giovedì 28 maggio 2009

La controffensiva

Inizia a manifestarsi in tutto il suo vigore la tanto attesa strategia difensiva in puro stile berlusconiano: un misto del solito piagnonismo vittimista (mi odiano, chissà perchè) con venature di esaltazione populista (il popolo è con me) e spiccata propensione alla calunniosa diffamazione altrui.
“Libero” inizia così a rivelare la vera storia di Noemi. Figlia di un umile falegname di nome Giuseppe e della sua devota consorte di nome Maria, fin dall’infanzia, trascorsa in una grotta sotto il Vesuvio, iniziò a mostrare la sua propensione per le opere pie. Silvio Berlusconi la conobbe durante una delle sue frequenti visite alle mense della Caritas, ove si reca per controllare che il vitto sia ottimo e abbondante, e per convincere i clochard che con un pizzico di ottimismo in più potrebbero anche loro permettersi una serata al Billionaire. Colpito dalla purezza della fanciulla, il premier pensò bene di invitarla in una delle sue ville in Sardegna dove in quei giorni alloggiavano in ritiro spirituale le sue zie suore. Da allora le uniche frequentazioni con Noemi si sono limitate a fugaci colloqui nel monastero di clausura nel quale la giovane trascorre da tempo le sue giornate.
“Panorama” di fido Belpietro si occupa invece di demolire il principale teste d’accusa di Repubblica: nientemeno che l’ex fidanzatino della ragazza! La produzione di dossier-patacca risulta d’altra parte un classico della destra berlusconiana, a partire dalla superbufala delle inesistenti armi di distruzione di massa di Saddam, che diede all’amico George il pretesto definitivo per poter iniziare la sua tanto desiderata partitina a Risiko.
Dunque, sembra chi il ragazzo, Gino Flaminio, fin da piccolo abbia manifestato spiccate attitudini antisociali: si ostinava infatti a fare la pipì fuori dal vasetto. Nel corso delle elementari fu poi sospeso più volte perchè continuava impunemente a scaccolarsi davanti alla maestra. All’età di dieci anni, dopo un periodo di relativa calma trascorso a scippare vecchiette, iniziò la scalata nella mala locale fino a divenire il braccio destro di Sandokan, il feroce killer dei casalesi. Il quale però, impressionato dalla malvagità del ragazzo, pensò bene di liberarsene tempestivamente. Pochi mesi dopo il grande salto nel settore rapine a mano armata e sequestri di persona, con successivo arresto e reclusione ad Alcatraz. Evaso grazie all’aiuto di una organizzazione di fondamentalisti mediorientali e della Spectre, si è quindi convertito all’islamismo radicale e si è arruolato in Al Quaeda. Pare che un attentato suicida da lui pianificato nei minimi dettagli sia fallito solo perché, trattandosi di un volo Alitalia, non è decollato a causa di uno sciopero.
Per finanziare la prossima impresa, il lancio a bordo di triciclo imbottito di tritolo contro la basilica di S Pietro, il folle si è quindi deciso di vendere la sua falsa storia con l’ex fidanzatina alla "Repubblica”.
Svelato il poco lodevole intento di distruggere la credibilità di un ragazzo tirando fuori vecchie grane con la giustizia che nulla hanno a che vedere con la sua relazione con Noemi, c’è da chiedersi dove sia finito il tanto decantato garantismo di coloro che difendono un superpotente che è scampato ad infiniti inghippi giudiziari (tutte toghe rosse?) grazie a: a) prescrizioni b) annullamento per legge del reato di falso in bilancio 3) impunità garantita dal lodo Alfano.
In attesa delle prossime puntate del killeraggio, per ora ci godiamo lo spettacolo del mite Bondi schiumante rabbia, odio, bava e furore davanti a milioni di spettatori increduli di tanta grazia: una di quelle serate per le quali vale davvero la pena di vivere !