mercoledì 6 gennaio 2010

Caramelle e carbone

Carbone: C’era una volta il partito che sognava di riformare e rinnovare la sinistra italiana, e per ottenere tutto ciò scelse un’alleanza organica con le forze più conservatrici, clericali e reazionarie del paese. A forza di rinnovamenti così questa strana sottospecie di gauche in salsa di garofano ha finito per scavalcare a destra perfino Pinochet. Avete presente ad esempio il ministro dei fannulloni? Ma si, quello che basta prendere il meglio da Brad Pitt, Gabriel Garko e George Clooney, buttarlo via, e con gli avanzi assemblare un panciuto, piccolo, iracondo bonsai? Costui pretenderebbe ( nel nome del suo strano socialismo) di riformare nientemeno che l’articolo uno della Costituzione, quello che recita: ”La repubblica è fondata sul lavoro”. Che schifo di parola agli occhi di questi compagni: lavoro! Volete mettere come suoni meglio, ad esempio: “rendita da capitale”? Si spende molto meno anche di tasse! Oppure, ancor meglio: paradiso off-shore: una meraviglia! E poi che roba da sfigati, il lavoro. Soprattutto se statale: peggio di così! In effetti però il crax-bonsai ha ragione: di lavoro non ne esiste quasi più, di diritti e garanzie non ne parliamo: su cosa la fondiamo questa benedetta repubblica dell’amore? Non soddisfatti vogliono anche modificare l’odiato e comunista articolo 3: “La legge è uguale per tutti”: apriti cielo! Gli incappucciati col garofano proporrebbero di sostituirlo con: “La mazzetta è uguale per tutti”. I post missini non ci stanno, a loro andrebbe più a genio:” La mancia è uguale per tutti”. I leghisti del Bianco Natale e delle nuove leggi razziali tuonano da par loro: “La Mecca è uguale pere tutti: sbattiamoceli vivi o morti!”. Papi allora, con il suo solito spirito pragmatico, ha trovato la quadra: “La gnocca è uguale per tutti”.
Fervono intanto i preparativi per trovare una strada meneghina adeguata al celebre esule (tecnicamente un latitante): la via dovrà incrociare vicolo della mazzetta e scalinata del bottino, e confluirà necessariamente su piazzale dello scudo fiscale. Pena: la galera. E poi non sarà solo una via, sarà un viale. Di più: sarà una tangenziale. Anzi , meglio: sarà una tangente…

Caramelle. I dirigenti del Piddì sono in pieno stato confusionale: non sanno se a fine pranzo aprire un pandoro oppure un panettone. Hanno deciso così di convocare le primarie. Il panettone però va indigesto al’Udc, intollerante a canditi ed uva passa, così si sarebbe optato per il torrone. Infuriato in questo caso Di Pietro, che si è appena rifatto la dentiera e rischierebbe di giocarsela in un baio di bocconi. Allora qualcuno ha proposto un bel panforte, considerato però dolce borghese ed antipopolare dalla sinistra radicale. Alla fine perciò la scelta è risultata obbligata: alla sinistra sono rimasti in mano solo un po’ di fichi secchi