venerdì 9 ottobre 2009

Primun super tappes

Troppo comodo! Vi piacerebbe vero? Adesso che tutto appare finalmente un po’ meno confuso: le storiacce di corruzione che hanno contribuito in maniera determinante alla nascita dell’impero, le bollenti notti dei festini con le prostitute, l’incostituzionalità palese e certificata dell’ennesima “legge ad cainanum”, gli scandali finanziari, le oscure vicende dei rapporti stato-mafia (con i nomi degli eroici Dell’Utri e Mangano e la celebre intervista a Borsellino che ogni tanto tornano a fare capolino), la violenza carica di odio e di disprezzo contro quelle istituzioni dello stato che si pretenderebbe, indegnamente, di rappresentare, la maleducazione nei confronti di una donna svillaneggiata in diretta televisiva, nella solita indifferenza dei maggiordomi asserviti, il furore cieco di un potere disperato ed impaurito. Ebbene, adesso si vorrebbe riportare il paese alle urne nel solito clima da guerra civile ( quello in cui il grande populista re dei media si trova perfettamente a proprio agio), con un’opposizione ridotta in stato confusionale, strozzando sul nascere i tentativi dei “traditori” interni ed ex alleati di creare una destra finalmente credibile, ed alla disperata ricerca di quel bagno di folla che faccia sparire tutto, neanche fosse un’edizione straordinaria del Tiggì di Mastro Minzo. Un truffaldino colpo di spugna degno di un vero e proprio neo- autoritarismo, con una valanga di schede ottenute capitalizzando al massimo un consenso originato da uno strapotere mediatico ed economico senza pari, ed il fine ultimo di sommergere costituzione, codice civile e penale, istituzioni: insomma, per spazzar via una volta per tutte la democrazia.
Invece adesso si metta a governare e la smetta di piagnucolare, gridare al golpe, insultare, fare passerelle e show sulle disgrazie altrui, se ne è capace. Ci mostri veramente di che pasta è fatto sotto quella tonnellata di cerone e di catrame che gli soffoca il cranio, ma che evidentemente deve indurlo a sentirsi davvero molto bello.
Governi, e poi vada in tribunale come capita a tutti i comuni mortali, evitando di ricorrere a quelle ghedinate che lo condurrebbero nuovamente sulla strada delle prescrizioni e dell’impunità . Quelle cioè che il “corruttore semplice”, spacciatosi per assolto, ci ha già mostrato infinite volte nel passato.
Oppure continui sulla strada intrapresa, utile a mostrare a chi non se ne fosse ancora accorto il volto più autentico del potere che incarna, trattenuto a stento dietro quel sorriso liftato: violento, volgare ai limiti dell’inciviltà, sessista, antidemocratico, nutrito dal servilismo amorevole dei dipendenti e proliferante nell’assoluto disprezzo delle donne, santificate e gratificate di onori e carriera solo se baciate dall’anagrafe e dalla natura ( o dal chirurgo plastico), e passate prima attraverso il bagno purificatore delle cenette o del lettone di Putin.
Ci mostri di che pasta è fatto questo unto dal signore, anche se purtroppo almeno noi la conosciamo molto bene: il presunto uomo nuovo, il cosiddetto imprenditore del fare, prospera ai margini della politica dai tempi della p2 e di Bettino imperante, ha costruito le sue fortune con la spregiudicatezza di un vero squalo ( e chi volesse documentarsi un po’ più a fondo è libero di farlo, sono a disposizione letture molto interessanti) e dopo tangentopoli, ridotto sull’orlo del baratro economico e giudiziario, ha avuto solamente l’intuizione e la scaltrezza di saper occupare per primo l’enorme vuoto lasciato dalla Dc e dai socialisti, per poi sbatterci dentro gli sdoganati e docili post fascisti e gli inizialmente riottosi ma oggi fedelissimi leghisti.
“Il popolo è con me”, cazzata siderale: è lui che si è piazzato laddove da sempre stava il popolo italiano. E’ dal 1948 che da noi si vota centro- destra, quando mai ha governato la sinistra? Anzi, le uniche due volte in cui Prodi c’è riuscito, l’ha fatto proprio stracciando l’imbattibile ( Il risultato è infatti definitivo ed omologato: Prodi- Berlusconi 2-0). Papi non ha fatto altro dunque che riempire lo spazio lasciato libero dai suoi vecchi amici e protettori: se ci fossero domani le elezioni le vincerebbe di sicuro, ma se a guidare il centrodestra fosse un personaggio più giovane e credibile l’esito sarebbe probabilmente ancora più eclatante. Solo che questa ipotesi non si verificherà mai: farebbe tanto bene al nostro paese ma lui non può proprio permettersela , ne tantomeno permetterla a qualcun altro, ovviamente.
“Il popolo mi ha votato”, cazzata siderale. E nessuno che si prenda il disturbo di fargli presente che non siamo ancora una repubblica presidenziale, anche se la costituzione per loro è solo carta igienica come la bandiera, l’inno, quella nazione intera che vorrebbero spaccare una volta per tutte. Il popolo ha infatti votato per una coalizione di centrodestra, che ora è chiamata a governare per cinque anni non tradendo lei per prima la volontà degli elettori. Se questo premier verrà travolto dalla propria mostruosa inadeguatezza, dai propri reati, dal libertinaggio spudorato, i legittimi vincitori avranno il dovere di esprimere un nuovo governo guidato da un altro primo ministro che si occupi, finalmente e senza “distrazioni”, dei gravissimi problemi di un paese in enorme difficoltà. Dimostrando così a se stessi, ed a tutti gli elettori, di non essere eternamente schiavi dei destini di un padrone unico.
Se si ostineranno invece a far prevalere le ragioni del cainano, come non a caso ieri si auguravano i suoi giornaletti personali ( Silvio portaci al voto!), vorrà dire che la destra non esiste proprio più, irrimediabilmente perduta dietro le vicende di colui che l’ha ridotta a proprietà privata di un unico, eterno utilizzatore finale: il trionfo del vero spirito del predellino, insomma. Quello di un partito inesistente nel quale qualcuno dichiarava che non sarebbe entrato neanche morto
Chi deve dimostrarci di che pasta è fatto insomma è ciò che resta della destra italiana: riusciranno finalmente a smetterla di essere, almeno per una volta, più belli che liberi?