mercoledì 6 maggio 2009

Complotti e Lacrime

Indovinate un pò la reazione del popolo della (semi)libertà nell’apprendere che la Freedom House ci ha declassato a paese in stato di semilibertà a causa dell’eccessiva concentrazione di media in una sola mano? Complotto comunista, ovviamente! Cioè il solito minestrone di vittimismo militante che va in scena da vent’anni a reti unificate con un successone che è la migliore dimostrazione di quanto purtroppo la Freedom abbia ragione. Il capolavoro in tal senso si è visto con gli innumerevoli processi Berlusconi: spacciati per uso politico della giustizia hanno rappresentato al contrario un mirabile esempio di uno spregiudicatissimo uso giudiziario della politica.
Veronica Lario chiede il divorzio? Ma è caduta in un tranello della stampa di sinistra, ovviamente! Le veline nelle liste? Ma quando mai! Le ragazzine? Solo amichette di famiglia del Papi ! La Carfagna e la Brambilla? Statiste fin dalla culla! La Bindi? Che schifo! Le scappatelle? Giammai! O magari qualcuna ma, come sostiene il confessore privato del premier, semplici, perdonabili peccatucci che ogni potente che si rispetti ha il diritto di coltivare. Un paio di Pater Noster e via, fino alla prossima sveltina ed al prossimo lodo Schifani, che sottrarrà al divorzio le più alte cariche dello stato.
Se la sinistra avesse viscidamente organizzato le manovre della Lario, d’altra parte, avrebbe commesso il più clamoroso degli autogoal. Tutto lascia supporre infatti che questa vicenda porterà sempre più acqua al mulino dell'imperatore: innanzitutto gli ha consentito l’ennesima serata da padrone assoluto della Rai e di Bruno Vespa, con una incredibile puntata speciale di “Porta a porta”, nel corso della quale il contraddittorio al premier in piena estasi autoassolutoria si è limitato al conduttore genuflesso e una claque di primafiliste osannanti. Poi perchè nessuno al mondo sa fare la vittima in modo convincente come lui, e con così tanti rivoli a completa disposizione nei quali incanalare le sue lacrime padronali. Infine perchè se è vero come è vero che lui parla e si identifica con le viscere del paese, il fatto che a 72 anni riesca a trombarsi le diciottenni non può che provocargli ondate di cameratesca ed invidiosa approvazione.
Quello del complotto comunista è d’altra parte il piagnisteo di maggior successo del Berlusca, quello che più lo sintonizza con le sue genti nostalgiche come non mai della cortina di ferro e di un mondo più semplice e ordinato, con un cattivo cosi’ ben riconoscibile nel baffone di Stalin e rassicurante nella sua completa identificazione con il male assoluto. Nel caso specifico ci sarebbe da chiedersi chi e come tra le ombre rosse sia riuscito a convincere Veronica ad affrontare questa impari battaglia: Veltroni con un album di figurine panini? Bertinotti con una scatola di Cubani? La Bonino con un pò di fumo? Nanni Moretti con una Sacher? Nichi Vendola con un cd dei Village People?
Il lamento anticomunista del Berlusca non conosce confini: se gli viene il cagozzo è a causa di qualche cellula comunista infiltratasi tra i sui enterobatteri, se non gli tira con una diciottenne è sicuramente colpa del viagra cinese, se ha la nausea è per l'insalata russa, se il sudore gli scioglie il cerone dipende dal virus dell’influenza cubana.
Insomma, sondaggi alla grande, gradimento al 200%, fans scatenate ,Bruno Vespa in estasi mistica: Silvio non è più politica, è fede!
Cosa potrà mai farci svegliare da quest’incubo? Ci sarà al mondo qualcuno in grado finalmente di organizzarlo questo primo, benedetto, attessissimo complotto comunista?