venerdì 10 luglio 2009

Il paese smemorato

E no caro Papi, così non vale. D’accordo, da un punto di vista organizzativo il G-tappo sarà anche andato bene, ti sei comportato con inusuale serietà, non hai fatto le corna e non hai pizzicato le chiappe a nessuno. Bene. Ma le questioni aperte alla viglia sono ancora tutte lì. D’altra parte, che tu sia un grande organizzatore di party lo sapevamo tutti, e poi la diplomazia ha le sue regole, non è che potessimo aspettarci un Obama che ti desse del vecchio porco davanti al mondo intero.

Ma Papi confida sopratutto sulla scarsa memoria degli italiani, e probabilmente dal suo punto di vista ha ragione.

Facciamo allora, tanto per provare a ricordare qualcosa, una breve passeggiata nel tempo…

Correva l’anno 1994, mese gennaio, impazzava Mani pulite, la politica ed il paese erano nel caos più totale. Silvio Berlusconi annunciò solenne, con tanto di calzamaglia d’ordinanza ben calata sul viso, la sua discesa in campo: “ ..Entro in politica per un nuovo miracolo italiano…la vecchia classe dirigente si è autoaffondata sotto il peso del debito pubblico e del finanziamento illegale dei partiti…”. Diceva proprio così il giovane Silvio: i partiti rubavano, i politici erano corrotti e si erano autoaffondati nell’illegalità diffusa, altro che golpe della magistratura comunista alleata del Pci! Il suo amico e sodale Bettino, nel frattempo, correva a rifugiarsi ad Hammamet per evitare di finire all’ergastolo. Papi, con il cuore gonfio di ingratitudine, pensava bene di liquidare così la questione: ”..Dietro di me non c’è Craxi...Non devo nulla a questo signore ed al Psi…”. Tiè. Nel frattempo però, chissà perché, tutti i craxiani più ortodossi stavano trasmigrando in massa in Forza Italia, alla faccia delle parole incaute del nuovo padrone. Un vero esodo biblico: da politici di spicco quali Cicchitto, Bondi, Boniver, Sacconi, Brunetta, a giornalisti come Ferrara, da figli illustri tipo Stefania Craxi giù a cascata fino a tutti i portaborse ed alla famosa corte di nani e ballerine. Con le lodevoli eccezioni di Claudio Martelli, uscito poco alla volta dalla scena politica, e di Giuliano Amato, in seguito sempre trattato come un appestato traditore per aver osato rimanere laddove era logico stazionassero i socialisti: cioè a sinistra. Il clima nel paese d’altra parte era quello che era. Di Pietro era un mito ed il pool di Milano godeva di un sostegno siderale. Papi dunque, appena divenuto premier, per prima cosa pensò bene di convocare il Tonino nazionale per offrigli un posto da ministro dell’interno, ottenendo però un inatteso rifiuto. Ancora all’inizio del 1995 Antonio Di Pietro venne ricevuto a corte e gli venne proposto su di un piatto d’argento un posto di spicco in Forza Italia, oppure il vertice dei servizi segreti o della polizia. Evidentemente Papi aveva già iniziato la sua forsennata campagna acquisti e non udiva ancora il tintinnio di manette. Purtroppo per lui però non aveva messo in conto il fatto che anche in questo spudorato paese non proprio tutti sono in vendita.
Il clima generale, dicevamo. Nel 1993 a tirare le monetine a Bettino fuori dell’hotel Raphael erano schierati in prima fila gli allora missini (oggi in gran parte servitù del Gdl). I leghisti, nel frattempo, tuonavano contro “Roma ladrona” e sventolavano i cappi in parlamento. Per Bossi, ad un certo punto, Silvio era Berluskaz o in alternativa il mafioso di Arcore. Umberto stesso così chiosava nel 1995: ”.. Richiamo le istituzioni a verificare se dietro la Fininvest non vi sia un tentativo di ricostituzione del partito fascista”. BUM ! Ed ancora…”..Questo partito è messo in piedi da una banda di dieci persone che lo controllano nascosti