lunedì 4 maggio 2009

Lui e le Donne

Una volta scoperte le immense potenzialità mediatiche delle disgrazie altrui il premier è ormai inarrestabile: dopo aver portato un consiglio dei ministri sopra montagne di spazzatura e proposto il G8 tra i terremotati , in piena emergenza influenza suina provvederà ad organizzare il prossimo vertice internazionale direttamente in un salumificio. Tutto questo iperefficientismo opportunista contribuisce ovviamente a far schizzare sempre più alle stelle il suo già stratosferico gradimento personale: surclassato da tempo Obama, un extracomunitario provincialotto in futuro buono al massimo come parcheggiatore abusivo di Arcore, prossimo appare ormai il sorpasso di Padre Pio, che in quanto a miracoli era niente più che un pivello e non possedeva neanche un monolocale alla Maddalena, una amante diciottenne, una misera radiolina locale o una squadretta di terza categoria. Per il premier a questo punto le insidie non provengono più dal mondo esterno bensì dall’interno: della propria famiglia e, soprattutto, delle proprie mutande. Confortanti accenni di risveglio si segnalano infatti da parte del leader dell’opposizione: Veronica. Pare che la first lady abbia espresso perplessità sui parametri valutati per la selezione dei candidati alle europee: reggicalze, push-up e giarrettiere. In realtà gli adolescenziali quanto tardivi picchi ormonali dell’anziano coniuge dovrebbero essere ben noti alla signora, anche lei a suo tempo giovane attrice folgorata sulla via di Arcore. Notizia di oggi è che Veronica, esasperata e umiliata, sia intenzionata a chiedere il divorzio. Tutto ciò tra lo sconfortato imbarazzo dei giornali di famiglia, che già si apprestano a vivisezionare la sua vita e farla a pezzi, e l’indifferenza assoluta delle gerarchie ecclesiastiche: ciò che per un comune mortale rappresenta motivo di condanna al fuoco eterno, al pluridivorziato premier non impedirà certamente di ricevere comunione e poi presenziare ad un bel family day, nel tripudio di zie suore, vescovi e cardinali. Immensi d’altra parte sono i crediti accumulatisi in questi anni oltretevere: metà dei provvedimenti dei suoi governi sono infatti presi direttamente dalle gerarchie ecclesiastiche, il resto proviene dagli studi Previti-Ghedini-Pecorella o dalle elucubrazioni di illustri pensatori contemporanei tipo Roberto Calderoli e Licio Gelli. Commuoventi le parole di Veronica, che da moglie devota e innamorata avrebbe a lungo ed inutilmente tentato di curare le attrazioni patologiche del coniuge per le giovani fanciulle Ho cercato di aiutare mio marito come si fa con una persona che non sta bene….La strada del mio matrimonio è segnata, non posso stare con un uomo che frequenta le minorenni . Il quadro che emerge da tutta questa vicenda è di uno squallore sconfortante, ai confini con la pedofilia. In compenso ha il merito di fornirci uno spaccato sulla considerazione che la nostra testosteronica destra ha del gentil sesso: l’unica differenza con i talebani è che questi le fanciulle le vogliono col burqua, i nostri machi preferiscono il perizoma.Ricordate quello sfigato di Clinton? l’arrapatissimo Bill fu crocifisso per un pò di preliminari con una adulta consenziente, qui andiamo avanti a forza di “papi”, ammiccamenti, battutine da caserma ed intercettazioni a luci rosse censurate nell’entusiastico e cameratesco tripudio dei fans. Il filoamericanismo di certa gente è proprio come la loro religione: si sbandiera quando fà comodo, poi si getta dentro al cesso. Ovviamente che il premier abbia un atteggiamento veteromachista è, secondo i tanti media di corte, un classico esempio di propaganda faziosamente antiberlusconiana: lui le donne le apprezza veramente, al punto da averne sposate un paio (per ora), nonché di aver inventato per loro in tempo di crisi dei nuovi prestigiosissimi mestieri:
-La primafilista: vera e propria milizia armata di fanaticissime prescelte per i primi posti alle parate del capo: equipaggiamento d’ordinanza: pelliccia anche a ferragosto, chili di gioielli e ovviamente minigonna mozzafiato. Il tutto per la gioia dei secondafilisti, posto per il quale ci si scanna per mesi. Requisiti di ammissione alla selezione: 90-60-90 . Gradito training dal chirurgo plastico ( on lo stesso del premier, impegnato dallo stesso a tempo pieno per le prossime 5 legislature). Le prescelte saranno onorate di poter chiamare il Silvio per nome, o in alternativa “Papi”.
