venerdì 25 settembre 2009

I tormenti del ministro delle papi opportunità

Di fronte a simili tragedie non possiamo che rinchiuderci in un dignitoso silenzio: apprendiamo infatti che il ministro delle pari opportunità starebbe perdendo peso, soffrirebbe di insonnia ed accuserebbe forti emicranie! Poverina, sarà per caso incappata in un turno faticoso in fabbrica? Chi può essere tanto malvagio da riuscire ad arrecarle un simile tormento? Forse i puttanieri inferociti per il temuto inasprimento delle pene ? Non l’hanno ancora capito che lassù il più illustre di loro li protegge?
Ma cosa andate a pensare: sono sempre quei farabutti di Repubblica, ovviamente!
Il danno arrecato dalle diffamanti pubblicazioni del quotidiano eversivo le avrebbe provocato, oltre che la malaugurata perdita di qualche chiletto di troppo, la comparsa di un inopinato brufolo sul naso, un drammatico incremento della cellulite, ed un ritardo mestruale di ben tre giorni, con conseguenti spese extra per l’acquisto di ingenti scorte di test di gravidanza. Inoltre il ministro avrebbe perduto anche i “connotati politici di stima e di carisma, oltrechè la capacità di proselitismo” (avvocato, ma che stai a di’?). Il tutto aggravato da una notevole flessione negativa, almeno nei sondaggi: si, perché per il resto risulta difficile immaginare che qualcosa possa flettersi tra le mani del ministro. Nel caso succedesse, si potrebbe sempre ricorrere a quelle famose iniezioni miracolose delle quali si fa sempre cenno nell’infame quotidiano. Ma cos’è che avrebbe deperito il ministro a tal punto che, invece di richiamarla per calendario di Max, adesso le proporranno quello di Amnesty International? Certo, si potevano ad esempio evitare concetti del tipo: ”succhiato l’uccello”. In fondo sarebbe stato opportuno esprimersi in maniera più garbata, magari scrivendo: “degustato il pennuto” o ancor meglio “assaggiato il volatile”. I sovversivi, inoltre, omettono con dolo di specificare il contesto: la frase sarebbe stata infatti pronunciata nel corso di una delle cenette di papi, durante la quale il famoso cuoco di Arcore aveva cucinato una fantastica polenta con gli osei. Il concetto di “amante quasi ufficiale” ci risulta poi del tutto incomprensibile: insomma, con uno o ci trombi o non ci trombi. Cosa farebbe esattamente un’amante quasi ufficiale? Quasi ci tromba? Ed il confine quale sarebbe, il filo spinato del perizoma oppure la linea Maginot dell’autoreggente? Riuscirebbe, ad esempio, una quasi amante a soddisfare pienamente il primo ministro, come riferito in un’altra sezione del contestatissimo reportage? Oppure il poveretto, per completare la libidinosa opera in assenza di Giampi, sarebbe costretto a ricorrere ai servigi del solito Sandrino? Insomma, viene a data per certa una concessione da parte del ministro, quasi come se davvero fosse una persona da pari opportunità: di opportunità infatti ne ha avuta una enorme e l’ha colta come meglio non poteva, visto il ruolo che ricopre. In definitiva, adesso vengono richiesti nientemeno che 900 mila euro. Ma insomma, ragazzi: vista la perdita di peso, la stanchezza e la solita scusetta del mal di testa, non sarà per caso un pochino cara?