dietro i paraventi…non rispettano la costituzione..chiamano golpista il presidente..usano le televisioni che Berlusconi ha messo insieme quando era nella P2 secondo il progetto di Licio Gelli..Si tratta di una banda antidemocratica su cui è bene che qualche magistrato indaghi ben bene…”. Si tratta di un Bossi d’annata, come è evidente, e soprattutto non ancora felice compagno di merende in canottiera di Papi (Ansa gennaio 1995). Oggi infatti filano d’amore e d’accordo. Per non parlare dei post-missini. E poi dei socialisti..E dei tanti democristiani: tutti vecchi, acerrimi nemici, oggi riuniti appassionatamente alla corte di un satiro! Altro che Bananas, minchia!
E poi i giornali di allora… “ Per quattordici anni Fininvest ha scippato vari privilegi, complici i partiti: Dc, Pli, Pri, Psdi, il Pci con la sua inerzia, il Psi con il suo attivismo furfantesco cui si deve, tra l’altro, il decreto Berlusconi, cioè il decreto con cui gli si concede temporaneamente di farsi i propri comodi, in attesa di farseli definitivamente . Decreto elaborato nel 1984 in fretta e furia da Craxi stesso, e che perfino in una repubblica delle banane avrebbe dettato scandalo e sarebbe stato cancellato dalla magistratura, e che invece in Italia è spudoratamente ancora in vigore senza che i suoi genitori siano ancora morti suicidi per la vergogna”. Parole durissime, dunque. Di Marco Travaglio, per caso? No, di Vittorio Feltri ( Europeo, 11-08-1990). Su ogni numero della rivista da lui allora diretta il buon Vittorio ci dava sotto come un pazzo”.. Il dottor Silvio di Milano 2, l’amico antennuto di Bettino, pretende emittenti e pubblicità quasi illimitate, la Mondadori e altri periodici. Perchè non dargli anche due stazioni radiofoniche ed il bollettino dei naviganti così le leggi se le fa direttamente sul bancone della tipografia?”. Inutile aggiungere che il direttore impazziva per il pool di Milano: sognava Di Pietro anche di notte in preda ad erezioni smisurate ed incontrollabili. Ed oggi ? Vedere per credere il post di questo Blog: “Servi di un Dio minore “ ( giugno 2009). Ma lui è solo uno dei tanti. La campagna acquisti, appunto….
Insomma Silvio scese in campo e subito mostrò di avere idee molto chiare. Parole di Marcello Dell’Utri: ”..Silvio disse che dovevamo per forza fare un partito nuovo, d’altra parte con le procure in azione e 5.000 miliardi di debiti si sarebbero dovuti portare i libri in tribunale. Oggi possiamo dirlo, non avessimo fatto un partito avremmo fatto la fine di Angelo Rizzoli, che con l’inchiesta p2 perse l’azienda e finì in carcere…” : Altro che il paese che amo, dunque: il paese che fotto! In tutti i sensi, viste le parole della moglie, le dichiarazioni di una prostituta, e le tante documentazioni fotografiche in circolazione in questi giorni di quel G-Tappo che dovrebbe ( secondo lui ed i servi) riabilitarlo definitivamente
In conclusione dunque, Papi un nuovo miracolo italiano lo ha fatto davvero: il suo. I debiti? Spariti…I processi?...scomparsi!.. Le leggine “ad personam”?...Fatte! Ed il conflitto di interessi?..Mai esistito, ovviamente!!!
Ed oggi? La storia è nota a tutti : i giudici sono tutti nemici che complottano con l’opposizione e la stampa straniera alle sue spalle, Mani pulite interruppe quarant’anni anni di progresso e di benessere, Di Pietro è un criminale, Craxi era un santo e via cazzeggiando …..
Da domani dimenticheranno tutti anche le minorenni, il ciarpame, le prostitute, le menzogne, le leggi annulla-corruzione? Probabile. Come è evidente, se hai il potere economico, quello mediatico, tre quarti del parlamento a disposizione ed una faccia come il culo siderale, nel nostro paese ogni genere di “miracolo italiano” è possibile!