domenica 9 agosto 2009

La leggenda del santo puttaniere

“Cribbio, proprio non riesco a capirla, questa stramaledetta libertà di stampa! Con tutti i soldi pubblici che mi sono costati, possibile che esistano giornalisti a piede libero che non mi siano ancora completamente devoti? E che si permettono perfino di criticare il governo più efficiente, amato ed invidiato del pianeta? In pochi mesi abbiamo infatti: impedito alle truppe russe di entrare a Tiblisi, spostando Tiblisi quindici chilometri più avanti, convinto Obama a firmare il trattato sulle armi nucleari minacciandolo di oscurargli il Grande Fratello dal telecomando Sky, salvato la Nato mantenendo in vita, unici al mondo, la terribile minaccia comunista, risolto la crisi dei gas di Russi ed Ucraini così alla grande che Putin non ha mai cagato bene come in questo periodo, e perdipiù senza neanche un po’ di meteorismo. Ho fatto centocinquantotto incontri internazionali, dieci vertici bilaterali, ventidue vertici multimediali, ottantacinque orge, venti scambi di coppia ed una infinità di sveltine. Sono stato sveglio per quarantaquattro ore consecutive, delle quali trentotto passate a trombare le escort di Tarantini, aiutandomi solo con quindici caffè, tre scatole di viagra e quella fantastica polverina bianca che mi hanno venduto come zucchero, ma che ha effetti davvero portentosi. Abbiamo ricostruito L’Aquila talmente bella, mentre i fortunatissimi terremotati sono tutti in crociera o nei villaggi alla Maldive, che adesso anche Umbria e Lazio hanno fatto domanda al mio prode Bertolaso per avere il loro terremoto. Nessuno nel paese è rimasto indietro, anche perché stanno tutti fermi, non esistono più immigrati: li abbiamo risbattuti nei lagher di Gheddaffi, non esistono più poveri: li abbiamo fatti tutti fuori, non ci sono più reati: abbiamo rivoluzionato il codice penale: niente più corruzione, concussione, falso in bilancio, mafia, ma solo immigrazione clandestina, tie’. Non ci sono neanche più disoccupati: abbiamo infatti abolito il lavoro, e sono perfino scomparsi comunisti, che in realtà si sono fatti fuori da soli. Dicono che odio le donne: menzogna, io le amo così tanto che per farmene il più possibile sono disposto a mandarle dove vogliono: Rai, Mediaset, cinema, Parlamento, Consigli comunali. Se sono particolarmente efficaci e disponibili perfino al ministero! Ho sistemato tutti quanti: amici, amici degli amici, uomini d’onore, servitori, mignotte, avvocati azzeccagarbugli che mi fanno le leggine, socialisti, fascisti, secessionisti e razzisti vari. Insomma esisto solo io, il padrone, con attorno la mia corte, i miei servi, le mie pecorelle, i miei menestrelli, i miei amici pusher e le puttane di letto e di governo. Me lo spiegate allora voi, una volta per tutte, perché questi stronzi di Repubblica e del Tg3 non si fanno i cazzi loro e non la smettono di rovinarmi la vita? “