martedì 5 gennaio 2010

E' un paese per vecchi

Strategia della tensione: anni settanta, clima di piombo. Aria resa irrespirabile dal fumo acre dei lacrimogeni e da un odio così spesso da potersi affettare con l’accetta. Mondo diviso in blocchi contrapposti, Stati Uniti impantanati nella tragedia e nei genocidi vietnamiti, Partito Comunista Italiano sempre più forte. Milizie extraparlamentari in armi, vecchi fucili partigiane tirati fuori dai fienili, l’eterno sogno di una rivoluzione proletaria da portare a compimento. E sullo sfondo quella formula magica che toglie il sonno ed obnubila troppe menti, da Washington a Palazzo Chigi, dagli incappucciati col compasso fino ai porporati della Santa Sede: il compromesso storico. Ed ecco allora il filo oscuro che tutto lega: eversione nera, servizi segreti, Gladio, Massoneria, criminalità organizzata, uomini d’onore. E soprattutto ecco le bombe, ecco i rapimenti, ecco l’uomo dell’apertura a sinistra giustiziato da un tribunale del popolo. O forse da qualcos’altro. Il tutto sotto la guida della stella polare di sempre: il centro. Ovvero il punto di equilibrio perfetto, la vera fonte del controllo e del potere assoluto.
Giustamente qualcuno scrive: l’Italia non è mai stata innocente. Tantomeno oggi, nell’era artificiale ed apparentemente frivola di Cicciolino primo imperatore dell’amore. Solo che, in piena sintonia con quella decadenza che viviamo quotidianamente sulla nostra pelle, la tragedia si è trasformata in farsa, la grandezza umana in parodia e macchietta, la smania di potere in semplice interesse, gli ideali in profitto. Non è più l’epoca di grandi uomini e di grandi passioni, spesso anche malate: è l’epoca di un padrone unico con una corte di servitori attorno. A pensarci bene è l’epoca del vecchio schema degli incappucciati finalmente divenuto realtà. Sempre al passo con i tempi, dalla strategia della tensione siamo finiti alla strategia dell’erezione. Gli ingredienti sono quelli di allora: i servizi segreti innanzitutto. Dall’era del Sismi e del Sisde a quella dei polli e dei Pollari. Nella città della breccia di Porta Pia impazza oggi la Feccia di Pompa Pio. Il tutto sotto l’occhiuta copertura del segreto di stato e nell’interesse esclusivo dell’amore, ovviamente. Una volta si costruivano trame occulte per deviare il corso della storia, pericolosamente pendente a sinistra. Oggi si fabbricano dossier monnezza ad uso e consumo del padrone e dei suoi media asserviti per colpire più modestamente il direttore di un quotidiano cattolico, un oppositore pallido oppure n alleato riottoso. Da Gladio e dal colpo di stato schivato per un soffio siamo finiti al Conte Igor Marini, a ranocchia, a cicogna, a mortadella: la storia divenuta farsa, appunto. Si cerca faticosamente di tenere in piedi lo spettro di quel comunismo così utile al potere, ma ciò che si vuole ottenere non è più la salvaguardia della libertà e del capitale, ma solo l’impunità per una banda di malfattori. E così l’effetto è surreale: Cicciolino con il suo amato comunismo ricorda il Norman Bates di Psycho, un folle accanto al cadavere mummificato di quella madre morta da troppo tempo. In grado comunque di pianificare dall’al di là trame oscure alle menti malate, perfino di commissionare delitti..mediatici, si intende. Non per niente nell’era della mediocrità assoluta fattasi classe dirigente i consiglieri più preziosi dell’imperatore con le stigmate sono sempre loro: i comunisti. Tutti gli altri sono solo utili idioti, carne da cannone e da telegiornale. I socialisti al contrario svolgono alla perfezione il loro ruolo di portatori d’ideologie distorte, di odio e di atavico rancore. Cioè del combustibile ideale per le viscere turbolente del popolo dell’amore malato. I comunisti sono gli strateghi perfetti, le menti pensanti in patria ed anche all’estero, soprattutto se hanno dismesso giusto l’altro ieri la divisa del Kgb. A fare da catalizzatori d’odio sociale poi, in mancanza di pericolosi brigatisti rossi e di proletari in armi, vanno a ruba i poveri magistrati politicizzati, i giornalisti scomodi, ma soprattutto quei derelitti degli immigrati: sempre facile e molto comodo prendersela con i più deboli, vero ex rivoluzionari in camicia verde e bragone ben calate?
La strategia dell’erezione però per essere perfetta non può non ricevere un battesimo di sangue: mettere anche oggi delle bombe? Antieconomico, fanno male ai sondaggi, disturbano i Tg fiction di regime, riducono i consumi, inquietano il “Lecca a Lecca”, non si possono attribuire ad Al Quaeda. Molto meglio il sangue del capo, molto meglio le stigmate. Ecco allora che nel momento di massima difficoltà, nell’istante in cui sei nell’angolo e non bastano più i media asserviti, i killeraggi mediatici, le fabbriche del fango, ecco dunque comparire una preziosa manina armata chissà da chi e chissà come pronta a sparigliare il campo. A sortite lo stesso effetto di un attacco al cuore dello stato, di una bomba piazzata in una piazza oppure sopra un treno: riposiziona il santo al centro esatto di tutto, al centro del potere, all’apice del controllo assoluto…Basta uno svitato, un altro utile idiota, una mano inopinatamente caricata con una statuina ( mica una pistola, troppo pericoloso per una fiction) che magari doveva centrare un po’ più in basso, poi delle guardie del corpo molli, compiacenti ed opportunamente distratte ( forse perché assuefatte da tempo agli spettacolini a luci rosse di palazzo più che alla strada ed alla lotta armata) e soprattutto una confezione di Pomì ben spalmata sul faccione. La storia a volte è ingrata con gli esseri umani: dagli anni di piombo siamo passati agli anni di silicone. Ogni occasione è buona per dare una ritoccatina ed un restauro ai patrimoni storico artistici di questo paese troppo vecchio.
Sullo sfondo l’eterno progetto eversivo di propaganda due. Le riforme condivise in salsa di pomodoro: potere assoluto al premier, impunità per i potenti, magistratura separata e procure sotto il diretto controllo del padrone (del padrino), Csm asservito, camere svuotate e ridotte a votificio del governo del superpremier, ministri marionetta, presidente della repubblica a scodinzolare nel giardino del Quirinale. Pensandoci bene molto di tutto ciò è già perfettamente avviato. Questi sono tempi: dall’era del compromesso storico all’era dell’inciucio storico; dal pericolo del Pci al governo all’incubo (per noi) degli eredi del Pci eternamente all’opposizione. Dalla repubblica parlamentare a quella presidenziale e magari oltre, fino alla monarchia del Bagaglino. Dalla costituzione dei padri a quella dei figli … di puttana. La legge è uguale per tutti? Si, per tutti coloro ai quali si applica. Per tutti gli altri semplicemente non esiste. Benvenuti nell’era della costituzione incostituzionale. La strategia dell’erezione paga sempre, anche le escort sono comprese nel prezzo.
Nell’era dell’confusa dell’amore una sola realtà appare dunque ben delineata : Cicciolino predilige i rapporti contro natura: sono vent’anni che piglia il suo sfortunato paese beatamente per i fondelli…