giovedì 22 ottobre 2009

Fisso sarà lei !

Finalmente ha detto qualcosa di sinistra! Chi, D’Alema? Ma No, Tremonti. Poi papi coerentemente si è accodato: nessuno come lui appare infatti così tanto affezionato ad un posto fisso: il suo. Nello stesso tempo però la flessibilità la applica eccome, soprattutto ai suoi processi: più che flessibili, lui in realtà li preferisce elastici, ma così tanto da allungarli praticamente all’infinito.
Dunque contrordine compagni. Fino a ieri vi abbiamo fracassato le palle con le magnifiche sorti e progressive del precariato, del lavoratore Kleenex modello usa e getta, delle meraviglie dei ragazzi co-co-co e soprattutto delle ragazze coccodè, flessibili fino all’inverosimile nel lettone, precarie nelle posizioni più ardite, ma poi a tempo indeterminato al governo o nelle liste elettorali di papino.
Tutte cazzate: il segreto della felicità potrete trovarlo nel posto fisso! E per dimostrarlo in maniera più concreta alle masse disorientate da questa vertiginosa giravolta, adesso sbatteranno per la strada un bel po’ di altri precari, così questi dannati fannulloni avranno modo di capire cosa si sono persi. Come dire: licenziane cento per educarne mille.
Ai voltafaccia di papino d’altra parte siamo abituati, la sua politica si può tranquillamente riassumere in un italianissimo motto: chiagni, spernacchia, pizzicotta chiappe, ma soprattutto fotti. Lui è quello che va dagli israeliani a sputtanare i musulmani, e poi dai palestinesi a raccontare barzellette sugli ebrei ( e magari anche sui kapò o sui recchioni malati di aids intenti a fare sabbiature). Ieri era al fianco dell’amico George, oggi osserva con ammirazione le tette di Michelle ed accusa Obama di avergli tolto parole e Nobel di bocca. Insomma papi sa essere allo stesso tempo zuppa e panbagnato, cane e gatto, culo e camicia, diavolo e acqua santa, Titti e Silvestro, sinceramente democratico ma minacciosamente autoritario, buono e cattivissimo ( “Vedrete di che pasta sono fatto!”: Pasta Fissan si direbbe, ottima da spalmare sul culetto), istituzionale e rivoluzionario, liberista e statalista, clericale e laicista. Dopo un family day, sarebbe perfettamente a proprio agio in un gay pride con la tutina leopardata sotto il doppiopetto, sperando solo di non dimenticare di sfilarla via prima di tendere la prossima imboscata propagandistica al povero pontefice intento a farsi “una tantum e beatamente” i cazzi propri .
Insomma, papi sa essere veramente tutto ed il contrario di tutto: la dimostrazione plastica e vivente che alle loro estremità gli opposti tendono a convergere, fino ad unirsi esattamente in un punto corrispondente alle sue celebri scarpette col tacco. Peccato che nel bel mezzo, da quindici anni almeno, resta bloccato un intero paese, inchiodato da papino in un posto che in questo caso è si davvero fisso, ma così fisso che di più non si potrebbe.