venerdì 8 gennaio 2010

Rosarno, Italia...

(Rosarno brucia. E mentre infuriano gli scontri e si già contano decine di feriti, il Ministro della paura in camicia verde straparla sull'eccessiva tolleranza. Bisogna capirlo: il suo partitino xenofobo e razzista ha puntato tutto sul clima di terrore per fare man bassa alle prossime regionali. Ma quel che è peggio, da un sondaggio di Sky Tg 24 apprendiamo che il 70% degli intervistati sembrano concordare..Eccolo qui dunque, il paese dell'amore!
Siamo andati così a rileggerci questo testo, attuale oggi più che mai...)

Chi è senza peccato...

Esiste nel vecchio continente un paese innocente nel quale i poveri cittadini sono assillati dal problema sicurezza. E’ il paese nel quale intere regioni sono nelle mani delle rispettabili e temutissime cosche. Il paese che ha esportato mafia di prima qualità in tutto il mondo. Il paese della camorra, della ‘ndrangheta e della sacra corona unita. Di Totò Riina e dei Casalesi, di Sandokan e dei Corleonesi. Delle brigate nere e delle brigate rosse, dei Nar e di Prima Linea, degli stragisti coperti dallo stato, degli incaprettatori di professione, degli scioglitori nell’acido, dei taglieggiatori e dei cravattari. Il paese della banda della Magliana, della banda della Uno Bianca, degli stupratori del Circeo, delle stragi impunite, degli insabbiatori e dei depistatori, dei servizi deviati coperti dal segreto di stato, dei giornali killer, di Ustica, di Gladio, di Piazza Fontana, della stazione di Bologna, dell’Italicus, di Piazza della Loggia e della P2. Il paese di Olindo e di Rosa, di Erika e di Omar, della Franzoni, di Pietro Maso e dei compagni di merende. Degli ubriachi stragisti del sabato sera e dei bravi ragazzi incendiari di barboni. Il paese dei furbetti del quartierino, dei bancarottieri in colletto bianco, degli imprenditori in affari con la camorra, dei professionisti “off-shore”, del debito pubblico, dello scudo fiscale, dei falsificatori di bilanci e delle leggi ad personam. Degli stallieri amici dei mafiosi e dei pentiti trattati come infami, dei giudici e dei politici corrotti, dei tangentisti, dei finanzieri d’assalto, di Tanzi e di Cragnotti, di Moggi , di calciopoli e di vallettopoli. Di Fabrizio Corona e del grande fratello, degli ultras pungicatori, dei razzisti curvaroli, degli intercettatori e degli evasori fiscali. Il regno dell’economia sommersa, della corruzione, dei voltagabbana e dei maggiordomi a servizio permanente effettivo, della tangente elevata a pratica di governo e delle strade dedicate ai latitanti.
Ora questo paese perbene si sente minacciato nella sua incolumità da qualche migliaio di lavavetri, di colf e di badanti (rigorosamente impiegate in nero da tanti onesti cittadini). Pare che qualcuno di questi intrusi sia perfino solito violentare le ragazze, svaligiare appartamenti e creare risse, reati fino ad oggi sconosciuti nella nazione del Santo Padre e del Bianco Natale. Ma il Premier, un anziano populista miliardario plurinquisito, già riconosciuto corruttore semplice e scampato a condanne multiple grazie a leggi ad personam, immunità e prescrizioni a volontà, occhiuto e vigile ha già pronte nel cassetto le sue miracolose contromisure: un militare per ogni bella ragazza, reato di immigrazione clandestina, ronde padane e medici pronti a denunciare ogni extracomunitario non in regola, compresi quelli bruciati vivi ma sventuratamente sopravvissuti.
Signor ministro della paura: che fortunato questo paese avere un governo così miope, ipocrita, razzista ma soprattutto…inetto ed incapace come il vostro!