mercoledì 27 gennaio 2010

Bertoldo Bertolaso e Cacasenno

Il laboratorio pugliese ha fornito il suo attesissimo verdetto: grazie ad un innovativo test di vivisezione elettorale alcuni tra i più raffinati pensatori del Piddì sono risultati esenti dal “Morbo di Cicciolino” in quanto perfettamente in grado di buscarle anche dal leader di un partito stimato attorno al 2%. In questo clima di ritrovato entusiasmo, l’obbiettivo dei ricercatori è adesso quello di riuscire a traghettare il Piddì al di sotto della soglia dell’1%, così finalmente D’Alema potrà dichiarare di aver perso per una volta con onore, contribuendo però a riportare in vita il fantasma di quella povera sinistra radicale già stroncata dal micidiale virus della vocazione maggioritaria diffuso nel paese dall’ untore Walter Veltroni. Niki Sventola intanto vola sulle ali del consenso, ma bisogna riconoscere che quando ci sono da ottenere sconfitte all’altezza delle aspettative alcuni dirigenti democratici non temono confronti. Il giorno (lontanissimo) nel quale si ritireranno(finora l’unico che sono riusciti a pensionare è il povero Romano Prodi, colui cioè che ha disatteso gli ordini di scuderia stracciando per ben due volte su due il compagno costituente bonsai) un impiego come giardinieri non glielo negherà nessuno: come si segano bene i rami da soli infatti non ci riesce nessuno. E così Pierfornicando Casini è costretto per la prima volta in vita sua a ballare da solo, ma pare che in fondo non se ne curi poi tanto: in un modo o nell’altro lui infatti c’entra sempre. Per non perdere le buone abitudini, nella pausa pranzo tra un divorzio ed un family day, il leader moderato porta avanti la sua spregiudicata politica dei due (o tre?) forni, sempre all’insegna però di quei valori così ben rappresentati dall’amena vicenda Cuffaro. Per non rischiare di sbagliare, i custodi dell’ortodossia democristiana si alleano un po’ di qua in po’ di la, vanno insomma dove li portano il vento ed i sondaggi elettorali. Nel Lazio ad esempio, grazie anche al convinto sostegno delle gerarchie ecclesiastiche ed in odio verso l’abortista Emma Bonino, se ne stanno a braccetto con i fasci alleati della candidata soufflé: quella a capo di un sindacatino nero più gonfiato delle labbra della Santanchè. In caso di vittoria festeggeranno tutti assieme organizzando il primo ”Embrione day”, e se nel tripudio generale dei gerarchi qualche omosessuale finirà pestato a sangue o magari un barbone verrà abbrustolito sul barbecue nessun problema: il cardinale di stato ha già garantito l’assoluzione preventiva. Rinviata a tempi migliori l’alleanza tra moderati e sinistra, il laboratorio pugliese potrà così forse tornare a disposizione del delfino di Papi, quel Raffaele Fotto che con la sua lista “La pugna prima di tutto“ ha già dimostrato ampiamente la sua capacità di selezione della classe dirigente. D’altra parte, a differenza di quegli sfigati moralisti della sinistra che finiscono col pagare con le dimissioni ogni scappatella, loro invece le amanti, le escort e le veline del padrone le ripagano con scintillanti candidature, sopravvivendo così eternamente felici, appagati e contenti, ma soprattutto inchiodati nei secoli dei secoli alle comode poltrone.
Nel frattempo il clima preelettorale spinge gli incauti a fare il passo più lungo della gamba, che nel caso di Brunetta significa in pratica fare un passo più corto del suo calzino. Adesso il nostro Robin Hood tascabile si propone nientemeno che di rubare ai poveri per dare ad altri poveri, di togliere soldi ai pensionati per darli ai disoccupati: se la vedessero tra di loro insomma questi dannati comunisti, che ai padroni ci pensa già benissimo il governo. E se avanzerà qualche spicciolo o un paio di social card abbandonate da un pensionato nel frattempo suicidatosi, magari la concederanno generosamente a qualche poliziotto panzone e passacarte. Insomma qui i tornelli non bisognerebbe metterli nei ministeri o nei tribunali, ma tra le circonvoluzioni cerebrali del ministro: forse ci risparmieremmo tutta questa pletora di neuroni fannulloni in libera uscita. Per fortuna a prenderlo sul serio non ci provano nemmeno i suoi compari di simpatiche cenette, infatti Tremonti per levarselo dalle palle già pensa di spedirlo a fare il sindaco in laguna, sperando che nel frattempo affoghi in qualche pozzanghera d’acqua alta. Nella categoria dei troppo seriosi rientrano di sicuro anche certi magistrati, dei quali se proprio dobbiamo trovare un piccolo difetto, non possiamo esimerci dal sottolinearne la completa mancanza di senso di umorismo. Come fanno ad esempio a prendere sul serio le goliardate di un manipolo di sfaccendati perditempo ad elevato tasso alcolico impegnati a giocare ai piccoli secessionisti? Al massimo, se proprio volete condannarli, mandateli a cogliere pomodori giù a Rosarno, oppure a pulir chiappe in qualche casa di riposo: probabilmente gli passerà la voglia di giocare alla rivoluzione e magari anche al rimbalza il clandestino.
In questo clima di equivoci e fraintendimenti il governo ha pensato bene ( e ti pareva…) di spedire Bertoldo Bertolaso e Cacasenno nel bel mezzo dell’immane tragedia di Haiti. Il John Rambo di Villa Certosa pensava di trovare ad accoglierlo il solito tappetino di lingue intrecciate di Mastro Minzo e dell’insetto leccaculo, purtroppo per lui c’era invece Hillary Clinton, la quale a brutto muso lo ha messo brutalmente a tacere. Il povero Cacasenno, che in effetti aveva equivocato e pensava di essere stato inviato sull’isola dei famosi in collegamento diretto con “Lecca a Lecca”, pare abbia accusato duramente il micidiale colpo alla sua immagine. Purtroppo per lui, il metodo “amorevole miracolo di Cicciolino” può riuscire solo in quel gigantesco Truman show nel quale hanno ridotto l’Italia , ma al di fuori dei nostri confini ( con eccezione del cimitero di Hammamet, della tenda di Gheddy, dell’eterna Unione Sovietica di Chiavatar e dello Stato Pontificio) noi ci siamo ridotti ad essere solo gli scemi del villaggio globale: come dargli torto visto che da vent’anni affidiamo il paese ad un clown ed alla sua corte di ministri nani e ballerine?