giovedì 16 aprile 2009

Catastrofi naturali

Dopo lo sciame sismico i poveri cittadini aquilani si trovano attualmente alle prese con l’assai più subdolo ma inesorabile sciame di ministri e sottosegretari con annesso codazzo di fotografi,giornalisti e cinereporter di corte. Il tutto ovviamente in attesa dello spegnimento delle telecamere, in seguito al quale delle tendopoli e dei senzatetto non fregherà più un cazzo a nessuno. E mentre ci si chiede da più parti se costituisca peggior sciacallaggio farsi propaganda sulla pelle di questi poveri Cristi piuttosto che denunciare una simile sconcezza, il Berlusca appare turbato sopratutto per non essersi potuto godere serenamente e con tutti i riflettori puntati addosso il suo nuovo abito XXL, modello esclusivo Pdl, cucito addosso al proprio ego smisurato con pelle umana prelevata direttamente dai vari, servizievoli cespuglietti. Indossata appositamente la solita falsissima espressione addolorata ed il maglioncino casual col doppiopetto delle situazioni operative (meno male che ci ha risparmiato la bandana),e dopo essersi informato dell’esatta collocazione geografica dell’Abruzzo (regione a lui sconosciuta in quanto priva di squadre in champions league), il premier tuttofare vi si è dunque recato personalmente ed ha sobriamente promesso che ricostruirà tutte le case con 10 piani di più, le basiliche 100 anni più antiche, il Gran Sasso mille metri più alto. Completamente immedesimato nel ruolo del “Salvatore”, ha poi distribuito benedizioni alle folle adoranti alle quali ha misericordiosamente messo disposizione una dele sue ville piu’ suggestive, sembra quella col piccolo vulcano eruttante caro all'amico Putin, tanto per farle sentire un pò più a loro agio. Allestito prontamente nella tendopoli un maxischermo con la diretta non stop del grande fratello e di tutte le partite del Milan, il premier ha poi avallato la proposta leghista di costruire l’Aquila 2 direttamente in val Brembana. Nel frattempo fioccano le idee ed i progetti dei più illuminati tra i pensatori della destra: mentre Giuliano Ferrara propone il bombardamento delll’Iran e Borghezio la castrazione chimica di tutti i marocchini residenti in Abruzzo, all’unanimità si reclama l’arresto di Michele Santoro, colpevole di informazione non asservita, e di Vauro del quale viene criticato un cattivo gusto evidentemente non rilevato in coloro che hanno costruito con la sabbia del mare al posto del cemento (verosimili intoccabili portatori di voti ai ras locali). Dall’opposizione giunge nel frattempo un contributo come al solito costruttivo: megarissa tra coloro che vogliono la ricostruzione subito, la ricostruzione dopo il congresso oppure la ricostruzione dopo le primarie: in definitiva la ricostruzione tra 2 secoli.
In questo desolante panorama, singolari come sempre risultano le battaglie leghiste: dopo aver tuonato per decenni contro il sud sciupone adesso le camicie verdi vogliono sprecare palate di soldi pubblici per far fallire un referendum che gli sta sulle balle e che di fatto ce li toglierebbe finalmente dalle balle. Proprio come gli eredi delle antiche popolazioni barbare, che mordevano ai fianchi l ‘impero romano non per distruggerlo ma perchè bramavano di farne parte, i padani, dopo aver tuonato per anni contro Roma ladrona, ora che hanno scoperto le dolcezze del ponentino e la comodità delle poltrone non intendono di certo tornarsene nelle loro valli a raccogliere stelle alpine ed a mungere le vacche. I cittadini romani del resto, sornioni,cinici e disincantati da sempre, non si scompongono più di tanto: nel corso dei millenni hanno visto passare di tutto, dagli ostrogoti ai lanzichenecchi, dai turchi fino ai nazisti, e non si agitano di certo per un Calderoli qualunque. Pertanto il governo ha proposto le possibili date per garantire il fallimento del quorum:urne aperte dalle ore 13 alle 15 di ferragosto, oppure dalle 22 alle 24 del 31 dicembre, o infine durante la finale dei mondiali 2010. Sembra però che la vera data preferita da Maroni sia il 31 febbraio prossimo venturo. Per quanto riguarda la sede ove ci si dovrà recare a votare, la scelta sarà tra la Patagonia, la steppa siberiana e la foresta equatoriale. Oltre al certificato elettorale bisognerà presentare codice fiscale, partita iva, libretto delle vaccinazioni, tessera sanitaria, carta di credito, libretto di circolazione del suv, mappa catastale del villino a Mentone, albero genealogico di almeno tre secoli, ultimi 3 pap test,esame della prostata, test di di gravidanza dell’amante, numero tessera mediaset premium, abbonamento a panorama,social card di Tremonti, estratti conto delle banche svizzere, ultimi 100 numeri della Padania, foto della Brambilla,copia della cartella clinica di Bossi e libro autografato sulla vita di Silvio. Le ronde padane provvederanno ad annullare i voti di chiunque fosse sprovvisto di anche uno solo di questi elementari e basilari requisiti.
Il quorum verrà elevato al 99%, che indicherebbe, secondo “ il Giornale”, l’attuale indice di gradimento del premier. Fallirà il referendum? Ma certo! Esultate pure cari leghisti: Roma a quanto pare è ancora ladrona anche se Roma, adesso, siete solo voi!