domenica 10 ottobre 2010

Il collezionista di chiappe

SERVIRE O ESSERE
Povero Beldidietro: l’altra sera faceva quasi tenerezza con quell’aria stralunata di uno appena sfuggito ad una catastrofe nucleare quasi vergognandosi di essere ancora vivo. Il suo attentatore fantasma, un ectoplasma con la cresta assassina e la pistola ad acqua inceppata dileguatosi senza lasciare tracce neanche fosse Fantomas, lo ha terrorizzato tanto da sospingerlo in universo crepuscolare inconsueto per la schizodestra dell’amore-odio e tutto racchiuso in una piccola, semplice domanda: ”Servi noi? Perché? Dimostratemelo!”

Ma con vero piacere! Torniamo indietro di alcuni mesi: il vecchio mandrillo coi tacchi seleziona classe dirigente saltellando come un grillo arrapato tra guepiere, push up, calze a rete e barili di Viagra al punto che perfino un’anima pia come Boffo si chiede sommessamente se tutto ciò sia in linea con la parola del Signore. Mons Fisichella non fa in tempo a teorizzare che l’ escort contestualizzata nel lettone rotondo possa nascondere in realtà una novella Maria Goretti che dalle colonne di quel Giornale che sta a Paolo Berlusconi come la casa del Colosseo sta a Scajola ( è suo ma lui non lo sa) parte un dossieraggio assassino senza precedenti contro il moralizzatore accusato di essere nientemeno che un omosessuale molestatore. Tempo dopo Gianfranco Fini osa pronunciare di fronte al gregge adorante nel corso dell’ennesimo “Bee pride” il più eretico di tutti i concetti banditi dal padrone: questione morale. Apriti cielo! La Marcegaglia, ed è storia recente, nota trotzkista travestita da first lady degli industriali osa mettere in dubbio l’efficacia dell’azione di governo e subito parte il “cazzeggio” di Porro e di Sallusti ( la gang di “Banana meccanica” solitamente bestemmia, minaccia, insulta e ricatta ma sempre e solo per scherzare, ovviamente). Loro infatti volevano semplicemente giocare, peccato che la povera Emma terrorizzata sia corsa a fare testamento e scorte di Imodium prima di precipitarsi a chiedere aiuto ai magistrati ( Lord Sallusti, con quell’aria da pistolero appena uscito da una bella fagiolata attorno al fuoco di un vecchio spaghetti western, subito la sistema da par suo: ”Emma è un’isterica!”, tiè ). Stessa sorte era toccata in precedenza a tutti quelli incautamente posizionati sulle palle rifatte del cainano, dalla Ariosto alla povera moglie pluricornificata Veronica ( immortalata in prima pagina con le tette all’aria ed umiliata come “velina ingrata” mentre le “veline grate” transitavano direttamente dai festini alle liste elettorali) al giudice Mesiano (quello che con sentenza civile di primo grado ha stabilito il sacrosanto diritto al risarcimento per la parte lesa in un macroscopico caso di corruzione giudiziaria confermato in cassazione) fino a D’Alema, Di Pietro, Ezio Mauro e così via.

Ma se invece che sulle palle il vostro nome è scolpito nel cuore o sul libro paga del padrone, anche se siete corrotti, corruttori, massoni, ladri, puttanieri, escort, evasori, eversori, bancarottieri, ricattatori, falsificatori di bilanci, camorristi oppure mafiosi state pur tranquilli che dalle nobili colonne del quotidiano fondato dal povero Montanelli non vi sfiorerà mai neanche un sia pur flebile alito di critica. Prendete il caso del pentito Spatuzza: ha tirato in ballo papino e Dell’Utri per la trattativa stato mafia ed è stato massacrato come un assassino inaffidabile mentre il suo collega omertoso Graviano passeggia beatificato nel paradiso di Arcore al finaco dell’eroico stalliere Mangano. E poi: inchieste sulla P3? Ma quando mai! Dubbi sulla trattativa stato-mafia? Ma per carità! Sospetti sulla colpevolezza di Mills? Eresia! Inquietudini per la condanna in appello di Dell’Utri? Macché, anzi: festeggiamenti! Presunzione dì’innocenza per Fini? Ma quella vale solo per i complici! Perplessità su Caliendo, Carboni, Brancher, Cosentino, Verdini, Bertolaido? Non sia mai detto: tutte vittime dei teoremi di luridi piemme politicizzati e della stampa di sinistra, mica dei pericolosi criminali come il temibile Tulliani, uno che ha avuto più titolacci in prima pagina di Stalin e Pol Pot. Riserve su qualche minuscolo dettaglio dell’azione di governo? Ma se è il migliore di tutti dall’epoca dell’unità d’Italia! E poi giù in coro a piagnucolare per la persecuzione delle dieci domande di Repubblica, omettendo ovviamente di aggiungere che queste non nascevano da dossier spazzatura o dalle peripezie di spioni dei caraibi ma dalle dichiarazione pubbliche della moglie (“Mio marito non sta bene, curatelo…. frequenta minorenni…”) e da quelle della D’Addario che ci spiegava come lei stessa assieme a schiere di altre escort (più prosaicamente: mignotte) sia finita nei festini e nel lettone rotondo del presidente del consiglio della Repubblica italiana ( che da eterno inguaribile bugiardo qual è ha sempre negato: e oggi qualcuno dei suoi servi ha pure la faccia come il culo di pretende le dimissioni di Fini in quanto mentitore!).

