mercoledì 24 giugno 2009

" Berlusconi censurato"...

…Cribbio! Libero denuncia nientemeno che in Italia la democrazia è a rischio, al punto tale da non consentire al povero premier neanche di parlare!
Ma sarà davvero così?
Proviamo a farci un giretto.
“Berlusconi: la D’Addario manovrata”, “E’ stata pagata per colpirmi”, “Bari, Berlusconi contrattacca. La D’Addario è stata pagata da qualcuno”
Questi i titoli a nove colonne dei tre maggiori quotidiani nazionali: La Repubblica, Il Corriere della Sera e la Stampa. Una rapida occhiata poi al “Giornale” di famiglia: “Berlusconi: Io, Patrizia, Veronica: ecco la verità”. Subito sotto l’immagine di uno stravolto Franceschini: “E lui avrebbe vinto le elezioni?”. Come se qualcuno nel Piddì avesse mai sostenuto una simile tesi: al massimo ci si è rallegrati per lo scampato pericolo estinzione.
Insomma, i cinque più diffusi quotidiani nazionali titolano a nove colonne con la parole di Papi. Dove sarebbe dunque la censura, cari amici di Libero?
E la Tv? Inutile sperare di capire qualcosa di ciò che sta accadendo in Italia ascoltando Tiggiuno, Tiggidue, Tiggiquattro, Tiggicinque, Tiggisette, Studio aperto. Forse il Tg 3, o magari Sky. Ma si sa, parliamo della banda Murdoch-Repubblica, gente da galera insomma… Pericoli per la repubblica, addirittura, secondo la mite visione del mondo dell’illuminato Sandro Bondi.
Prendiamo ad esempio il Tiggiuno: contro il pretoriano Minzolini è in corso una mezza rivoluzione della redazione. Lui infatti si che ci da sotto di censura, ma solo ad uso e consumo del padrone, come è ovvio… D’altra parte anche Augusto tiene famiglia, poveraccio.
La prima notizia che ci ha comunicato attraverso la sua personalissima Pravda su tutto questo bordello? Berlusconi: “ Non ho mai pagato una donna”. Cribbio! E tutto quello che c’è a monte? Nebbia assoluta. Cosa avranno capito gli italiani che ascoltano il Tiggiuno di questa storia? Niente. Solo che Papi non paga le donne. Almeno così dice… Stop. Disinformazione? Peggio: Aninformazione. Ciò che non si dice non esiste.
Ma stavolta, Augustino caro, non sarà così facile, vedrai...
Ecco un esempio di commento stile-neodirettore del risultato elettorale: “In moltissime provincie e comuni ha vinto il centrodestra. Nelle altre i voti del centrodestra sommati agli astenuti superano ampiamente i voti del centrosinistra”. Amen. Se Mimun aveva inventato il panino, Augusto preferisce la Baguette: quando arriva uno del Piddi lui gliela infila dritta dritta nel…

Papi, non contento di parlarci da ogni angolo del pianeta, oggi con grande fantasia sceglie il suo settimanale di gossip “Chi” ( dopo aver sparato a zero sul gossip per quindici giorni) per propinarci di nuovo lo sdolcinato stereotipo della famigliola felice sul genere trash di “Una storia italiana”. Titolo dell’intervista? “Adesso parlo io”. Ma quando mai ti stai cinque minuti zitto, hanno pensato tutti! Lo stesso titolo poi, guarda caso, del Porta a Porta su Noemi. A dimostrazione ulteriore del fatto che, tra un giornaletto di proprietà e il programma-zerbino preferito, non c’è proprio nessuna differenza.
“Adesso parli tu?”. Benissimo. Comincia per prima cosa, allora, a rispondere alle famose dieci domande di Repubblica. Dovrebbe essere facile, no? Così almeno quelli smettono di stamparle tutti i giorni, visto che iniziano pure un po’ a romperci le balle…
Altra musica, invece, se leggiamo i contenuti dei commenti che riecheggiano nella stampa “non di famiglia”. Sempre i soliti comunisti? Pare proprio di no. Facciamoci allora un altro giretto…
“Il limite è stato superato, qualcuno ne tragga le conclusioni... In altre nazioni, se i politici vengono meno alle regole - anche minime - di decenza, devono dare le dimissioni…Chi esercita il potere, anche se con il consenso, non può pretendere una zona franca dell’etica nè barattare la morale con promesse di leggi favorevoli alla chiesa…”. Frasi e parole dure come pietre, e riferibili non a D’Alema, tantomeno a Franceschini… A parlare così è infatti Don Sciortino, direttore di Famiglia Cristiana. Noto periodico bolscevico, ovviamente…
E poi: “Il leader più sessista d’Europa. Stereotipo del maschio italiano. Maschilista. Una via di mezzo tra un proprietario di night club e un attore di cabaret. Una versione da fumetto del maschio italiano. Vanesio, borioso, sessualmente insicuro. Simbolo di uomo cresciuto da madri iper-protettive. Farsi beccare con i calzoni abbassati, non è davvero una bella figura. Stavolta gli italiani non lo perdoneranno”.
Sono paroline dolci estrapolate qua e la da articoli comparsi sui vari Guardian, Times, Pais, Die Welt… Cioè su diffusissimi quotidiani europei, spesso di orientamento conservatore.
Berlusconi, a sentir loro, dovrebbe preoccuparsi del G8. A dire il vero Papi è da sempre più ossessionato da un altra G: il punto G... Ma questo è un altro discorso.
Quale sarebbe, infine, questa verità che Papi voleva comunicare al paese e che sarebbe stata censurata da tutti questi cattivoni? “ La D’Addario è stata pagata”. Ah, vabbè, sai che roba. Ma questo l’avevano già capito tutti: è il suo mestiere…
E poi “ Io non pagherei mai una donna, amo la conquista”. Caro Papi, come si ingenuo! Ma perché, promettere carriere televisive, nominare ministre, garantire posti in parlamento in base a misure e prestazioni, dispensare gioielli ed automobiline a volontà non è un modo di pagare? Perché pensi che una sventola di vent’anni un bel po’ ambiziosa andrebbe con un tappone di settantadue, sennò? Povero Papi! Ma per non turbarlo troppo, lasciamolo nel suo mondo immaginario di vittimismo e di complotti, ed alla sua illusione di eterna giovinezza. In attesa di vedere, al prossimo rimpasto, quale sarà la bonazza di turno a destinata a diventare ministro della Repubblica