giovedì 19 novembre 2009

Le voci del padrone 7: il muro del pianto

Adesso quello da sputtanare è lui, c’è poco da fare. E così, dopo avergli fottuto partito e colonnelli ( i quali del resto si sono docilmente fatti fottere in cambio di qualche comoda poltroncina istituzionale, esattamente come le tanto criticate escort e veline), in questi giorni l’ingrato Gianfranco è costretto anche ad un infamante contrappasso a base di bicchieroni di olio di ricino col l'aspetto di titolacci sparati a nove colonne. “ Ecco il doppio gioco di Fini: come presidente della camera fa il super partes e mette i bastoni tra le ruote alla maggioranza ma dietro le quinte tira i fili di governatori e testamento biologico facendo politica contro il suo partito”. Dal che apprendiamo con stupore quanto segue: secondo i suoi “ alleati” il presidente della camera non sarebbe niente più che un volgare doppiogiochista, così ingenuo da pensare perfino di poter fare il super partes, cosa che il suo docile omologo al senato non si azzarderebbe nemmeno di sognare . Inoltre dovrebbe smetterla di remare contro il suo partito facendo lo schizzinoso con quel galantuomo di un inquisito per camorra e verso una porcata di legge, che però serve così tanto per riportare la serenità tra i papi. Ma soprattutto che si ostina a far finta di non capire che quello non è e non sarà mai il suo partito, ma esclusivamente quello del predellino di papi, il quale generosamente gli ha concesso una semplice poltroncina di consolazione. Ovviamente da non intendersi in nessun caso come super partes, è evidente. Del resto il buon Fini ha certamente avuto modo di capire molto bene come Libero ed il Giornale non siano affatto fogli vicini al centrodestra, ma semplicemente delle appendici cartacee del padrone, stop.
“ Fini: pensioniamo Silvio”, ed in effetti l’età ci sarebbe tutta: non esiste infatti nell’intero panorama mondiale un leader così vecchio e superato, e non di certo anagraficamente. Insomma papi risulta tanto nuovo quanto alto, come la sua indimenticabile tessera della P2 e le foto in bianco e nero con Bettino dimostrano molto chiaramente.
“ Siamo nelle mani di Fini”, “ Fini vuole affossare Silvio”, ” ..Nel suo libro dimentica il suo passato fascista …”, “L’ultimatum di Berlusconi: chi non ci sta fuori dal Pdl”. Così, tanto per mettere subito bene in chiaro chi è che comanda in quella corte che vorrebbe perfino far finta di essere un partito.
Ovviamente in questo delirio a base di Silvio di qua, Silvio di la ( il più dignitoso uso del cognome sembra ormai del tutto abolito da parte dei devoti servitori) i suoi adoratori scorgono pericoli ovunque. “Lo vogliono ridurre come Craxi: vi sveliamo le trame dell’asse del complotto contro Silvio….E il premier rivela la minaccia di Al Quaida: vogliono farmi fuori”. Da questo quadro onirico deriva, oltre all’inevitabile parallelo con l’amico e precursore Craxi, l’eterna barzelletta del complotto planetario. Adesso però, oltre alle toghe politicizzate, al csm ed alla corte costituzionale, al capo dello stato, ai comunisti, ai giornalisti, al Tg3, a Santoro, a Repubblica, ai sindacati, ai paparazzi, a Fini , a Veronica, ai venusiani ed alla Spectre, ci si mette ovviamente anche Al Quaeda: sarà forse che l’introvabile sceicco non vuole essere insidiato nel suo ruolo di vecchio esaltato, fanatico e fondamentalista numero uno al mondo? Al contrario, il virus della suina risulta invece un prezioso collaborazionista: “Il virus tifa Berlusconi e fa chiudere Ballarò”. Solidarietà tra porcelli, evidentemente.
“Silvio chiudi il teatrino! Il presidente del consiglio deve rompere gli indugi e chiedere le elezioni anticipate”. Ma se chiude il teatrino dopo gli tocca davvero andare per davvero al Bagaglino a raccontare vecchie barzellette ed a sparar cazzate. In alternativa, ovviamente, alle classiche seratine romantiche a “Lecca a Lecca”.
“Questi portano jella! Il partitone del disastro va in piazza… ed Epifani prevede licenziamenti in massa, tranne il suo”. Più che di licenziamenti, il paese sentirebbe la necessità di un bel po’ di dimissioni , a partire da quelle di sottosegretari indagati per camorra, per finire agli anziani massoni, corruttori e puttanieri, che invece altro non fanno che cercare ossessivamente l’impunità.
Adesso gli zelanti trombettieri sono anche in ansia per le malefatte di Veronica: “Berlusconi fa le corna e pensa al divorzio”, magari ne avesse fatte un po’ meno prima riusciva perfino a non divorziare affatto.
“Silvio cambia letto: premier senza pace, per ragioni di sicurezza costretto a dormire a Palazzo Chigi e non a Palazzo Grazioli. Intanto Fini lo provoca e Casini lo riscarica sul divorzio”, “ Tre mosse per disfare il matrimonio e salvare il patrimonio”, “ Vogliono rovinare Silvio: dopo il divorzio da Veronica, il risarcimento De Benedetti e la causa con il fisco il cavaliere rischia l’impero economico” ”. Davvero commuovente! Impossibile quantificare la servile devozione grondante da questi titoloni. Un vero muro del pianto tirato su con carta di giornale, insomma...Dunque sono tutti nel panico per il portafoglio del povero papino. Ma soprattutto per il loro: anche i servi sembra tengano famiglia..
“ La casta dei professionisti della politica, Napolitano ha nostalgia della prima repubblica”. Sono ben altri in realtà coloro che ne manifestano moltissima, visto che danno da sempre rifugio a tutti i vecchi professionisti della casta del Caf , e non perdono mai un’occasione per rimpiangere i bei tempi andati in frantumi a causa delle odiate ( ed inesistenti) toghe rosse. Quelle insomma che una volta a Feltry Kruger piacevano da impazziere…
“ I consigli di Cossiga: dai Silvio butta all’aria tutto”. Detto da uno che di buttar cose all’aria se ne intende.. ” Il premier assediato da tutto, da Fini al divorzio ad orologeria”, ” E adesso ci mancava solo Veronica”, e così dopo la buffonata della giustizia ad orologeria, adesso si inventano nientemeno che il divorzio ad orologeria. Se a papi venisse la dissenteria parlerebbero di “cagozzo ad orologeria”?
In una cosa sola a papi non capiterà sicuramente mai di incappare: in una sentenza ad orologeria. Le ammazzano tutte prima. Con qualche bella leggina ad orologeria, si intende..