sabato 12 febbraio 2011

Il patto della prostata

“Io resisto perché ho le ossa dure”: caspita, non sapevamo che in commercio esistessero anche le pompette ortopediche! Più prosaicamente lui resiste perché al posto di una protesi i previdenti medici dell’ospedale San Raffaele gli hanno impiantato una comoda poltroncina istituzionale modello “salvalagalera” Beghelli (della quale, al netto della propaganda, almeno due italiani su tre lo ritengono spudoratamente indegno), unica polizza a vita contro magistrati non corrotti (da lui) e non asserviti (a lui) in grado di proteggerlo da qualunque tribunale che non sia l’unico che si degna di riconosce come competente: Forum. Certo dobbiamo constatare che la sua armata Brancaporcone lentamente lievita ed ai voti portatigli in dote dai “responsabili” voltagabbana di palazzo pare possa aggiungersi nientemeno che quello del vecchio guru radicale iperpartitocratico: ma chi l’ha detto che al boss le zoccole piacciono solamente giovani? Di certo funziona sempre alla grande l’asse prostatico pedemontano con Bragheheart, il leader fossile dell’unico partitino sopravvissuto all’estinzione della prima repubblica: la Lega Ladrona. Il fu inventore del “Berluskaz mafioso di Arcore” oggi vendutosi a uomini d’onore, camorristi e corruttori in cambio di un piatto di pizzoccheri, il metabolizzatore di ogni legge vergogna, il templare della casta, il cavaliere della cricca, il rimbalzatore di tutti i clandestini non imparentati con Mubarak e non dediti alle orge, il centralista che difende e moltiplica le province, lo spacciatore di un falso federalismo all’amatriciana che provocherà il più colossale incremento fiscale dal dopoguerra ad oggi, il maggiordomo dei ricchi e dei potenti, il fannullone di un governo che vegeta limitandosi a fare il palo agli avvocati del pompetta. Commuovente in effetti lo spettacolo di trecentoquindici anime pallide prezzolate ( da tutti noi) impegnate in una sorta di seduta di autoipnosi collettiva per convincersi della veridicità della barzelletta globale del millennio sul padrone e la nipotina di Mubarak. Proprio lei, l’”escort”allora minorenne ladruncola e rissosa affidata ad una zoccola brasiliana spacciata per cognata di Lula e fatta evadere illecitamente dalla questura di Milano contro il parere del giudice minorile e ben prima di aver preso contatto con i genitori naturali grazie ad una delle tante donne canotto del “Bunga bunga privè” di Arcore scambiata nientemeno che per un consigliere regionale! In effetti almeno per una volta siamo quasi tentati di credere alla parole di Al Porcone: lui probabilmente voleva davvero evitare un imbarazzante incidente diplomatico, sai infatti come si incazzava Mubarak se sapeva che gli trombava la nipotina minorenne? Ecco perché si è ben guardato dal percorrere i normali canali diplomatici e dal coinvolgere ambasciata e consolato. E poi di certo nel chiamare ossessivamente la questura terrorizzando così i poveri funzionari ha chiaramente agito nel pieno dell’esercizio delle sue funzioni (quelle di organizzatore di orge) e nel suo alto ruolo istituzionale ( quello di utilizzatore finale). Nel frattempo un povero pseudo ministro capitato per grazia ricevuta alla Farnesina, il piccione viaggiatore incaricato di recapitare le veline tossiche di Lavitola al senato, interrogato dalla stampa sulla sconvolgente rivolta popolare che sta infiammando il Cairo ha esternato tutto il suo sgomento: lui infatti pensava che in Egitto regnassero ancora faraoni! Intanto oggi, travolto dalla melma e dal discredito globale ed in attesa di escogitare l’ennesima porcata grazie alla quale darsela a gambe (Processo breve? Intercettazioni?), per gettare un po’ di fumo negli occhi alle masse incollate al minzogiornale ecco che il governo Vanna Marchi-Scilipoti-Lele Mora si prepara a tirar fuori la frusta dal privè e ad utilizzarla per rilanciare nientemeno che l’economia: ecco così in arrivo un milione di bustine bianche nuove di zecca per tutti! Come se non bastasse per liberare il paese dall’odiata burocrazia di stampo stalinita tanto invisa ai craxiani alla Sacconi ancora ben trincerati dietro al muro di Berlino riecco di nuovo la tanto sbandierata ( da un quarto di secolo) rivoluzione liberale grazie alla modifica dell’articolo 41 della costituzione: d’ora in poi infatti “tutto ciò che non è vietato per legge diventa consentito”! Davvero una svolta epocale per uno da sempre abituato a fare impunemente proprio tutto ciò che è proibito dalla legge ( tanto poi, nella peggiore delle ipotesi, c’è sempre un intero parlamento a sua disposizione per cambiarla a piacimento).
Nel frattempo, mentre il “Popolo ciula” organizza malinconiche scampagnate per pochi pensionati davanti al palazzo di giustizia di Milano, nel nostro paese continua ad impazzare il gossip: Ruby, dopo aver trovato grazie a Signorina un fidanzatino e forse anche un maritino, sembra che sia pure rimasta incinta tanto che nel suo test di gravidanza al posto delle due barrette è comparsa una $. Pare inoltre che sia stata segnalata dalle parti della segreteria di stato intenta a chiedere cinquemila euro per presenziare col pancione al prossimo family day e che successivamente abbia sporto denuncia al boss e richiesto conseguente e cospicuo risarcimento per danni morali e materiali: gli aveva assicurato che la pompetta era caricata a salve! Ma il premier indignato si è difeso con fervore: ogni qualvolta che lui si fotte il codice penale infatti entro settantadue ore assume la legge del giorno dopo!
Di sicuro comunque siamo di fronte ad un decennale e disumano caso di accanimento e persecuzione giudiziaria: quello del Cainano e della sua cricca contro la legalità e la costituzione. Tanto poi, come diceva la Minetti, i suoi avvocati ed i suoi maggiordomi ce li infila tutti in parlamento e dunque nel nostro libro paga anche se sono incapaci e maldestri al punto da non riuscire a produrgli neanche un piccolo lodino o magari un semplice legittimo impedimentucolo in grado di scavalcare l’odiata consulta comunista e parargli il culo flaccido una volta per sempre: sarà per questo che adesso vuole farci causa?