-La cacciatrice di miliardari. Autentica aspirazione di ogni donna berlusconiana che si rispetti: incastrare un miliardario. Idea in realtà non originale, ma riproposta con entusiasmo dal premier tra il tripudio delle sue fans e l’approvazione, come sempre, di Bruno Vespa.
-La casalinga delle Libertà: ideale e fedele compagna di un ogni paladino del Pdl, in grado di pulire, cucinare, spolverare, stirare per 22 ore al giorno senza mai fiatare e canticchiando allegramente e senza pause “Meno male che Silvio c’è.
-L’aspirante ministro: hai fatto un calendario? Sei mai stata nella casa del grande fratello? Sei mai stata una velina o quantomeno una letterina? Hai capelli rosso fuoco, labbra carnose e autoreggenti da paura? Questo è il lavoro che fa per te. La selezione delle partecipanti al concorso :“Vinci una poltrona al ministero” sarà presieduta da una commissione composta da Cicchitto, Dell’Utri e Teo Mammuccari. Per Silvio d’altra parte l’estetica non è molto: è tutto! I suoi apostoli devono presentarsi perennemente sbarbati, liftati, abbronzati, palestrati e possibilmente ringiovaniti, alti e capelluti (lui che aveva un cranio modello solarium per pidocchi adesso di spalle è indistinguibile da Caparezza). Regole queste che richiamano l’antica massima berlusconiana, secondo la quale le donne di destra sono più belle perchè riescono ad accaparrarsi i miliardari, da cui a sua volta deriva il postulato che quelle di sinistra sono tutte racchie e ammogliate a degli sfigati. Il comunismo d’altra parte per Berlusconi non è altro che uno stato mentale, un luogo dell’anima, uno spazio prepolitico. Comunista è l’Italia che gli sta sulle balle, che veste male, che puzza, che non tromba, che non corre dietro alle ragazzine, che non ha tempo di guardare il Grande Fratello, che non apprezza Fabrizio Corona, che indossa vecchie giacche di velluto, che si alza presto e si fa il mazzo, che non si vanta di essere furba, che vive con i piedi per terra nei paradisi fiscali e magari, orrore, paga anche le tasse. L’Italia dei poveri pensionati con la social card, dei marocchini, dei centri sociali e ovviamente dei bastardi, odiatissimi magistrati. Della sinistra intesa come fazione politica a lui non gliene frega un tubo.
Quelli che la odiano davvero sono i suoi consiglieri più fidati: i socialisti. Basta vedere l’autentico furore dei vari Sacconi, Brunetta, Cicchitto, Ferrara e simili nel colpire tutti le categorie dove si annidano i disprezzatissimi nemici di sempre: i pensionati, i dipendenti pubblici, i sindacati. Uno spaccato illuminante della civiltà berlusconiana ci viene questa mattina dalla semplice osservazione di alcuni titoli dei giornali di famiglia: “Il Giornale” (di Paolo Berlusconi, figurati un po’ che indipendenza…) a nove colonne si scaglia contro Adriano Sofri, colpevole di intromissioni nelle faccende private del adrone: “la lezioncina del moralista mandante di omicidio”. La sobrietà di queste parole la dice lunga su quanto questi garantisti a corrente alternata abbiano accusato il colpo e ci lasciano immaginare le mazzate micidiali che dovrà aspettarsi la povera Veronica, della quale sembra che “Libero” abbia già iniziato a pubblicare vecchie foto con tanto di pocce al vento (da che pulpito viene la predica: parlano i cantori del piu’ grande spacciatore televisivo di tette e culi del pianeta!), in pieno clima di ottimismo berluscoide da imporre alle masse ad ogni costo, ci propone invece due ricette: come difendersi dai virus impazziti e come evitare di invecchiare. Pare che il prossimo numero ci suggerirà la ricetta dell’immortalità e come avere tutta la vita un culo come quello di Jennifer Lopez. Ottimismo, Italia: Silvio veglia su di te (soprattutto sulle tue figlie) e ci garantisce che la crisi è solo una questione psicologica: la spesa una volta finito lo stipendio facciamola direttamente con il prozac. Forse hanno davvero ragione loro: il paese ha solo bisogno urgente di psichiatri. Sottoscriviamo in pieno.