sabato 13 marzo 2010

Menzogne elettorali

Lo scellerato destinatario della mielosa raccolta di pensierini di Sandrino ( poi ricoverato in coma iperglicemico), pubblicata dalla casa editrice artigliata grazie all’ennesima nanomazzetta con il titolo: “L’amore trionfa sempre sull’odio e sull’invidia” ( in caso contrario ci pensa il criceto aspirante rottweiler La Rissa, una delle tante camiciole nere scolorite pronte a roteare il manganello in faccia ai poveracci con le mutande ben calate ad uso del padrone), ha deciso che è giunta l’ora di mostrare all’opposizione, ai giudici ed a Santoro chi sia nel nostro paese ad avere i coglioni per davvero: infatti si appresta a portarne in piazza centinaia di migliaia. Purtroppo ciclicamente si ripresenta l’ora di una nuova campagna elettorale, ed ecco allora la reincarnazione brianzola di Mario Merola lesta ad estromettere brutalmente dalla scena le inutili teste (anche per evidente carenza di materia prima) per dare quindi il via alla solita vecchia sceneggiata in stile “chiagni e fotti” (le sue uniche, esclusive specialità assieme alle mazzette) ottima per raggiungere un’assoluta empatia con le amatissime “panze”. A quel punto, appaltata la ricostruzione del muro di Berlino agli amichetti di Bertolaido, indossata la maschera furente del sopravvissuto ad un gulag ed imbracciato il mitra fregato all’ultimo giapponese in guerra nella giungla, l’unto è pronto a concedersi ancora una volta al gregge in piena indigestione da panino, contribuendo così allo sfondamento del buco nell’ozono grazie alla solita emissione di nubi tossiche, quelle che produce ininterrottamente da circa vent’anni nel silenzio complice di una destra che ha svenduto la sua anima e l’antica dignità per trenta denari si è ridotta a miniculpop privato del ducetto. Il quale grazie ai suoi lamenti riesce ogni volta a scatenare sussultori riflessi orgasmici nelle scalmanate fans del club “Silvio ci monti”, contrazioni di visceri e sfinteri tra i maggiordomi dell’amore e pirosi gastrica nel povero Alfredino. Il problema è che certi soggetti non solo si confermano ogni giorno di più bugiardi patentati, spudorati, amorali ed anche un po’ cafoni: è che riescono contemporaneamente a mostrare una faccia come il culo tale che dopo l’ennesima asfaltatura cranica Cicciolino, al posto della bandana, potrà tranquillamente indossare un paio di mutande. Ma questo purtroppo l’avevamo già capito tutti da un pezzo. La ricostruzione del pasticcio buffo delle liste regionali infatti, con tanto di spaventosi zombi radicali cachettici in sciopero della fame da settanta giorni intenti ad inseguire con fare cannibalesco il pingue Alfredino e la sua riserva di ghiotti panini, per concludere quindi la giornata con un bel cannone ottenuto rollando le liste del Gdl e sniffando la Polverini, se non fosse gravissima sarebbe davvero esilarante. Imbestialito dalle domande di un provocatore, messa temporaneamente in soffitta la mai praticata teoria su quell’ “amore che prevarrebbe sempre sull’invidia e sull’odio”, il padrone lo ha lasciato impietosamente azzannare da uno dei suoi cangnolini neri da guardia per poi fargli amorevolmente presente che “la sua giornata è rovinata fin dal mattino quando si reca davanti allo specchio per pettinarsi”. Lui di certo questi problemi non li ha, visto che alla cura del suo cranio ci pensano gli operai della premiata ditta “Asfalti & Bitumi” e che gli specchi glieli hanno fatti tutti a pezzi da anni per risparmiargli la struggente constatazione di come, a furia di restauri selvaggi, il suo aspetto stia divergendo sempre più dalla specie biologica originaria per avvicinarsi a quello di un curioso esemplare di tirannosauro rex nano. Sempre grazie allo spirito gandhiano che lo contraddistingue, Papino il Breve ha quindi promesso fuochi d’artificio (che poi sarebbero solo le solite bombette puzzolenti sulle toghe politicizzate, la sinistra dell’odio in lotta contro l’esercito del bene e via sputazzando frasi sconnesse pericolosamente confinanti col trattamento sanitario obbligatorio), ha dichiarato che batterà Primo Carnera a braccio di ferro, Homer Simpson in una gara di rutti, Pierino la peste a chi piscia più lontano e Rocco Siffredi a chi si è trombato più ministri nell’ultima legislatura. Poi si è scagliato contro l’odiata piazza della sinistra, terribile mix nientemeno che di innocenti e magistrati, alla quale lui ne contrapporrà una fatta di colpevoli, prescritti, impuniti e mafiosi di ogni ordine e grado, tutti quanti perfettamente simboleggiati dalla sua unica, inimitabile figura. Per concludere infine dichiarando che a piazza del Popolo assisteremo solamente ad una stomachevole ammucchiata, un’ inezia se paragonata a quelle che si tengono regolarmente nel lettone di Putin. Ma la bugia più grande, quella che dovrebbe smascherarli una volta per tutte, i pinocchietti del regime la sparano sostenendo che loro non farebbero mai fuori una lista avversaria grazie a dei cavilli legali. Peccato infatti che è esattamente ciò che è capitato di recente in Trentino, dove hanno fatto escludere l’Udc alleata con il centrosinistra, in Molise dove hanno ottenuto il capovolgimento del risultato elettorale e conquistato la regione, e nell’indimenticabile storiaccia laziale della Mussolini, quella estromessa grazie a delle firme falsificate che poi si sono scoperte fabbricate da loro stessi. Per non parlare infine delle indegne polemiche sui brogli elettorali in quelle due occasioni (su due) nelle quali l’invincibile unto dal cerone le ha buscate da un Prodi in versione Rooney: gli unici brogli dimostrati infatti erano proprio quelli loro. Chissà che la tecnica della disinformazione di regime non paghi anche stavolta, complice ovviamente quell’ignobile censura delle trasmissioni televisive degna della solita repubblichetta del Banana. I dirigenti del servizio pubblico e della mitica Agcom, gli unici cagnolini capaci di riportare indietro l’osso ancor prima che il padrone l’abbia lanciato, hanno dimostrato una volta di più di avere le palle. Infatti le tengono ben custodite dentro preziosi scrigni depositati in un conto “All Iberian & testicula” aperto dal prescritto ma corrotto David Mills nello Zimbabwe ( il paese africano dove, a detta dello stesso Mauro Masi, le pressioni del potere sui media sono inferiori che da noi): il signore sa perfettamente che potrà fare di loro tutto ciò che vuole…. Ora infatti siamo in campagna elettorale ed i coglioni per il Cainano saranno tutti quanti preziosissimi: bisogna darci sotto a mistificare, sbraitare, confondere, urlare, agitare le acque, mentire e depistare nella consapevolezza che una colossale bugia, ripetuta all’infinito ed amplificata dai media asserviti, finirà per diventare inevitabilmente verità consolidata. Si dice che la storia la scrivano i vincitori: qui da noi invece ne stanno inventando una versione propagandistica e truffaldina da dare in pasto alle panze una banda di zelanti esecutori dalle lingue ipertrofiche asserviti ad un potere in prolungata ma inevitabile agonia. D’altra parte mentre infuriano gli scandali, quelli furbi come Casini e forse Fini e Tremonti stanno iniziando un po’ alla volta a defilarsi per salvare chiappe e poltrone e la Lega si accinge a papparsi tutto il nord est, cosa l’avrebbero inventati a fare pseudo personaggi estremi come il “direttorissimo” Mastro Minzo?