martedì 24 novembre 2009

Caos calvo 2

Venti di tempesta soffiano impetuosi su ciò che resta di An: i vecchi camerati rimproverano al traditore Fini nientemeno che di essere uscito dalla “tradizione culturale” (?) e dallo stile del Popolo delle Libertà. Che sarebbero poi quelli di dare dei “coglioni”, “fannulloni” e “maledetti” agli oppositori, mandandoli contemporaneamente “ammorì ammazzati” nell’intervallo tra una partitina al “rimbalza al clandestino” e l’altra. Papi nel frattempo, sentendosi insidiato nel suo rapporto privilegiato con la “ panza” della gente, si è sentito subito in dovere di sparare la sua “stronzata” anche lui, con la quale ovviamente è riuscito di nuovo a mettere tutti quanti ko: “ Ho introdotto nel paese una nuova moralità!” Bum: ancora una volta è così dimostrato che le bugie hanno le gambe corte ( in questo caso anche le scarpe col tacco), e che papi troppo spesso vaneggia e parte per la…tangente. Il tutto nel corso di una visita in Arabia, dove si è recato per cercare di scambiare la Brambilla con un paio di cammelli da sistemare sul bordo della piscina di Villa Certosa, visto che pascolati in prossimità delle tombe fenicie, della piantagione di cactus, e del vulcano bonsai pare facciano molto, ma molto chic. L’operazione era quasi andata in porto, ma poi la ministra ha aperto bocca mettendo così inesorabilmente in fuga le povere bestiole e spingendo i gorilla degli sceicchi ad impugnare prontamente i kalashnikov.
Claudio Cicchitto nel frattempo, preoccupato per le continue faide che sconvolgono il gregge, ci informa che il partito non è una caserma, casomai una reggia. E soprattutto che non è un albergo ad ore. Per eventuali appuntamenti, dunque, si prega la gentile clientela di rivolgersi a Giampi. E se vi siete persi il numero non c’ è problema, basta farselo ridare da papino…
Infine non ci resta che prendere atto con stupore del fatto che mentre Gianfranco Fini scavalca a sinistra Che Guevara e Rutelli al centro Padre Pio, papi ancora una volta si appresta a scavalcare provvidenzialmente il cadavere dei suoi prossimi quattro processi. Arriverà mai il giorno in cui potremo toglierci la grande soddisfazione di vederlo costretto a scavalcare anche il muro di cinta di San Vittore?