sabato 29 gennaio 2011

Il Corriere della Sega

Questo porno show politico giudiziario a base di intercettazioni hard e testimonianze a luci rosse ha finito per stravolgere i costumi nazionali al punto tale che molti genitori pare abbiano sorpreso i loro figlioli adolescenti intenti a smanettare furiosamente col quotidiano di via Solferino mentre le società scientifiche segnalano una singolare riduzione del visus tra i lettori della Stampa, di Repubblica e del Fatto Quotidiano ( quelli del “Giornale” sono già accecati da un bel pezzo). In effetti quell’universo perverso e godereccio che emerge sempre più in tutta la sua incredibile similitudine con le antiche trame di “Giovannona Coscialunga” e “L’infermiera ci sta col colonnello”, indipendentemente da quello che sarà l’esito del processo (proviamo ad indovinare basandoci su una sconfinata letteratura: prescrizione!), risulta così spudoratamente affine a quello rilanciato su scala planetaria ( ecco un altro buon motivo per sloggiare al più presto) del patetico italiota cafone, bugiardo, misogino ed eternamente arrapato che non si capisce come uno come Mubarak abbia potuto lasciare che la sua nipotina trascorresse ben nove notti nella sala del “Bunga Bunga” del vecchio satiro in pompetta con il quale inoltre intratteneva una intensa attività telefonica e del quale collezionava quelle misteriose bustine piene di banconote così familiari in quel dell’”Orgettina”. Come è noto elargite con puro spirito ecumenico e solidale, lo stesso che ispirò la compulsiva serie di telefonate in questura per strappare l’illustre minorenne (a detta dei conoscenti escort e ladra: non ci sono più le egiziane di una volta!) dalle grinfie dell’odiato giudice minorile per affidarla alle più rassicuranti e soprattutto adeguate cure di una zoccola brasiliana. Ma tant’è: questo evidentemente è il senso dell’umanità nell’Italia dei gerontoporcelli che definiscono “cosiddette” le signore che non gliela danno a pagamento ed organizzano sbarchi in Normandia di giovani assatanate di soldi e di carriera al fine di sollazzare le fantasie senili e patologiche del vecchio satiro. Stiamo dunque parlando di batterie di spregiudicate (e spesso minorenni) prostitute? Piano con le definizioni! Un illustre opinionista del “Corriere della Sega”, uno di quelli pagati un tanto al chilo (di lingua) che hanno trascorso tutta la loro povera esistenza sotto il padrone sbagliato ( prima il latitante di Hammamet, poi il mandrillo di Hardcore) ha illustrato infatti una sua personalissima teoria: una donna consapevole della fortuna che “la natura le ha riservato” e che voglia renderne partecipe un uomo magari ricco e potente per tornaconto personale non è detto che sia una mignotta. Interessante teorema: chissà se si riferiva a sua madre.
Il cavalier pompetta intanto, asserragliato nel lettone rotondo ed in piena crisi di astinenza da pilu, sfoggia attraverso videomessaggi compulsivi il suo miglior vittimismo persecutorio ed indignato di stampo craxian pidduista e convoca il gregge di servitori nani e ballerine in piazza in difesa del suo “culo flaccido”. Si preannuncia pertanto una sbracatissima ed ultracafona “orgettina” alla quale le signore sono pregate di presentarsi agghindate da sexy infermiera o porno poliziotta. Eventuali toghe a luci rosse verranno ritenute incompetenti ed indirizzate a lezione di stile dall’igienista sessuale personale del vecchio satiro seriale. Per l’occasione, nel nome della sacralità della famiglia e per placare i turbamenti della Santa Sede, verranno allestiti dei baby parking la cui gestione verrà affidata direttamente a Lele Mora ed Emilio Fede. Nel corso della manifestazione il Popolo Dei Ladroni illustrerà le sue prossime riforme della giustizia: spostamento del tribunale di Milano in uno scantinato all’Orgettina, maggiore età portata a cinque anni, istituzione del “processo basso” (impunità per tutti gli arrapati mafiosi e corruttori al di sotto del metro e quaranta) ed inasprimento delle pene contro i puttanieri al fine di sgominare la concorrenza al nano. Al termine della parata le cortigiane saranno invitate a ritirare l’apposita bustina bianca direttamente dal rag. Spinelli mentre ai profilattici usati provvederà tempestivamente la già collaudata scorta di Bertolaido
