioso, ed infine conclude indicando stormi di asini che volano nel cielo. Al che “noi”, rassegnati ed assuefatti a questo ininterrotto rumore di fondo, neanche ci facciamo più caso, mentre “loro” alzano entusiasti gli occhi al cielo osannando il padrone ed il suo nuovo miracolo italiano.

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L’INGIUSTIZIA DELLE LIBERTA’
L’atteggiamento di papi e della sua corte in materia di giustizia è davvero straordinario: dei sedici processi a suo carico, iniziati di gran lunga prima della sua discesa in campo, è riuscito a farsi assolvere solamente in uno. Poi tutto un susseguirsi di prescrizioni, assoluzioni dubitative, immunità, impunità e depenalizzazioni (fino ai quattro ancora in corso) che hanno stravolto la vita politica e civile di questo povero paese. Per anni i suoi avvocati- parlamentari- servitori si sono prodigati, con la scusa del garantismo, per prolungare all’infinito i suoi processi, inventando nel contempo nuovi reati sommersi dal ridicolo ( immigrazione clandestina!), ed infliggendo indicibili torture ai poveri Cristi. Adesso tutto ad un tratto scopriamo che dopo due anni per ciascun grado si va a casa, punto. Praticamente avremo così il “ processo morto”

Vogliamo stanarli dunque, cari amici del Piddì? Facciamogli una semplice proposta: Ok il processo breve, ma solo per quelli che devono ancora avere inizio, come sarebbe più giusto e logico. Sai le risate…

Se anche tutte queste misure dovessero alla fine risultare inefficaci, Nonsferatu ed Angeligor proporranno di avvolgere papi in un enorme profilattico in lattice lubrificato, stimolante o ritardante a seconda della fase del dibattimento ed ultraresistente a qualunque stramaledetto spermatozoo di toga rossa. Questo metodo appare in definitiva il più idoneo per proteggere corruttori, evasori fiscali, amici del mafiosi, massoni. In definitiva il metodo ideale per le teste di cazzo…

sabato 21 novembre 2009

Il dimesso dal processo

Mentre salgono vertiginosamente le adesioni al “No B Day”, la corte del padrone appare in pieno stato confusionale. Da cosa dovrebbe infatti dimettersi il povero cainano? Da presidente del consiglio oppure da presidente del Milan, di Mediaset, e perché no della Mediolanum, di Medusa e della Mondadori? Da leader unto dal Signore, dall’associazione “Amici del lettone di Putin”, o magari dal “Gheddafi Fans Club”? Dovrà forse non rinnovare la vecchia, cara tessera n. 1812 della p2 per la disperazione del povero Cicchitto, o magari disdire l’abbonamento in prima fila a “Lecca a Lecca”, oppure arrivare a dimettersi da giurato selezionatore di Miss Italia o della playmate del mese? Dovrà lasciare la carica di presidente occulto della Rai, e magari anche quella di direttore ombra del Giornale, di Panorama, di Libero, di Chi, del Tg1, del Tg2, del Tg5, del Tg4, del Tg7, del Foglio, della Padania, o perfino di Sorrisi e Canzoni Tv? Ed esiste per caso qualche sadico comunista che pretenderebbe anche di farlo dimettere dal “club dei viagradipendenti”, dall’”Associazione nazionale protezione stallieri”, dal circolo culturale “Il papello”, o perfino dalla presidenza ad honorem dei “Tricotrapiantati anonimi” o dei “Cultori del mocassino col tacco”?
Nel dubbio comunque papi delle dimissioni ha da tempo provveduto a presentarle: quelle da imputato nei suoi processi.
Altra spina nel fianco: il traditore Fini. Il presidente della camera ha iniziato inopportunamente ad esternare concetti comprensibili anche da un bimbo di quinta elementare.Le regole generali vanno stabilite con il più ampio consenso possibile. I genitori dell’amichetto rumeno che vivono in Italia da nove anni e ci pagano anche le tasse (evidenziando così la loro difficoltà ad integrarsi pienamente nella nostra cultura) domenica prossima dovranno poter eleggere il sindaco assieme ai miei genitori. Se il dottore mi deve fare o meno la puntura è bene ne parli prima con me oppure con i miei, e che nessuno si sogni di dare delega in bianco al parroco, ad un chierichetto qualsiasi, ad un nano con la bandana, oppure a quel brutto ceffo uguale a Mister Bean che tutte le sere sbraita al Tg1, ma che non sembra mica tanto furbo. Essendo però il livello medio di comprensione del gregge posizionato attorno alla seconda elementare, tutto ciò appare incomprensibile ed eretico, robaccia degna degli odiati “professionisti” della politica. Così la seconda discarica dello stato ha pensato bene di parlare da par suo, cioè da dilettante. Il gran maestro apprezzerà di certo…
Nel frattempo con voto di fiducia il governo ha provveduto a privatizzare anche l’acqua. Da domani, grazie ad un decoder in vendita alla modica cifra di 99,99 euro, collegabile direttamente alla tazza del cesso, potrete acquistare un fantastico pacchetto “Mediaset Premium Wc” e poi rilassarvi sotto una meravigliosa doccia in “pay per wash”. Potrete poi anche effettuare una bella ricarica da dieci sciacquoni per il vostro cassonetto: i liquami prodotti verranno quindi convogliati tutti nei sotterranei del “Giornale” e di “Libero”, ove si provvederà tempestivamente a riciclarli in clamorosi scoop a luci rosse.
Insomma manifestiamo pure ma non illudiamoci: quello non si schioderà dalla sua poltrona delle impunità neanche morto!

