martedì 9 giugno 2009

Lettere d'Amore

[Questa mattina, nella macchia mediterranea accanto a Villa Certosa, un paparazzo ha rinvenuto un biglietto appallottolato tra i cespugli. Venuto a conoscenza del contenuto ha tentato di proporlo a Panorama, ma Nonsferatu ne ha subito ordinato il sequestro. Noi siamo riusciti fortunosamente ad averne una copia prima della distruzione. Dovere di cronaca ci impone perciò di rendere pubblica questa preziosa e scottante testimonianza.]


Mio amatissimo Papi,
Solo chi ti ama davvero e conosce ogni piccolo angolo segreto della tua anima purissima può capire quanta amarezza alberghi oggi nel tuo cuore. Solo chi capisce con quanta intensità sognavi di prenderti tre milioni e passa di preferenze può condividere appieno il tuo dolore. Solo chi ti ha sempre amato come ho fatto io in tutto questo tempo può comprendere quanta rabbia ti abbia provocato l’essere abbandonato da coloro su cui facevi affidamento e che a te devono tutto, anche l’aria che respirano. Perchè è proprio vero che senza di te sarebbero delle nullità, ancora sprofondate nelle nere fogne da cui provengono. Noi due siamo infatti ben consapevoli che quando vinciamo è solo merito tuo, mentre quando ci va male è solo per colpa di quei servi inetti incapaci di assecondare la tua feconda e lucida follia.
Ma è proprio nel momento delle difficoltà che potrai renderti conto fino in fondo di chi ti ama davvero. Perchè io e te siamo una cosa sola, due cuori e un anima fusi assieme fin dal giorno che mi hai telefonato per la prima volta, innamorato della mia purezza e del mio candore. Capisco benissimo come puoi esserti sentito dopo tutte le falsità che ci sono piovute addosso... Come se il nostro rapporto non fosse immacolato. Come se tu fossi davvero un bugiardo. Come se non corrispondesse alla verità il fatto che nella mia famiglia siamo socialisti da sempre. D’accordo, ci saremo anche frequentati in assenza dei miei genitori, ma questo solo perché io e te ci vogliamo bene davvero.
Con me sei sempre stato un signore autentico e non ti sei mai approfittato della mia ingenuità ed inesperienza di fronte alle asprezze della vita. Ed io non mi spavento certo per la differenza di età: cosa sono in fondo pochi anni di fronte all’eternità?
Ti ho sempre amato e sarò sempre accanto a te con la forza della mia passione, la purezza dei miei sentimenti, l’entusiasmo della mia gioventù.
Grazie di esistere, Papi.
Sandro Bondi