mercoledì 11 novembre 2009

Re Hatu' e i servitori della camera rotonda

-Miei devoti e valorosi sudditi, vi ho qui riuniti nella nostra camera rotonda, al sacro cospetto di quel letton di Putin teatro delle mie nobile e picaresche gesta, per un consiglio di guerra straordinario: il momento è solenne, ed è giunta quell’ora dell’inevitabile resa dei conti nella quale marcar col sangue l’oscuro e mutevole confine tra il bene e il male. Preparatevi ordunque alla pugna, valorosi maggiordomi da me elevati al rango di eroici cavalieri. Nobili gesta ci attendono: un insidioso e sanguinario nemico, feroce come un drago con la toga arrossata del sangue grondante di noi antichi corruttori, incombe sul mio regno minacciando la nostra libertà, le nostre donne, i nostri figli, le nostre escort, Apicella..
-(Pssshhh, ma che al re è arrivato un altro avviso di garanzia? L’ho visto così incazzato solo ne ’94, e poi quella volta che messer Cicchitto gli ha portato il viagra cinese, una vera ciofeca…)
-(Ma no, ma no, sei pazzo: cosa vai a pensare? Lui parla per metafore)…
-Queste vili carogne politicizzate, sanguisughe e bastarde partorite da luride meretrici ignobili fin dalla culla…
-(Però, nelle metafore il sire è migliorato: prima sapeva solo dare del coglione a chi non lo votava! Non è che Fini Lancillotto gli ha di nuovo trombato…come si chiama, quella Stoccolma, oppure Berna, o magari Berta ?)
-(Stupido! Ginevra si chiama, è vedi tosto di portar rispetto: si tratta pur sempre di un ministro! Il ministero dei calendari in fondo l’ha creato proprio il re per raccattar voti tra i camionisti)..
-Tacete ordunque, o miei cavalieri! Presto fiumi di sanguigna porpora scorreranno a valle e travolgeranno campi, case e misere esistenze. Allertate ordunque Bertoldo, Bertolaso e Cacasenno, che ci sarà da far bella figura a Lecca a Lecca..
-(Ma cosa gli succede? Da quando ha scoperto che lo spadone preferisce di gran lunga piantarlo, piuttosto che sfilarlo dalla roccia, mi sembrava diventato un po’ più calmo. Oggi si esprime con i toni di una vecchia checca isterica posseduta dal maligno. I soliti, insomma)…
-(Ancora non l’hai capito? Sta per proporci un patto di sangue!)
-(Di nuovo con quella vecchia cazzata della P2? Possibile?)..
- Oh mio sire, cosa scatenò la tua sacra ira funesta? Mago Ghedino non ti condusse il sacro Graal dell’eterna prescrizione?
-Tutt’altro miei prodi. Oscure procure tramano nell’ombra alleate con le forze del male per deporre la mia corona e rificcarmi Excalibur nel…la roccia! Ma unto fui io dalle sacre forze della natura!
-Te lo disse il nostro druido, maestà?
-No, me lo disse il cavalier Dell’Utri. L’amico saraceno che venne da terre lontane, mandato orsù a trattar alleanze da famiglie d’onore a noi da tempo amiche
-Già sovrano. Adesso però dovremo ripagar le nobili cosche, soprattutto per il favore fattoci di lasciar sparir la spazzatura, e così favorirci all’elezione. E dopo il fiero scudo, dovremo anche nominar vassallo il prode Cosentino, ed eriger financo il ponte dell’amicizia
-Tacete miei prodi, non è per l’elezione che vi ho convocati. A proposito, perchè le guardie ammazzaron a bastonate quel povero mendicante?
-Non le mazzate, mio padrone, ma miseria e stenti calaron sul suo capo come clava, liberando dai tormenti la sua anima
-Va bene, padre Giova Lardo, la tua carità è a tutti nota. Così come la tua indipendenza, d’altra parte: sei riconosciuto esser molto più di un sottosegretario, direi quasi un subumano!
-Grazie, mio signore. Sempre tu fui devoto e volli scacciare i demoni del male dal tuo regno. I comunisti, i drogati e le puttane insomma…
-(Psshh, scacciar le puttane? Ma questo è pazzo, ora il re lo decapita)…..
-Silenzio servitori! E veniamo ordunque all’ordine del giorno: In questa pergamena è contenuta l’essenza del nostro prossimo patto: chi ci sta bene, chi non ci sta assaggerà tosto il mio spadone. Avanti menestrello Felter:
-Dunque, questa devota pergamena così sottende: spazzati via saranno i codici d’onor, ma sol per l’unto, assieme al Csm ed alla consulta. Spezzate saranno le reni e straziate le carni ai magistrati infedeli e cospiratori. Abolita sarà la democrazia, che manco sappiamo bene che cos’è, ed il potere sarà per sempre tuo, o sovrano. Reintrodurremo infine lo “ius primae noctis”, e tutte le fanciulle assaggeranno anch’esse il potere ed il turgore del tuo nobile spadone.
-Chi firma si faccia ordunque innanzi, chi non firma si accosti pure al rogo
-Mai procedura fu più democratica ed illuminata, mio padrone. Noi combatteremo al tuo fianco e per te morirem financo, perchè solo questo è lo scopo della nostra misera esistenza!
-Attenzione fate silenzio: cosa sono queste grida e questi schiamazzi che giungono fino a noi?
-Stanno festeggiando la caduta di quel vecchio muro, o mio signore
-Pazzi, fermateli subito! Quel muro non è mai cauto intesi? Come potremo prenderle più per i fondelli le masse, se scopron che il comunismo è ormai defunto da almeno vent’anni?
-Non temere mio re: i nostri cantastorie e menestrelli, mastro Minzo in testa, lo dichiaran solo leggermente incrostato, e reclamano per te quella completa immunità necessaria per sconfiggere le forze del male
-Bene, allora firmate tosto e scendiamo nella pugna: ci son da tagliar teste rosse e da mozzar piedi rivestiti da calzini strani. Avanzi dunque la mia corte, con tanto di nani, buffoni e ballerine, ed a seguir muovano i cavalieri..
-Sire, ci sarebbe un piccolo problema
-Dite, parlate dunque tosto oppur si taccia per sempre!
-La tua corte si compone solo di nani buffoni e ballerine. Quando mai tra di noi vi fu anche solo un vero cavaliere? Al massimo, maestà, potemmo contar su uno stalliere….