venerdì 5 giugno 2009

"La Pace sia con voi"

Le belle parole di Obama sono state accolte come un autentico messaggio di pacificazione da parte di milioni di persone. Nel mondo islamico viene segnalato un cauto ottimismo che ha spinto perfino esponenti di Hamas a dichiararsi pronti al dialogo. Piuttosto freddine, ma era prevedibile, le reazioni in Israele, mentre dal Vaticano c’è chi si sbilancia nientemeno che in paragoni con Martin Luther King. Le sole voci stonate provengono dunque dalle grotte pakistane, dalle quali lo sceicco del terrore continua ad incitare alla guerra santa contro gli infedeli, da Teheran dove l’America viene sempre vista come il male assoluto, dai coloni Israeliani gelosi dei propri territori, e da Via Veneto dove questa mattina sono stati avvistati Giuliano Ferrara e sua moglie intenti a dar fuoco a decine di bandierine a stelle e strisce.
In questo momento di speranza appare ancora più bizzarro il fatto che al mondo ci siano così tante persone impegnate a combattere guerre in teoria morte e sepolte dalla storia. Così tra giapponesi asserragliati nella giungla, saladini in armi contro i crociati e anziani maccartisti a caccia di sovversivi bolscevichi nelle redazioni di qualche quotidiano, ci manca solo che uno svitato pensi di bombardare Roma nel nome di Cartagine.
Nel frattempo è arrivato il tanto atteso invito americano per Papi. Ma non da parte di Obama, che al massimo potrebbe farlo entrare alla Casa Bianca passando dalla porta di servizio, bensì di George W. Bush. L’amico George, insomma, il compagno di merende e di tanti bei bombardamenti a tappeto. Insieme si scoleranno una birretta rievocando i gloriosi tempi andati e rammaricandosi di non aver avuto l’occasione di radere al suolo anche l’Iran. Il tutto nella consapevolezza dell’inevitabile succedersi di corsi e ricorsi storici: l'esperienza ci insegna infatti come purtroppo al peggio non ci sia mai fine.
Infine, due parole sull’attualità di casa nostra: i leghisti. C’è grande ottimismo in Padania rispetto all’esito della prossima consultazione elettorale, in particolare riguardo alla possibilità di rosicchiare voti agli alleati del Gdl(il Gregge delle Libertà). Alla base di questa fiducia non c’è un sondaggio favorevole bensì le foto proibite pubblicate dal Pais. Da queste si evince infatti, al di là di ogni ragionevole dubbio, che se è vero come è vero che la Lega ce l’ha duro Papi al contrario appare decisamente sottotono, nonostante la parata di tette e culi pregiatissimi a fargli da contorno.
Sarà lo stress, povero Papi. Che perdipiù, fomentatosi oltre misura nel clima pre-elettorale, si è scagliato anche lui contro gli extracomunitari paragonando Milano all’Africa, neanche fosse un piccolo leghistello da taverna qualunque. E quel che è peggio dimenticando che la sua città, la regione e l'intera nazione sono saldamente in mano al Gdl da anni. Per cominciare a dare il buon esempio ha poi pensato bene di vendersi Kakà. Il re insomma appare sempre più nudo… In tutti i sensi!
Tutta colpa dei comunisti, ovviamente!