domenica 25 luglio 2010

Monster parade 27

5) GALLO CERONE
Evidentemente non ce la fa, deve essere davvero più forte di lui: per quanto si sforzi non riesce proprio a non tirare in ballo la povera Rosi Bindi, non concepisce che una donna possa essere apprezzata per il cervello e non per culo e tette più o meno siliconate. Evidentemente se lo ripete anche sul lettone davanti allo specchio delle sue brame (Sandrino) quando, lavato via il bitume dal tappetino cranico, eliminato tutto il cerone, smontata la dentiera, tolta la pancera e sfilate le scarpe col tacco, lo interroga smanioso su chi sia il più bello del reame mentre le sue promotrici coccodè gorgheggiano in coro:“Silvio ci manchi”. Purtroppo per lui però, nonostante sia convinto di essere un irresistibile seduttore grazie ad un innato charme in banconote da 500 euro, un individuo anziano, pelato, bassotto e paffuto ha solo uno strumento a sua disposizione per poter essere considerato bello: farselo stabilire per lodo….

4) GOVERNATORI VERDI FRITTI…
Il neo governatore della regione Piemonte starnazza come un’oca del Campidoglio (ultima evoluzione degli ex secessionisti da cortile di Arcore) prendendosela con sorprendente originalità contro le sentenze politiche, i presunti ribaltoni, i fantomatici tradimenti della volontà popolare e via delirando. Insomma il vecchio ma sempre valido copione per gonzi buttato giù in fretta e furia da Bettino, Chiavatar, Cappuccio Cecchetto in P2 e Sandrino il poeta fulminato nel secolo scorso per confondere le acque e tentare così di sfuggire alla galera. Peccato però che, stando almeno a quel che si legge, di irregolarità nel caso delle elezioni regionali subalpine ce ne siano state da far apparire insipidi perfino i panini alla porchetta der mitico sor Arfredo. Insomma, le pecorelle verdi sono sempre più uguali al loro padrone pidduista: ogni volta che perdono un’elezione o che qualche tribunale gli da torto si scagliano belando e sbavando come Pitt Bull lanosi contro i soliti, vecchi brogli e complotti. Sembra pertanto fatica sprecata ricordare i tanti precedenti nei quali gli è stata data ragione, da quello recente in Lombardia (forse anche grazie ai favori della cricca venuta in soccorso a Pirellone e Liberazione portando in dote oro, incenso e Marra), alla sentenza del consiglio di stato che accolse l’istanza cautelare della Lega stessa in Trentino Alto Adige facendo così escludere l’Udc, al pronunciamento del tar sull’ elezione regionale molisana di Stasi e così via. Insomma governatore: datti una calmata, lascia lavorare serenamente i magistrati competenti e tornatene a goderti il ponentino tra le rovine del Foro Romano. Sembra impossibile, ma nel corso dei secoli “Roma poltrona” ha visto perfino di peggio

3) I SEGRETI DI SPRESIAN MOUNTAIN
Apprendiamo con sgomento che tal Riccardo Missiato, sindaco di Spresiano, ha deciso di lanciare la sua “estate sicura”. In pratica si tratterebbe di una campagna per allontanare non solo lucciole e trans, ma anche poveri ragazzi omosessuali. “I gay sono malati e deviati, non possono amoreggiare sul Piave, li identificheremo”. Insomma, per il primo cittadino in questa rovente estate del 2010 i pericoli non sarebbero rappresentati dai corruttori, dai neo massoni, dagli infangatori di professione, dai mafiosi e dai camorristi ma nientemeno che dai gay!. Personalmente non credo affatto che l’omosessualità sia una malattia, di sicuro lo è l’imbecillità che risulta anche molto ma molto contagiosa: basta accendere la televisione, oppure farsi una copia dello “Pseudogiornale” senza protezione, o magari abbandonarsi all’uso promiscuo di “Illibero”. Purtroppo apprendiamo anche che questo signore avrebbe goduto di un appoggio bipartisan: la madre degli stolti e degli intolleranti evidentemente oltre ad essere sempre incinta risulta anche rigorosamente multicolore. A questo punto non resta che augurare a tutti i paladini dell’estate sicura di sprofondare nel girone degli ergastolani priapici in astinenza sessuale da qualche decina di secoli: magari riuscirebbero perfino a fargli cambiare prospettiva…


2) IL RISVEGLIO DEI MORTI VIVENTI
“Berlusconi ha preso in giro me e gli italiani….il Pdl è solo il partito dei ligi ai suoi ordini,…forse si confonde il Pdl che doveva nascere con Verdini ed un gruppo di persone che si fa gli affari propri…quando c’è una macchia la magistratura deve poter indagare, io ad esempio sarei felice di essere intercettato perché non ho fatto niente di male…. Adesso bisogna affrancare la politica dai comitati d’affari. Mediaset non fa gli interessi del paese: blocca tutto, ne fa una questione di monopolio, controlla la Rai , schiaccia La 7. Berlusconi frena la Rai, le fa fatturare Endemol che è sua, distrugge le piccole aziende di contenuti. Manca di rispetto al paese ed ai lavoratori. Ed i deputati non possono essere trattati come sudditi mentre trasforma lo stato in un bordello”
Caspita! Indovinate un po’: a parlare così non è Marco Travaglio, neanche Michele Santoro e neppure Antonio Di Pietro. Queste sono infatti frasi estratte da un’intervista recentemente rilasciata da Luca Barbareschi, parlamentare finiano del Pdl, a Repubblica. Tutto perfetto, camerata: peccato che siano concetti elementari anche per una matricola dell’asilo nido che oltre la metà degli italiani e tutta l’opinione pubblica mondiale (esclusi ovviamente Bush, Putin, Gheddafi, Al Capone e Ruini) ripete ormai stancamente da oltre vent’anni. E svegliarsi magari un po’ prima?


1) DA QUI ALL’ETERNITA’
A quanto sembra siamo ad un passo da clamorose rivelazioni riguardo alle stragi del 92-93, purtroppo però la politica non sarebbe ancora pronta per accoglierle. Fate pure con comodo, per carità: sono passati appena vent’anni, possiamo tranquillamente aspettare un altro paio di secoli. Sembra inoltre accertato che a volere Paolo Borsellino morto non fosse solo Cosa Nostra e che anni e anni di depistaggi, falsi pentiti e sentenze costruite sul fango non possano che confermare le trame insanguinate e fratricide di schegge impazzite dello stato. Ed ancora che negare la scorta a Gaspare Spatuzza sia stato un gravissimo errore, vista l’importanza e l’attendibilità del pentito. Salvatore Borsellino in realtà ci spiegò tutto con estrema lucidità in un’ intervista semiclandestina (You Tube: “Ultima intervista a Paolo Borsellino”) rilasciata poco prima di essere assassinato (ma che coincidenza!) che di certo non avrete mai potuto ascoltare al Minzogiornale, al “Lecca a Lecca” oppure leggere sullo “Pseudogiornale” o su “Illibero”. Evidentemente è proprio vero, la politica non è ancora pronta per accogliere la verità: devono prima avere il tempo di approvare il lodo Alfano…