domenica 23 agosto 2009

A volte ritornano...

Non possiamo esimerci dal festeggiare il ritorno all’ovile di Vittorio Feltri. Per prima cosa però desideriamo esprimere sincera solidarietà al povero Giordano, il quale da parte sua non ha fatto nulla per celare il rammarico determinato dall’improvvisa ed ingrata defenestrazione padronale. Vi riportiamo perciò qui di seguito l’esordio del Vittorio nazionale al Giornale, datato 22-08-2009, con le nostre note di commento. Buona lettura!


"…Sono tornato per due motivi. Primo, con il cuore non me ne ero mai andato. Secondo, l’editore (Berlusconi) mi ha affidato un mandato stimolante: riportare il giornale ai livelli diffusionali del passato (e così quell’incapace di Giordano è servito, tiè). Non sarà facile ma oso riprovarci (in realtà sarà semplicissimo: basterà fottere un po’ di elettori del gregge a Libero ed il giochino è fatto)… Per me non aveva più senso rimanere a Libero, mi sentivo sempre meno libero (da chi? Da papi, per caso? e speri di riconquistare la libertà perduta tornando nel suo giornale di famiglia?) e desideravo uno strumento diverso (cioè il quotidiano fotocopia) e più potente (questo è sicuro, è il giornale di Berlusconi in persona) per far udire la mia voce in un paese ancora oppresso dal conformismo di sinistra, dominatore in oltre due terzi della stampa nazionale.(E ancora con questa favoletta, la regina dei luoghi comuni! Ma dove sarebbe questo conformismo di sinistra, Repubblica ed Espresso a parte? Sugli autorevoli quotidiani terzisti dei liberali alla Ostellino, Panebianco, Galli Della Loggia? Su Libero, sul Giornale, sul Foglio, su Panorama, sulla Padania, sulla Nazione, sul Resto del Carlino, sul Tempo, sul Messaggero, sul Mattino, sul Sole 24 ore, su Milano finanza, su Liberal o magari su Chi? O forse nei telegiornali dei vari Minzolini, Mimun, Fede, Giordano, Mazza, o probabilmente nel Porta a Porta di Bruno Vespa? Boh! Ricordate la classifica della Freedom House? Qualcuno ne recapiti urgentemente una copia a Feltri, per favore).
Nel momento in cui il Giornale mi si è offerto garantendomi non soltanto la liberta della quale ho bisogno per lavorare (eeehhh, sai che libertà avrai da papi nel suo giornaletto personale! Non è che invece ti hanno rimesso lì in un periodo difficile proprio per renderlo ancora più aggressivamente ed autorevolmente iperberlusconiano?) non ho saputo resistere al piacere di riprendere la conversazione con i lettori che già furono miei e di Montanelli, prima che cedesse a corteggiamenti progressisti (questa poi! che impudenza, il buon Indro si rivolterà nella tomba! Come tutti ricordano, fu infatti defenestrato brutalmente dal giornale da lui fondato in quanto si rifiutava di ubbidire ai diktat di Berlusca e di farne il megafono di Forza Italia, cosa verificatasi immediatamente con i direttori che si sono succeduti dopo di lui. Altro dunque che corteggiamenti progressisti! Parlare così di chi non c’è più, poi, che stile…)
…Presumo che sappiate da quale parte sto, la solita (non è così scontato, in fondo: una volta sbavavi per Di Pietro, oggi lo detesti. Zero in coerenza). Non sarei capace di essere diverso da come sono: insofferente verso ogni ordine di scuderia, disciplina, inquadramento ideologico (Udito bene? Così parlò il direttore del giornale nientemeno che della scuderia personale del padrone!). Questo non è mai stato il foglio del Pdl e si illudono se pensano lo possa diventare (infatti non è il foglio del gregge: è solo ed esclusivamente di papi). La famiglia Berlusconi si aspetta da me molto tranne una cosa: che trasformi il Giornale nel loro megafono (non ce n'è bisogno: lo è già da quando avete fatto fuori il mitico fondatore Montanelli). Mi manca la stoffa del cortigiano (l’abito non fa il monaco, caro Feltri) e forse proprio per questo (cioè in realtà il contrario di quanto hai appena affermato) sono stato richiamato a dirigere la storica testata i cui elettori non sono ultrà del centrodestra( naaaaah!) ma cittadini meritevoli di rispetto (e che non si aspettano altro di diverso da qualcuno che sappia rivolgersi così bene alle loro viscere)…
