venerdì 29 gennaio 2010

Alla ricerca di Noemi

Il vecchio lupo perderà anche il pelo ma, di certo non rinuncia mai all’amato “pilu”. A dire il vero Cicciolino non si fa mancare neanche il pelo, visto che il prestigioso “National Geographic” ha recentemente intervistato uno degli zollatori del suo cranio, che ci ha aggiornati su come il tricoinfoltimento proceda ad un ritmo inversamente proporzionale alla deforestazione amazzonica. D’altra parte, dopo le stigmate di piazza del Duomo e gli innumerevoli “ processi scomparsi”, di fronte alle trovate paranormali (ed anche para… qualcos’altro) dell’Harry Fotter di Arcore non si stupisce davvero più nessuno. E così mentre un tempo ad essere famose erano le “veline rosse”, nell’era della “dittatura dell’amore” impazzano in ogni luogo solo quelle azzurre. La più conosciuta tra loro è senza dubbio l’efebica Noemi da Casoria, colei cioè che si rivolge ad uno che potrebbe tranquillamente essere un suo antenato chiamandolo affettuosamente “papi”. Sarà solo un atteggiamento smielatamente disinteressato da parte di una brava nipotina o ci sarà dietro qualcos’altro? Chissà, intanto dopo aver fatto impazzire tutti gli antivirus del pianeta, straziati a morte dalla terrificante “canzoncina di Natale on line”, l’ambiziosa fanciulla si appresta al temutissimo salto qualitativo dai palinsesti di Villa Certosa a quelli di via Teulada, l’ex Tv di stato facilmente riconoscibile per la solita farfallina ben stampata in basso a destra. Deve essere proprio vero ciò che recitava una celebre, vecchia pubblicità: Rai, di tutto di più!.
Un significativo aumento del tasso di alcolismo, della diffusione di antidepressivi e perfino del numero dei tentati suicidi tra i maestri di canto testimonierebbe, secondo i soliti bene informati, di come la giovane si stia sottoponendo ad un corso intensivo di lezioni private, con risultati peraltro assai modesti, visto che dopo circa sei mesi si troverebbe ancora incagliata all’insuperabile ostacolo del “do”. D’altra parte è nota la tendenza delle aspiranti stelline dell’harem di papi allo stravolgimento del pentagramma: le poverine infatti non riuscirebbero proprio a recitare la giusta successione,” do-re-mi-fa–sol-la si”, risultandogli molto più familiare il “Si-la-do-(al)-mi-re”.
L’esordio televisivo della fanciulla di Casoria non sarà di certo sottotono. Previsto infatti il debutto in una serata del programma cult: “Ballando con le stalle”, presentato per l’occasione dal nuovo eroico stalliere di Arcore prestato eccezionalmente al piccolo schermo. Candidata poi ad un ruolo in una puntata di “X Factor”, la giovane è stata opportunamente dirottata nella programmazione di “X files” ove interpreterà un alieno affetto da laringo tracheite acuta, mentre sarebbero in cantiere nientemeno che due scintillanti fiction create apposta per lei: “Csi Noemi” ed “Il grande fardello”.
Avvicinandosi le elezioni regionali, di veline in rampa di lancio il “presidente(leggi: Il padrone) ne ha in serbo un’intera batteria, calcolando anche quelle malauguratamente accantonate alle europee a causa di forza maggiore (leggi: moglie incazzata). Sempre dalla Campania, ad esempio, scalpita une delle rampanti fondatrici del notissimo club culturale: “Silvio ci manchi”, un’effervescente signorina dal curriculum ideale per il partito dell’amore, essendo passata direttamente dal “Telecafone” ad un consiglio comunale.
Nonostante tutta questa grazia, a sorpresa l’ambitissimo titolo di “Ministro coccodè”, ( nello sconcerto delle galline di tutta Italia), è finito nientemeno che a Renato Brunetta, autore della folgorante proposta comica dell’anno: quella di togliere soldi ai pensionati per darli ai disoccupati. Certo, ad un socialista craxiano come lui non verrebbe mai in mente di reperire risorse andandole a stanare nell’immensa folla degli evasori fiscali, tassando i grandi capitali, equiparando il prelievo sulle rendite finanziarie, richiedendo più del ridicolo 5% a quei galantuomini beneficiati dallo scudo. Tra l’altro, considerando che un giovane privo di lavoro spesso è costretto a vivere in famiglia, viene da chiedersi cosa cazzo speri di risolvere il crax- bonsai togliendo cento euro al padre per girarli al figlio. Misteri di una mente fannullona….
Nel frattempo torna d’attualità la questione morale, quella che vede i dirigenti Democratici impegnati a dimettersi anche a seguito di una multa per parcheggio in doppia fila. Ma nel Gregge delle libertà respingono con sdegno ogni addebito: loro alla moralità ci badano, eccome! Infatti se ti vuoi candidare e sei malauguratamente sprovvisto di un bel paio di puppe ( Denis Verdini dixit), non ti resta che sperare in un bel rinvio a giudizio, meglio ancora in una condanna in primo o magari anche in secondo grado (se si tratta della cassazione poi, strada spianta per una comoda e sicura poltrona al senato). Le dimissioni sono un articolo categoricamente bandito dalla casa madre, d’altra parte è noto a tutti che loro si buttano in politica proprio per evitare la galera. Le qualità maggiormente ricercate sono la corruzione, la concussione, l’appropriazione indebita, la bancarotta fraudolenta, l’evasione fiscale, il falso in bilancio, il concorso esterno in associazione mafiosa, la turbativa d’asta, il finanziamento illecito ai partiti, lo sfruttamento della prostituzione, la diffamazione e la calunnia, l’oltraggio alla bandiera ed ai simboli nazionali. Graditi anche l’omicidio e la strage, ma solo se coinvolgono almeno un magistrato. Chiavatar su queste cose è davvero inflessibile: lui il suo gregge lo pretende tutto a sua perfetta immagine e somiglianza…