giovedì 19 novembre 2009

Le voci del padrone 7: il muro del pianto

Adesso quello da sputtanare è lui, c’è poco da fare. E così, dopo avergli fottuto partito e colonnelli ( i quali del resto si sono docilmente fatti fottere in cambio di qualche comoda poltroncina istituzionale, esattamente come le tanto criticate escort e veline), in questi giorni l’ingrato Gianfranco è costretto anche ad un infamante contrappasso a base di bicchieroni di olio di ricino col l'aspetto di titolacci sparati a nove colonne. “ Ecco il doppio gioco di Fini: come presidente della camera fa il super partes e mette i bastoni tra le ruote alla maggioranza ma dietro le quinte tira i fili di governatori e testamento biologico facendo politica contro il suo partito”. Dal che apprendiamo con stupore quanto segue: secondo i suoi “ alleati” il presidente della camera non sarebbe niente più che un volgare doppiogiochista, così ingenuo da pensare perfino di poter fare il super partes, cosa che il suo docile omologo al senato non si azzarderebbe nemmeno di sognare . Inoltre dovrebbe smetterla di remare contro il suo partito facendo lo schizzinoso con quel galantuomo di un inquisito per camorra e verso una porcata di legge, che però serve così tanto per riportare la serenità tra i papi. Ma soprattutto che si ostina a far finta di non capire che quello non è e non sarà mai il suo partito, ma esclusivamente quello del predellino di papi, il quale generosamente gli ha concesso una semplice poltroncina di consolazione. Ovviamente da non intendersi in nessun caso come super partes, è evidente. Del resto il buon Fini ha certamente avuto modo di capire molto bene come Libero ed il Giornale non siano affatto fogli vicini al centrodestra, ma semplicemente delle appendici cartacee del padrone, stop.
“ Fini: pensioniamo Silvio”, ed in effetti l’età ci sarebbe tutta: non esiste infatti nell’intero panorama mondiale un leader così vecchio e superato, e non di certo anagraficamente. Insomma papi risulta tanto nuovo quanto alto, come la sua indimenticabile tessera della P2 e le foto in bianco e nero con Bettino dimostrano molto chiaramente.
“ Siamo nelle mani di Fini”, “ Fini vuole affossare Silvio”, ” ..Nel suo libro dimentica il suo passato fascista …”, “L’ultimatum di Berlusconi: chi non ci sta fuori dal Pdl”. Così, tanto per mettere subito bene in chiaro chi è che comanda in quella corte che vorrebbe perfino far finta di essere un partito.
Ovviamente in questo delirio a base di Silvio di qua, Silvio di la ( il più dignitoso uso del cognome sembra ormai del tutto abolito da parte dei devoti servitori) i suoi adoratori scorgono pericoli ovunque. “Lo vogliono ridurre come Craxi: vi sveliamo le trame dell’asse del complotto contro Silvio….E il premier rivela la minaccia di Al Quaida: vogliono farmi fuori”. Da questo quadro onirico deriva, oltre all’inevitabile parallelo con l’amico e precursore Craxi, l’eterna barzelletta del complotto planetario. Adesso però, oltre alle toghe politicizzate, al csm ed alla corte costituzionale, al capo dello stato, ai comunisti, ai giornalisti, al Tg3, a Santoro, a Repubblica, ai sindacati, ai paparazzi, a Fini , a Veronica, ai venusiani ed alla Spectre, ci si mette ovviamente anche Al Quaeda: sarà forse che l’introvabile sceicco non vuole essere insidiato nel suo ruolo di vecchio esaltato, fanatico e fondamentalista numero uno al mondo? Al contrario, il virus della suina risulta invece un prezioso collaborazionista: “Il virus tifa Berlusconi e fa chiudere Ballarò”. Solidarietà tra porcelli, evidentemente.
“Silvio chiudi il teatrino! Il presidente del consiglio deve rompere gli indugi e chiedere le elezioni anticipate”. Ma se chiude il teatrino dopo gli tocca davvero andare per davvero al Bagaglino a raccontare vecchie barzellette ed a sparar cazzate. In alternativa, ovviamente, alle classiche seratine romantiche a “Lecca a Lecca”.
“Questi portano jella! Il partitone del disastro va in piazza… ed Epifani prevede licenziamenti in massa, tranne il suo”. Più che di licenziamenti, il paese sentirebbe la necessità di un bel po’ di dimissioni , a partire da quelle di sottosegretari indagati per camorra, per finire agli anziani massoni, corruttori e puttanieri, che invece altro non fanno che cercare ossessivamente l’impunità.
Adesso gli zelanti trombettieri sono anche in ansia per le malefatte di Veronica: “Berlusconi fa le corna e pensa al divorzio”, magari ne avesse fatte un po’ meno prima riusciva perfino a non divorziare affatto.
“Silvio cambia letto: premier senza pace, per ragioni di sicurezza costretto a dormire a Palazzo Chigi e non a Palazzo Grazioli. Intanto Fini lo provoca e Casini lo riscarica sul divorzio”, “ Tre mosse per disfare il matrimonio e salvare il patrimonio”, “ Vogliono rovinare Silvio: dopo il divorzio da Veronica, il risarcimento De Benedetti e la causa con il fisco il cavaliere rischia l’impero economico” ”. Davvero commuovente! Impossibile quantificare la servile devozione grondante da questi titoloni. Un vero muro del pianto tirato su con carta di giornale, insomma...Dunque sono tutti nel panico per il portafoglio del povero papino. Ma soprattutto per il loro: anche i servi sembra tengano famiglia..
“ La casta dei professionisti della politica, Napolitano ha nostalgia della prima repubblica”. Sono ben altri in realtà coloro che ne manifestano moltissima, visto che danno da sempre rifugio a tutti i vecchi professionisti della casta del Caf , e non perdono mai un’occasione per rimpiangere i bei tempi andati in frantumi a causa delle odiate ( ed inesistenti) toghe rosse. Quelle insomma che una volta a Feltry Kruger piacevano da impazziere…
“ I consigli di Cossiga: dai Silvio butta all’aria tutto”. Detto da uno che di buttar cose all’aria se ne intende.. ” Il premier assediato da tutto, da Fini al divorzio ad orologeria”, ” E adesso ci mancava solo Veronica”, e così dopo la buffonata della giustizia ad orologeria, adesso si inventano nientemeno che il divorzio ad orologeria. Se a papi venisse la dissenteria parlerebbero di “cagozzo ad orologeria”?
In una cosa sola a papi non capiterà sicuramente mai di incappare: in una sentenza ad orologeria. Le ammazzano tutte prima. Con qualche bella leggina ad orologeria, si intende..

martedì 17 novembre 2009

C'eravamo tanto amati

-Gianfranco, sei solo un ingrato che spezza il mio nobile cuore: eri un fascistello borgataro e picchiatore da quattro danè ed io ti ho regalato fama e potere! Ti ho fatto diventare qualcuno, ti ho reso presentabile..
-Dai smettila, lo sanno tutti che l’hai fatto per fottermi il partito…
-Ma come osi? Ricorda che sempre ho il tuo dossier a luci rosse nel mio cassetto!
-Ma non ce l’aveva Feltry Kruger?
-Ma dai , lo sai benissimo che Feltry non esiste, è solo lo pseudonimo che uso quando desidero arringare il gregge sul mio giornale. Il vero Feltry, quello che sbavava peri il pool di Milano e che dalle colonne dell’Europeo non perdeva occasione per lodare quel comunista di un Di Pietro, è morto tanto tempo fa. E’ lui il mio Ghino di Tacco, insomma…
-Veramente anche io e te allora impazzivamo per Di Pietro! Tu lo volevi anche fare ministro, capo della polizia, numero due di Forza Italia..
-Facevo finta, lo sai: il popolo allora era con lui. Poi però sono riuscito a fare a tutti il lavaggio del cervello, a cosa servirebbero altrimenti televisioni e giornali? Comunque torniamo a noi, negli ultimi tempi il tuo comportamento è stato quantomeno disdicevole, non hai fatto altro che prendere le distanze da me in ogni occasione
-La verità e che sei ossessionato dai tuoi processi
-Ma tu lo sai che mi perseguitano, che ci sono sentenze ad orologeria, che magistrati politicizzati…
-Per favore, siamo tra di noi, non ad un comizio, quindi vedi di piantarla subito con queste cazzate! Io credo ancora nel principio di legalità, anche se negli ultimi anni per accontentarti me lo sono dimenticato un po’ troppo spesso. Adesso però ci chiedi troppo. Non possiamo far saltare migliaia di processi, dovremo renderne conto ai nostri elettori…
-Appunto!
-Come sarebbe appunto?
-Ma quale credi che sia il mio elettorato di riferimento, quegli sfigati degli innocenti? Noi dobbiamo far felici evasori fiscali, camorristi, mafiosi, corrotti, tangentisti, poliziotti deviati. E per far tacere Bossi dobbiamo anche essere inflessibili con gli straccioni delle carrette..
-Veramente questo sarà il tuo di popolo, non il mio. Il mio una volta amava Borsellino ed era orgoglioso di battersi per la legalità e contro la corruzione partitocratica
-Non dirmi che eravate comunisti anche voi! Ma poi alla fine non sei salito sul predellino anche tu, scusa?
-Va bene, ma non volevo mica. Sono stato costretto!
-Ed anche ben ricompensato, direi, ingrato che non sei altro!
-Io ti ho espresso solidarietà, ma non posso approvare un’ amnistia camuffata.
-Io ho bisogno della prescrizione breve, è l’unica che mi garantisce dai processi. Senza di questa possiamo buttare al mare tutto il pacchetto, del quale del resto a me non me ne fotte un’emerita minchia. Se non mi appoggi lo riterrò un tradimento, una mancanza di lealtà ed allora vedrai di cosa sarà capace Feltry, cioè io. Ma se proprio non puoi far altro, assicurami almeno che il processo breve lo farai passare entro capodanno!
-Ma cosa dici, ho la finanziaria
-E chissene frega della finanziaria e di tutto il resto. Lo vuoi capire che l’unico motivo per il quale sono qui da quindici anni è quello di non fare la fine di Bettino, che peraltro in confronto a me era un galantuomo?
-Ma lo sai che nelle procure manca perfino la carta per fare le fotocopie? Sono questi i problemi della giustizia, non i tuoi processi!
-Bene, faremo dire proprio questo da Mastro Minzo: abbreviamo i processi cosi servirà anche meno carta. Anzi in questo modo vedrai che li aboliremo proprio i processi, almeno quelli che interessano a noi. E poi gli sfigati crepino pure in galera, come del resto capita di frequente, negli ultimi tempi.Insomma, miei Nonsferatu ed Angeligor ditemi: con il processo breve io sarò in salvo? E riusciremo infine a farlo approvare?
-Padrone non preoccuparti: se tramonteranno prescrizione breve, processo breve, lodo Alfano due, immunità e quant’altro, ci resterà sempre l’arma finale...
-E sarebbe?
-Una bella evasione!

domenica 15 novembre 2009

"No gal day"

