sabato 21 novembre 2009

Il dimesso dal processo

Mentre salgono vertiginosamente le adesioni al “No B Day”, la corte del padrone appare in pieno stato confusionale. Da cosa dovrebbe infatti dimettersi il povero cainano? Da presidente del consiglio oppure da presidente del Milan, di Mediaset, e perché no della Mediolanum, di Medusa e della Mondadori? Da leader unto dal Signore, dall’associazione “Amici del lettone di Putin”, o magari dal “Gheddafi Fans Club”? Dovrà forse non rinnovare la vecchia, cara tessera n. 1812 della p2 per la disperazione del povero Cicchitto, o magari disdire l’abbonamento in prima fila a “Lecca a Lecca”, oppure arrivare a dimettersi da giurato selezionatore di Miss Italia o della playmate del mese? Dovrà lasciare la carica di presidente occulto della Rai, e magari anche quella di direttore ombra del Giornale, di Panorama, di Libero, di Chi, del Tg1, del Tg2, del Tg5, del Tg4, del Tg7, del Foglio, della Padania, o perfino di Sorrisi e Canzoni Tv? Ed esiste per caso qualche sadico comunista che pretenderebbe anche di farlo dimettere dal “club dei viagradipendenti”, dall’”Associazione nazionale protezione stallieri”, dal circolo culturale “Il papello”, o perfino dalla presidenza ad honorem dei “Tricotrapiantati anonimi” o dei “Cultori del mocassino col tacco”?
Nel dubbio comunque papi delle dimissioni ha da tempo provveduto a presentarle: quelle da imputato nei suoi processi.
Altra spina nel fianco: il traditore Fini. Il presidente della camera ha iniziato inopportunamente ad esternare concetti comprensibili anche da un bimbo di quinta elementare.Le regole generali vanno stabilite con il più ampio consenso possibile. I genitori dell’amichetto rumeno che vivono in Italia da nove anni e ci pagano anche le tasse (evidenziando così la loro difficoltà ad integrarsi pienamente nella nostra cultura) domenica prossima dovranno poter eleggere il sindaco assieme ai miei genitori. Se il dottore mi deve fare o meno la puntura è bene ne parli prima con me oppure con i miei, e che nessuno si sogni di dare delega in bianco al parroco, ad un chierichetto qualsiasi, ad un nano con la bandana, oppure a quel brutto ceffo uguale a Mister Bean che tutte le sere sbraita al Tg1, ma che non sembra mica tanto furbo. Essendo però il livello medio di comprensione del gregge posizionato attorno alla seconda elementare, tutto ciò appare incomprensibile ed eretico, robaccia degna degli odiati “professionisti” della politica. Così la seconda discarica dello stato ha pensato bene di parlare da par suo, cioè da dilettante. Il gran maestro apprezzerà di certo…
Nel frattempo con voto di fiducia il governo ha provveduto a privatizzare anche l’acqua. Da domani, grazie ad un decoder in vendita alla modica cifra di 99,99 euro, collegabile direttamente alla tazza del cesso, potrete acquistare un fantastico pacchetto “Mediaset Premium Wc” e poi rilassarvi sotto una meravigliosa doccia in “pay per wash”. Potrete poi anche effettuare una bella ricarica da dieci sciacquoni per il vostro cassonetto: i liquami prodotti verranno quindi convogliati tutti nei sotterranei del “Giornale” e di “Libero”, ove si provvederà tempestivamente a riciclarli in clamorosi scoop a luci rosse.
Insomma manifestiamo pure ma non illudiamoci: quello non si schioderà dalla sua poltrona delle impunità neanche morto!