sabato 13 giugno 2009

Speciale elezioni Chieri: la chiusura del cerchio

E’ andata male.
Ma, prima di togliermi gli ultimi sassolini dalle scarpe, desidero esprimere infinita gratitudine a tutti coloro che hanno riposto in me la loro fiducia, e che vorrei tanto poter nominare uno per uno.
Ovviamente è impossibile, purtroppo.
Però qualche citazione particolare mi sento in dovere di farla…

Innanzitutto il mitico Agostino, carissima persona e memoria storica della città, assieme alla sua signora. E con loro ringrazio anche il druido Rino. La prossima volta preparami la pozione magica di Asterix, e vedrai che gli spacchiamo il c…

Poi Patrizia e tutte le gentilissime ragazze della diabetologia. Non mi stupisco che nel loro reparto la glicemia salga alle stelle…

Quindi Cinzia, Miriam, Lella, Alba, Pina, Rosa e tutte le persone del mio reparto che mi hanno sostenuto nonostante mi conoscano bene!

Poi padrino Lorenzo, madrina Giovanna, Barbara e Marco, Michele, Gianfranca e tutta la sgangherata banda di matti di via Galimberti.
Infine la povera Nadia, che sopporta con stoica pazienza tutte le cazzate che ogni giorno mi viene in mente di combinare... (A proposito cara, ma cosa sono queste due protuberanze che mi sembra di sentire da un po’ di tempo sulla testa?)

Ed ora... Veniamo ai sassolini.
Ha vinto una brava persona, certo, ma a coronamento di una operazione politica che definire vergognosamente spregiudicata è dire poco (perdipiù con l’aggravante di evidenti sfumature nepotiste).
In parole povere, facendo leva sul suo carisma personale, un noto esponente socialista locale ha fondato una lista civica ed ha dichiarato: “Io voglio fare il sindaco, chi ci sta ci sta”. Così, dopo essere stato rispedito al mittente da quel centrosinistra nel quale ha sempre militato, ha bussato alle porte della destra ed ora si ritrova al comune con i voti dei consiglieri del Pdl, della Lega e dell’Udc. Chapeau, compagno!
Adesso, per cortesia, ci faccia il favore di liberarsi al più presto della maschera buonista ed inizi a comportarsi da vero uomo di destra quale è diventato.
E se gli riesce complicato, prenda esempio dai tanti illustri precedenti di compagni socialisti ritrovatisi perfettamente a loro agio con la destra più nera e sbracata del continente.
Ci sarà da domani una poltrona bella lucida sotto il sedere del nuovo primo cittadino. Tante mani da stringere, tanti sorrisi da regalare, tanti caffè da offrire. Ma ciò che si è perso, secondo noi, è molto ma molto più prezioso di ciò che ha conquistato.
Buon lavoro al nuovo sindaco.