Mentre dal paese monta inarrestabile una spontanea, gigantesca ondata di indignazione collettiva e fervono i preparativi per il “No Cav Day”, gli zelanti servitori del Signore sono alle prese con i tormenti del “ No Gal Day”, che consisterebbe in pratica in quell’insieme frenetico e scomposto di disperati espedienti finalizzati ad evitare la galera al cainano. L’ultima trovata del prode Angeliogr Al nano sarebbe nientemeno che il “Processus interruptus”, pratica che consentirà al soggetto in questione di sottrarsi al temuto epilogo nella sua “sede naturale”: non sanno più che inventarsi per sterilizzare papi dalle sue malefatte presenti e passate!
Se parliamo di eccesso di zelo beluscoide in pool position troviamo come sempre i socialisti. Tanto per cambiare così Sacconi si scaglia contro l’odiata Cgil, accusata di essersi fermata nientemeno che alle ideologie del 900. Loro in effetti hanno fatto molto di meglio: si sono spinti fino ad almeno cinque secoli prima. Così oggi vivono felici e beati nella loro bella signoria, devoti fino alla morte al grande padrone ed ovviamente immersi fino al collo in una variopinta corte di buffoni, nani, escort e ballerine.
E adesso rispunta fuori perfino Margherita Boniver, l’algida modella di Bettino. Quella alla quale il Bossi (quando dava del mafioso a papi, era ancora “Braveheart” e non si era trasformato nell’odierna macchietta del “Bragarossa”) dava della “bonazza” e si riprometteva rudemente di farle assaggiare il suo spadone. La bella signora propone guarda caso proprio oggi la reintroduzione dell’immunità parlamentare, riscuotendo così sicuramente (e segretamente) consensi alquanto bipartisan. Chissà cosa ne pensano tutti coloro che la fecero abolire a furor di popolo, a partire da quelli che nell’infanzia indossavano camicioni neri e verdi, ed oggi si sono trasformati in docili maggiordomi e pecorelle…
Giuliano Ferrara però la supera ancora una volta alla grande. D’altra parte per approdare alla destra più radicale, populista e xenofoba d’Europa quelli come lui, Bondi, Pecorella ecc, hanno dovuto prendere una rincorsa molto ma molto più lunga di quella dei socialisti, essendo partiti nientemeno che dal partito comunista o perfino dalla sinistra extraparlamentare. Il pingue Teocon si spinge così fino all’arditissima equiparazione tra il quindicennio di papi ed una splendida cavalcata. Certo: con papi stesso a far da cavaliere e loro da docili cavalli. Agli stallieri invece ci pensava Dell’Utri…
Terminator Brunetta, alter ego craxian- bonsai di Sacconi, terrorizzato fin da piccolo (cioè ancora adesso) da giudici politicizzati, artisti di sinistra, musicisti sanguisughe e statali fannulloni, ipotizza invece l’arma finale: le elezioni anticipate. E per risparmiare propone perfino un bell’ election day: nella stessa giornata dunque elezioni politiche ed elezioni regionali assieme alla sua prima comunione.
Casini invece è uno che l’opposizione la conduce con professionalità ed esperienza da democristiano doc. Basta ordunque con le porcate da avvocaticchi sprovveduti ed incapaci, si faccia un bel Lodo Alfano con procedura costituzionale, così che papi possa dormir tranquillo una volta per tutte. Finalmente adesso capiamo perché è uscito dal gregge. Lui vuole essere un devoto di classe, mica come quei riciclati burini ed ignoranti di cui si è circondato l’amico Silvio! Un piccolo dubbio però a questo punto ci assale: dice sempre di tenerci tanto alle famiglie, ma a quali si riferisce, secondo voi? Boh, proveremo a girare la domanda a Cuffaro…
E la lega? Nel panico più assoluto: Calderoli evoca nientemeno che la guerra civile. Ci manca solo che il cinque dicembre scenda in piazza assieme al Cossiga dei bei tempi, entrambi ben camuffati da attempati ribelli pronti a combinare un bel casino così da fornire l' indispensabile alibi per una decisa repressione, quelle che piacciono sempre così tanto alla nostra destra più reazionaria. Chissà perché nella storia italiana del dopoguerra più un sistema di potere entra in crisi, più si iniziano ad ascoltare il fischio delle pallottole o il rombo delle esplosioni. Ciò che paventa Calderoli, in pratica.
In fondo però bisogna capirli questi leghisti. Una volta giocavano a fare i rivoluzionari ed a cavalcare l’onda popolare contro Roma Ladrona. Oggi non potrebbero proprio più permetterselo, soprattutto perché Roma Ladrona nel frattempo sono diventati loro stessi . Così Calderoli si spinge fino al punto impensabile fino a ieri di difendere le giunte pugliesi, campane, calabresi e siciliane nel nome nientemeno che della politica! Insomma: dalla lega Padana alla Lega borbona, dall’ampolla sacra del Po a quella del Tevere, dal druido al papa, dai riti celtici alla Magna Grecia. Magna, soprattutto..
Papi nel frattempo ha misteriosamente pernottato per due notti a Palazzo Chigi. Per avere chiarimenti rivolgersi a Maroni? No, molto meglio rivolgersi a Giampi.
E così in questo sfigato paese mentre papino (novella parodia di un post moderno Dorian Gray) misteriosamente ringiovanisce, noi siamo costretti da un ventennio a continuare ad invecchiare berlusconiani. Ci saranno almeno risparmiate le celebrazioni a reti unificate, sotto la sapiente regia di Signorina e Mastro Minzo, del suo centesimo compleanno con tanto di rito battesimale nel bel mezzo di una piazza S Pietro ridotta ad un enorme bivacco, ove si abbevereranno non più i cosacchi bensì le pecore?

sabato 14 novembre 2009

La parola alla difesa

Così dunque arringò Nonsferatu:

“…Il fatto che l’avvocato inglese David Mills si stato corrotto da papi non significa affatto che papi abbia corrotto David Mills….
….Il fatto che Cesare Previti sia stato condannato per aver “comprato”, utilizzando denari di papi, la sentenza di un giudice corrotto al fine di consegnargli illegittimamente la Mondadori non significa che papi abbia pagato…..….
…Il fatto che Marcello Dell’Utri sia stato condannato per concorso esterno in associazione mafiosa non significa affatto che papi frequenti persone condannate per concorso esterno in associazione mafiosa…
...il fatto che a papi siano state concesse attenuanti generiche e prescrizione in quanto corruttore semplice non significa che papi sia un corruttore...
….Il fatto che quello di papi diverrà un processo breve non significa che sarà un processo, infatti sarà solo la solita presa per il culo, come tutti gli altri …
…Il fatto che con il processo breve si vogliano accelerare i processi non significa che da domani si terranno ancora dei processi: infatti spariranno tutti via …
…cioè: solo quelli giusti, è evidente…
…Il processo breve è una misura garantista che consentirà agli incensurati di rimanere per sempre tali (colpevoli o innocenti che siano poco importa), così che i giudici possano serenamente perseguire i veri criminali: gli immigrati clandestini…
….Il fatto che io sia l’avvocato di papi non significa infine che io sia un avvocato…..

Bisognerebbe lasciar dunque lavorare in santa pace chi nella vita ha creato un’infinità di posti di lavoro: basti pensare solamente a quante escort, veline, ministre, servitori, chirurghi estetici ed avvocati sarebbero a spasso se non ci fosse papi. Il paese sarebbe insomma più povero… soprattutto alcuni giudici: quelli non politicizzati, per intenderci....
Papi è stato perseguitato dalle toghe rosse senza che nessuno sia mai riuscito a condannarlo. A dire il vero neanche noi a farlo assolvere: infatti siamo sempre riusciti a scappare via prima.
Papi è sceso in campo e si è fatto eleggere dal suo gregge, quello ereditato al gran completo dal compianto Caf con una spruzzata di leghisti e post fascisti: spero adesso sia ben chiaro anche agli stolti il motivo per il quale ha dovuto farlo.. …
…Papi infine è il leader del popolo della libertà!Incredibilmente, infatti, è ancora a piede libero..”

giovedì 12 novembre 2009

Monster parade 22

5
MISTER PESC E DALEMONI
Fanno bene a consigliare a Massimo D’Alema di diffidare del sostegno alla sua candidatura da parte del governo: a baffino evidentemente non è bastato il beffardo precedente della bicamerale. Quel vecchio squalo mangiacomunisti di papi infatti, ben consapevole del siderale tasso di sputtanamento cosmico pendente sulla sua pelata, ha capito benissimo come poter boicottare efficacemente l’invisa candidatura: sostenendola.