Se sarà il caso il giornale criticherà il capo del governo (troppo trucco, cattiva pettinatura, al massimo) e cercherà di aiutarlo girandogli i consigli che saranno giunti dal pubblico (capito bene? pubblico, non elettori, o magari perfino lettori) che ha fiducia in lui ma che non gli ha dato carta bianca (Comica questa: il gregge si beve da sempre di tutto)… Il cavaliere è l’unico ad aver mandato in crisi la cosidetta egemonia della sinistra (Incredibile! Ma di quale egemonia parli in un paese dal dopoguerra saldamente in mano alla Dc, poi passato ai fasti prima ed alla decadenza poi di Craxi e del pentapartito, e quindi, dopo la allora tanto amata tangentopoli, dominato per un ventennio quasi ininterrottamente da Papi, presentatosi ben CINQUE volte candidato premier. Un paese dove un postcomunista ha governato solo per pochissimi mesi dal ‘48 in poi, e grazie ai voti determinanti di Cossiga: Ma di quale egemonia parlate? Ma smettetela con le barzellette di pessimo gusto!)
Fra qualche settimana l’opposizione in mancanza di argomenti politici (in realtà ne abbiamo una valanga, a partire dal "rimbalza il clandestino") ricomincerà a pescare ne torbido e a frugare nella pattumiera del gossip (Quella pattumiera nella quale si trovano anche le tristissime dichiarazioni di Veronica Lario, quelle di Barbara Berlusconi, le testimonianze con tanto di prove inoppugnabili del fatto che colui che rappresenta il popolo italiano è un pluriinfedele, patologicamente poligamo e frequentatore di prostitute. Spazzatura? Certamente: per chi la esercita, non per chi giustamente ne dà notizia). Le truppe corrazzate di De Benedetti (di certo meno potenti di quelle di papi) sono state mobilitate per riprendere la pugna sul terreno più congegnale: il materasso (più congeniale a Berlusconi, si intende.)
Un tempo la sinistra predicava 'fate l’amore e non la guerra' (oggi si fa la guerra e si frequentano prositute. Non esattamente un comportamento apprezzabile da chi è di sinistra).cHa cambiato idea: basta libertà sessuale (soprattutto un po’ più di rispetto per le donne, magari), basta prediche in favore dei gay, del divorzio, dell’aborto. Gli ex comunisti sono passati al moralismo senza etica, alla condanna di ogni licenziosità. Pur di attaccare il centrodestra fanno comunella con Don Sciortino, manipolano Avvenire (e anche i cattolici sono serviti, alla faccia dei tanto sbandierati valori), applaudono alle ramanzine dei parroci contro le escort (che invece a Villa Certosa e casa Feltri sono evidentemente molto apprezzate).


La rimanente parte dell’articolo viene dedicata alle vicende di casa Agnelli. Ma a questi ulteriori, interessanti deliri dedicheremo interamente il prossimo post.
Qui ci fermiamo. Caro Feltri, da un fuoriclasse come te ci saremmo aspettati qualcosa di più e di meglio che una stanca difesa d’ufficio del padrone, infarcita perdipiù di banalità e luoghi comuni di bassissima lega. Se queste sono le premesse, d’altra parte, il Giornale venderà sicuramente una valanga di copie: in fondo si tratta semplicemente di tutto ciò che le pecorelle del gregge da sempre vogliono sentirsi dire.
Auguri dunque direttore, da parte di uno che, ai tempi dell’Europeo e di quando sostenevi con il cuore ed una gran penna mani pulite, ti voleva tanto, tanto bene…