giovedì 16 luglio 2009

Dove osano le pecore

- Ciao camerata, ma è proprio vero quello che si mormora in giro?
- Certo, certo, verissimo. Stamattina l’ho chiamato proprio sul suo cellulare e mi sono levato un gran peso dallo stomaco. Devi vedere come l’ho trattato…
- Accidenti, bravo! Finalmente, era ora di tirare fuori le palle! Ma cosa gli hai detto?
- Gli ho detto che noi siamo stanchi di fare i cortigiani, che non ne possiamo più di lui, delle sue pagliacciate, delle sue tortine. Che d’ora in poi non lo copriremo più, non voteremo mai più le sue porcate e ricominceremo a fare la DESTRA sul serio…
- Mitico, e lui?
- E lui zitto! E poi gli ho detto che vogliamo ritornare alle nostre radici, riaccendere quella fiamma che non arde più da troppo tempo. E che non saremo mai più ostaggi di chi vorrebbe pulirsi il culo con il tricolore e dei vecchi riciclati della prima repubblica..
- Grandissimo camerata ardito! E lui?
- Sempre zitto! E poi gli ho detto che non saremo mai più in vendita, che noi siamo la destra di Borsellino, che in fondo era dei nostri ed è stato il primo a parlare di certi rapporti con la mafia…
- Pazzesco! E lui?
- Sempre più muto. E poi…
- Mio Dio. Ma adesso cosa accadrà? Ci saranno ritorsioni, epurazioni. Perderemo le poltrone!!!
- No state tranquilli. Non accadrà proprio nulla di tutto ciò
- A si? E come fai ad esserne così sicuro?
- Semplice. Il suo numero non era raggiungibile…