4
SOTTOSEGRETARIO O SUBUMANO?
“Il decesso di Stefano è stato determinato dall’anoressia e dalla droga”. Così parlò colui che svendette la tessera del suo ex partitino cattolico per una misera poltrona da sottosegretario. Dunque il povero Cucchi si sarebbe fratturato la base cranica a suon di siringate in faccia per poi schiacciarsi i globi oculari dentro le orbite a furia di digiuni, martoriandosi infine la povera schiena inciampando su una tenera piantina di marijuana. In pratica, a giudizio insindacabile del molto sotto e poco segretario, se la sarebbe andata a cercare. Tesi difficile da accettare, come quella che cataloga colui che diffonde simili teorie come un buon cattolico, e magari perfino degno rappresentante del popolo italiano. Adesso ci manca solo che si aggiunga all’affollato carro dei paladini del crocifisso, magari tra una partitina al rimbalza il clandestino e l’altra..

3
IL PROCESSO BREVE
Il governo ha messo a punto il testo che presenterà al senato domani stesso: i processi dureranno al massimo novanta minuti: quarantacinque il primo grado, quarantacinque l’appello più quindici minuti di intervallo. In caso di parità si terranno in cassazione due tempi supplementari di un quarto d’ora ciascuno più gli eventuali calci di rigore, che saranno battuti dagli avvocati di accusa e difesa utilizzando come porta due toghe rosse poggiate nei giardini di Villa Certosa. La prescrizione sarà anch’essa abbreviata: trenta secondi per ogni sostituzione più gli eventuali minuti di recupero per infortuni. I vincitori saranno qualificati al reato successivo. Anche questa nuova legge prevederà ovviamente il suo buon lodo: le cinque più alte cariche dello stato potranno infatti portarsi arbitro e pallone. I processi saranno tutti trasmessi in pay per view. Mediaset Premium, si intende

2
QUEL SUINO DI UN VACCINO
Ministero della salute nel panico: sembra che il vaccino per la suina sia largamente sottoutilizzato proprio a partire dagli stessi medici ed infermieri . Pare infatti ci siano timori sugli effetti collaterali del farmaco, in particolari quelli riconducibili all’adiuvante denominato “squalene”, una misteriosa sostanza estratta dal cranio catramato di papi. Ma il ministero rassicura la popolazione sull’efficacia preventiva del vaccino, nessuna delle persone alle quali è stato somministrato ha infatti contratto l’ influenza: sono tutte morte prima.

1
GOVERNATOR GOMORRA
Mentre papi appare intenzionato a difendere a spada tratta la candidatura alla regione Campania del suo Cosentino (in fondo è accusato solo di essere un camorrista mica di andare con trans e culattoni) un comune di quella splendida regione si aggiudica l’oscar per la raccolta differenziata. I cadaveri dei morti ammazzati vengono infatti educatamente gettati nell’organico assieme a ossa di pollo e bucce di banana, e non abbandonati davanti ai bar come accaduto di recente nel rione Sanità. Gli ingenti fondi provenienti dal narcotraffico diventano invece inesorabilmente non recuperabili, in attesa di poter essere riciclati con il prossimo scudo fiscale, si intende. Papi, come è noto, è un uomo d’onore che paga sempre i suoi debiti e mantiene le promesse, mica come quei culattoni dei comunisti….

mercoledì 11 novembre 2009

Re Hatu' e i servitori della camera rotonda

-Miei devoti e valorosi sudditi, vi ho qui riuniti nella nostra camera rotonda, al sacro cospetto di quel letton di Putin teatro delle mie nobile e picaresche gesta, per un consiglio di guerra straordinario: il momento è solenne, ed è giunta quell’ora dell’inevitabile resa dei conti nella quale marcar col sangue l’oscuro e mutevole confine tra il bene e il male. Preparatevi ordunque alla pugna, valorosi maggiordomi da me elevati al rango di eroici cavalieri. Nobili gesta ci attendono: un insidioso e sanguinario nemico, feroce come un drago con la toga arrossata del sangue grondante di noi antichi corruttori, incombe sul mio regno minacciando la nostra libertà, le nostre donne, i nostri figli, le nostre escort, Apicella..
-(Pssshhh, ma che al re è arrivato un altro avviso di garanzia? L’ho visto così incazzato solo ne ’94, e poi quella volta che messer Cicchitto gli ha portato il viagra cinese, una vera ciofeca…)
-(Ma no, ma no, sei pazzo: cosa vai a pensare? Lui parla per metafore)…
-Queste vili carogne politicizzate, sanguisughe e bastarde partorite da luride meretrici ignobili fin dalla culla…
-(Però, nelle metafore il sire è migliorato: prima sapeva solo dare del coglione a chi non lo votava! Non è che Fini Lancillotto gli ha di nuovo trombato…come si chiama, quella Stoccolma, oppure Berna, o magari Berta ?)
-(Stupido! Ginevra si chiama, è vedi tosto di portar rispetto: si tratta pur sempre di un ministro! Il ministero dei calendari in fondo l’ha creato proprio il re per raccattar voti tra i camionisti)..
-Tacete ordunque, o miei cavalieri! Presto fiumi di sanguigna porpora scorreranno a valle e travolgeranno campi, case e misere esistenze. Allertate ordunque Bertoldo, Bertolaso e Cacasenno, che ci sarà da far bella figura a Lecca a Lecca..
-(Ma cosa gli succede? Da quando ha scoperto che lo spadone preferisce di gran lunga piantarlo, piuttosto che sfilarlo dalla roccia, mi sembrava diventato un po’ più calmo. Oggi si esprime con i toni di una vecchia checca isterica posseduta dal maligno. I soliti, insomma)…
-(Ancora non l’hai capito? Sta per proporci un patto di sangue!)
-(Di nuovo con quella vecchia cazzata della P2? Possibile?)..
- Oh mio sire, cosa scatenò la tua sacra ira funesta? Mago Ghedino non ti condusse il sacro Graal dell’eterna prescrizione?
-Tutt’altro miei prodi. Oscure procure tramano nell’ombra alleate con le forze del male per deporre la mia corona e rificcarmi Excalibur nel…la roccia! Ma unto fui io dalle sacre forze della natura!
-Te lo disse il nostro druido, maestà?
-No, me lo disse il cavalier Dell’Utri. L’amico saraceno che venne da terre lontane, mandato orsù a trattar alleanze da famiglie d’onore a noi da tempo amiche
-Già sovrano. Adesso però dovremo ripagar le nobili cosche, soprattutto per il favore fattoci di lasciar sparir la spazzatura, e così favorirci all’elezione. E dopo il fiero scudo, dovremo anche nominar vassallo il prode Cosentino, ed eriger financo il ponte dell’amicizia
-Tacete miei prodi, non è per l’elezione che vi ho convocati. A proposito, perchè le guardie ammazzaron a bastonate quel povero mendicante?
-Non le mazzate, mio padrone, ma miseria e stenti calaron sul suo capo come clava, liberando dai tormenti la sua anima
-Va bene, padre Giova Lardo, la tua carità è a tutti nota. Così come la tua indipendenza, d’altra parte: sei riconosciuto esser molto più di un sottosegretario, direi quasi un subumano!
-Grazie, mio signore. Sempre tu fui devoto e volli scacciare i demoni del male dal tuo regno. I comunisti, i drogati e le puttane insomma…
-(Psshh, scacciar le puttane? Ma questo è pazzo, ora il re lo decapita)…..
-Silenzio servitori! E veniamo ordunque all’ordine del giorno: In questa pergamena è contenuta l’essenza del nostro prossimo patto: chi ci sta bene, chi non ci sta assaggerà tosto il mio spadone. Avanti menestrello Felter:
-Dunque, questa devota pergamena così sottende: spazzati via saranno i codici d’onor, ma sol per l’unto, assieme al Csm ed alla consulta. Spezzate saranno le reni e straziate le carni ai magistrati infedeli e cospiratori. Abolita sarà la democrazia, che manco sappiamo bene che cos’è, ed il potere sarà per sempre tuo, o sovrano. Reintrodurremo infine lo “ius primae noctis”, e tutte le fanciulle assaggeranno anch’esse il potere ed il turgore del tuo nobile spadone.
-Chi firma si faccia ordunque innanzi, chi non firma si accosti pure al rogo
-Mai procedura fu più democratica ed illuminata, mio padrone. Noi combatteremo al tuo fianco e per te morirem financo, perchè solo questo è lo scopo della nostra misera esistenza!
-Attenzione fate silenzio: cosa sono queste grida e questi schiamazzi che giungono fino a noi?
-Stanno festeggiando la caduta di quel vecchio muro, o mio signore
-Pazzi, fermateli subito! Quel muro non è mai cauto intesi? Come potremo prenderle più per i fondelli le masse, se scopron che il comunismo è ormai defunto da almeno vent’anni?
-Non temere mio re: i nostri cantastorie e menestrelli, mastro Minzo in testa, lo dichiaran solo leggermente incrostato, e reclamano per te quella completa immunità necessaria per sconfiggere le forze del male
-Bene, allora firmate tosto e scendiamo nella pugna: ci son da tagliar teste rosse e da mozzar piedi rivestiti da calzini strani. Avanzi dunque la mia corte, con tanto di nani, buffoni e ballerine, ed a seguir muovano i cavalieri..
-Sire, ci sarebbe un piccolo problema
-Dite, parlate dunque tosto oppur si taccia per sempre!
-La tua corte si compone solo di nani buffoni e ballerine. Quando mai tra di noi vi fu anche solo un vero cavaliere? Al massimo, maestà, potemmo contar su uno stalliere….