A questo punto, al netto della nebulosa sapientemente diffusa a piene mani dalla disinformazione di regime ( signorina Signorini: ma dove è finita la nuova fidanzatina di papi: l’avrà mica violentata lo ziaccio di Ruby? Ma Mubarak è pure stupratore?) e limitandosi ad osservare sbigottiti i FATTI che emergono oltre ogni ragionevole dubbio ( in realtà già dai tempi delle dichiarazione di Veronica e delle poco edificanti vicende di Noemi e della D’Addario) viene da chiedersi sommessamente se esista ancora in questo povero paese uno straccio di dignità di destra: sembrerebbe proprio di no nel vedere come si sono asserragliati nel bunker immolati a difesa del culone molle e flaccido del padrone tutti i servi, le cortigiane siliconate ed i leghisti pretoriani della neo Roma ladrona ( e porcellona) . Sarà questa prova di vero amore? La risposta l’ha fornita, in un inconsapevole slancio di sincerità, la protesi di Ghedini al ministero di grazia ( ricevuta) e giustizia:”Potrebbe esistere il Pdl ( discendente di quella Forza Italia creata da papi in società con un condannato in appello per mafia ed uno in via definitiva per corruzione) senza Berlusconi? Certo che no, il nostro è un movimento tutto fondato sul suo carisma e sulla sua capacità di leadership”. In soldoni: sui suoi quattrini e sul suo sconfinato impero mediatico accaparrato solo grazie alle leggine compiacenti del Caf ed alle sentenze acquistate nel porto delle nebbie. Il Pdl: il comitato elettorale permanente che reclama a gran voce la presunzione di innocenza ( leggi: impunità a vita) ed il diritto alla privacy ( leggi: libertà di sputtanare il paese che indegnamente rappresenta abbandonandosi a festini orgiastici con prostitute maggiorenni e non ) per il puttan lover atteso da quattro processi per prostituzione minorile, concussione, corruzione e reati fiscali vari mentre invoca a gran voce le dimissioni di Fini, neanche raggiunto da un avviso di garanzia, per un appartamentino forse del cognato (vatti a fidare degli pseudo documenti provenienti da uno piccolo paradiso fiscale fantoccio nel quale galleggiano depistatori di ogni genere e grado e veri squali alla Lavitola). Lo stesso predellino ad personam che spaccia il padrone per un povero perseguitato (lo è, ma solo da se stesso). Che oggi si scaglia contro le intercettazioni delle chat line di Chiavatar mentre ieri brindava in attesa di pubblicare nei media di famiglia quelle di Fassino.Che blatera su centinaia di processi quando invece sono stati al massimo sedici, quattro dei quali ancora in corso. Che mistifica fantomatiche assoluzioni per impunità, prescrizioni e depenalizzazioni ghedinodirette. Che denuncia imperterrito un’inesistente giustizia politicizzata praticando in realtà a piene mani una spudorata politica giudiziarizzata e stroncando col dossieraggio taroccato tipico del metodo Boffo qualunque sia pur pavido dissenso. Che spaccia la frottola di un cavaliere mai indagato prima del ‘94 quando invece già nel ‘92 si era beccato una condanna per falsa testimonianza P2 mentre i suoi stessi sodali dichiaravano che se non entrava in politica finiva sotto i ponti oppure in galera. Insomma, carissimo ed inesauribile mandrillo: oltre che dalle ragazze che forse ti illudi di conquistare ma che in realtà al rientro dai festini parlano di te solo come un vecchio patetico e flaccido da spolpare e magari anche ricattare e derubare, guardati bene anche da coloro che ti circondano e ti adulano perché non è del tuo nobile culo che si preoccupano ma dei loro perennemente dilatati e siliconati destinati a sprofondare in una gigantesca e maleodorante discarica appena un istante dopo la tua prima o poi inevitabile caduta.
Quella che emerge è insomma la tragedia di un paese da anni prigioniero di un miliardario dal losco passato reso tanto più ridicolo proprio dal suo smisurato potere, della sua volgare ricchezza, dal suo immorale stile di vita, dalla sua maschera bolsa, dal servilismo senza se e senza ma dei suo miracolati, dal fanatismo dei suoi elettori che incredibilmente si bevono tutte le sue balle e non mostrano un briciolo di dignità ed amor patrio neanche dinnanzi a tutta questo squallore. “Finche c’è lui io mangio”: sono parole della nipotina di Mubarak ma evidentemente quelli che mangiano finchè lui sta lì sono molti ma molti di più