Insomma le notizie e le pseudo inchieste ( spesso spazzatura scovata chissà dove: infatti Feltry Kruger si è già dovuto scusare pubblicamente un bel po’ di volte e rischia perfino di essere radiato) come strumenti di ricatto e punizione oppure come manganello da roteare in faccia agli avversari al punto che dopo Montanelli un altro direttore assai meno nobile, Mario Giordano, si rifiutò di appecoronarsi alla linea del padrone fino al punto di inseguire per vendetta la politica nelle camere da letto ( ed ovviamente è stato sostituito dal solito Feltry Potter, quello che un tempo stravedeva per coloro che oggi devono stargli sulle palle per contratto). Chiunque abbia dimestichezza con i vari giornali “comunisti” conosce benissimo la loro linea, le piccole e grandi faziosità, gli interessi più o meno nobili che muovono i gruppi editoriali che li possiedono, ma sa anche che non sono accecati ed asserviti al punto di risparmiare critiche, a volte perfino astiose ed iperboliche, verso la propria area politica di riferimento. “Il Fatto” ad esempio, mentre pubblica scottanti rivelazioni sulla seconda carica dello stato ( che mai leggerete su Libero, sul Giornale, su Panorama o sulla Padania troppo presi dall’ appartamentino del cognato per poter trovare il tempo di occuparsi di innocenti storielle di mafia) stampa in prima pagina un articolo al fulmicotone sul Piddì firmato da Marco Travaglio.

Ecco caro scucchione: la differenza tra un giornalista ed un servo (intendendo con questo termine letteralmente ”al servizio di..”: non per niente prima o poi siete tutti transitati sul libro paga del padrone) è esattamente quella che o passa tra uno come te e personaggi del calibro di Montanelli, Biagi e Scalfari, non so se mi spiego…..

ULTIMO TANGA A PALAZZO CHIGI
Ma l’asservimento non si limita alla stampa: tutti quanti nella sputtanatissima cricca di Chiavatar si limitano a ripetere più o meno stancamente le solite favolette confezionate dal minuculpap: “Persecuzione, giustizia politicizzata, governo del fare, amore contro odio…” e via cazzeggiando. Ad esempio oggi va molto di moda la storiella dell’esecutivo che avrebbe fatto miracoli per la mafia, e tutti ad appuntarsi sul petto medaglie che spetterebbero solo a magistrati, polizia e carabinieri. In effetti tra leggi bavaglio, processo breve, scudo fiscale, difesa a spada tratta di Cosentino, condoni e tagli vari alle forze dell’ ordine i clan e le famiglie mostreranno di sicuro (come sempre nella cabina elettorale) eterna ed onorata gratitudine. Vestali del solito vecchio verbo in particolare evidenza una tiratissima Brambilla dalla chioma insolitamente bicolore e la psicofascia con tacchi a spillo incorporati nel calcagno come sempre posseduta dalle forze del maligno al punto che Santoro al fianco di Travaglio ha provveduto a piazzare anche Milingo. La dura e pura ha sciorinato un altro cult dello studio Previti- Ghedini ( un uomo chiamato cavillo): l’elenco delle diecimila inchieste e dei milioni di processi a carico del povero Cicciolino perseguitato. Peccato però che papino nel suo curriculum possieda “solo” una ventina di processi, tutti riguardanti reati non connessi con la sua attività politica, dei quali tre ancora in corso e quasi tutti gli altri conclusi con l’assai poco nobile prescrizione. A proposito della quale ricordiamo ancora una volta per coloro che non ne fossero a conoscenza che nella vicenda Mondadori (condanna definitiva, tra gli altri, per il suo avvocato nonché cofondatore di Forza Italia ed ex ministro della repubblica Previti) papino è stato prescritto in quanto riconosciuto (generosamente) “corruttore semplice” e dunque gratificato con le attenuanti generiche. Cosa significa? niente.. “semplicemente” che abbiamo un presidente del consiglio ufficialmente corruttore.
La fascianchè con sommo sprezzo del ridicolo è riuscita anche rinfacciare al povero De Magistris la sua appartenenza nientemeno che ad un partito guidato da due magistrati! Allo stesso tempo trova evidentemente normalissimo sedere al fianco di Previti, Dell’Utri, Cosentino, Verdini, Caliendo, Brancher e via dicendo…Ma già, dimenticavo: sono solo tutti dei poveri perseguitati!

Caro Beldidietro, torniamo al quesito iniziale: mi dispiace ma dovrete essere voi a dimostrare ai cittadini ( anche a tutti quelli di destra che ne sono perfettamente consapevoli) di non essere degli eterni servitori. Ad esempio il giorno in cui inizierete a prendervi ( e soprattutto a prenderLo) un po’ meno sul serio ed praticare anche voi la nobile virtù del dubbio dimostrerete finalmente di aver imboccato la strada della guarigione e della definitiva emancipazione.
Papi nel frattempo giuggioneggia:” Vogliono che vada a casa ma io ne possiedo venti e non saprei in quale andare”. In tempi di crisi, davvero la solita battutina simpatica ed elegante. Proviamo ad aiutarlo a scegliere: che ne diresti ad esempio di una bella casa circondariale?