martedì 10 novembre 2009

Nemico pubblico

Un uomo ormai irrimediabilmente affetto da un’ incurabile forma di megalomania senile ( “mio marito non sta bene..”) identifica ogni giorno di più il suo destino personale con quello dell’ intera nazione, che alle ultime elezioni europee ha consegnato al suo partitone del predellino non quel 68% tanto sbandierato, ma un ben più misero e deludente 35 %, perdipiù da spartire con il grande traditore del momento: Gianfranco Fini. Adesso si spinge fino a minacciare l’elezione diretta del premier, ovviamente dando per scontata una colossale, travolgente ondata di consenso popolare che lo sollevi da qualunque responsabilità pregressa e futura, lo ponga definitivamente al di sopra di ogni legge, etica e morale, e gli consenta di dedicarsi alle sue simpatiche cenette senza alcun piemme a rompergli le balle.
Poi vuole riformare ad ogni costo la giustizia, e lo farà con o senza accordi non solo con l’opposizione, ma se necessario (vedrete che alla fine non lo sarà) anche passando sopra al cadavere degli alleati attualmente meno appecoronati ( comunque colpevoli di esserlo stato troppo a lungo nel passato), ed opportunamente killerati dalle squadracce dei suoi manganellatori mediatici. Ovviamente di quanto stia accadendo nelle carceri o nelle aule dei tribunali, dei morti ammazzati a suon di legnate, dei troppi suicidi, della lunghezza dei procedimenti a lui non gliene potrebbe importare di meno: ciò che conta è solamente la fuga definitiva dalle gravissime accuse pendenti e minacciose sul prezioso capo catramato.
Poi si scaglia contro quelle che chiama le “fabbriche del fango”, altra dimostrazione di quanto il nostro paese viva nell’oppressione del conflitto di interessi: sogna infatti di liberarsi di ogni straccio di concorrenza anche in questo settore per lui strategico, cosicché le sue già potentissime corrazzate tossiche possano continuare ad inquinare l’atmosfera a senso unico.
In queste caotiche giornate, curiosa e soprattutto ipocrita appare la difesa ad oltranza del crocifisso nelle aule scolastiche. Soprattutto si manifesta pienamente la distanza siderale tra colui che, rinunciando a lodi ed impunità, si fece processare senza neanche ricorrere ad uno straccio di avvocato, giungendo a farsi condannare professando fino all’ultimo una fede incrollabile nei valori della fratellanza e della dignità. E dall’altra parte una sgangherata compagnia di assai poco credibili paladini, composta dai secessionisti del rimbalza il clandestino, dei profughi annegati in mare e dei riti celtici, sempre ben schierati al fianco del padrone multimiliardario, multi divorziato, puttaniere e pluriinquisito, con la sua corte di ex fascisti, socialisti, radicali e comunisti riscopertisi crociati. Il tutto in un tripudio di cori celestiali provenienti dalla Santa Sede, cui evidentemente basta molto poco per far finta di non capire con chi hanno a che fare, per dimenticare la sorte toccata al povero Dino Boffo e l’ assoluta amoralità della corte del padrone con i suoi nani socialisti e sgambettanti ballerine, entrambi elevati a ruoli istituzionali. Nel nome della carità e della tolleranza il prode La Rissa si spinge al punto di mandare a morire ammazzati i membri della corte europea, proprio come il suo collega fece nei confronti di tutte le opposizioni: evidentemente è in questo senso che intendono le radici cristiane gli eroi della nostra destra neofascista.
Marrazzo nel frattempo ha lasciato una bella eredità a chi l’aveva messo su una poltrona così prestigiosa: con le sue imprese assai poco eroiche è riuscito infatti a far passare il messaggio che porci lo sono tutti, ma papi di meno perché almeno andava con quella gran gnocche delle veline. Certo, e se per caso un giorno iniziasse ad andare magari anche con Brenda, lo scopriremmo subito perche dopo una settimana lo scopriremmo nuovo ministro della repubblica. Intanto il governatore si è dimesso ed è andato a casa, ma questo i cantori di corte non lo sottolineano di certo. E se anche è vero che “pippava” , tanto per esprimersi con il sobrio stile della fabbrica del fango padronale (quella a cui piace tanto sintonizzarsi con la panza della ‘ggente), almeno non corrompeva giudici avvocati e finanzieri, non era massone, non aveva tonnellate di fondi neri opportunamente occultati in arcipelaghi off - shore più estesi della Polinesia, non assumeva alle sue dipendenze e non frequentava noti mafiosi e così via.
Insomma in un paese decente un bulletto del genere sarebbe dovuto scappare a casa da un pezzo. Oppure ci avrebbero pensato gli elettori, che invece dopo l’inebriante impazzimento collettivo di mani pulite (altro che toghe rosse: le piazze erano tutte nere e verdi!) si sono lasciate narcotizzare docili come pecorelle ( il gregge delle libertà, appunto) dall’eterno fascino dell’uomo forte, paraculo, potente ed eversore che alle nostre latitudini risulta irresistibile da sempre.
Perché dunque, piuttosto che parlare di elezione diretta del premier, non reintroduciamo direttamente le Signorie? La situazione tanto è quella, buffoni e puttane di corte comprese. Mancherebbero solo gli artisti, ma quelli si sa sono solo comunisti.
Il tutto ovviamente con sommo sprezzo non solo del ridicolo ma anche dell’anagrafe, visto che nel’orizzonte del signore inizia ad intravedersi il traguardo delle ottanta primavere. Ma tanto lui è immortale, lo sappiamo, e dunque non scamperà solo alle sentenze del pool ma anche al giudizio universale. D’altra parte è o non è l’unto del Signore?

lunedì 9 novembre 2009

Re Papi Martello tornato dalla guerra

Come in precedenza con Bocca di Rosa, tributiamo un devoto omaggio al grande cantautore genovese Fabrizio De Andrè, oggi più che mai attuale con i suoi bellissimi testi, allo stesso tempo poetici ed ironici. E' dunque la volta delle picaresche gesta Re Carlo Martello, umilmente rivedute ed adattate agli assai poco eroici protagonisti dei nostri tempi

