domenica 13 settembre 2009

Guerra e braghe

“In queste storie di escort sicuramente è coinvolta la mafia”. Ma bravo Braveheart, bella scoperta: chi frequentavano infatti le signorine se non papi in persona ? Ridicole, poi, tali elucubrazioni da parte di colui secondo il quale l’ attuale compagno di merende in canottiera una tempo era nientemeno che Berluskaz, “il mafioso di Arcore” ! Insomma, anni addietro i leghisti sventolavano cappi in parlamento per impiccarci i politici corrotti (amici e sodali di papi in testa), oggi li riciclano contro i magistrati non omologati. Evidentemente durante la lunga riabilitazione al celebre paziente devono essersi invertiti i circuiti neuronali: i buoni di una volta oggi sono cattivi, i cattivi sono santi. Questa malattia si dimostra poi molto più contagiosa dell’influenza suina, visto che ha colpito milioni di ovini a partire dagli ex camerati per finire ai direttori di giornaletti contundenti.
Oppure, più verosimilmente, i circuiti neuronali gli funzionano benissimo e Braveheart ha intuito da tempo che il declino politico del padrone trascinerebbe nell’abisso dell’ irrilevanza anche lui. Motivo in più per augurarselo, dunque…

Oggi poi è andato in scena il solito noiosissimo rito che si ripete stancamente da anni, reso stavolta più piccante dalla prostata del leader, che lo ha costretto in un momento di distrazione collettiva a pisciare nell’ampolla. Una volta alleggeritosi la vescica, infastidito dalle grandi manovre centriste che vede come il fumo negli occhi, Braveheart si è di nuovo calato nei bragoni del vecchio rivoluzionario ( non più di qualche giorno dopo essere andato a leccare le chiappe Vaticane in nome nientemeno che delle radici cristiane del suo partito razzista ): “ Noi vogliamo la libertà e ce la prenderemo con le buone o con le cattive!”. Siamo evidentemente di fronte ad un caso di sdoppiamento patologico della personalità: Braveheart si appresterebbe infatti a combattere contro se stesso, visto che il paese è saldamente in mano sua e del porno premier? Comunque, cari rivoluzionari in pantofole verdi, quando finalmente la pianterete di sollazzarvi con il “rimbalza il pannolone” e vi deciderete a combattere fateci prima un fischio: al fianco dei trecentomila valligiani intenti a defenestrare il piccolo tiranno mandrillo marceremmo infatti volentieri anche noi. Voi però prima alzate il culo dalle comode poltrone romane ed iniziate pure a correre!