Come in precedenza con Bocca di Rosa, tributiamo un devoto omaggio al grande cantautore genovese Fabrizio De Andrè, oggi più che mai attuale con i suoi bellissimi testi, allo stesso tempo poetici ed ironici. E' dunque la volta delle picaresche gesta Re Carlo Martello, umilmente rivedute ed adattate agli assai poco eroici protagonisti dei nostri tempi
-Re Papi nemico della legge
Tornava dal suo gregge
Accolto a suon di lodi
-al sol della calda primavera 
scattò la prescrizione 
del sire vincitor 
-il sangue di toghe comuniste 
arrossa la bandana  
d'identico color 
-ma più che del lifting le ferite 
da Papi son sentite 
le bramosie d'amor 
-se hai ansia di gloria e sete d'onore 
e vuoi fare fesso il tuo  elettore 
non ti è concesso un momento 
per poter fare all'amore 
-chi poi impone a veline e sue ministre 
di castità la cintura, fatto assai grave, 
in battaglia può correre il rischio di perder la chiave 
-così si lamenta il Re cristiano 
s'inchina intorno il grano 
gli fa corona il gregge 
-Quand'ecco nell'acqua cristallina 
mirabile velina 
il simbolo d'amor 
-nel folto di lunghe trecce bionde 
il seno si confonde 
ignudo in pieno sol 
-Mai non fu vista cosa più bella 
mai io  colsi siffatta pulzella
disse Re Papi scendendo veloce di sella 
-"De' papi non v'accostate 
già da Giampi è gaudio quel che cercate 
ad altra più facile fonte la sete calmate"
-Sorpreso da un dire sì deciso 
sentendosi deriso 
Re Papi s'arrestò
-ma più dell'onor poté il digiuno 
fremente l'elmo bruno 
il sire si levò 
-viagra era l'arma sua segreta 
da Papi spesso usata 
in gran difficoltà
-alla donna così apparve un pelatone 
con un sorriso da falsone 
ma era sua maestà
-"Se voi non foste il mio sovrano" 
Papi si lava il pesante cerone 
"non celerei il disio di fuggirvi lontano, 
-ma poiché siete il mio signore" 
Papi si ingoia il  pillolone 
"debbo concedermi spoglia ad ogni pudore"
-Nonnetto egli era assai valente 
ed anche in quel frangente 
d'onor si ricoprì 
-e giunto alla fin della tenzone 
incerto sul taccone 
tentò di risalir 
-veloce lo arpiona la pulzella 
repente la parcella 
presenta al suo signor 
-"Beh proprio perché voi siete il sire 
fan cinquemila lire 
è un prezzo di favor"
-"E' mai possibile o porco di un cane 
che le avventure in codesto reame 
debban risolversi tutte con grandi puttane, 
-anche sul prezzo c'è poi da ridire 
ben mi ricordo che pria di partire 
v'eran tariffe inferiori alle tremila lire"
-Ciò detto agì da gran cialtrone 
neanche un’elezione 
e in sella si lanciò 
-frustando Sandrino come un ciuco 
fra i glicini e il sambuco 
il Re si dileguò 
-Re Papi tornava dalla guerra 
lo accoglie il suo gregge 
a suon d’impunità 
-al sol della calda primavera 
lampeggia la pelata
dell’unto dal Signor