venerdì 22 gennaio 2010

Per grazia ricevuta

“Non ho paura della morte, soltanto che quando arriverà preferirei non esserci”. Parafrasando Woody Allen, papi ha ordinato ai suoi zelanti servitori di sostituire la parola “morte” con “processo”. D’altra parte è noto a tutti i fedeli del Gregge delle Libertà che quello del trapasso è un problema che non lo riguarda, risultando “tecnicamente immortale” come certificato dal suo impagliatore personale, il dottor Scapagnini, nonchè dal direttore del Museo Egizio e dagli scenografi di Belfagor. E così anche questa volta lui non ci sarà: in tutta onestà, quando mai c’è stato in vita sua? Facendo nuovamente riferimento al grande Woody, si potrebbe dire che il suo motto, quello di Nonsferatu e quello di Igor occhi a palla è: ”La cosa più bella del mondo non è quando ti dicono ti amo, è quando ti dicono: sei prescritto..”
In ogni caso per tutti noi lui continuerà per l’eternità ad essere un “corruttore semplice”, titolo onorifico grazie alla quale ha potuto beneficiare ad esempio di attenuanti generiche e prescrizione, e dunque sfuggire ad una inevitabile condanna, nel processo Mondadori. Lo stesso al termine del quale si sono fottuti alla grande, con tanto di condanna in cassazione, tutti i suoi compagni di mazzette, a partire da quel Cesarone Previti che il boss immaginava nientemeno che al ministero della giustizia all’insegna del celebre slogan garantista e pacifista: “Non faremo prigionieri!”. In effetti il corruttore semplice nonchè puttaniere inconsapevole ( tecnicamente un “utilizzatore finale” secondo la definizione del suo esangue servitore, avvocato, deputato nonchè legislatore “a sua disposizione”) non è mai riuscito nell’impresa evidentemente per lui impossibile di farsi assolvere. A pensarci bene, un autentico fenomeno paranormale per uno che si dichiara innocente e perseguitato da magistrati eversori e complottisti: evidentemente il plotone d’esecuzione di cui va farneticando tra una “legge ad personam” ed una “ad libertatem” risulta dotato solo di moleste bombette puzzolenti e di pistole ad acqua, perdipiù schierato su una carica di tritolo simile a quella che fece a pezzi gli odiati Falcone e Borsellino con i loro poveri uomini della scorta. Questi sfigati servitori dello stato non hanno nemmeno avuto l’onore di finire in paradiso: li ha cacciati via l’eroico stalliere dei pascoli celesti nonché ergastolano d’onore Vittorio Mangano (uno dei più incensurati tra i dipendenti del cainano), mentre il pio San Bettino sarebbe stato disposto anche a chiudere un occhio, ma solo in cambio di un modesto 3%.
Dunque lui al processo non ci sarà, peccato però che a causa della sua porcata breve non ci saranno ad esempio neanche Cragnotti, Geronzi, Fiorani, Masera, Fazio, Grillo, Letizia Moratti (quella residente in via Bottino) e sembra anche Sandra Lonardo, già proprio lei: la mastellata di Ceppaloni, la musa dei ginecologi Udeur spedita in esilio nei dorati palazzi della capitale per evitare di procurare altri danni alla sua malcapitata regione. Ecco a voi un esempio concreto di come abbiano risolto il problema della spazzatura: l’organico l’ hanno delocalizzato, il non recuperabile invece è finito tutto sotto copertura del segreto di stato negli archivi del “Giornale” e di “Libero” pronto ad essere utilizzato in caso di necessità (adesso ad esempio inizia ad accorgersene anche la povera Emma Bonino..) .
Dunque la faranno come al solito franca un bel manipolo di colletti bianchi, in ottima compagnia con i responsabili di un po’di stragi, tipo quella della stazione di Viareggio, oppure dei missionari della Santa Rita e magari dai discepoli di De Cubertain orfani di calciopoli, il tutto in un tripudio di mafiosi, camorristi e tangentisti inceppati in qualche processo provocato dai loro reati più familiari, tipo corruzione, turbativa d’asta, finta intestazione di beni. D’altra parte cosa aspettarsi di diverso da un premier recordman mondiale di prescrizioni, impunità e depenalizzazioni a capo di un parlamento così ricco di inquisiti e condannati che al posto degli uscieri hanno dovuto mandare la polizia penitenziaria? Insomma, se intendete dedicarvi alla carriera criminale meglio esordire in grande stile: se vi fottete solo un’ autoradio magari correte perfino il rischio di finire in galera assieme agli immigrati clandestini, sempre che prima non vi spacchino le ossa ed il cranio nel corso di un delicato interrogatorio al commissariato. Oppure se siete così coglioni da pagare le tasse per intero mettete subito da parte questa cattiva abitudine. Molto meglio infatti un bel paradiso fiscale, in attesa dell’inevitabile futuro scudo: perché essere così masochisti da versare il venti, il trenta o magari il quaranta per cento allo stato se poi Tremorti si accontenterà del cinque? E se magari (come è probabile) siete anche dei mafiosi, con i soldi risparmiati potrete comodamente riprendervi con tanto di scuse ufficiali quei beni che malauguratamente qualche magistrato o poliziotto comunista è riuscito non si sa come a sequestrarvi.
Insomma adesso abbiamo finalmente ben chiaro il motivo per il quale nell’Italia di Cicciolino tanta gente commetta ripetutamente un numero enorme di reati: ma per non correre il rischio di finire in galera, ovviamente!