venerdì 5 febbraio 2010

Monster parade 26

5
UMBERTO, TOT0’, PEPPINO E LO SCIUPAFEMMINE
Ubriacati dal potere accumulato grazie ai preziosi servigi resi al padrone ( l’ex “Berluskaz mafioso di Arcore”) e dai pestilenziali effluvi del “profumo Dur”, i secessionisti della Lega, quelli che attaccavano le centurie romane con indosso braghe e canottiere ed armati solo di clave, ampolle e ratti del dio Po ( attuale divisa storica delle ronde padane ), si sono definitivamente imborghesiti acquisendo i peggiori vizi della decadente e corrotta classe dirigente dell’”impero dell’amore mercenario”. Tra questi spicca il solito sfacciato, arrogante nepotismo. Ad esempio l’ormai celebre trota (secondo gli ittiologi ed i biologi marini si tratterebbe in realtà di un misterioso incrocio tra un tonno ed uno stoccafisso conservato come un baccalà) è stata opportunamente paracadutata in un collegio ultrablindato Padano. Ci riferiamo nientemeno che all’inventore del ributtante “rimbalza il clandestino”, lo studente modello (sfiga) più bocciato della storia al punto che il padre è dovuto ricorrere ad un articoletto “ad merluzzum” della loro ultima porcata, il legittimo impedimento (dalla ragione): la “maturità autocertificata”. Anche in Padania dunque, terra immaginaria di Bossi, Totò, Peppino e dello scuipafemmine rifatto, i figli “so’ pezzi ‘e poltrone” …

4
LA STRAGE DEL SEN. VALENTINO
Come in ogni buon trhiller che si rispetti, l’assassino colpisce sempre quando meno te l’aspetti. E nel solco della tradizione ormai epica delle “porcate ad pesonam”, i killer del diritto di Chiavatar entrano in azione solo quando una minaccia incombe sul suo capoccione reso azzurro (nonostante le pluristratificazioni secolari di cerone ed una chioma che lo rende sempre più indistinguibile da un mocio) a causa delle continue overdosi di Viagra. E così, proprio nel periodo in cui il sultano aveva una bella Spatuzza infilata in una chiappa, un oscuro e zelante servitore pensò bene di depositare un paio di articoletti le cui dirompenti potenzialità esplosive sono emerse solo ora. In pratica: un giro di vite spaventoso sull’uso di pentiti e addio a decine e decine di processi per mafia. Gli uomini d’onore sentitamente ringraziano: neanche loro osavano sperare tanto dopo i regali già ricevuti nel passato. Ma in fondo, nonostante quel che disse Totò Riina (“iddu pensa solo a iddu”), i conflitti di interessi papi ce l’ha solo con la democrazia, la legalità e la costituzione: con la mafia sono semplicemente convergenze parallele…


3
PAPELLO E PAPINO
Massimo Ciancimino con le sue parole getta una nuova luce sul periodo oscuro delle stragi. A quanto sembra, nel bel mezzo del turbolento crollo della prima repubblica, prese il via una trattativa occulta tra alcuni esponenti dei Ros (si dice con parziale copertura istituzionale) ed importanti segmenti della mafia. In questo contesto l’arresto di Totò Riina sarebbe stato il frutto di un accordo tra il boss Bernardo Provenzano, don Vito Ciancimino ed alcuni uomini di spicco delle forze dell’ordine e delle istituzioni. Stranamente però, dopo aver arrestato il padrino corleonese, forse perché troppo impegnati a brindare ed a festeggiare, gli eroici esponenti dello stato “dimenticarono” (opportunamente) di ispezionare il covo dove si dice si celassero documenti in grado di “far crollare il paese”. E poi qualcuno ha pure il coraggio di negare il fatto che ci fu una trattativa…


2
POCHE IDEE MA CONFUSE
Terminate le repliche al Bagaglino, la premiata “Compagnia comica dell’amore” si è recata in turnè con tutti i suoi nani e ballerine nel serioso stato d’Israele. Avvertito per tempo dai suoi raffinati capocomici, il vecchio showman si è fortunatamente astenuto dal raccontare barzellette sugli ebrei, limitandosi a quelle su froci, magistrati e complottisti (le sue preferite). Ma è come al solito parlando di politica che Cicciolino ha dato fondo a tutto il suo immenso repertorio comico e demenziale. Per prima cosa si è scagliato contro “Quello stato che ha una guida che ricorda nefasti personaggi del passato”, precisando immediatamente che non si riferiva al suo paese.” E’ nostro dovere sostenere ed aiutare l’opposizione”. Finalmente un po’ di riconoscenza, devono aver pensato Violante, D’Alema ed Enrico Letta, pensando che parlasse proprio di loro. Quindi papi, memore delle partitine al “Rimbalza il palestinese” ed al “Rimbalza l’iracheno”, ha pensato bene di elogiare i bombardamenti e le sanguinose stragi di Gaza. Successivamente, rivolgendosi ad Abu Mazen, si è dichiarato totalmente dedito alla causa palestinese. Quindi ha chiesto l’ingresso di Israele in Europa, vanificando così in un sol colpo ogni speranza da parte di Tel Aviv. Poi si è autoproclamato sostenitore della Cina e simpatizzante della causa tibetana, repubblicano ma dal cuore democratico, laburista ma in fondo in fondo conservatore, zuppa ma un pochino pan bagnato, culo e contemporaneamente anche camicia…A quel punto, di fronte all’ilarità generale ed alle valanghe di applausi a scena aperta, il capocomico appagato ha pensato bene di pronunciare finalmente qualcosa di un po’ più serio: una bella barzellettina sulla Madonna.

1
IL PICCLO GRANDE OMETTO
Il prode Terminator dei fannulloni non finisce mai di stupirci. Orgoglioso delle sue tradizioni socialiste, continua infatti a ragionare e ad agire come un inacidito padroncino sensibile sole alle ragioni della casta: tutto suo zio Bettino. Come è noto, lui odia con tutto quel poco che ha di se stesso gli statali colpevoli di lavorare onestamente, guadagnare un cazzo (abbassando pure i consumi e dunque i ricavi per gli amici imprenditori) e pagare interamente le tasse (i soliti moralisti di sinistra che sputtanano gli evasori elettori del governo). Ma soprattutto colpevoli di invecchiare con così poco senso dello stato da non riuscire spesso neanche a schiattare prima di intascare il Tfr e ricevere lo stramaledetto diritto alla pensione: roba che neanche nella peggiore Unione Sovietica! Adesso a loro è richiesta assoluta trasparenza: devono dichiarare anche quante volte vanno al cesso, quando hanno il ciclo mestruale, e magari pure se usano la pillola del giorno dopo ( pare che qualcuno, nonostante tutto, conservi infatti ancora il vizio di trombare!). Tutto ciò non varrebbe ovviamente per Palazzo Chigi, nel cui dipartimento è compreso anche il suo nefasto “Ministero della cattiveria, dell’odio sociale e del rancore personale”. In effetti, al netto della solita beffa, il danno non è poi cosi grande: se diventasse trasparente la villa del suo padrone la visione sarebbe infatti rigorosamente riservata ai soli adulti, mentre nel suo caso la trasparenza risulterebbe perfettamente inutile, tanto non lo nota mai nessuno…