giovedì 20 agosto 2009

Monster parade 12

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LA DEMOCRAZIA DEI TEOCON

Circa seicento tra morti e feriti a Bagdad, kamikaze scatenati, decine e decine di decessi ed infinito terrore anche nell’ Afghaninstan alla vigilia del voto: siamo davvero molto impressionati da tutto questo rifiorire della civiltà in quei luoghi nei quali George, Dick e l’amico Silvio hanno recentemente esportato, a modo loro si intende, la democrazia. Ci piacerebbe però, per completezza, ascoltare anche qualche commento dei tanti entusiasti Teocon della prima ora: il loro silenzio ci appare infatti oggi più assordante delle stesse bombe. Giuliano, Calamity Anselma, dove diavolo siete finiti? Perché non uscite fuori? Giulianooooo!



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BOCCHINO

Siamo in piena estate: lo si capisce dal fatto che il termometro segna quaranta gradi e che a parlare ci si mette perfino Bocchino, uno che è stato assunto dal padrone solo perché il nome appariva in perfetta sintonia con i valori fondanti del suo partito del predellino. Accade che Di Pietro, giustamente, sostiene che non può atteggiarsi a paladino dell’antimafia chi fondò un partito assieme ad un carissimo amico condannato a nove anni per concorso in associazione mafiosa, e che ebbe per mesi alle dipendenze un famigerato uomo d’onore. Bocchino risponde che senza mani pulite oggi Di Pietro non sarebbe nessuno. Cosa vorrebbe dire, che era meglio che mani pulite non fosse mai esistita? A dire il vero questa cosa nel gregge la pensano tutti da sempre. Peccato che Bocchino ed i suoi ex compagni del partito che non c’è (An) allora erano i più entusiasti fans di quel Pool di Milano (assieme a Feltri e Bossi, si intende) senza il quale oggi avremmo ancora Bettino a palazzo Chigi. Colui, cioè, che allora era nemico dei camerati ma amico fraterno di papi. Insomma un vero casino: il casino delle libertà, appunto.



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I RISPARMI DELLA LEGA

Di tutte le attuali, pittoresche, sparate leghiste la migliore è quella che vorrebbe il più limitate possibile le celebrazioni dell’unità d’Italia per non sprecare denaro pubblico.Tutto ciò sostenuto da un partito che due mesi fa, opponendosi per miope interesse di bottega all’election day, ha determinato uno sperpero colossale con il solo intento di far fallire un referendum che gli stava sulle balle. Cari leghisti, se proprio volete sfasciare il paese nell’assoluta indifferenza del gregge accomodatevi pure, ma per lo meno evitate di pigliarci per il culo in modo così spudorato!



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CHI

Per sostenere le sue tesi difensive a chi si affida Papino? Al Corriere della Sera, alla Stampa, al Sole 24 ore, a Milano Finanza, all’Avvenire, a Liberal,a qualche autorevole quotidiano estero? Ma no, si affida nientemeno che a Chi! Cioè al giornaletto di gossip di sua proprietà dalle colonne del quale si scaglia, tra un servizio su Fabrizio Corona ed uno su amorazzi estivi clandestini e non, contro quello stesso gossip che a suo dire lo minaccerebbe con crudeltà. E lo fa proponendoci una nuova versione riveduta e corretta della celebre “ Storia Italiana”. Solo che questa volta la sceneggiatura appare scritta dai fratelli Vanzina. Ci sono infatti tutti gli ingredienti della classica commedia all’italiana: l’anziano mandrillo infedele e bugiardo, la finta famigliola felice, le fanciulle supersexy, le bellezze naturali di contorno, i valori sbandierati e spudoratamente mai praticati, i menestrelli ed i buffoni di corte. Correte dunque tutti ad acquistare Chi: il cinepanettone quest’anno arriva a ferragosto!



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LIBERO

Qualcuno sostiene che diavolo si nasconda tra i dettagli: eccone una dimostrazione molto concreta spulciata in un trafiletto occulto di “Libero” del giorno 7 agosto 2009: “Il peccato mortale del fascismo, capire poco di economia”. Capito bene? Non le leggi razziali, il regime, la privazione delle libertà, le ridicole guerre coloniali, l’alleanza con il nazismo, la tragedia della seconda guerra mondiale con i suoi milioni di morti, l’olio di ricino ed i manganelli. Il difetto principale dei fasci era, secondo il quotidiano innamorato pazzo di Papi, l’ ignoranza in materia economica! Se qualcuno aveva ancora dei dubbi sul fatto che il berlusconismo altro non è che una riedizione tra il porno soft ed il Bagaglino del fascismo è dunque servito. Grazie a Belpietro ed a Libero, come sempre!