martedì 23 giugno 2009

Bocca di rosa 2009

(Un modestissimo omaggio all'inimitabile ed indimenticabile poeta...)


La chiamavano bocca di rosa
Metteva l’amore metteva l’amore
La chiamavano bocca di rosa
Metteva l’amore sopra ogni cosa

Appena scese dal jet di stato
In quel freddo mattino di pieno inverno
Tutti si accorsero con uno sguardo
Che presto l’avrebbero vista al governo

C’è chi l’amore lo fa per noia
chi se lo sceglie per professione
Bocca di rosa ne l’uno ne l’altro
lei lo faceva per la televisione

Ma la televisione spesso conduce
A soddisfare le proprie voglie
senza indagare se il caro Papi
ha il cuore libero oppure moglie

E fu così che da un giorno all’altro
Bocca di rosa si tirò addosso
l’ira funesta dei maggiordomi
a cui aveva sottratto il boss

Ma i galoppini di un tirannello
Non brillano certo per iniziativa
La contromisura fino a quel punto
Si limitavano alla teleinvettiva

È a tutti noto che non puoi sapere
cosa combini Papi nel tempio
la gente infatti potrebbe capire
se solo ci fosse un tiggi non empio

Così dei vecchi ex socialisti
Senza pudori ma con tante voglie
Si preser la briga e di certo il gusto
Di cominciare a insultar la moglie

E rivolgendosi ai giornalisti
li intimidiron con minacce argute
Il furto di foto sarà certo punito
da Nonsferatu con cento frustate

E in tanti andarono al commissariato
E dissero tutti come commento
Di veline in tele ce n’e’ già troppe
Quella la vogliamo nel parlamento

E arrivarono quattro gendarmi
Con i pennacchi e gli stivaloni
E arrivarono quattro gendarmi
Con i pennacchi e le intercetazoni

Il cuore tenero non è una dote
Di Nonsferatu come è ben noto
Se Papi finisce nella bufera
Lui gli recapita giusto un bel lodo

Alla Villa Certosa c’erano tutti
Da Topolanek al sacrestano
A Villa Certosa c’erano tutti
Con gli occhi rossi l’uccello in mano

C’era un cartello giallo
Con una scritta carina
Diceva addio bocca di rosa
Con te se ne va una meteorina

Ma una notizia un po’ originale
non ha bisogno di alcun giornale
anche perché nel nostro paese
se vuoi fare un giornale finisci male

E alla festicciola successiva
Molta più gente di quanta partiva
Chi manda un bacio chi sniffa un fiore
Chi si prenota per due ore

Persino il parroco che non disprezza
Fra un miserere e una estrema unzione
Il bene effimero di una bonazza
La volle accanto in processione

E con Sandro Bondi in prima fila
E bocca di rosa poco lontano
Si porta a spasso per il paese
L’amore sacro e l’amor profano
.