-Re Papi nemico della legge
Tornava dal suo gregge
Accolto a suon di lodi
-al sol della calda primavera
scattò la prescrizione
del sire vincitor
-il sangue di toghe comuniste
arrossa la bandana
d'identico color
-ma più che del lifting le ferite
da Papi son sentite
le bramosie d'amor
-se hai ansia di gloria e sete d'onore
e vuoi fare fesso il tuo elettore
non ti è concesso un momento
per poter fare all'amore
-chi poi impone a veline e sue ministre
di castità la cintura, fatto assai grave,
in battaglia può correre il rischio di perder la chiave
-così si lamenta il Re cristiano
s'inchina intorno il grano
gli fa corona il gregge
-Quand'ecco nell'acqua cristallina
mirabile velina
il simbolo d'amor
-nel folto di lunghe trecce bionde
il seno si confonde
ignudo in pieno sol
-Mai non fu vista cosa più bella
mai io colsi siffatta pulzella
disse Re Papi scendendo veloce di sella
-"De' papi non v'accostate
già da Giampi è gaudio quel che cercate
ad altra più facile fonte la sete calmate"
-Sorpreso da un dire sì deciso
sentendosi deriso
Re Papi s'arrestò
-ma più dell'onor poté il digiuno
fremente l'elmo bruno
il sire si levò
-viagra era l'arma sua segreta
da Papi spesso usata
in gran difficoltà
-alla donna così apparve un pelatone
con un sorriso da falsone
ma era sua maestà
-"Se voi non foste il mio sovrano"
Papi si lava il pesante cerone
"non celerei il disio di fuggirvi lontano,
-ma poiché siete il mio signore"
Papi si ingoia il pillolone
"debbo concedermi spoglia ad ogni pudore"
-Nonnetto egli era assai valente
ed anche in quel frangente
d'onor si ricoprì
-e giunto alla fin della tenzone
incerto sul taccone
tentò di risalir
-veloce lo arpiona la pulzella
repente la parcella
presenta al suo signor
-"Beh proprio perché voi siete il sire
fan cinquemila lire
è un prezzo di favor"
-"E' mai possibile o porco di un cane
che le avventure in codesto reame
debban risolversi tutte con grandi puttane,
-anche sul prezzo c'è poi da ridire
ben mi ricordo che pria di partire
v'eran tariffe inferiori alle tremila lire"
-Ciò detto agì da gran cialtrone
neanche un’elezione
e in sella si lanciò
-frustando Sandrino come un ciuco
fra i glicini e il sambuco
il Re si dileguò
-Re Papi tornava dalla guerra
lo accoglie il suo gregge
a suon d’impunità
-al sol della calda primavera
lampeggia la pelata
dell’unto dal Signor

sabato 7 novembre 2009

Monster parade 21

5
IL ROMPIMARONI
“Per i fondi alle forze dell’ordine siamo pronti a votare con le opposizioni”. “Il ministro dell’interno come sempre se ne starà zitto e buono, e farà ciò che gli ordina la lega!”, “ Ngheee, nghee”, ha dunque concluso lo sconsolato Bobo. E’ evidente che l’unica cosa importante per i padani della nuova Roma ladrona è parare il fondoschiena all’omino col tacco, quello stesso che anni orsono accusavano delle peggiori nefandezze (perfino quella di essere mafioso), e portare a casa più poltrone e seggioloni possibili. E della sicurezza chissene fotte, è solo materia per la campagna elettorale: a quel punto per accontentare le masse plaudenti basterà sbandierare al telegiornale qualche cadavere galleggiante nel Mediterraneo. I soldi risparmiati per le forze dell’ordine se li spenderà il padrone con le escort: cosa ci starebbero a fare, altrimenti, le ronde?

4
E’ UN PAESE PER VECCHI
Nonostante il trucco, il cerone, i lifting, i tricoinnesti multipli, la cipria, le calze stese sulle telecamere, l’atteggiamento forzosamente puberale, gli sforzi dei servitori, il codazzo di veline in cerca di notorietà (“..figure di vergini che si offrono al drago per inseguire successo, celebrità, crescita economica..”, parole di Veronica Lario), è proprio quando crede di fare lo spiritoso che viene impietosamente in superficie la sua mentalità arcaica e primordiale . “Il paese kazako ha grandi risorse naturali ed una enorme crescita demografica, a dimostrazione della virilità e vitalità dei maschi Kazachstani”, e noi già lo immaginiamo a dar di gomito con lo sguardo complice e grevemente allusivo ai poveri emissari sbigottiti ed imbarazzati. A fare la figura del Borat di turno non sono di certo loro, ma soltanto lui: quello bassetto in doppiopetto, più bello che intelligente, che sembra appena uscito da una commediola porno soft degli anni sessanta, circondato via via da Gloria Guida, Edwige Fenech, Ginafranco D’angelo e Renzo Montagnani ecc, ecc. Tutta gente del resto molto più simpatica e moderna dei vari Bondi, Cicchitto e Bonaiuti…

3
IL GRANDE DIRETTORE
“Faccio questo lavoro nel solo modo in cui lo so fare,non ci sono scopi diversi che intercettare gli umori del pubblico e quindi avere il massimo successo possibile con il giornale”. E bravo Feltri: il suo compito non consiste dunque nell' informare, assumento a volte perfino posizioni autonome, ma solo quello di saziare le viscere dei suoi lettori con qualunque porcata loro vogliano sentirsi raccontare. Ecco un esempio di alta scuola giornalistica, povero Montanelli, altro che rivoltarsi nella tomba: adesso starà facendo capriole e salti mortali! Più che quello di un media- killer, questo sembra il manifesto di un perfetto maggiordomo. L’ennesimo…

2
DIECI RISPOSTE PER TE
Tramite il suo portavoce di “Lecca a Lecca” il premier finalmente risponde in maniera esaustiva alle dieci domande di Repubblica:
-Quando ha avuto modo di conoscere Noemi Letizia?
-Questi sono cazzi miei
-Qual è la vera ragione per la quale non ha potuto dire la verità per mesi?
-Mi avvalgo della facoltà di non rispondere
-Non le pare grave il fatto di aver ricompensato con candidature o carriere televisive le ragazze che la chiamavano papi?
-Mica potevo pagarle tutte, scusi..E poi non avevo abbastanza farfalline…E non potevo scroccarle sempre a Giampi….A me le donne piace conquistarle, proprio come le sentenze!
-Sapeva che molte delle donne che entravano nel suo letto erano prostitute?
-E chi se ne frega: la gnocca è gnocca. Mica vado con i trans come i comunisti, io…
-E’ capitato che voli di stato abbiano portato nelle sue residenze ospiti delle festicciole da lei organizzate?
-Lo stato è mio quindi faccio che cazzo voglio
-E’ sicuro di non essere ricattabile?
-I ricatti io li faccio, mica li subisco. Mi ha preso forse per un Marrazzo qualsiasi?
-Lei oggi firmerebbe una legge che inasprisce le pene per i clienti delle prostitute?
-Certo, così c’è meno concorrenza
-Ritiene ancora di potersi candidare al Quirinale?
-Solo?
-Pensa ancora sia in atto un progetto eversivo nel nostro paese?
-Io ce la sto mettendo tutta
-Quali sono le sue condizioni di salute?
- Vedo tutto blu ed ho la faccia rossa, ma questo dipende solo dall’eccesso di Viagra, per il resto me la spasso più di tutti voi piccoli miserabili messi assieme. E se qualcuno pensa che io faccia la pipì fuori dalla tazza, in uno sforzo di sincerità risponderò che è vero: infatti io mica ci arrivo, a quel fottutissimo bordo!

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POVERA MAFIA!
Certo, occorre anche sforzarsi di capirli questi poveri mafiosi: dopo tanti secoli di onorato servizio, essere costretti a trattare nientemeno che con quello stato il quale, appena arrivato,ha subito preteso di far da padrone in casa altrui! Sporcarsi le mani, cercare intese, intrecciare collegamenti, infiltrarsi ad ogni livello, baciare gobbi, sprecare tonnellate di pallottole e tritolo, appoggiare partiti di miliardari populisti, compilare chilometri di papelli, indire corsi di formazione per stallieri, a volte essere costretti pure a qualche ammazzatina per sottolineare appieno le proprie ragioni storiche. Ma adesso finalmente hanno trovato uno con cui si intendono a meraviglia, neanche parlassero la stessa lingua. Così intanto incassano lo scudo, e magari domani anche un bel ponte. E’ stata dura, però alla fine ce l’hanno fatta a trovare l’anima gemella, poveretti…

