domenica 15 novembre 2009

"No gal day"

Mentre dal paese monta inarrestabile una spontanea, gigantesca ondata di indignazione collettiva e fervono i preparativi per il “No Cav Day”, gli zelanti servitori del Signore sono alle prese con i tormenti del “ No Gal Day”, che consisterebbe in pratica in quell’insieme frenetico e scomposto di disperati espedienti finalizzati ad evitare la galera al cainano. L’ultima trovata del prode Angeliogr Al nano sarebbe nientemeno che il “Processus interruptus”, pratica che consentirà al soggetto in questione di sottrarsi al temuto epilogo nella sua “sede naturale”: non sanno più che inventarsi per sterilizzare papi dalle sue malefatte presenti e passate!
Se parliamo di eccesso di zelo beluscoide in pool position troviamo come sempre i socialisti. Tanto per cambiare così Sacconi si scaglia contro l’odiata Cgil, accusata di essersi fermata nientemeno che alle ideologie del 900. Loro in effetti hanno fatto molto di meglio: si sono spinti fino ad almeno cinque secoli prima. Così oggi vivono felici e beati nella loro bella signoria, devoti fino alla morte al grande padrone ed ovviamente immersi fino al collo in una variopinta corte di buffoni, nani, escort e ballerine.
E adesso rispunta fuori perfino Margherita Boniver, l’algida modella di Bettino. Quella alla quale il Bossi (quando dava del mafioso a papi, era ancora “Braveheart” e non si era trasformato nell’odierna macchietta del “Bragarossa”) dava della “bonazza” e si riprometteva rudemente di farle assaggiare il suo spadone. La bella signora propone guarda caso proprio oggi la reintroduzione dell’immunità parlamentare, riscuotendo così sicuramente (e segretamente) consensi alquanto bipartisan. Chissà cosa ne pensano tutti coloro che la fecero abolire a furor di popolo, a partire da quelli che nell’infanzia indossavano camicioni neri e verdi, ed oggi si sono trasformati in docili maggiordomi e pecorelle…
Giuliano Ferrara però la supera ancora una volta alla grande. D’altra parte per approdare alla destra più radicale, populista e xenofoba d’Europa quelli come lui, Bondi, Pecorella ecc, hanno dovuto prendere una rincorsa molto ma molto più lunga di quella dei socialisti, essendo partiti nientemeno che dal partito comunista o perfino dalla sinistra extraparlamentare. Il pingue Teocon si spinge così fino all’arditissima equiparazione tra il quindicennio di papi ed una splendida cavalcata. Certo: con papi stesso a far da cavaliere e loro da docili cavalli. Agli stallieri invece ci pensava Dell’Utri…
Terminator Brunetta, alter ego craxian- bonsai di Sacconi, terrorizzato fin da piccolo (cioè ancora adesso) da giudici politicizzati, artisti di sinistra, musicisti sanguisughe e statali fannulloni, ipotizza invece l’arma finale: le elezioni anticipate. E per risparmiare propone perfino un bell’ election day: nella stessa giornata dunque elezioni politiche ed elezioni regionali assieme alla sua prima comunione.
Casini invece è uno che l’opposizione la conduce con professionalità ed esperienza da democristiano doc. Basta ordunque con le porcate da avvocaticchi sprovveduti ed incapaci, si faccia un bel Lodo Alfano con procedura costituzionale, così che papi possa dormir tranquillo una volta per tutte. Finalmente adesso capiamo perché è uscito dal gregge. Lui vuole essere un devoto di classe, mica come quei riciclati burini ed ignoranti di cui si è circondato l’amico Silvio! Un piccolo dubbio però a questo punto ci assale: dice sempre di tenerci tanto alle famiglie, ma a quali si riferisce, secondo voi? Boh, proveremo a girare la domanda a Cuffaro…
E la lega? Nel panico più assoluto: Calderoli evoca nientemeno che la guerra civile. Ci manca solo che il cinque dicembre scenda in piazza assieme al Cossiga dei bei tempi, entrambi ben camuffati da attempati ribelli pronti a combinare un bel casino così da fornire l' indispensabile alibi per una decisa repressione, quelle che piacciono sempre così tanto alla nostra destra più reazionaria. Chissà perché nella storia italiana del dopoguerra più un sistema di potere entra in crisi, più si iniziano ad ascoltare il fischio delle pallottole o il rombo delle esplosioni. Ciò che paventa Calderoli, in pratica.
In fondo però bisogna capirli questi leghisti. Una volta giocavano a fare i rivoluzionari ed a cavalcare l’onda popolare contro Roma Ladrona. Oggi non potrebbero proprio più permetterselo, soprattutto perché Roma Ladrona nel frattempo sono diventati loro stessi . Così Calderoli si spinge fino al punto impensabile fino a ieri di difendere le giunte pugliesi, campane, calabresi e siciliane nel nome nientemeno che della politica! Insomma: dalla lega Padana alla Lega borbona, dall’ampolla sacra del Po a quella del Tevere, dal druido al papa, dai riti celtici alla Magna Grecia. Magna, soprattutto..
Papi nel frattempo ha misteriosamente pernottato per due notti a Palazzo Chigi. Per avere chiarimenti rivolgersi a Maroni? No, molto meglio rivolgersi a Giampi.
E così in questo sfigato paese mentre papino (novella parodia di un post moderno Dorian Gray) misteriosamente ringiovanisce, noi siamo costretti da un ventennio a continuare ad invecchiare berlusconiani. Ci saranno almeno risparmiate le celebrazioni a reti unificate, sotto la sapiente regia di Signorina e Mastro Minzo, del suo centesimo compleanno con tanto di rito battesimale nel bel mezzo di una piazza S Pietro ridotta ad un enorme bivacco, ove si abbevereranno non più i cosacchi bensì le pecore?