giovedì 5 novembre 2009

Giudizio Universale: I dieci comandamenti

-Cribbio ragazzi, che palle! Da quando ci siamo tolti di mezzo la toga rossa col barbone, il figlio hippy e quella madre tale e quale a Rosi Bindi qui il tempo sembra davvero essere eterno. Servitori miei devoti, è giunto il momento in cui vi è concesso l’onore di parlare al vostro re: ordunque suggerite pure, cosa possiamo fare per movimentare un po’ quest’ atmosfera cupa? Intorno a me vedo solo anime pallide e tristi, vecchie e caste ciofeche, pallosissimi predicatori…
-Sire, dovevi immaginarlo: quassù siamo tutti tenuti a rispettare qualche regoletta..
-Ma come, anch’ io? E’ inaudito, siamo di fronte ad un vero e proprio golpe, ad un piano eversivo diabolico ed intergalattico! Io sono stato eletto dal popolo e negli ultimi sondaggi……
-Sire, fermati: quassù questa vecchia propaganda proprio non funziona.
-Ah si? Ma che siamo finiti in Unione Sovietica? Perché nel caso si fa presto: chiamo subito l’amico Putin..
-No padrone, veramente siamo in un posto dove regna una morale condivisa e collettiva…
-Cribbio: le primarie del Piddì !
-Ma no maestà, non ti preoccupare. Solo che qui occorre rispettare certe leggi..
-Nonsferatu, Al Nano, dove siete? Venite subito qui, di corsa!
-Purtroppo sarebbero indegnamente ancora in vita, maestà.
-Come osano, questi piccoli insetti subordinati….
-Arf, arf…eccoci, eccoci nuovamente prostrati ai tuoi nobili piedi, amatissimo signore! Appena sulle nostre inutili esistenze terrene ha risuonato l’eco della tua giusta collera, abbiamo subito provveduto a suicidarci per poter essere pronti ad esaudire ogni tuo desiderio. Come sempre!
-Ah si, e come avete fatto con quel vampiro secco ed esangue di un avvocato? Quelli sono di una razzaccia transilvanica dura da far fuori, proprio come i giudici del pool..
-In effetti sire, avendo fallito con paletti, croci e lampade abbronzanti, l’unica arma efficace si è dimostrata quella di fargli assaggiare la caponatina di zi’ Concetta: venti spicchi d’ aglio per ogni chilo di peperoncino piccante!
-Va bene, va bene. Allora subordinati, preparatemi un bel lodo, un’opportuna immunità da queste leggi che mi perseguitano anche quassù, così che io non abbia più toghe rosse tra le palle e possa dedicarmi al mio hobby preferito: la pass…
-La passione, maestà?
-Ma no, cribbio! La passe…
-Una bella passeggiata tra le nuvole, sovrano?
-Ma insomma , nonostante tutti questi anni di cieca obbedienza, possibile che solo Giampi mi capisca? Intendevo la gnoc……
-Ehm maestà, parla piano ti prego. Quassù bisogna rispettare i dieci comandamenti
-Cosa sarebbero, una specie di Bignami costituzionale delle mie balle? Li modifichiamo a maggioranza semplice, e poi indiciamo un bel referendum! Facciamo sparire la maledetta par condicio ed innondiamo queste anime sfigate di spot con tette e culi a volontà: con gli arretrati che c’hanno quassù, questi qui ci votano tutti… se non diventano prima tutti ciechi! Ah, ah, ah!… Cosa fate, impudenti,osate non ridere più delle mie battute piene di buon gusto? Aspettate allora che provo con il mio pezzo forte: dunque, c’era una volta un ebreo negro, gay e malato di aids….
-Ehm, perdonaci maestà, ed infliggici pure il tuo meritato castigo, ma stavolta non sarà così semplice..
-Ma insomma, cosa dicono queste stramaledette dieci leggi comuniste?
-La prima recita: “Non avrai altro Dio al di fuori di me”
-E allora, che problema c’è? Questa la rispettiamo in pieno: non starete mica con Fini, no? Non avrete intenzione di tradirmi, con tutto quello che mi siete costati, poi?
-No, no: noi ti adoriamo e siamo fedeli solo a te sire, lo sai. La seconda è: “Non Pronunciare il nome di Dio invano”
-Perfetto, soprattutto davanti ad un piemme, o magari al cellulare, oppure nei paraggi di un paparazzo: qui sembra intercettino di tutto, ma ancora per poco, ve lo garantisco io! Andiamo avanti
-“Ricordati di santificare le feste”
-Benissimo: acquista un pacchetto Mediaset Premium e santificherai tutte le domeniche con anticipi, posticipi, tette e culi a volontà. Poi?
-Poi, maestà, ci sarebbe scritto…dunque…: “Onora il padre e la madre”
-Papiii, whoww: a questo ci pensiamo noi, le tue ministre coccodè: lo sai che ci manchi tanto vero?
-Ah, le mie ministre coccodè: che nostalgia dei bei tempi in cui non ero fatto di solo spirito! E soprattutto: quanto mi manca il potere ed il turgore di quei preziosi venti centimetri..
-Ti riferisci ai tacchi maestà? Guarda che ci sono ottimi ciabattini anche quassù…
-Sei sempre il solito idiota! Avanti, dai..
-“Non uccidere”, padrone.
-E che bisogno c’è: basta pagare. Si sporca di meno e si possono arruolare sempre nuovi devoti servitori: proprio come ho fatto con voi. Anche se a volte siete così stupidi che penso avrei fatto meglio ad affidarvi ai miei amici palermitani! Comunque in casi estremi possiamo sempre contare sulla nostra santissima trinità: Feltry Kruger, Signorina & Beldidietro. Avanti prego…
-Adesso…ehm… incontreremmo qualche problemino, padrone: ci sarebbe scritto…dunque…“Non commettere atti impuri”
-Che problema c’è, scusa? Io trombo, faccio festin hard, vado con escort, canto suono e ballo: uno sballo che più puro proprio non si potrebbe, avanti tutta ordunque miei prod…opsss, scusate mi stava scappando una parolaccia: volevo dire miei servitori!
- Altro problemino sire: “Non rubare”
-Questi bastardi comunisti politicizzati! Riforma della giustizia subito! Occorre separare le carriere: da una parte i magistrati vivi, cioè quelli che ho comprato, dall’altra quelli morti, che sarebbero poi tutti gli altri. E poi accorciare la durata dei processi, tranne i miei che devono rimanere eterni. Infine la prescrizione per il reato di corruzione: dovrà partire dal minuto successivo a quello in cui consegnerò la prossima valigia carica di banconote all’avvocato di turno. Avanti…
-“Non pronunciare falsa testimonianza”
-Va bene, noi pratichiamo solo falso in bilancio. E magari anche frode fiscale, false fatturazioni, frequentiamo paradisi fiscali, corrompiamo…. Insomma, tutte cosucce per le quali mi sono già autoassolto da un pezzo. E poi quale testimonianza, scusate? Mi avvalgo della facoltà di non rispondere! Benissimo, avanti..
-Altro problemino…: “Non desiderare la donna d’altri”
-Dove sarebbe il problema scusa? Io non le desidero, me le faccio e basta. Poi…
-“Non desiderare oggetti del prossimo”
-Ma non l’avete ancora capito: anche quassù ciò che e mio è mio e ciò che è vostro è mio. Niente conflitto di interessi, invenzione faziosa e comunista: è tutto mio e basta, a partire da voi, ovviamente. E allora, dove sarebbero tutte queste difficoltà? E’ molto più semplice che laggiù, in fondo. Le toghe rosse sono molto ma molto peggio, ma per fortuna marciscono tutte all’inferno. Loro con i ridicoli calzini turchesi e le sentenze ad orologeria. Io ho sempre preferito le bombe, ad orol……
-Maestà ci sarebbe infine un piccolo, fastidioso particolare. Quassù ci sono solo vergini, non la danno manco a candidarle alla beatificazione eterna, e le farmacie non vendono preservativi, tantomeno viagra!
-Servi preparate un bel volo di stato, chiamate tutte le veline, le escort ed Apicella: stasera si va a festeggiare, a trombare ed a far casino tutti insieme all’inferno!!!

mercoledì 4 novembre 2009

Cattive influenze

Facendo riferimento all’attuale emergenza determinata dalla pandemia influenzale da virus H1N1, il ministero della propaganda e quello della salute raccomandano alla popolazione la massima tranquillità: infatti se l’è beccata anche quel nano di Topo Gigio e ancora sta al governo. Ma lui, come tutti ben sanno, ha dalla sua i voti i quali, oltre che come viatico per ogni forma di immunità, in caso di necessità possono essere utilizzati anche come comode ed efficaci supposte antipiretiche, rinfrescanti e lenitive. Non solo, prima neanche gli tirava più, adesso si passa almeno cinque veline al giorno, beato lui: quindi nella peggiore delle ipotesi diventerete tutti porcelli pure voi e potrete perfino vincere un fine settimana da sballo a Villa Certosa ! Questa influenza poi non è più grave di quella stagionale: rischierete si di lasciarci tutti la pelle, ma con il necessario ottimismo e facendo solo qualche semplice starnuto. Per quanto riguarda le modalità di somministrazione del vaccino, la campagna inizierà come è ovvio dalle categorie a rischio: innanzitutto le escort, perché se si ammalano loro l’utilizzatore finale poi chi lo sopporta? Poi tutti i trans, così che possano continuare a svolgere il loro indispensabile ruolo sociale di preziosa fonte di sputtanamento cosmico per giornalisti e bastardi comunisti. Successivamente si passerà all’altra categoria a rischio, cioè tutti gli esseri umani al di sopra di un giorno di vita ed al di sotto del centesimo anno di età, escluse ovviamente toghe rosse, giornalisti di Repubblica e votanti alle primarie del Piddì. Siete cortesemente pregati di vaccinarvi tutti, altrimenti le case farmaceutiche poi si incazzano, e sopratutto noi con tutte le azioni che ci siamo accaparrati potremo tranquillamente pulirci il cu…cinino e magari anche il salotto. E chissene frega se dentro le fialette c’hanno messo pure lo squalene: tra dieci anni potrete anche finire in una comoda sedia a rotelle, però senza fare neanche uno starnuto o magari un colpo di tosse, vuoi mettere che soddisfazione! E poi state tranquilli, tanto Gasparetto vi preparerà prima un bel testamento biologico che vi terrà in vita comunque e ad ogni costo fino almeno a 120 anni di età, proprio come papi.
Sappiate tutti che questa è un’influenza come un’altra però più grave, con mortalità minore ma che causa un numero maggiore di decessi, meno virulenta ma più contagiosa, e soprattutto che il governo ha le idee chiarissime anzi confuse: quindi non rompeteci più di tanto le palle e pensate a tutta quell’ infinità di bacilli che ogni anno fanno fuori centinaia di persone ma di cui non parla nessuno, perché tanto sono sfigati, non vanno di moda e sopratutto non rendono il becco di un quattrino. I decessi fino ad oggi accertati, riferibili al virus H1N1, sono diciassette, quelli nelle carceri sono stati invece ottantadue. A tale proposito è attualmente allo studio un vaccino contro le bastonate e le mazzate in faccia: terminata la fase preliminare di sperimentazione su cavie, magistrati e giornalisti, si passerà come da prassi a quella umana.
Dunque mantenete la calma, e sopratutto non andate in ospedale: se necessario recatevi direttamente al cimitero. Ci auspichiamo così di aver chiarito ogni vostro dubbio: è una situazione seria (anzi no) e grave (ma non troppo ), però anche pienamente sotto controllo (col cazzo). Raccomandiamo infine la vaccinazione a tutti gli statali, sennò poi si ammalano, non vanno a lavorare e Brunetta li licenzia tutti, ‘sti maledetti fannulloni e comunisti! Per quanto riguarda invece le escort, le liste verranno fornite direttamente dal ministro della prostituzione Giampi, e la precedenza verrà garantita ovviamente ai soggetti istituzionali ed alle future candidate alle prossime regionali. Per accedere alla somministrazione del vaccino le aventi diritto dovranno esibire il certificato elettorale, la tessera del club “ Silvio ci manchi”, la farfallina d’ordinanza, ed un profilattico da nano.
Insomma: pandemia sotto controllo e virus sconfitto per un nuovo grande miracolo italiano. Meno male che Topo Gigio c’è!

lunedì 2 novembre 2009

Non mi muovo!

E’ con malinconica rassegnazione che accogliamo la notizia dell’ennesimo passo indietro: non il suo, che sarebbe quanto mai opportuno, ma della nostra democrazia, sempre più in procinto di sprofondare in una voragine senza fondo di ridicolo. Lui intanto se ne fotte, e resta orgogliosamente appiccicato al suo smisurato potere, anche se dagli ex paradisi svizzeri spirano venti assai poco rassicuranti (“E’ solo grazie al silenzio degli avvocati e delle banche ticinesi che non è ancora chiaro da dove siano arrivati i milioni che hanno permesso il sorgere dell’impero Fininvest”), anche se dovesse incappare in una condanna penale sfuggita miracolosamente alle innumerevoli leggine “ad personam”, anche se il Killer pentito Gaspare Spatuzza dovesse vuotare il sacco sugli inconfessabili segreti sulle stragi del 93 e sulle trattative stato- mafia. Anche se lo intercettassero nuovamente mentre parla di gnocca, carriere televisive e compravendita di senatori con un vecchio amico socialista (boss di quella Rai alla quale vorrebbe sottrarre il canone), o magari lo paparazzassero ancora una volta con un manipolo di ragazzine seminude sulle ginocchia. Niente, lui resta incollato alla poltrona come una cozza sullo scoglio perché (sostiene la corte) il popolo sovrano così ha deciso, e con il consenso elettorale verrebbero automaticamente meno il codice civile, quello penale e sopratutto l’odiatissima costituzione. Noi non ce ne eravamo mai accorti, tantomeno fior di costituzionalisti, ma secondo il gregge è così.. Poco importa se i giornali di tutto il mondo lo raffigurano di volta in volta in versione Mussolini, Al Capone, Giulio Cesare, immancabilmente attorniato da una moltitudine di adoranti maggiordomi e veline seminude. Lui va avanti, la colpa tanto è sempre dei giudici comunisti ed ovviamente di Repubblica. Peccato che nessuno si senta in dovere di ricordargli che la prima persona a denunciare il ciarpame, le minorenni e le infedeltà plurime sia stata la sua seconda moglie, (immediatamente ripudiata e derisa dai media di famiglia), che a condannare il malvezzo del velinismo in politica siano stati i finiani di Farefuturo, che l’appropriata definizione di “mignottocrazia” l’abbia inventato un suo ex braccio destro, nonché profondo conoscitore dei segreti della corte, come Paolo Guzzanti.
Niente: lui ha i voti. Ed anche qui ci sarebbe qualcosa da obbiettare: il popolo infatti non ha eletto con maggioranza relativa non un monarca assoluto, ma un’alleanza tra Pdl, Lega nord più tanti altri partiti minori, e probabilmente alcuni elettori, magari neanche tanto pochi, non si sentono più a loro agio nel ruolo poco dignitoso di pecore del gregge del predellino, e sarebbero felicissimi di salutare un bel rinnovamento (anche anagrafico) capace anche di risparmiargli l’ennesima campagna elettorale da scontro finale tra bene e male, e soprattutto l’ennesimo voto a naso turato.
E come se non bastasse, adesso ci si mette pure il mistero del filmino hard a base di coca e viados, con una sgradevole parolina a volteggiare sopra l’illustre cranio di molti ( troppi) padroni e servitori: ricettazione. L’irruzione di via Gradoli risale ai primi giorni di luglio, l’allora direttore di Libero venne a sapere del video il 15 luglio. Il 5 ottobre poi, ed è storia recente, lo stesso finisce in mano a Signorini, che informa subito i vertici Mondadori, e tramite sua figlia, papi in persona. Il 12 ottobre il video viene visionato da Maurizio Belpietro, e sembra venga anche trovato anche un accordo economico la vendita. Il 14 ottobre viene mostrato a Giampaolo Angelucci, editore di Libero ed imprenditore della sanità laziale in pessimi rapporti con Marrazzo, che dunque finì in pasto anche ad avversari di natura non strettamente politica. Nel frattempo hanno il via le indagini del Ros e della magistratura. Signorini intanto blocca la trattativa con Libero perché sembra sia interessata anche la Mondadori.
Poi esplode l’inchiesta ed il video perde definitivamente il suo valore economico e la sua importanza come bomba ad orologeria: solo a questo punto papi compie il nobile gesto (e siamo al 19 ottobre). Tre mesi dopo che ne era venuto a conoscenza Feltri, quindici giorni dopo di sua figlia e di Signorini. Diciamo che hanno riflettuto molto, ma molto a lungo prima di decidersi.. .
Insomma qui non si tratta più di un ricatto di carabinieri deviati, ma di una vera e propria strategia ben collaudata nel tempo di sputtanamento mediatico ad uso e consumo politico e non. La stessa che negli ultimi mesi abbiamo osservato in azione così tante volte….
Ne vedremo delle belle? Ma no, sempre la solita storia da quasi vent’anni: i giudici comunisti, la persecuzione, il golpe, il popolo, la propaganda, il fango. Ma quando mai uno così se ne tornerà dignitosamente a casa sua? Se andrà a fondo, lo farà con la bava alla bocca, il fumo dalle orecchie, un esercito di esaltati pronti al martirio accanto a lui, e sopratutto portandosi appresso tutto ciò che resta di questa povera democrazia ! Lui, l’incollato dal Signore…